mercoledì 22 aprile 2015

24 APRILE : CONFERENZA SCIENTIFICA A VERDERIO


25 APRILE 2015: FESTA IN PIAZZA ANNONI A VERDERIO


A MERENDA COI RICORDI. Quattro racconti di vita partigiana, di deportazione e di guerra raccolti dall'ARCI PINTUPI di Verderio




A Merenda coi ricordi, storie di una normale famiglia brianzola. Un viaggio tra i ricordi di chi ha vissuto la campagna di Russia, chi deportato in un campo di concentramento e chi ha vissuto la resistenza come staffetta partigiana.
Un video realizzato nel 2012 dal circolo ARCI PINTUPI per tenere vivo il ricordo degli eventi che hanno segnato la storia del nostro Paese. 
Un’intervista a quattro persone che presero parte alle vicissitudini che caratterizzarono questo periodo: le sorelle Paola e Angelica e il loro fratello  Valerio Villa; il marito di Angelica, Peppino (Giuseppe) Morani, deceduto proprio in questi giorni.
Esperienze di vita diverse, accomunate dalla volontà di ognuno di fare la propria parte.


da sinistra: Paola, Angelica, Valerio Peppino


Paola


Angelica
Valerio
Peppino
 
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra costituzione.

(Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)

 
GUARDA IL VIDEO


martedì 21 aprile 2015

QUALCHE DOMANDA AL SINDACO DI VERDERIO, ALESSANDRO ORIGO, A UN ANNO DALLA NASCITA DEL NUOVO COMUNE di Marco Bartesaghi


Alessandro Origo





È passato poco più di un anno dal 4 febbraio 2014, quando il Consiglio Regionale Lombardo, prendendo atto dei risultati dei referendum consultivi svoltisi a Verderio Inferiore e Superiore l’1 dicembre 2013, ha fuso i due comuni in un unico Verderio. 
Poco meno di un anno, invece, è trascorso da quando, dopo le elezioni amministrative del 25 maggio 2014, è stato eletto il nuovo Consiglio Comunale e il nuovo sindaco, Alessandro Origo. A lui, per un primo bilancio sul lavoro della sua amministrazione, ho sottoposto alcune domande alle quali, per iscritto, mi ha gentilmente risposto. Lo ringrazio.

Domanda (D) - Nel programma della lista con cui ti sei presentato alle elezioni comunali, “Siamo Verderio”, c’era l’obiettivo di dimostrare ai cittadini “i vantaggi gestionali ed economici e l’incremento qualitativo e quantitativo dei servizi offerti, derivanti dalla fusione dei due Comuni”. Sono passati solo alcuni mesi dall’insediamento della nuova amministrazione comunale: è troppo presto per vedere qualcuno di questi vantaggi o pensi che qualche risultato sia già stato ottenuto?
Risposta (R) - Per quanto riguarda i miglioramenti gestionali e l’incremento qualitativo e quantitativo dei servizi offerti, sono a ribadire che sono obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere e che vengono confermati, ma la valutazione dei risultati dovrà essere fatta non sul breve termine ma sul medio-lungo termine in quanto il procedimento della fusione è complesso poiché richiede una riorganizzazione degli uffici, una riallocazione di persone, di competenze e di responsabilità, un intervento di risistemazione degli immobili, di unificazione dei sistemi gestionali ed informatici, ecc.
La fase iniziale con il Commissario prefettizio è stata quella più difficile in quanto, per la non lungimirante normativa regionale sulla fusione dei Comuni, dal 04.02.2014 il Commissario si è trovato ad operare senza avere gli elementi basici necessari al nuovo Comune per fornire i servizi (banche date unificate, codice ISTAT, fiscale, catastale, partita IVA, ecc.); tutto ciò nella fase iniziale ha creato non pochi problemi ai Cittadini. Va dato atto ai dipendenti di avere operato nel migliore modo possibile che quella situazione consentiva.
Comunque la fusione e l’aver messo assieme i 17 dipendenti ha già portato a dei miglioramenti gestionali, operativi, come: presenza continua negli uffici di professionalità equivalenti, anche in caso di assenza di qualcuno, dovuta a ferie, malattia, ecc.; diminuzione di circa 5.000 documenti protocollati nel 2014 (rispetto ai complessivi documenti protocollati negli ex 2 Comuni); minori atti amministrativi redatti (deliberazioni, determinazioni, ecc.); eliminazione degli adempimenti (previsioni consuntivi, variazioni, ecc.) conseguenti alle gestioni associate dei servizi in essere tra gli ex Comuni; ecc.
Dal punto di vista economico già ci sono stati dei vantaggi: il contributo straordinario dello Stato di Euro 257.073,25 (per 10 anni) ha consentito alcuni interventi di riduzione delle imposte - tasse comunali, seppur limitati, che ha riguardato una parte consistente della popolazione.
 

