venerdì 31 maggio 2013

UNA BICICLETTATA E UNA GITA IN MONTAGNA







ANNI SETTANTA A VERDERIO E NON SOLO di Marco Bartesaghi

Come fa uno come me, che alla fine degli anni settanta aveva meno di trent'anni, a non averne nostalgia? Non può e così , di quel periodo, preferisce vedere i lati buoni, che ci sono stati e sono stati tanti, e non si rassegna a guardare solo quelli cattivi, anch'essi tanti e, purtroppo, alla fine,  prevalenti.
Naturalmente il giudizio di "buono" e "cattivo" è in gran parte soggettivo e quindi è meglio essere chiari: quella che segue non è che la mia classificazione.
 

Buona è stata la spinta alla partecipazione e all'impegno politico, che ha coinvolto tanti, e che aveva come motore il movimento operaio che "lottava", parola ormai desueta ma allora molto in voga, per i diritti sul posto di lavoro, ma anche per diritto alla salute, in fabbrica e fuori, per il diritto allo studio, allargato a tutte le classi sociali, per il diritto alla casa.

25 marzo 1976 - Sciopero in via Cavour a Lecco

Buona è stata la prima affermazione di alcuni diritti civili: il divorzio, l'obiezione di coscienza. Ma anche dei diritti dei cittadini soldati, dei cittadini carcerati, dei cittadini "matti".
 

Buona è stata l'esplosione del femminismo, che ha sconquassato ruoli predefiniti e all'apparenza irremovibili e che, volenti o nolenti, ci ha cambiato tutti; che ha messo in piazza la realtà celata, ma esistente da sempre e molto diffusa, dell'aborto clandestino, rivendicando strumenti che permettessero di affrontarla alla luce del sole.
 

Ma buoni sono stati anche i tentativi di trovare strade nuove in tanti ambiti. Chi le cercava nella chiesa e chi in se stesso, magari partendo per l'India; chi sperimentava nuovi modi di vivere insieme, le "comuni" o le comunità di servizio. Alcuni di questi tentativi, con adattamenti successivi, sono sopravvissuti, altri no.


 


E i lati "cattivi"?
Lo schematismo, soprattutto nell'impegno politico, che spesso ci impediva di vedere il lato positivo anche nell'impegno degli altri.
La violenza diffusa, alla quale reagivamo solo parzialmente, non condannando quella della nostra parte con la stessa decisione con cui condannavamo quella degli altri.
Il terrorismo, che di questa violenza, è stato l'apice e che ha coperto e soffocato tutto quanto di buono in quegli anni era nato e aveva tentato di farsi strada.
L'eroina, che a un certo punto ha assorbito tanti che poco prima erano fra i più impegnati politicamente, e via via ha intrappolato ragazzi e ragazze sempre più giovani.

 
Giugno 1974 - Manifestazione, a Lecco,davanti allo scatolificio Pagani, occupata dagli operai contro la sua chiusura


Tutto questo, e molto altro, sono stati "gli anni settanta".
E a Verderio, di cui ho saputo l'esistenza nel 1978, un anno prima di sposarmi, cosa succedeva in quel decennio?
Sono curioso di scoprirlo e voglio farlo, cercando di farmelo raccontare da chi lo ha vissuto, in un modo o nell'altro e ne mantiene il ricordo.

Comincio occupandomi di "Verderio Giovane", una vicenda che ha aspetti coerenti con le scelte di quegli anni: l'impegno sociale, la partecipazione, la voglia di discutere di tutto e di allargare gli orizzonti. Altri aspetti sono invece anomali: Verderio Giovane, almeno da quanto mi hanno raccontato, era un tentativo di tenere insieme giovani non omogenei politicamente:   negli anni settanta, e questo è un altro aspetto negativo,  era molto più normale dividersi.



*** La prima e la terza fotografiasono tratte da: "ARCHIVIO FOTOGRAFICO DEL LAVORO - Lecco e il suo territorio" a cura di A. Benini, A. Borghi, V. Galli, C. Pozzoni, ed. Franco Angeli, 1986.
La seconda da: FOTOGRAFIA ITALIANA, 1921 - 1971, cinquant'anni con i lavoratori per la libertà verso il socialismo

IL "CENTRO CULTURALE VERDERIO GIOVANE": UNA STORIA DEGLI ANNI SETTANTA di Marco Bartesaghi

Nel 1967, viene pubblicata l’enciclica “Populorun Progressio”, scritta da Paolo VI e dedicata alla cooperazione tra i popoli e ai problema dei paesi in via di sviluppo. In quel periodo un gruppo di giovani dell’oratorio di Verderio Inferiore organizzava incontri culturali e a uno di questi, dedicato all’enciclica papale, furono invitati anche i giovani dell’oratorio di Verderio Superiore.
Invidia (è la parola usata da Giulio Oggioni), spirito di emulazione o semplice ispirazione, fatto sta che da quella serata nasce, a Verderio Superiore, il “Centro Culturale Verderio Giovane”.
Nasce in ambito oratoriale e, in un primo tempo, incentra la sua attività su temi religiosi.
Presto però si fa strada, al suo interno, l’esigenza di affrontare altri argomenti e di coinvolgere una platea giovanile più ampia.
Dall’oratorio le riunioni si spostano in una sala civica del comune, quella occupata fino a poco tempo fa dalla Banca Popolare di Milano. In seguito viene trovata una sede, prima nel negozio d’angolo fra via Principale e via Fontanile, lasciata libera dal macellaio Sala, “Fiuranel”, e oggi occupata dalla lavanderia; poi in un negozio sul marciapiede di fronte, dove oggi si vendono confetti e articoli da regalo, fra l’alimentari Villa e la macelleria.


L'organizzazione

L’associazione ha un consiglio direttivo, che nel 1971 è composto da Giulio Oggioni, presidente, Giancarlo Cassago, cassiere, Annamaria Villa, segretaria, Enrico Oggioni, Giuseppe Motta, Elio Sala e Maurizio Oggioni.
Gli iscritti, ai quali è richiesta una quota associativa che serve per coprire le spese delle attività, sono “giovani” di età compresa fra i 15 e i 30 anni: all’inizio del 1971 (questo è l’unico dato ufficiale che si conosce) gli iscritti sono 43 (1).
Le attività proposte sono invece rivolte a tutta la cittadinanza.
Non c’è una discriminante politica per l’adesione al gruppo: gli autori degli articoli del giornalino, di cui parlerò più avanti, li troveremo, negli anni seguenti, impegnati nei partiti politici, che, come maggioranza o come opposizione, hanno contribuito all’amministrazione del comune: DC, PCI, PSI.

Verderio all'inizio degli anni settanta

Quadro realizzato per uno dei concorsi di pittura organizzati da Verderio Giovani. La signora in primo piano, intenta a spazzare le foglie, sarebbe "La Tacuna", un'abitante di cascina Isabella. Il quadro è di proprietà del signor Bruno Mapelli e di sua moglie.
Verderio Superiore era, all’inizio degli anni settanta, un paese di poco più di 1000 abitanti, suddivisi fra il centro storico, le cascine e alcune case, poche, di recente costruzione, per lo più villette.
Da qualche anno la scuola elementare aveva un suo edificio; le classi della scuola media erano invece ospitate nel palazzo comunale.
Il lavoro era in piccola parte offerto da alcune fabbriche del paese o dei comuni circostanti, come i maglifici Comi e Baraggia, rispettivamente a Verderio Sup. e a Paderno d’Adda, e la Lamp, dedita da sempre alla lavorazione della plastica. La maggior parte degli abitanti era però occupata negli stabilimenti di Milano, Sesto San Giovanni, Greco e di altri paesi dell’hinterland. Pendolari, che tornavano in treno la sera, se prima non dovevano fermarsi a scuola per frequentare i corsi serali.
I cinema più vicini erano a Robbiate (il “Diana”), a Bernareggio e a Merate. 


