sabato 15 agosto 2009

CURT DI SCARSIT di Giorgio Oggioni e Marco Bartesaghi










La "Cascina Scarzina" o "Curt di Scarsit" è la prima corte che si incontra sulla destra, entrando a Verderio Inferiore da Verderio Superiore. Costruita nel punto più alto del paese, il suo lato nord è ben visibile anche da molto lontano.



Di questo lato, l'edificio più ampio e più alto (tre piani) è abitato ancor oggi dai discendenti di Emilio Airoldi e Stella Crippa.


STELLA CRIPPA ED EMILIO AIROLDI

Emilio nato a Verderio Inferiore il 15 gennaio 1847 era figlio di Giuseppe e di Teresa Stucchi, entrambi di Verderio Inferiore (1); Stella era invece nata a Ronco il 30 dicembre 1857 ed era figlia di Giuseppe, anch'egli di Ronco e di Maria Perego di Cornate .
Emilio e Stella, dopo il matrimonio, celebrato a Ronco il 23 gennaio 1878, abitarono a Verderio Inferiore in via Larga (attuale via Roma) in "Curt di Möta, altrimenti conosciuta come "Curt di D'Aqua". Si trasferirono in "Curt di Scarsit" dopo la nascita (11/11/1883) del primo figlio, Luigi Costantino, poi conosciuto come "Luisin".
Nella stessa data di matrimonio del padre , 23 gennaio, ma 29 anni dopo, 1907, Luigi Costantino si unì in matrimonio a Teresa Ludovica Arlati nella chiesa parrocchiale di Verderio, probabilmente Inferiore. Nell'anno 1977 festeggiarono 70 anni di matrimonio, evento ricordato con un articolo dal settimanale "il Resegone". Anche la rivista Famiglia Cristiana riportò l'evento.


IL LATO DELLA CASCINA CHE SI
AFFACCIA SU VIA SALA

Con Emilio, in curt di Scarsit si trasferirono i suoi fratelli (13 compreso lui, il primogenito) con mogli e figli.
Erano coloni degli Gnecchi; coltivavano i terreni che questi possedevano in direzione di Verderio Superiore e altri, denominati "Campel", a destra dell'attuale via Verdi.
Uno dei 13 fratelli, Antonio detto "Pa Togn", morto nel 1945 a 97 anni, abitava nell'edificio in fondo alla corte. Questo stabile per molto tempo ospitò un lavatoio. Quando fu soppresso per far posto a nuovi locali, alla famiglia Airoldi, in quanto affittuaria degli Gnecchi, fu concesso l'uso del lavatoio di Verderio Superiore. Per lo stesso motivo i bambini della famiglia potevano frequentare "l'asilo" di Verderio Superiore.
"Pa Togn" ebbe due figli caduti nella Prima Guerra Mondiale, Carlo e Giulio. Un'altra figlia, Giuseppina, sposò un Casiraghi, ferroviere, e si trasferì a Fino Mornasco: un loro nipote, Stefano Casiraghi, diventerà marito della principessa Carolina di Monaco.
È nota l'origine del nome della corte: Scarsit. Tommaso, un altro dei 13 fratelli, prestava servizio come cameriere in casa Gnecchi a Verderio Superiore. Per la sua "parsimonia" nel rifornire di vino i bicchieri vuoti era chiamato "scarsit", soprannome in seguito affibbiato al resto della famiglia e alla corte che la ospitava.
Altri abitanti della corte furono i Colombo, detti "Rho", gli Airoldi, detti "Piazit" e i Ferrario detti "Marei".
Nel 1977 Giulia Regina Airoldi, di Luigi Costantino, e il marito Fiorentino Oggioni, originario di cascina "La Salette", acquistarono l'edificio grande della corte da Gianfranco Gnecchi Ruscone. "Giulietta" vi abita ancora con le famiglie di alcuni suoi figli.
Poco prima della seconda guerra mondiale ci fu un tentativo di suicidio: una certa Chiara, detta "Chiarina della candeggina", prodotto ch'ella vendeva, saltò dentro il pozzo e fu salvata per l'allarme dato dai bambini della corte.