 
Con il sindaco, da sinistra, Monica Colombo, delegata alla cultura, Denise Motta, delegata allo sport, Maria Letizia Boz, assessore all'istruzione


La scelta è stata quella di unificare verso il basso le tariffe che c’erano in precedenza nei due ex Comuni. Ciò ha portato a diminuire dall’0,80 al 0,78 % l’IMU, ad allineare allo 0,30 % con esenzione a 26.000 Euro l’addizionale comunale IRPEF (in essere nell’ex Verderio Inferiore). La conseguenza è stata l’esenzione per migliaia di cittadini e solo un lieve aggravio (dallo 0,20 % allo 0,30 %) per un limitato numero di Cittadini di ex Verderio Superiore. Inoltre è stato ridotto il contributo trimestrale per il trasporto scolastico da 81 a 70 Euro.
Tutto ciò è stato reso possibile a seguito della fusione che per 5 anni ci esenta dal patto di stabilità. Se non fosse avvenuta, i due ex Comuni di Verderio sarebbero stati sottoposti al patto di stabilità che nel 2014 avrebbe obbligato ad un risparmio forzoso di circa 190.000 Euro a testa, che avrebbe comportato sicuramente un aumento delle tasse locali. Con la fusione abbiano inoltre la possibilità di fare investimenti utilizzando l’avanzo di amministrazione del 2012-2013-2014 per circa 1.498.000 Euro.
Abbiamo potuto partecipare al bando regionale “Voucher digitale – Infosecurity”, riservato ai Comuni fusi e alle Unioni di Comuni, e ci è stato assegnato un contributo di 24.369,50 € per l’acquisto di nuovi computer, server, la messa in rete dei due edifici, ecc.


D - La nascita del nuovo comune ha comportato la riorganizzazione degli uffici, in primo luogo la fusione di due gruppi di lavoratori. Diciamolo francamente: questo era un tema che preoccupava un po’ tutti prima delle elezioni. Come è andata questa fusione? Ci sono state o ci sono ancora difficoltà? Come pensate di superarle?
R - E’ un processo in fase di attuazione. Abbiamo approvato una nuova struttura organizzativa, un funzionigramma e ridefinita la pianta organica. Sono state individuate le aree delle posizioni organizzative, adottato un sistema per la graduazione e la pesatura delle posizioni organizzative. Ora si sta lavorando per la definizione di nuovi orari di apertura al pubblico degli uffici, con conseguente disciplina dell’orario di lavoro del personale dipendente, anche in relazione alla ricollocazione degli uffici che si realizzerà nei prossimi mesi.

Importante il coinvolgimento dei dipendenti comunali in questo progetto al fine di avere la massima collaborazione e un atteggiamento proattivo (1) per fare fronte alle immancabili problematiche che sorgono soprattutto nella fase iniziale di operatività del nuovo Comune.
Non nascondo l’esistenza di alcune problematiche, ma c’è la necessità di superare il transitorio disagio che il cambiamento di gestione delle risorse economiche ed umane inevitabilmente sta provocando; alla fine di questo passaggio obbligato ci attendiamo una migliore utilizzazione delle risorse umane sia a livello di personale politico che amministrativo, ed anche un vantaggio economico associato alla struttura più capace e meglio organizzata. 



Un ufficio nell'edificio dell' ex municipio di Verderio S.


D - Il secondo aspetto del problema della riorganizzazione degli uffici è quello della loro sede. Avete scelto di concentrarli tutti nell’ex municipio di Verderio Superiore, facendo i lavori necessari per adattare l’edificio alle nuove esigenze: a che punto sono questi lavori e quale spesa comportano?
R - Premesso che le due strutture comunali, comunque, rimangono sedi di erogazione di servizi,  pur se differenziati, abbiamo deciso di unificare in una unica struttura tutti gli uffici per ragioni di efficienza, economicità, operatività tra gli uffici e verso gli utenti - Cittadini.
Per gli spazi disponibili, la sede più idonea per contenere tutti gli uffici si è evidenziata quella dell’ex Comune di Verderio Superiore, che però richiede una ristrutturazione interna, un miglioramento degli impianti tecnologici e una sistemazione del cortile esterno per facilitare gli accessi.
Sono in fase di progettazione gli interventi che consistono in:
-    opere di manutenzione straordinaria degli interni e del cortile esterno, per un ammontare  di circa 205.000,00 Euro;
-    potenziamento ed estensione dell’impianto di raffrescamento (ex sede della Banca) per un ammontare di circa 60.000,00 Euro;
-    lavori di adeguamento / rifacimento impianti elettrici, cablaggio, impianto telefonico, antintrusione, videocitofono per un ammontare di circa 77.000,00 Euro,
La cifra complessiva è quindi di circa 342.000,00 Euro.
I documenti sono stati inviati alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; dobbiamo approvare il bilancio di previsione con le risorse finanziarie necessarie; si conta di completare i lavori entro fine 2015, dopodiché seguirà la riallocazione degli uffici comunali.