In questa realtà “Verderio Giovane” decide di operare, ponendosi l’obiettivo di stimolare la partecipazione alla vita del paese e di organizzare eventi culturali e ricreativi.

Partecipazione

Vengono proposte tavole rotonde su svariati temi: sindacati e forze politiche; casa; scuola e famiglia; autonomia degli enti locali; riforma tributaria; la chiesa e i suoi problemi; l’amore; la riforma sanitaria.
Altri argomenti sono di interesse più locale, come il problema della raccolta dei rifiuti o quello del sistema fognario.
 


Una tavola rotonda nel mese di giugno del 1972 è “storica”: la cittadinanza, i sindaci, Armando Villa di Verderio Superiore ed Enrico Zoia di Verderio Inferiore, e gli altri amministratori comunali, vengono invitati a discutere, sembra per la prima volta, sull’opportunità o meno di unificare i due comuni, tema che oggi, dopo 40 anni, è ancora all’ordine del giorno. Dal resoconto del giornale “La Provincia”, che potete leggere facendo scorrere la pagina del blog, sembra che, sia i giovani dell’associazione che gli amministratori presenti, si rendessero conto che la fusione avrebbe rappresentato un’opportunità per la soluzione dei problemi comuni e uno stimolo per lo sviluppo dei due paesi.
Nessuno si nascondeva la difficoltà di superare antiche quanto radicate contrapposizioni, per cui la strategia che si pensò di adottare per raggiungere l’obiettivo fu quella di affrontare, quando possibile, i problemi comuni in forma consorziata, per arrivare ad un’unificazione di fatto, a cui, alla fine, sarebbe mancata solo l’ufficializzazione burocratica.




Un  altro incontro importane viene organizzato una sera, nel salone della scuola materna. Sono presenti il rappresentante dei Coltivatori Diretti,   quello della Federterra, l'organizzazione dei contadini vicina alla CGIL (Zappelli), e delle ACLI (Citterio). Il tema all'ordine del giorno è importante e sentito da molti abitanti, contadini che, dopo una vita di lavoro sulla terra, non sono riusciti a ottenere una pensione. I relatori spiegano come fare ad ottenerla e, a seguito di quella  riunione, le ACLI a Verderio Superiore e la Federterra a Verderio Inferiore mettono a disposizione persone che aiutano i contadini che lo vogliono a preparare le pratiche necessarie.


Cultura e sport, in paese e fuori

Eventi culturali e sportivi da svolgere sul territorio, e attività fuori paese, sono organizzate dall’associazione per creare momenti di aggregazione e per vivacizzare la vita comunale.

Un concorso di pittura richiama annualmente diversi artisti, molti dei quali reclutati da una professoressa di Brera abitante a Vimercate (2), che si impegnano a realizzare opere dedicate al paese. I loro quadri vengono esposti in un fine settimana sotto il portico del comune e i migliori, scelti da una giuria qualificata, vengono premiati.

A una sagra di san Fiorano partecipa la Banda d’Affori, che esegue un concerto all’oratorio e sfila suonando per le vie del paese. In un’altra occasione viene invitato un coro alpino, formato da componenti del coro ANA di Milano, celebre a quel tempo per aver partecipato, con Celentano, al festival di Sanremo. Un’altra volta si esibì a Verderio anche il coro Grigna di Lecco. 


DIDASCALIA PROVVISORIA: premiazione per torneo di calcio
Beniamino Colnaghi, di spalle, premiato da Guglielmo Panzeri, dell'omonima casa vinicola.


 

Per una festa del 4 novembre, in oratorio vengono proiettate le immagini dei soldati caduti in guerra e di ognuno di loro è ricordata la figura. Per l’occasione ha suonata la banda di “Firlinfeu” di Terno.

Ai Cavalieri di Vittorio Veneto, reduci della prima guerra mondiale, l’Associazione dona un proprio diploma, così come a un personaggio pubblico amato da tutta la popolazione, il dottor Zamparelli.

Cineforum e serate dedicate a imprese alpinistiche fanno parte delle proposte culturali.

Ogni anno in un torneo calcistico serale, diverse squadre, per lo più legate ai bar e alle osterie del paese, si contendono un ambito trofeo.

 



DIDASCALIA PROVVISORIA:premiazione per torneo di calcio

Altre attività si svolgono fuori paese.
In autobus a Milano ci si reca per assistere a spettacoli teatrali (Holidays on ice, i Legnanesi, …) o per visitare musei (“della scienza e della tecnica, …); in località di montagna si va per camminare o per sciare.

Un giornale locale

Dal gennaio 1971 l’associazione pubblica un giornalino che distribuisce gratuitamente a tutte le famiglie di Verderio Superiore. Si chiama Verderio Giovane, è ciclostilato in proprio e autofinanziato.
Ne escono in tutto 11 numeri: 7 nel 1971, 4 nel ’72.
Il giornale si apre sempre con un articolo del presidente, che riassume le attività svolte dal gruppo e presenta quelle in programma.
Poi vengono affrontati temi locali, di attualità o di storia, questi affidati, solitamente, a Elio Sala. Altri argomenti hanno un orizzonte più vasto, pur restando legati al vissuto quotidiano della cittadinanza, soprattutto giovanile: scuola e lavoro; servizio militare. Alcuni temi di attualità vengono affrontati di petto, senza mezzi toni: il divorzio, la moda.
Questo schema vale soprattutto per le pubblicazioni dei primi nove numeri. Gli ultimi due hanno carattere quasi monografico: omaggio ai caduti per la patria il numero 10; speciale Natale l’11.
 



Fine  di un'esperienza o sua evoluzione?
Alla fine del 1972 l’attività del “Centro Culturale Verderio Giovane” e dell’omonimo giornalino cessano.
Perché? Per qualcuno la modernizzazione e la maggior facilità di spostamento fanno in parte cadere la necessità di organizzare eventi in paese. Per altri gli impegni di lavoro, i matrimoni, l'attività amministrativa in Comune, avevano finito con l’assorbire via, via “i più grandi”, quelli su cui pesava gran parte del lavoro organizzativo. Per qualcun’ altro ancora ad un certo punto prevalse l’esigenza di fare scelte politiche più precise e quindi di aggregarsi in modo differente.


NOTE
(1)    Composizione del consiglio e numero iscritti sono in “Verderio Giovane”, anno 1, N.1, marzo 1971, “La parola al presidente”, Giulio Oggioni.
(2)    Giulio ricorda solo il nome: Mimma





*** Per scrivere questo articolo ho parlato con Giulio Oggioni, che mi ha anche messo a disposizione la raccolta dei giornalini e le fotografie. 