IL POZZO
In posizione centrale rispetto alla larghezza ma un po' spostato verso il fondo della corte, c'è un pozzo quadrato, protetto da un'ampia tettoia sorretta ai quattro angoli da pilasti di mattoni ,a vista nella parte superiore. Funge da presa d'acqua piovana di una cisterna, di dimensioni e profondità sconosciute, posta sotto il cortile e alimentata dai pluviali degli edifici della corte. Il "troppo pieno" della cisterna è regolato da un canale sotterraneo che, passando sotto la casa "Airoldi", scarica nell'attuale via Sala, un tempo conosciuta come "via dei Peri"

LA PIETRA FORATA DA CUI VIENE SCARICATA L'ACQUA IN
VIA SALA , QUANDO LA CISTERNA DELLA CORTE E' TROPPO PIENA

Fra le generazioni di abitanti della casa, è opinione diffusa, ma non verificata, che il pozzo, non essendosi mai prosciugato, sia alimentato da una propria sorgente.




LA PAVIMENTAZIONE
In origine, i due locali a pieno terra della cascina erano fatti in terra battuta mentre la pavimentazione nelle altre stanze con assi di legno appoggiate a travi. Al termine della costruzione della chiesa parrocchiale di Verderio Superiore il cotto avanzato fu utilizzato per la pavimentazione dei locali della cascina e dei locali che completano la corte.

NOTA
(1) Questi dati risultano dal registro dei matrimoni conservato nell'Archivio Parrocchia di Ronco Briantino. Non corrispondono al racconto di Giorgio, il pronipote che così scrive: "Non sono convinto che gli Airoldi erano già nativi di Verderio Inf perché, nel cimitero di Ronco entrando a sinistra c'è la tomba di una sorella del mio bisnonno e dal racconto di mia madre risulta che entrambi i suoi nonni erano arrivati da Ronco: gli Airoldi abitavano dove c'è la chiesa vecchia di Ronco e i Crippa in un cortile del centro, bisognerebbe indagare ulteriormente"







1621: DENUNCIA CONTRO IGNOTI PER IL FURTO DELLA CAMPANA MAGGIORE DELLA PARROCCHIALE DI MERATE di Maria Fresoli.

Clicca sull'immagine per ingrandirla.

CANOTTAGGIO - 6 - Temporale




...Addio vecchi barconi
che giungevate carichi di bene,
che viveste passando e aveste nome
dai santi antichi e dai paesi amati.




Quanti aspetti del lago e quante luci
vedeste voi nel consueto andare?
Il grande azzurro delle luminose
mattinate di vento, il lividore



delle nebbie d'inverno, le bonacce
a chiazze grige, a lamine d'acciaio,






e le sconvolte collere dell'acqua
verde, striata da canute spume.




I versi che accompaganno le fotografie sono tratte dalla poesia di Giovanni Bertacchi: Quel ramo del lago di Como

domenica 9 agosto 2009

PERCORSO NATURA ATTRAVERSO VERDERIO INFERIORE, AICURZIO, CORNATE D'ADDA, PADERNO D'ADDA, VERDERIO SUPERIORE di Andrea Pirovano e Marco Bartesaghi


L'OPUSCOLO DI PRESENTAZIONE DEL
"PERCORSO NATURA" REALIZZATO
GRAFICAMENTE DA GIORGIO ARLATI

IL TABELLONE ILLUSTRATIVO PRESSO
LA PALESTRA DI VERDERIO E UNO DEI
SEGNALI CHE INDICANO IL PERCORSO



I comuni elencati nel titolo hanno messo a punto un itinerario di circa 15 chilometri, percorribile a piedi o in bicicletta, quasi completamente su strade campestri e fatto in modo che possano essere raggiunti i luoghi più significati presenti sul territorio: cascine, centri ed edifici storici, ecc. L'iniziativa è stato accompagnata da un opuscolo comprendente una mappa e un testo descrittivo. realizzato con il contributo della Banca Popolare di Milano, che ha istallato sul percorso anche alcune panchinee alcuni tabelloni illustrativi.




