domenica 13 marzo 2011

Quando nel 1861 venne fondato il Regno e proclamata l'Unità d'Italia, il territorio nazionale non corrispondeva a quello attuale: mancavano il Veneto, il Friuli - Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige; mancava anche Roma e quanto rimaneva dello Stato Pontificio. Il 1861 non è quindi la fine né l'inizio di un percorso, bensì un'importante tappa per il raggiungimento di un traguardo, conseguito grazie a impegnative scelte politiche, militari e diplomatiche. Insieme a questa Unità, frutto di quei fattori "alti", ne è stata prodotta un'altra, non in antitesi a quella ma che, anzi, di quella rappresenta, a mio avviso, il collante, il cemento. E' il risultato degli spostamenti di uomini e donne che hanno lasciato le loro regioni e paesi di nascita, per raggiungerne altre e altri, per un tempo breve, lungo o illimitato; spinti dal bisogno di lavorare, dall'esigenza di studiare o per trovare un amore o semplicemente, e più recentemente, per turismo. Questo blog partecipa alle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia occupandosi innanzitutto di questo secondo aspetto, e, focalizzando come sempre la sua attenzione su Verderio e i suoi dintorni, raccoglie e racconta storie di persone e di famiglie che qui sono venute o da qui sono partite e che hanno dovuto compiere lo sforzo, comune a tutti gli immigrati/emigrati, di accettare e farsi accettare. Marco Bartesaghi

Nessun commento:

Posta un commento