Altre notizie mi sono state fornite da Danilo Villa e da Pierluigi Frigerio. Ho chiesto qualche delucidazione anche al signor Armando Villa.
Li ringrazio.
Ringrazio anche la famiglia Mapelli che mi ha lasciato fotografare il quadro della chiesa.
Questo articolo, come del resto tutti quelli che appaiono sul blog, è suscettibile di arricchimento: chiunque può contribuire a questo scopo,  mandandomi altre notizie, precisando meglio quanto già scritto, inviandomi altre immagini. Grazie M.B.

SOMMARIO DEGLI UNDICI NUMERI DI "VERDERIO GIOVANE", 1971/''72 a cura di Marco Bartesaghi

"Verderio Giovane" è il nome del giornalino che l'omonima associazione culturale di Verderio Superiore pubblicò negli anni 1971 e 1972. Ne uscirono in tutto 11 numeri, 7 nel primo anno, 4 nel secondo.
Quelli dall'1 al 4 sono i più spartani: non hanno una copertina, gli articoli sono presenti anche nella prima facciata, il nome della testata è impresso in rosso con un timbro.
In questi primi numeri il giornale si propone al suo pubblico, la cittadinanza di Verderio Superiore, con una lunga presentazione:
"Mensile serio ma non troppo di informazione edito dal "Centro Culturale Verderio Giovane" di Verderio Superiore (Como). - Tutti sono redattori e giornalisti. - La pubblicità non si accetta. - I numeri arretrati non ci sono".
I successivi, dal cinque all'undici, sono più ricercati. Il primo foglio fa da copertina, ha un colore diverso dal resto del giornale, contiene un immagine che, insieme a qualche parola, richiama l'argomento o gli argomenti principali trattati all'interno.Il nome della testata è stampato al ciclostile.
La presentazione al pubblico, assai più sintetica di quella dei numeri precedenti, non è sempre la stessa ma risulta uguale nella sostanza. Ne cito una: "Periodico edito dal "Centro Culturale Verderio Giovane".

SOMMARIO


ANNO 1, N.1, MARZO 1971
Numero pagine: 5 (di ogni foglio è usata solo una facciata); dimensioni in  cm:  21x 30


* LA PAROLA AL PRESIDENTE - Giulio Oggioni: presentazione del giornale, degli incarichi all'interno dell associazione e dei programmi (1).
* Formazione nel centro - Elio (Sala): necessità di iniziative di formazione culturale in paese.
* La nostra scuola media - Danilo (Villa)
* La vita militare e i suoi problemi - Ezio (Motta)
* L'uomo e l'automazione - S.L.
* QUATTRO RISATE PER FINIRE LA PAGINA - barzellette
* Moda S.p.A. - Anna (Villa), Grazia, Graziella, Luisa
* Nel mondo consumistico della canzone  un'isola di poesia: Lucio Battisti, poeta dell'illusione  - Anna, Grazia, Graziella, Luisa
* LA PAGINA DELLA POESIA DILETTANTISTICA - poesie di Nino Aiello (L'immigrato), Gianni Molino, 7 anni (Il mio amico soldato), Graziella Piombi, 8 anni (La batteria)
* Lo sport - Maurizio (Oggioni)

ANNO 1, N.2 APRILE 1971
Numero pagine: 10 (stampate fronte e retro, come per tutti i restanti numeri). Dimensioni in cm: 22x33 (rimangono costanti per tutti gli altri numeri)





* LA PAROLA AL PRESIDENTE - Giulio (Oggioni): successo del primo numero del giornalino, problemi nell'organizzazione delle gite.
* Le nostre attività nel mese di aprile
* Origini e storia della Sacra Rota - Giulio (Oggioni)
* Il grande difetto di Verderio - Ferdinando Bosisio: sull'abitudine di fare solo gli affari propri
* DUE MINUTI DI RISATE
* Lo sviluppo di Verderio - Giulio (Oggioni): in merito al piano di fabbricazione
* Perché si deve fare dello sport
* Il duomo verderiese e la pala dell'altare - Elio (Sala)
* La collaborazione all'oratorio - Giuliano
* LE NOSTRE POESIE - poesia di Pierluigi (Tristezza negli occhi)
* Impariamo ad amare la montagna - Beppe
* Sedici anni di emozione - Grazia, Graziella, Luisa, Maria
* I giovani alla ricerca di un significato - Le ragazze
* Sugli schermi e in libreria: arriva Charlie Brown - Anna Grazia, Graziella, Luisa
* Felicità - Anna, Grazia, Graziella, Luisa: filastrocca per bambini tratta dalle strisce  di Schulz

 ANNO 1, N.3,MAGGIO 1971
Numero pagine: 12





* LA POSTA!!! - viene inaugurato un angolo della posta, che, stranamente, non pubblica le lettere ricevute ma solo le risposte del giornale.
* LA PAROLA AL PRESIDENTE - Giulio - contiene resoconto di una tavola rotonda sul tema "Amore" svoltasi il 17 aprile 1971.
* QUATTRO RISATE
* Curiosità sulle quattro coppie che hanno festeggiato il loro 50° di matrimonio lo scorso mese: Villa Giambattista e Colombo Bambina; Gariboldi Emilio e Valtolina Ambrogina; Spada Domenico e Colombo Evelina; Sala Carlo e Villa Luigia.
* CITAZIONI CITABILI - frasi, probabilmente di personaggi celebri, di cui ci sono solo le iniziali.
* I pendolari e i loro problemi - Enrico
* INVITO - A tutti i cittadini a partecipare alle attività proposte dall'associazione.
* Il duomo verderiese e la pala dell'altare (2^ parte) - Elio (Sala)
* ATTIVITÀ SPORTIVE - Comunica i risultati ottenuti da Pino Oggioni in due corse campestri del CSI, in particolare il campionato regionale per età non superiore a 15 anni, dove si classificò secondo
* L'ANGOLO DELLA POESIA - Poesia di Maristella (Vorrei,vorrei).
* CONSIGLI PRATICI PER LA CASA: i mobili macchiati.
* Riforme e sciopero - Rino (Galbusera)
* AMICO RICORDATI DI FARE GLI AUGURI A.. - segue elenco di nomi di Santi del mese, chissà perché incompleto.
* SPAZIO RISERVATO AI PIÙ PICCINI - G. - La storia di Gigetto il rosso
* Collaborazione - Un gruppo di ragazze di Verderio Inferiore - Richiesta di collaborazione e incontro ai coetanei di Verderio Sup.
* DUE RICETTE DI CUCINA - Oltre alle due ricette, (minestra di patate e dolce bicolore) è proposto anche un "Cocktail Verderio Giovane".

ANNO 1, N.4, GIUGNO I971
Numero pagine: 8





* LA POSTA
* LA PAROLA AL PRESIDENTE - Giulio (Oggioni) - Accenna a una visita all'Azienda Agricola Boschi, del dott. Gavazzi e alla possibilità di partecipare a qualche opera lirica all'Arena di Verona.
* DAI GIORNALI - Fatti di cronaca tratti dai giornali: "Milena come Ermanno", cronaca nera; "Ethel, la moglie dell'assassinato Robert Kennedy si risposa?";  "Zaverio Roncalli ha compiuto 88 anni".
* LE RICETTE SAPORITE PER UNA CUCINA NOSTRANA - "Saltimbocca alla romana", "Arrosto di vitello con sorpresa", "Budino di albicocche", "Tortellini di zucca".
* La giornata del decorato - Consegna, ai reduci della prima guerra mondiale, della Croce di Cavalieri dell'Ordine di Vittorio Veneto (23 maggio 1971).
* Dal diario di Jean - Charles, lo studente più svogliato di Francia - Storielle umoristiche.
* LA PAGINA DEI BAMBINI  - "Massimo e minimo", fiaba
* Le cooperative: arma economica dei lavoratori - G (Giulio Oggioni
* Meno chiasso per le strade: domani potremmo essere noi a lamentarcene del fracasso, invano!!!