Percorso ciclopedonale di Km 15 attraverso i comuni di Verderio Inferiore, Aicurzio, Cornate d'Adda, Paderno d'Adda, Verderio Superiore

L'itinerario campestre denominato "PERCORSO NATURA" si snoda nei comuni di Verderio Inferiore, Aicurzio, Cornate d'Adda e Verderio Superiore.
E' un percorso completamente pianeggiante su un territorio particolarmente adatto per l'attività agricola che si presta a pratiche colturali interessanti e innovative.
Mentre la zona ad ovest della strada che dal ponte di Paderno d'Adda raggiunge Sulbiate, caratterizzata da un leggero avvallamento, ha struttura sabbiosa con abbondanza di sassi e quindi permeabilità elevata, la zona ad est, avendo una formazione geologica di superficie composta da loess argilloso, è in grado di trattenere l'acqua per un tempo molto più lungo.
Se questo fatto può rappresentare un problema durante il periodo della semina, diventa un indiscutibile vantaggio durante la lunga stagione estiva avara di precipitazioni.
La coltura del mais è la più diffusa in assoluto perché consente di ottenere, nei terreni argillosi, una resa di tutto rispetto.
Assai più ridotta è la superficie coltivata a soia in quanto questa ha rese produttive inferiori al mais, ma entra comunque utilmente nella rotazione delle colture. La coltivazione del girasole è stata effettuata per alcuni anni, ma poiché le rese erano assolutamente insufficienti a ripagare i costi sostenuti ed il lavoro richiesto, è stata praticamente abbandonata.
Il frumento è stato quasi completamente soppiantato; i pochi appezzamenti che si possono incontrare sono dovuti ad un'esigenza di rotazione colturale o perché usato come integratore nell'alimentazione degli animali direttamente allevati. Lo stesso discorso vale per il triticale e l'orzo.
Essendo comunque coltivazioni vernine, non avendo quindi bisogno di apporto idrico elevato, si prestano ad essere maggiormente coltivate sul suolo sabbioso, quindi sul territorio denominato delle Menaghe, delle Gere e dei Grilli.
Da qualche anno su una vasta area agricola di Verderio Inferiore viene praticata attività vivaistica.
Oltre al lauro e alle tuie, molto richiesti dal mercato per recinzioni e siepi, si piantumano diverse specie di alberi ornamentali, come aceri, carpini, ecc.
Nei dintorni della Cascina Bergamina una estesa superficie è ancora mantenuta a prato stabile e fornisce foraggio alle aziende zootecniche.
Fino a qualche decina di anni fa, grazie a una roggia lunga diversi chilometri conosciuta come Roggia Annoni, questi terreni furono gli unici in cui venne utilizzata una tecnica di irrigazione originale e sofisticata denominata "inondazione".
Le acque del bacino di Sartirana attraverso questa canalizzazione artificiale diedero vita ad un'isola produttiva che rappresentava una delle poche eccezioni nel paesaggio agrario dell' altopiano asciutto".

