sabato 21 settembre 2013



PERSONALE DI ALBERTO MOTTA A ROBBIATE, DAL 28 SETTEMBRE AL 12 OTTOBRE


SU QUESTO BLOG PUOI TROVARE UN INTERVISTA AD ALBERTO MOTTA, PUBBLICATA IL 14 GENNAIO 2012 (la trovi anche sotto l'etichetta: "personaggi")

FOTO DI GRUPPO DI FRONTE A VILLA GNECCHI di Marco Bartesaghi







Delle tante cartoline in cui appare Villa Gnecchi Ruscone di Verderio Superiore, quella che vi voglio presentare oggi è la più bella che conosco, grazie al folto gruppo di abitanti che la popola, soprattutto bambini, che sembrano essersi agghindati apposta per l'occasione.






L'immagine risale probabilmente agli ultimi anni venti o ai primi anni trenta del novecento, quando sul tetto e sulla facciata della villa erano già state collocate le statue tuttora presenti.
Interessante  l'abbigliamento dei bambini e, in particolare, l'atteggiamento quasi sfacciato di alcuni di loro. 


 





 

















Un altro particolare che merita attenzione è il personaggio in primo piano con la bicicletta da corsa.






Sul retro della cartolina è stampato un numero (14) e il nome dell'editore: L.Fioroni - Milano. L'esemplare che possiedo, non avendo mai viaggiato, non contiene altre scritte, salvo il prezzo, a matita, che - ahime - mi è costata e il timbro con la sigla del venditote da cui l'ho acquistata: G.C.E.B.

Marco Bartesaghi


ANTICHE MONETE RINVENUTE IN TERRITORIO DI BERNAREGGIO di Luca Cereda

Il signor Luca Cereda mi ha mandato una fotografia e una breve presentazione su tre antiche monete da lui rinvenute in territorio di Bernareggio. Lo ringrazio.M.B.






MONETA 1
Luogo di ritrovamento: campo arato dopo un temporale. La moneta in questione e' attribuita al secondo secolo dopo Cristo. E'costituita da una lega di argento e piombo e potrebbe risalire a l'insediamento romano di IBERNA REGIA ( l'attuale Bernareggio )



Le Origini

Secondo le più accreditate ricostruzioni storiche, il luogo trae origine da un accampamento invernale di truppe romane che, nel secondo secolo dopo Cristo, svernarono sul dosso dell’attuale Cascinetta.
Nella valle sottostante infatti, scorreva a quel tempo un largo corso d’acqua, affluente del vicino fiume Adda e, la vicinanza di un corso d’acqua è un primo indizio importante. Determinante però a suffragare questa tesi, è il rinvenimento di alcuni reperti archeologici venuti alla luce nella zona tra cui il sarcofago del terzo secolo dopo Cristo, in mostra nel parco della villa Banfi di Carnate. ( TESTO DA RICERCA IN INTERNET ).

MONETE 2 e 3
Le monete 2 e 3 invece risalgono ad un periodo compreso dal 1600 a fine settecento, sono in pessimo stato di conservazione ma secondo vari esperti di numismatica possono essere appartenute al periodo sopra descritto.


mercoledì 18 settembre 2013

LA FONTANA - LAVATOIO DEL CAZZULINO di Anselmo Brambilla



Il limite territoriale fra Calco e Imbersago è dato dal corso della Roggia Rigo. Detto ruscello nasce dalle colline di Imbersago che sovrastano l’agglomerato di Cazzulino, e tortuosamente prosegue il suo corso fino ad immettersi nel fiume Adda. L’acqua dalla sorgente arriva, attraverso un percorso di circa 330 metri, con l’ultimo tratto incanalato in una tombinatura sotto la strada che divide i due agglomerati, ad una fontana lavatoio. Detta fontana , molto antica, un tempo era usata di comune accordo fra gli abitantidi Calco e Imbersago, le due entità in cui si divideva e si divide la località Cazzulino.




L'ultimo tratto in superfice della Roggia Rigo



Il manufatto, ormai inutilizzato da anni e lasciato senza nessuna manutenzione, è in condizione disastrose, tanto che qualcuno ha deciso di utilizzarlo come pollaio. Anticamente a cielo aperto, la fontana alimentata dall’acqua della roggia era usata in promiscuità fra gli abitanti delle due parti, specialmente dalle donne: quelle di Imbersago lavavano i panni sulla piotta destra. quelle di Calco su quella sinistra.