(ANNO 1), N.5, SETTEMBRE (1971), "RITORNO DALLE FERIE"
Numero pagine: 9





* PICCOLA POSTA
* LA PAROLA DEL PRESIDENTE - Giulio (Oggioni) - Presenta il nuovo aspetto del giornale, parla delle difficoltà economiche per tenerlo in vita e della possibilità che si rinunci alla periodicità mensile, per uscire solo "nelle date importanti". Comunica l'inizio di un cineforum.
* Addio Amstrong - Giulio (Oggioni) - Lettera al jazzista Louis Amstrong, in occasione della sua morte.
* Vittorio Gnecchi: un grande musicista sconosciuto in Italia e famoso all'estero - Elio (Sala)
* Cenni sull'osservatorio astronomico di Merate - E.S. (Elio Sala)
* La pagina della massaia - Consigli di vario genere.
* Braccio di Ferro - Pagina a fumetti
* Il teppismo negli stadi - Alberto
* AVVENIMENTI - Risultati del torneo di calcio fra le osterie del paese
* La pagina del G.S.V. - G.S.V. Verderio - presentazione del nuovo gruppo sportivo
* La supercoppa al Verderio Superiore - sfida calcistica fra i due Verderio.

(ANNO 1), N.6, NOVEMBRE 1971
Numero pagine: 7


* LA PAROLA DEL PRESIDENTE - Giulio (Oggioni) - Annuncia il proseguimento del cineforum.
* Studenti di serie B - Aurelio  - Sui problemi degli studenti - lavoratori
* Riflessioni sui movimenti sindacali - Danilo Villa
* Emancipazione femminile = licenza di uccidere? - mag 2 - sull'aborto
* I CONSIGLI DI MAG: i fiori nel linguaggio dell'amore
* I nostri cari caduti - Elenco di militari di Verderio Superiore caduti in guerra. Non è specificato però in quale delle due guerre del novecento siano caduti. Una pagina è occupata dalle immagini, senza indicazione dei nomi.
* Anno 1799: la battaglia di Verderio

giovedì 30 maggio 2013

"LA PROVINCIA", 1 LUGLIO 1972 - I GIOVANI DI VERDERIO INFERIORE E SUPERIORE VOGLIONO UN SOLO COMUNE di A.F.

L'articolo qui riproposto è apparso sul quotidiano "La Provincia" l'1 luglio 1972, a seguito di un'assemblea pubblica proposta da "Verderio Giovane" a tutti gli abitanti di Verderio Superiore e Verderio Inferiore.Sono passati 41 anni e i due comuni sono ancora divisi. 
Recentemente entrambe le amministrazioni in carica hanno votato, a maggioranza, un ordine del giorno che chiede alla Regione Lombardia di poter svolgere un referendum consultivo, per chiamare gli elettori a pronunciarsi a favore o contro la costituzione di un comune unico. Si tratta del terzo tentativo. Nei primi due, nel 1993 e nel 2003, la fusione è stata bocciata perché a Verderio Superiore è prevalso il NO.

Questo blog non è mai intervenuto nelle campagne elettorali che ha incontrato lungo il suo percorso, né a  quelle nazionale, né a quelle locali e neppure a quelle referendarie. Ciò è avvenuto  nonostante chi scrive non sia certo indifferente o non schierato politicamente. Non lo ha fatto perché non era suo compito.

Nel nome di questo blog c'è la parola Verderio, senza gli aggettivi "inferiore" o "superiore": è una scelta, non una dimenticanza. Nei testi presentati, gli aggettivi vengono espressi solo quando è strettamente necessario: anche questa è una scelta. 
Nel referendum per la fusione dei due comuni di Verderio, questo blog non sarà indifferente, ma chiaramente schierato a favore del SI', perché sono convinto oggi, come lo sono stato in passato, che da questa scelta  il nostro paese trarrà solo benefici. Quelli che più mi interessano riguardano la possibilità di gestire armonicamnete il territorio comune,  l'opportunità di liberare spazi pubblici da dedicare all'agregazione e alla cultura (penso a una bilbioteca più spaziosa e ricca) e, più banalmente, quello di vivere in un paese toccato da due parchi, Adda Nord e Rio Vallone, un paese che comprende Villa Gnecchi, i parchi di Meleagro e di Nettuno, ma anche il territorio di cascina Bergamina, cascina Bice e Canova: ognuno ha i suoi perché.
Marco Bartesaghi


Uno stralcio dell'articolo. Nelle foto, da sinistra, Armando Villa Sindaco di Verderio Superiore; Enrico Zoia, Sindaco di Verderio Inferiore; Giulio Oggioni, presidente del Centro Culturale Verderio Giovane.


"LA PROVINCIA" ,1 LUGLIO 1972 - I GIOVANI DI VERDERIO INFERIORE E SUPERIORE VOGLIONO UN SOLO COMUNE.
La situazione attuale porta ad un'inutile dispersione di forze . Nel corso di un dibattito l'idea ha trovato consensi anche da parte dei pubblici amministratori dei due paesi

 