***
Il territorio su cui si snoda il Percorso Natura è punteggiato da segni dell'attività agricola, predominante fino ad oltre la metà del '900. Rimandano a quel tempo strade campestri, edifici rurali, ville padronali, borghi, canali.
In queste note, scritte per accompagnarvi lungo il tragitto, segnaliamo la presenza di queste testimonianze, prestando particolare attenzione alle cascine che vi si incontrano, o che potrebbero essere raggiunte con brevi deviazioni.
Alcune di esse, le più antiche, si presentano come il frutto di successive trasformazioni: hanno in genere forma irregolare e difficilmente se ne può riconoscere il nucleo originario, senza l'aiuto delle antiche mappe catastali.
Altre, realizzate nel '800 o agli inizi del '900, si mostrerebbero così come furono costruite, se il tempo e l'abbandono non avessero cancellato molte delle loro primitive caratteristiche. Esse, oltre alla forma quadrangolare, hanno diversi altri elementi architettonici in comune:
LE ABITAZIONI Sono riunite in un unico edificio di più piani: il piano terreno, destinato in origine alle cucine, gli altri alle stanze. La facciata, rivolta a sud, è suddivisa in tre parti: due corpi laterali, spesso di altezza superiore, con finestre chiuse da scuri; il corpo centrale, con portico e loggiati a più campate scandite da archi e pilastri. Il tetto è a falde, con comignoli di varia foggia.
I RUSTICI Sono situati sul lato di fronte alle abitazioni o in continuità con esse. Sviluppati su due livelli: le stalle a piano terra; i fienili, raggiungibili con scale a pioli, al piano rialzato.
I MATERIALI Il cotto dei coppi e dei mattoni a vista, soprattutto negli archi, nei pilastri e nei comignoli; i ciotoli nei cortili; il ceppo dell'Adda, alla base dei pilastri e degli edifici; il ferro delle inferriate, delle ringhiere, dei cancelli; il legno dei ballatoi, degli infissi, dei portoni, dei tratti di scala che conducono ai solai: questi i materiali ricorrenti, che danno colore e calore agli edifici.
Altri elementi, facilmente rintracciabili nei cortili, sono pozzi, immagini sacre, meridiane, lapidi ......
Le strade campestri che percorrerete, delle quali vi indicheremo, quando possibile, il nome tradizionale, sono in genere "strade consorziali" cioè private, fuori dai centri abitati. Vogliamo sottolineare questo aspetto della viabilità interpoderale perché importante sapere che gli agricoltori contribuivano alla formazione e al mantenimento del paesaggio non solo, ovviamente, con le coltivazioni e i fabbricati rurali (cascine), ma anche con una serie di interventi (canali di scolo, rive e, appunto, sentieri e strade di campagna) che erano sì funzionali all'uso dei fondi ma che, allora come oggi, sono usati e goduti da molte altre persone.
Le amministrazioni comunali che hanno preparato questo percorso ne sono consapevoli e, nel ringraziare gli agricoltori per il lavoro che svolgono anche a favore della collettività, raccomandano a coloro che fruiranno del "PERCORSO NATURA" di rispettare questo lavoro.
***
Possiamo finalmente partire per la nostra passeggiata. Il punto di partenza proposto è la palestra intercomunale di Verderio; la traccia da seguire è la numero [1].


IL SENTIERO DEI GRILLI


CASTEL NEGRINO AD
AICURZIO

Dopo un tratto di asfalto si imbocca la "Sentiero dei Grilli" che porta, in territorio di Aicurzio, a "Castel Negrino": si dice che questo luogo sia stato di proprietà dei Templari, un ordine monastico-cavalleresco fondato nel 1118-1120, allo scopo di proteggere dai predoni i pellegrini diretti a Gerusalemme. Del complesso fa parte la chiesina di "S.Maria della Neve", ricostruita nel 1623, e nelle vicinanze si trova l'antica cascina della "Commenda". A poche centinaia di metri, in direzione Aicurzio, il Santuario di Campegorino.

LA COMMENDA, SOPRA, E
LA "MADONNA DELLE NEVI"
AD AICURZIO
Si torna ora verso Verderio Inferiore e si prende la "Strada dei Boschi" fino ai ruderi della cascina "Fornacetta". Da qui la "Strada delle Vignasce" conduce alla "Ca' Nova", costruzione rurale dell'800 tuttora adibita all'attività agricola.