Anche se non siamo in possesso di sicura documentazione che lo comprovi, possiamo ipotizzare che la fontana sia stata costruita dai due comuni, in comproprietà sul limite territoriale. Da una nota della commissione distrettuale di Brivio del 27 giugno 1842,   risulta pero che ad averne cura era solamente il comune di Imbersago al quale era stata delegata dal comune di Calco la manutenzione, la tombinatura e la periodica pulizia del fosso.

 



In base alla succitata nota, il comune di Calco avrebbe dovuto contribuire alle spese per il 50% del costo delle opere necessarie ma, purtroppo, le richieste avanzate dal comune di Imbersago di onorare tale obbligo cadevano quasi sempre nel vuoto,   quindi la manutenzione con i relativi costi per la sistemazione della zona di confine ricadevano quasi totalmente sul comune limitrofo. 
 
Per anni il comune di Imbersago intervenne sulla manutenzione della roggia  e della strada che la costeggia, chiedendo senza successo al comune di Calco prima e a quello di Olgiate Calco  poi,  di ottemperare agli obblighi sottoscritti. Finalmente il ricostituito comune di Calco il 22 novembre 1954 si rese disponibile a pagare  a pagare la metà delle spese ma, ribadendo però che trovandosi la sorgente del Rigo e il lavatoio sul territorio del comune di Imbersago, sarebbe toccato  a questo comune pagare la maggior parte delle spese.

Per predisporre un progetto di sistemazione dell’ormai deteriorato lavatoio e risolvere definitivamente la questione delle pertinenze, venne incaricato un ingegnere, il dott Angelo Corti, di stendere un progetto e verificare di chi fosse la proprietà del lavatoio. Il 31 marzo 1955 il professionista presentò un preventivo per la sistemazione del lavatoio e del ruscello e certificò che la proprietà del manufatto, costruito a cavallo del corso d’acqua, era di pertinenza dei due comuni e quindi l’opera di sistemazione doveva essere assunta dagli stessi per la quota  del 50% cadauno.

Anche a fronte di questa verifica Calco continuò a fare orecchie da mercante: innumerevoli sono le richieste di Imbersago giacenti nell’archivio comunale e rimaste senza risposta. Solo nel 1967 Calco incomincia a prendere coscienza della situazione e ad onorare il 50% di sua spettanza.

 



L’intervento previsto dal Corti, che consentirà agli abitanti delle due porzioni della frazione di Cazzulino di riprendere  il normale utilizzo promiscuo del lavatoio, consisteva nella costruzione ex novo della copertura della antica fontana.

L’intervento, realizzato da Imbersago trovò alla fine  concorde anche Calco che, sia pure in costante ritardo, contribuirà , oltre che a versare la quota di sua spettanza, anche al pagamento di quanto già precedentemente realizzato: rifacimento della tombinatura  e costruzione della copertura del manufatto.

 




Anche se nel catasto censuario di Calco non è registrata, si ritiene sufficientemente provato  che la fontana costruita a cavallo della roggia che delimita il confine tra i due comuni, fosse ritenuta di proprietà e uso promiscua , altrimenti non si spiegherebbe il fatto delle ripetute nel tempo richieste di compartecipazione alle spese costantemente avanzate da Imbersago.

Date le limitate possibilità finanziarie dei comuni nei secoli scorsi è probabile che le due amministrazioni si siano accordate per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico alle due parti della località Cazzulino, incanalando l’acqua della roggia e costruendo la fontana in comune. Fontana che serviva per lavare i panni, per usi domestici e anche come abbeveratoio per gli animali.

 



Per finire ritengo sia doveroso per il comune di Calco contribuire a ripristinare il manufatto in accordo con Imbersago, indipendentemente dal diritto o meno di proprietà come segnale di interesse, di rispetto e di valorizzazione di una parte del patrimonio storico sociale, ritenuta a torto minore, di due comunità divise amministrativamente ma unite dalle necessità quotidiane come un tempo era quella dell’uso dell’acqua.

22 giugno 2007  Anselmo Brambilla