I giovani di Verderio Superiore e di Verderio Inferiore vogliono unire i due comuni: solo in questa unificazione infatti essi prevedono una spinta notevole allo sviluppo ed all'economia del posto.
Per portare ad un dato di fatto il progetto di unificazione i ragazzi del gruppo "Verderio Giovane" hanno iniziato una serie di incontri - dibattito per ora a carattere informale per venire a conoscenza di tutte le difficoltà che si antepongono ad un tale progetto.
Una di queste riunioni-dibattito si è svolta ultimamente presso il Centro Giovanile di Verderio Superiore.
Ospite della recente serata è stato il sindaco di Verderio Inferiore cav. Enrico Zoia, al quale erano affiancati diversi consiglieri di quella Amministrazione Comunale.
Alla riunione, a cui era invitata la popolazione, erano presenti anche diversi rappresentanti dell'Amministrazione Comunale di Verderio Superiore, il parroco, don Giampiero Brazzelli, e numerosi giovani di entrambi i paesi.
Il sindaco di Verderio Inferiore, Zoia, si è dichiarato entusiasta della proposta di unificazione dei due paesi, ma ha precisato che "l'unione deve essere una conseguenza logica del riavvicinamento psicologico fra gli abitanti dei due comuni".
Il fatto di un avvicinamento psicologico delle due popolazioni è stato il tema centrale della serata: è infatti notorio e, si può affermare,tradizionale il forte campanilismo esistente fra i due comuni.
Il parroco, don Brazzelli, ha suggerito l'opportunità di un approfondito studio storico in cui si potranno trovare le cause di una così grande rivalità tuttora esistente.
Comunque questa situazione di antagonismo è stata superata completamente dalla popolazione più giovane, anzi proprio da questa è partito l'avvio pratico ad una possibile realizzazione di unificazione.
Nel corso della serata si è parlato anche di una possibile soluzione consorziata di problemi comuni come: sopperire alla mancanza di un netturbino,e di un seppellitore, che sono evidentemente necessari, e con una certa urgenza, ad entrambi i comuni.
Cercando di dare una impronta comunitaria alla soluzione di vari problemi che angustiano in uguale misura i due paesi, si potrà un domani giungere praticamente ad una via di fatto, sistema unanumamante riconosciuto durante lo scorso incontro, come la più grande prova della volontà e dello sforzo per raggiungere l'unità.
A proposito il sindaco Zoia ha puntualizzato come un'eventuale prassi burocratica per arrivare all'unificazione sarà molto semplice, dato che per lo più si tende a staccarsi, ma ha di nuovo sottolineato che l'unione deve essere di fatto e non burocratica.
"Per questo motivo per ora il problema più urgente è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, soprattutto di quella della popolazione degli anni " ... anta" e per questo compito si è impegnato a fondo il gruppo Verderio Giovane" ha dichiarato, nel corso della serata il presidente del gruppo, Giulio Oggioni.
Se ad una riunione si giungerà, sarà pertanto possibile solo se fatta a tappe, dimostrando la validità di una tale prospettiva.
I ragazzi, i giovani, hanno chiaramente compreso che "a stare da soli non si combina più niente, che tutto il fattibile è stato già fatto, e che per una vera e propria spinta in avanti bisogna essere in molti di più" e queste sono state in conclusione anche le parole del sindaco di Verderio Superiore, cav. Armando Villa il quale si è dichiarato "dispostissimo a qualche altro incontro, se ciò potrà portare alla realizzazione di qualche opera in comune, atta a sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica e a raggiungere la piena unità"
A conclusione della serata, particolarmente viva data l'attenzione e l'impegno che i giovani hanno dimostrato, si ha avuto l'impressione che nulla verrà lasciato intentato da questi ragazzi per arrivare effettivamente ad un unico Comune di Verderio
L.F.



sabato 11 maggio 2013

Il Comitato Biblioteca Intercomunale di Verderio
per il ciclo “Incontri con l’Arte” presenta


a cura di Simona BARTOLENA


Edouard Manet
Il pittore della vita
moderna che
cambiò volto
all'arte.

Venerdì 17 maggio 2013 ore 21.00
presso Sala Consigliare - Comune di Verderio Inferiore


Amedeo Modigliani
L'artista,
la sua ricerca,
il suo tempo…
oltre il mito.

Giovedì 30 maggio 2013 ore 21.00
presso Sala Consigliare - Comune di Verderio Inferiore

venerdì 10 maggio 2013

ORAZIO FUMAGALLI, CICLISTA E DIRIGENTE SPORTIVO di Marco Bartesaghi



Sono con Orazio Fumagalli nel negozio di giornali - e di molte altre cose - che la figlia Raffaella (presente insieme alla mamma) gestisce a Verderio Inferiore, sull'angolo fra via dei Tre Re e via IV Novembre. Sono qui per parlare con lui della locale associazione sportiva, l'A.S.D. Verderio.
Di questa associazione, di cui ancora oggi è presidente, più di quarant'anni fa Orazio è stato ideatore e fondatore. Per raccontare questa storia, non si può quindi che partire da lui e dalla sua passione per lo sport, anzi, per "uno" sport in particolare: il ciclismo.

"Sono nato a Lecco il 7 agosto del 1939, e ho abitato in quella città per due o tre anni, fino a quando mio papà, per lavoro, fu trasferito in un'altra località"
 
Marco (M) - I tuoi genitori erano di Lecco?
Orazio (O) - No: il papà, Renzo, era di Como; la mamma, Elena Pusinelli, di Nesso, un paesino affacciato sul lago, tra Como e Bellagio.

PARENTESI: A Nesso c'è uno degli angoli più belli del lago di Como, indegnamente rappresentato dalla foto n.1, da me scattata qualche anno fa. Scusate la divagazione.


M - Che lavoro faceva tuo papà?
O - Era impiegato dell'I.N.G.I.C., l'istituto nazionale gestione imposte di consumo, l'ente incaricato di riscuotere i dazi: era un "daziere". Per questo suo lavoro la nostra famiglia si è trasferita diverse volte.
 
M - Quando sei nato lavorava a Lecco, poi siete venuti a Verderio?
O - Prima siamo andati ad abitare a Civenna, sopra Como, dove c'è la Madonna del Ghisallo. In quel periodo svolgeva l'attività su 5 comuni, forse di più. Aveva in mano: Civenna, Magreglio, Barni, Lasnigo; i tre paesi della Valbrona: Isino, Candalino e Valbrona; e i tre del lago Onno, Vassena e Limonta.
Subito dopo la guerra, nel 1945, è stato nominato Sindaco di Civenna, perché era stato partigiano: nella nostra casa di Paderno, dove ancora vive mia sorella, ci sono gli attestati che riconoscono il suo contributo alla lotta di liberazione.
 
M -Hai qualche ricordo, anche se eri solo un bambino, di quei fatti?
O - Ricordo che, quando avevo 4 o 5 anni erano venute in casa le Brigate Nere, o chi per esse, per arrestarlo; mi ricordo che erano vestiti di nero, con i mitra e che erano in tanti. È stato rinchiuso nel carcere di Como. Erano in dieci o quindici là dentro. A lui hanno rimandato per due volte la fucilazione; gli altri li hanno fucilati. È stato liberato dopo che un certo numero di partigiani ha rinunciato alla lotta. A pensach me ven sú la pel de capun.
Negli anni successivi, quando andavo a Como al cimitero monumentale, dove c'è una grande lapide in memoria dei partigiani trucidati, lui leggeva i nomi e poi mi diceva: "lì doveva esserci anche il mio nome".
La cosa curiosa è che aveva una sorella, la maggiore, che era dalla parte opposta, era segretaria del fascio.
 
M - Dopo la guerra andavano d'accordo?
O - Sì, sì, ognuno nella sua ideologia. Lei aveva in casa i quadri del duce; suo fratello invece, per l'idea opposta, si era quasi fatto uccidere.
 
M - Fino a quando siete rimasti a Civenna?
O - Fino al 1955.
 
M - Qualche altro ricordo?
O - Ricordo che subito dopo la guerra su quelle strade facevano una gara di motociclette, il "Circuito del Lario" ...
 
 UN CICLISTA FORTE IN VOLATA E NELL'ULTIMO CHILOMETRO

M - Sì, va bene le moto-ciclette, ma Civenna è un posto da bi-ciclette ...
O - Sì, è un posto da biciclette. La mia prima passione è nata alla Madonna del Ghisallo, patrona dei ciclisti. A quei tempi, specialmente per il giro di Lombardia, era quasi obbligatorio passare di lì. Allora il pezzo più duro, circa un chilometro dei nove della strada che sale da Bellagio, non era asfaltato.