RUDERI DELLA CASCINA FORNACETTA
(FOTO 2005)

SCORCIO DI CASCINA CA NOVA
A VERDERIO INFERIORE

ENTRATA DI CASCINA BERGAMINA
A VERDERIO INFERIORE

Poco oltre, superato un pozzo - scavato nel 1883 per fornire acqua ai 135 abitanti allora residenti in questa frazione - si incontra la cascina "Bergamina", elegante edificio al centro dell'omonimo fondo. Esisteva già nel XVII secolo, quando fu ceduta dai Majnone agli Annoni. Acquistata nel 1923 dalla famiglia Gnecchi, è stata adibita all'allevamento di cavalli fino agli anni cinquanta del '900.
***
A questo punto una prima possibilità di abbreviare il percorso, seguendo la segnalazione [1A]. Si raggiunge la cascina "Brugarola", che comprende la piccola chiesa dedicata a S. Giovanni Battista. Ci si avvia poi verso Verderio Inferiore per la "Strada della Brugarola". Sulla destra, in lontananza , la cascina "Malpensata", più conosciuta come "Cassinéta", e la cascina "Isabella", costruita nel 1870/71 in occasione del matrimonio di Francesco Gnecchi Ruscone e Isabella Bozzotti. Superato il centro di Verderio Inferiore si incontra Villa Gallavresi, ora sede del comune, e per via Zamparelli si torna alla palestra intercomunale di Verderio.
***
Continuando invece il percorso [1] si giunge alla cascina "Bice", edificata nei primi anni del '900 dai conti Annoni: degni di nota un forno a legna nel vano scale, forse unico esempio rintracciabile in questo territorio, e due immagini sacre in gesso, Maria col Bambino e San Giuseppe. Sul retro della Bice una piccola cascina conserva altre due statue: S.Teresa, a cui lo stabile è dedicato,e S.Antonio Abate.

CASCINA BICE A VERDERIO I.

Ci si inoltra quindi in territorio di Cornate d'Adda, incontrando la cascina "Borina": già segnalata in una mappa del 1721 come "sito di casa del Conte Magnone", è stata recentemente ristrutturata dopo un lungo periodo di abbandono.


CASCINA BORINA, A CORNATE D'ADDA, PRIMA (SOPRA)
E DOPO LA " RISTRUTTURAZIONE"




Raggiunta ed attraversata la strada provinciale, si lascia Cornate. percorrendo "via della cooperazione". Si arriva alla piccola cascina "Fuggitiva", o del "Bachetin", in territorio di Verderio Superiore. Per la natura argillosa del terreno, questa zona era un tempo ricca di "foppe" di acqua piovana, dove gli abitanti pescavano e facevano il bagno: ne rimane una sola, la "fopa de münt", in località Fornace.
***
A questo punto un'altra possibilità di abbreviare il percorso. Il sentiero [1B]corre lungo il confine dell'Azienda Agricola ai Boschi, che comprende la cascina "S.Antonio" (del 1942), e sbocca direttamente alla cascina "Airolda ", riallacciandosi al percorso principale (vedi più avanti).
***
Il percorso [1] entra invece in Paderno d'Adda, lambisce la cascina "Fornace", e, attraverso la "via della costiera", in bella posizione panoramica sulla valle dell'Adda, sbuca al celebre ponte di ferro, costruito tra il 1887 e il 1889 su progetto dell'ingegnere svizzero Rothlisberger.
Si prosegue su strada asfaltata fino alla cascina "Assunta", uno dei più interessanti e meglio conservati edifici rurali del territorio. Fatto costruire dalla famiglia Gnecchi nel 1882, risalta per l' accentuato uso decorativo del mattone.

CASCINA ASSUNTA
***
La Cascina Assunta si può raggiungere anche con un tracciato alternativo (1C) prima del ponte di Paderno.

***
CASCINA LAZZARONA


Ripresa la strada sterrata si raggiunge la cascina "Lazzarona", ora abbandonata, e poi, in Verderio Superiore, la cascina "Airolda" . Di essa si ha notizia fin dal 1512, quando fu venduta dalle monache agostiniane alla nobile famiglia Airoldi. L'aspetto attuale risale però al 1858, data dell'ampliamento voluto dai Conti Confalonieri. A quella data risale probabilmente anche un grande Crocefisso in ferro, il "Crocione", situato a pochi metri dall'ingresso della cascina.