Colle del Ghisallo. Monumento al ciclista :Vittoria e sconfitta - Trionfo e delusione
M - Da quelle parti c'è anche il muro di Sormano.
O - Il muro di Sormano lo hanno fatto per un paio di volte al giro di Lombardia, però solo i professionisti. Quest'anno l'hanno inserito per la prima volta dopo forse vent'anni. Però oggi non è la stessa cosa, perché le biciclette hanno rapporti diversi, che permettono di fare più agevolmente anche determinate salite. Allora i rapporti erano pochi e anche la tecnologia ... chi se parla de quarant'an fa ...
 
M -C'era il cambio con le due leve?
O - Sì, prima ancora c'erano le leve, che bisugnava saltà gió da la bicicleta, cambia la róda e via dicendo, tutto legato ai rapporti. Avevano poche velocità: magari davanti solo una stella e dietro tre o quattro. Adesso hanno doppia o tripla moltiplica davanti e otto stelle dietro, che diventano, se davanti ne hanno due e dietro otto, sedici velocità. Vanno proprio dall'estremo, il pignoncino piccolo "così", alla stella 28 o trenta. In salita sembra che camminino ..., poi, siccome fanno tante pedalate al minuto, vanno comunque veloci ... Mentre una volta andavano su con i rapporti pesanti.
 
M - Civenna e la Madonna del Ghisallo sono all'origine della tua passione per il ciclismo. Ma dopo vi siete trasferiti ancora.
O - Sì, e per due anni, dal 1955, abbiamo abitato a Verderio Inferiore; dopo ci siamo spostati a Paderno d'Adda, prima in piazza, in locali attigui al comune, poi in un appartamento vicino alla stazione, dove vivono ancora una mia sorella e due fratelli. Papà aveva l'ufficio a Robbiate e operava su cinque comuni: i due Verderio, Paderno, Robbiate e Imbersago.

 
M - Prima di addentrarci nello sport, che dovrebbe essere un po' il centro di questa chiacchierata, mi devi ancora parlare dei tuoi studi e del tuo lavoro...
O - Ho frequentato  fino alla terza avviamento commerciale. Finita la scuola, su consiglio di mio padre ho fatto gli esami a Como per poter eventualmente fare il suo lavoro: ho preso l'abilitazione, ma non ho intrapreso quella strada. Ho trovato lavoro come impiegato in una ditta di Milano: e qui si innesta il discorso sullo sport.
 
M - In che senso?
O - Ho cominciato a fare ciclismo in modo agonistico a 18 anni. Conciliare lo sport con il lavoro a Milano però era un problema: per allenarmi andavo avanti e indietro da Milano in biciclettata ma, in mezzo, c'era anche la giornata di lavoro. Non era facile. Infatti nei primi due anni c'era tanta passione ma risultati … pochi. Poi ho fatto il militare, 18 mesi come si usava allora.

1959 - La prima squadra ciclistica dilettantistica di Orazio, la Orenese Serse Coppi. Lui è il quarto da sinistra. Il quinto è Vincenzo Mapelli di Verderio Superiore



 M - Hai dovuto interrompere l'attività agonistica?
O - No, no. Nelle varie caserme a cui sono stato destinato (Como, a fare il CAR; Chiavari, alla scuola della NATO; Torino; Milano, Como e Monza, ai distretti), ho sempre avuto con me la bicicletta e nel tempo libero avevo il permesso di allenarmi. Però i risultati erano quelli che erano, perché per potermi allenare di giorno, facevo i turni di marconista di notte: se po' minga fa tót

M - Dopo il militare ... ?
O - Finito il militare ho ricominciato a lavorare, ma io volevo cercare di ottenere qualche risultato con la bicicletta. Allora mio papà mi ha detto: "ti do un anno di tempo: prova" e mi ha dato la possibilità di allenarmi.
 
M - In che categoria correvi?
O - Dai 18 ai 24 anni sono stato dilettante, la categoria prima del professionismo. In questo periodo ho ottenuto 5 vittorie.
 
Orazio Fumagalli vince a Lurate Caccivio (1961 o '62)




M - Ricordi qualche gara in particolare?
O - Ne ricordo una con arrivo a Caccivio, dove avevo vinto in solitaria, e poi il giro delle Asturie, in Spagna, del 1964 a cui avevo partecipato con la squadra nazionale italiana. Una gara di 994 chilometri divisi in 9 tappe.

La squadra italiana al Giro delle Asturie 1964. Orazio è il secondo da destra.


M - Che tipo di corridore eri? In che cosa eri forte?
O -In volata e nell'ultimo chilometro.
 
M - Salita?
O - No, in salita no. Malgrado avessi abitato alla Madonna del Ghisallo, la salita non era il mio forte: arrancavo, facevo fatica. Ricordo però che in un piccolo giro di Lombardia, da dilettante, in cui c'era anche il Ghisallo, il posto dove avevo vissuto fino a 16 anni, ci ho messo l'anima e sono passato per terzo.
 
M - Una questione d'orgoglio ...?
O - Sì, era legata all'orgoglio. Infatti quelli che erano passati davanti a me poi sono diventati professionisti.
 
M - Che caratteristiche bisogna avere per essere bravi in volata?
O - Beh, più che altro conta lo scatto, la scelta del tempo. Poi devi essere un po' "killer", ecco: regole mia tropp. Allora (adesso forse un po' meno ma anche adesso lo fanno) ti dovevi arrangiare e sgomitare: piuttosto che far passare un altro quasi quasi lo buttavi giù. Non bisognava essere troppo democratici, se no non né vincevi più di gare. Poi bisognava avere delle qualità, una predisposizione naturale. Come per la salita, così vale per la volata.

UNA SOSTA E LA RIPRESA COME CICLOAMATORE

M - Da tuo papà avevi ottenuto un anno di tempo. Come è andata a finire?
O -Alla fine dell'anno mi ha detto " varda, lasa perd", lascia perdere. E infatti l'anno dopo ho smesso, ho cominciato a lavorare e mi sono sposato. Poi ho ripreso a correre, negli anni settanta, ma a un livello meno agonistico.
 
M - In quale categoria?
O - Cicloamatori. Ho ripreso a fare gare, ma più corte rispetto al passato: al massimo 70, 75 chilometri.
 
M - Hai ottenuto qualche buon risultato?
O - Ho vinto una quindicina di gare, fra cui, nel 1971, il campionato italiano individuale di regolarità che si era disputato a Oggiono.
 
 
Orazio vince, a Oggiono, il Campionato Italiano Regolarità per cicloamatori 1971

M - Le gare di regolarità sono un po' particolari: puoi cercare di spiegare in cosa consistono?
O - Ti davano da fare  un percorso, ad esempio di 75 km, diviso in tre settori - pianura, misto e salita - di diversa lunghezza. Tu sapevi l'ora di partenza e quella di arrivo: basta. Per ciascun settore era stabilita una media oraria che dovevi rispettare.
 
M - Non potevi andare né più forte, né più piano ...?
O - Esatto. Però non potevi misurare la media con uno strumento , dovevi prepararti una tabella e seguire quella
 
 
Regolamento del Campionato Italiano Regolarità 1971

M - Come?
O - Dovevi regolarti con la pedalata. Ogni pedalata, a seconda del rapporto che usi, ha un certo sviluppo in metri. Quindi tu sai che con un tot di pedalate al minuto puoi fare un determinato percorso. In pratica, una settimana prima della gara andavi a vederti i percorsi e fissavi dei paletti, dei paletti mentali intendo; per dire: una pianta particolare, una colonnina, una casa, un distributore di benzina. Poi venivi a casa facevi una tabella e provavi: provavi i rapporti, i pezzi e così via
 
M - Ma chi stabiliva se eri "regolare" o no?
O - Lungo il percorso c'erano dei controlli a sorpresa. Tu non li vedevi, ma loro ti prendevano il tempo. Sapevano che il corridore "numero tot." doveva passare da quel punto a una certa ora, un certo minuto e un certo secondo: per ogni secondo che sgarravi ti assegnavano una penalità. Chi ne accumulava di meno vinceva.. In questa specialità, come cicloamatore, una volta ho vinto il campionato italiano individuale, un'altra quello lombardo a coppie.

 COPPI, EDDY MERCKX E IL MILAN

M - Bartali o Coppi?
O - Coppi, sono un coppiano. Anche se Bartali mi piaceva, però sai "l'uomo solo al comando" era caratteristico. E poi l'ho visto in un paio di occasioni transitare proprio su a Civenna.
 
M - E di quelli che sono venuti dopo?
O -Penso che dopo il migliore sia stato Merckx, Eddy Merckx
 
 
Fausto Coppi

M - Lui vinceva sempre ...
O - Sì, lui vinceva sempre, era un fenomeno, per dire: c'era un traguardo volante che ti faceva guadagnare 10 centesimi? lui doveva vincere ...
 
M - Oltre al ciclismo, hai mai fatto altri sport?
O -Così, a livello di paese ho giocato a calcio. Sai, nei paesi c'erano le fazioni, gh'era el Milan e gh'era l'Inter. La Juve meno, 'ché l' è rivada dopu. Io ero, e ancora oggi sono, un po' tifoso milanista. Fra me e un mio compagno c'era la sfida, lui era interista. Poi lui è andato avanti, è diventato professionista e ha giocato prima nel Lecco, quando questo era in serie A; e poi nel Napoli e in altre squadre. Si chiamava Glauco Gilardoni, era di Civenna; è morto 4 o 5 anni fa; aveva un paio d'anni meno di me. Mi ricordo che una volta il Lecco aveva battuto l'Inter 2 a 1: Glauco, che era ala sinistra, aveva segnato i due gol del Lecco.

Glauco Gilaredoni con la maglia del Lecco (Wikipedia)
 L'ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA DI VERDERIO INFERIORE

M - Ci siamo dilungati sulla tua passione per lo sport, soprattutto il ciclismo. Ora concentriamoci su Verderio e sulla società sportiva che hai fondato, l'A.S.D. Verderio...
O - Diciamo prima di tutto che, all'inizio si chiamava A.S. Verderio Inferiore. In seguito , per cercare di coinvolgere "i cugini" di Verderio Superiore, l'abbiamo chiamata solo A.S. Verderio. Più tardi ancora, per un discorso fiscale legato al CONI, è stato aggiunta la parola "dilettantistica": così adesso si chiama A.S.D. Verderio.
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VENT'ANNI E PIU' DI CALCIO FEMMINILE A VERDERIO INFERIORE di Marco Bartesaghi




Il calcio femminile a Verderio Inferiore nasce da una partita amichevole fra due squadre del paese, giocata  nel settembre del 1980, durante l'annuale "Palio delle Contrade".
L'esperienza piace alle giocatrici che danno inizio a una storia che si sviluppa per più di vent'anni, fino al 2004.




Cerco di ricostruire questa vicenda sportiva, basandomi su ritagli di giornale raccolti con estremo puntiglio, insieme a tante fotografie, da Rosella Colombo. Essenziali, soprattutto come testimonianza del clima di impegno e di divertimento che accompagnava la squadra, sono stati anche i suoi ricordi e quelli di Daniela Stucchi.


Foto di gruppo delle giocatrici della "prima" partita di calcio femminile, al "Palio delle Contrade" 1980
Dal 1980 al 1985: i tornei serali e i campionati CSI
  Dopo un primo anno di tornei serali, con risultati soddisfacenti, nel 1981 la squadra a undici giocatrici debutta nel campionati CSI di Bergamo e lo vince. Nei due campionati successivi, 1982/'83 e 1983/'84, si classifica rispettivamente al secondo e al quarto posto. 


Sospeso, per mancanza di iscrizioni, il torneo di CSI di Bergamo, nel 1985, l'A.S. Verderio femminile si iscrive con due squadre a sette giocatori al campionato CSI di Lecco e si aggiudica il primo e il secondo posto.

La squadra di Verderio in maglia celeste e pantaloncini rossi. In primo piano Daniela Stucchi, terzino, che ha giocato nel Verderio dal 1980 al 1995 e ancora oggi collabora con l'A.S. Verderio

1986: il debutto nel campionato della Federazione Calcio (FIGC)
 I buoni risultati conseguiti nei campionati CSI degli anni precedenti, convincono l'A. S. Verderio a tentare, per la squadra femminile, il salto di qualità con l'iscrizione al campionato regionale di serie D della FIGC, la Federazione Italiana Gioco Calcio.




 


 Allenatore della squadra è Giovanni NOVA, che già aveva collaborato alla sua preparazione nella stagione precedente. Nova è un ex giocatore della Di. Po. Di Vimercate e di altre squadre del vimercatese.
Per affrontare il nuovo impegno viene ingaggiata Rosaria Marcelli, proveniente dalla Fiamma Monza, con la cui maglia aveva anche giocato in serie A. 




Dopo essere state sconfitte per 2 a 0 a Filago (BG), nella partita di debutto, le ragazze di Verderio migliorano partita dopo partita, fino a diventare una delle compagini più temute del torneo e a classificarsi terze al termine del campionato. 


La suqdra del campionato di serie D 1986/'87

Questo piazzamento avrebbe consentito loro l'accesso alla serie C, opportunità a cui però la squadra rinuncia per poter fare maggior esperienza nella serie inferiore.
Buoni risultati anche l'anno successivo (campionato 1987/'88) con un piazzamento finale al secondo posto, che non frutta però la promozione, riservata quel anno alla sola prima classificata.


1989: la promozione in serie C
1988/'89: la squadra femminile di Verderio finisce  prima ed è promossa in serie C. 


Alessandro Maggioni





 Nel girone d'andata allenatore è Giovanni Nova, a cui subentra, nel ritorno, Alessandro Maggioni, di Verderio Inferiore, una persona che, insieme al dirigente Carlo Airoldi, ha seguito la squadra fin dagli esordi.





Rosella Colombo è capo cannoniere della squadra.


Rosella Colombo (a sinistra) in azione. Residente a Osnago, ha debuttato nel Verderio nel 1985, a soli 13 anni, ed è rimasta nella squadra fino al campionato 1999/'2000. E' poi passata alla "Valassinese di Asso", con cui nei campionati 2004/'05 e 2005/'06 ha giocato in serie A. In seguito ha giocato, ancora in serie A, con la squadra del Tradate. Ha smesso di giocare alla fine del campionato 2010/'11.