"IL CROCIONE"

Lasciata l'Airolda per l'omonima strada, si scavalca la "roggia Annoni" , antico canale, ora in cattivo stato di conservazione, che prelevava l'acqua dal lago di Sartirana (Merate) per l'irrigazione del fondo della Bergamina.
Raggiunto il borgo di Verderio Superiore, lo si attraversa toccando le varie corti che lo compongono: in via Campestre la Curt di Scrocc (N.2), Curt di Custont (N.1); in via Angolare (già Contrada dei Cantoni) la Curt di Circa o di Spirit (N.3), la Curt di Barbis (N.2), la Curt di Burà (N. 1); in piazza Roma (già Piazza Grande) la Curt di Bali e la Curt di Fredic.

SCORCIO DI VIA CAMPESTRE

Per via Fontanile e per la Stretta di S.Ambrogio si arriva poi a due ville padronali. La prima fu proprietà Airoldi, poi Arrigoni , quindi Ruscone ed infine Gnecchi.


STRETTA DI S. AMBROGIO

ENTRATA DI VILLA GNECCHI
GIA' VILLA ARRIGONI


L'altra , conosciuta come "Villa Gnecchi", fu prima degli Airoldi poi dei Confalonieri e dal 1888 della famiglia Gnecchi, che la fece ristrutturare dall'architetto milanese Fausto Bagatti Valsecchi.
Nella piazza anche la chiesa di S.Ambrogio che conserva la statua della Madonna Pellegrina e una lapide che ricorda la sepoltura nel 1729 del Marchese Giovanni Maria Arrigoni.
All'incrocio per Paderno, il grande platano più che centenario e, nascosta da un alto muro, l'"Aia", edificio fatto costruire a metà dell'ottocento dai Confalonieri, con accorgimenti tecnici d'avanguardia.

L'EDIFICIO DELL'AIA E
IL "GRANDE PLATANO"

Da qui, percorrendo via dei Prati (sulla sinistra l'omonima cascina) e un tratto dell'antica strada delle Menaghe, si conclude il percorso alla palestra intercomunale di Verderio.

Andrea Pirovano, Marco Bartesaghi

AGRICOLTURA NON RISPETTOSA IN ZONA CASCINA AIROLDA



EDIFICI IN COSTRUZIONE POCO DOPO
IL PONTE SULLA ROGGIA ANNONI

In vicinanza delle cascine Airolda e Lazzarona, nel territorio del Parco Adda Nord, sono stati, o stanno per essere costruiti, alcuni edifici di notevoli dimensioni, adibiti all'allevamento e alla cura dei cavalli. Per le loro dimensioni e per il loro aspetto, il territorio circostante ha subito un vero e proprio sfregio.



CAPANNONE ADIBITO ALL'ALLEVAMENTO DI CAVALLI
FRA LA CASCINA AIROLDA E LA CASCINA LAZZARONA

Anche questa è "agricoltura", perchè l'allevamento ne costituisce un settore, ma non merita, a mio avviso i ringraziamenti riservati dal post precedente agli agricoltori per la loro attività a favore dell'ambiente.

Marco Bartesaghi

UNA PALMA DIETRO LA CHIESA VECCHIA


Al post "CARTOLINA -4 - Municipio e viale Rimembranze", del 11/7 scorso, un anonimo visitatore ha apposto il seguente commento:

Fino a qualche anno fa c'era una palma anche sul retro della chiesa vecchia, in quel piccolo spazio (se non erro ora ricoperto di cemento) tra i locali retrostanti l'ex-chiesa e la strada provinciale (all'incrocio con Via S. Floriano)

16 luglio 2009 13.29


Enrico e Laura, due amici, mi hanno dato una fotografia della chiesa e della striminzita palma. Eccola:

venerdì 7 agosto 2009

LA BATTAGLIA DI VERDERIO di Cesare Cantù

Questo racconto di Cesare Cantù si trova in "Non ti scordar di me", strenna per il 1842 dell'editore Vallardi di Milano.
Per ingrandire le pagine bisogna cliccarci sopra. Buona lettura.