A fine campionato le ragazze compongono e distribuiscono in paese un giornalino in cui invitano i concittadini a seguirle e a tifare per loro.
Nell'opuscolo, la presentazione delle giocatrici, che di seguito sintetizzo:





Giusy ADAMOLI: il fortissimo portiere bianco verde che lo scorso anno ha letteralmente messo un muro davanti alla sua porta. Per intenderci Giusy è un vero e proprio gatto davanti alla sua porta.
Rita STUCCHI: terzino sinistro, piccola ma con una grande volontà che la porta a vincere anche i più accaniti duelli con le prestanti "Torri" avversarie.
Luisa CRIPPA: terzino destro, poche avversarie sono riuscite a scappare dalla sua marcatura.
Tamara ROTA: centrocampista arretrato, vera incontrista e giovane talento bianco verde. Qualche anno ancora e se ne vedranno delle belle!
Natalia USUELLI: stopper d'eccezione. Dotata di potenza e progressione risulterebbe utile in qualsiasi zona del campo, ma chi lo cambia uno stopper così?
Natalia BURBELLO:  (nella foto di fianco)capitano e libero del Verderio è un po' l'emblema della squadra. Classe e stile insieme per questo forte capitano bianco verde.




Il giornalino  della promozione in serie C
Rosella COLOMBO: il "BOMBER", questa fortissima ala destra è una garanzia al goal. Un vero falco pronto a piombare su ogni pallone e ad aiutare le proprie compagne con recuperi pazzeschi.
Monica QUINTERIO: la "Brasiliana" centrocampista, forte incontrista e polmone della squadra.
Claudia MUSSI: punta centrale, ha un potente tiro che può essere sferrato quando meno te l'aspetti.
Elena PINCHETTI: centrocampista con attitudini offensive. Più mezzapunta che centrocampista, in appoggio con le compagne intreccia geometrie divertenti ed efficaci.
Silvia Maria Cristina GEROSA:  fortissima e velocissima ala sinistra, mancina d'eccezione, piccola lottatrice delle aree di rigore, sferra tiri a parabola micidiali.
Andreina STUCCHI: secondo portiere soprannominata "Tacconi", dopo l'operazione al ginocchio ha ripreso il posto tra i pali.
Simona ALBERTI: giocatrice universale, se la caverebbe anche in porta. Con grinta e volontà ha sempre dimostrato il suo valore.
Marilena ASSI: un asso nella manica dell'allenatore, ha sempre dato il suo contributo al Verderio con la sua esperienza e amor di squadra.
Paola BARAGGIA: attaccante fluidificante, può giocare sia a sinistra che a destra. Se indovina il tiro non c'è scampo per il portiere.
Annalisa MELAS: giovanissima promessa bianco verde. Dispone di un dribbling stretto e veloce e di un efficace destro.
Sabrina MAPELLI: difensore con provata esperienza e voglia di giocare. Soffre in panchina come mai nessuno, pronta a tutto per il Verderio.
Sabrina BURBELLO: con un passato di portiere, si sta inserendo nel Verderio con larghe possibilità di gioco. Chissà mai che sia come la sorella.
Daniela STUCCHI: coriaceo difensore e marcatore. Con volontà e passione ha sempre aiutato le compagne sia in campo che fuori.
Simona RIPAMONTI: nuovo arrivo in casa biancoverde, fisicamente imponente e appassionata. Diamole un po' di tempo e chissà mai che ci troviamo un altro talento fra le mani.

Poi ci sono Mara, giovanissima ma già collaudata giocatrice; Carlina, giovane e tremendo folletto della rosa; Raffaella, che sta muovendo ora i primi passi sul campo.

Campionato 1992/'94: a un soffio dalla serie B


Sergio Riva


Nei campionati di serie C il Verderio si classifica sempre nei primi posti: quarto nel 1989/'90 e terzo nel 1990/'91 e nel '91/'92.
Nel campionato 1992/'93 a decidere il campionato è l'ultima partita. Le biancoverdi di Verderio, allenate da Sergio Riva, dopo una lunga permanenza in testa alla classifica, sono seconde, a un solo punto dalla capolista, il Calendasco, che devono sfidare in casa.



C'è cautela, ma anche ottimismo. La "Gazzetta di Merate", un settimanale che usciva in quegli anni, alla vigilia dell'incontro dedica alla squadra un'intera pagina e titola il pezzo: "Il Verderio a un passo dalla serie B, ma servono campo e soldi"


Nell'articolo i dirigenti della squadra pensano già ai problemi che sorgerebbero con la promozione, proprio l'adeguamento delle strutture (gli spogliatoi esistenti non sarebbero stati idonei alla serie B) e la ricerca degli sponsor.


C'è clima di festa e si fanno le cose alla grande: il pallone viene portato in campo dal cielo, da un elicottero ingaggiato dal papà di Rosella Colombo.
In campo per il Verderio sono: Adamoli, Crippa, Crivella, Burbello, Rota, Alberti, Baraggia (77' Artusi), Quinterio, Colombo, Pompei, Gerosa.


Questa la cronaca della partita, scritta dal giornalista Andrea Cattaneo per un giornale locale.

"La prima parte della gara era saldamente nelle mani delle giocatrici locali, che creavano molte azioni ma si incagliavano contro la rocciosa difesa ospite. I primi pericoli erano opera del Calendasco. Al 23' Bertuzzi entrava in area dalla sinistra e crossava per la testa di E. Aricci: Adamoli smanacciava. Al 29' un tiro di Arrigoni era respinto ma non trattenuto da "Giusy", lo stesso portiere anticipava E. Ricci.
Al 35' il Verderio, Gerosa si lanciava velocissima su lancio della difesa, Fontana la atterrava e l'arbitro la espelleva. Batteva la punizione Colombo, il portiere respingeva sui piedi della Quinterio che calciava a lato di un soffio. Tre minuti dopo, Colombo si lanciava in contropiede, dalla tre quarti cercava il pallonetto che però era troppo debole. La smanacciata della Iotti era raccolta da Maria Cristina Gerosa che aggirava l'estremo gialloblu ma la conclusione in precario equilibrio, veniva respinta dal palo!
Nella ripresa, la tensione e la stanchezza la facevano da padrone. Al 76' Crivella lanciava Gerosa sulla sinistra, cross sul secondo palo dove Colombo controllava e concludeva: una deviazione di un difensore mandava la palla sulla traversa e poi in angolo. Un minuto dopo la beffa. Le ospiti battevano una rimessa laterale di dubbia assegnazione, palla in centro dove Arrigoni controllava e trafiggeva l'Adamoli"

La partita finisce uno a zero per il Calendasco, che si aggiuduca il campionato e la promozione in serie . Per le ragazze del Verderio la delusione è cocente.


Il goal del Calendasco



 Nell'articolo  del Cattaneo, il riconoscimento del valore delle atlete verderiesi, da parte dell' allenatore avversario, Burgazzoli:
"Oggi avreste meritato di vincere, ma il calcio è fatto così e purtroppo una sola squadra viene promossa. Ci spiace perché avreste meritato di passare quanto noi"




 


1993 - 2004: su e giù fra serie C e serie D 
 Un'altra occasione come quella del '92/'93 alle atlete di Verderio non si presenta più. La squadra negli anni successivi sale e scende ripetutamente fra serie C e serie D.
Retrocede alla fine del campionato 1994/'95; risale nel 1997/98; torna in serie D nel 2000/'01 e in serie C alla fine del campionato successivo, 2001/'02.
Al termine del campionato 2003/'04 dovrebbe di nuovo retrocedere, ma 'l'anno successivo la squadra si scioglie e non partecipa al torneo.


Marco Bartesaghi