La sala Consiliare di Villa Gallavresi

D - È vero che avete destinato una cifra di 350.000 euro per l’acquisto e l’adattamento di un magazzino per i mezzi e le attrezzature comunali? Qualcuno pensa che sia una spesa eccessiva. Cosa rispondi?
R - Il nuovo Comune ha necessità di spazi da adibire a magazzino / autorimessa, che consentirà anche di cessare un oneroso contratto di un box - magazzino. C’è la possibilità di acquisire un magazzino in prossimità della sede comunale, con annessa un’area di circa 400 mq. che potrà essere utilizzata dalla scuola primaria.
Nel programma triennale  delle opere pubbliche 2015-2017 abbiamo previsto una somma di 350.000 Euro per l’acquisizione e la ristrutturazione dell’immobile. La somma è solo una stima di massima in quanto il costo per l’acquisto deriverà anche dalla valutazione che farà l’Agenzia del Territorio, mentre l’importo dei lavori di ristrutturazione sarà determinato dalla progettazione conseguente all’acquisto.
Certo la spesa non è trascurabile ma la si ritiene necessaria per avere più spazi come magazzino, più giardino per la scuola primaria e risparmio di spese di locazione.

D - Si era detto che, grazie alla fusione, il nuovo Comune avrebbe avuto a disposizione ingenti risorse economiche in parte come contributi aggiuntivi dallo Stato, e in parte grazie alla sospensione del patto di stabilità. Sono arrivati questi soldi? Quanti sono? Come intendete spenderli?
R - Come già detto, a partire dall’anno 2014 ci sono stati erogati Euro 257.073,25 come contributo per l’avvenuta fusione e sono già previsti per l’anno 2015 (e per i successivi 8 anni).
Non sono stati destinati per un unico e specifico scopo ma nel loro insieme hanno consentito di finanziare varie spese e non aumentare le tasse / imposte locali, nonostante il taglio dei trasferimenti statali che hanno interessato tutti i Comuni, compreso Verderio. Anzi, come già detto, hanno consentito una diminuzione di alcune imposte / addizionali / contributi.


Il magazzino, contiguo al palazzo municipale, che l'amministrazione comunale intende acquistare
  D - Qualcuno, dopo aver letto il piano triennale delle opere pubbliche (2) che avete approvato, pensa che siate troppo “prudenti”e che rischiate di non avvalervi dei vantaggi economici ottenuti grazie alla fusione. Cosa ne pensi?
R - Il programma triennale delle opere pubbliche 2015-2017 è stato approvato dalla Giunta comunale in data 09 dicembre 2014 sulla base delle risorse in quel momento certe e disponibili (pari a 1.071.600 Euro) che sono sostanzialmente determinate dalla quota dell’avanzo di amministrazione disponibile e che possiamo utilizzare in quanto fino al 31.12.2018 non siamo soggetti ai vincoli del patto di stabilità. Questo piano potrà essere aggiornato nella fase, in corso, di predisposizione del bilancio di previsione 2015. Sono risorse da impiegare per investimenti, in conto capitale, e non per spese correnti (se non in fase di assestamento del bilancio a novembre, in via straordinaria e a fronte di rilevanti difficoltà economiche), a cui bisogna fare fronte con le entrate correnti, tra cui il contributo per la fusione, che però deve fare fronte anche agli ulteriori tagli dei trasferimenti statali previsti dalla legge di stabilità anno 2015.
Di fatto ci stiamo avvalendo dei vantaggi economici derivati dalla fusione sia in termini di entrate, di spese in conto capitale, e di non aumento di imposte (finché ciò sarà possibile dato che per il 2015 ci sono già delle criticità da affrontare a seguito di ulteriori tagli dei trasferimenti agli Enti locali).

D - La tua amministrazione si è insediata a maggio 2014, siamo a aprile 2015. Non sono ancora nate le consulte, che possono essere uno strumento di partecipazione alla vita del Comune, e che esistevano nei due Comuni sciolti. Pensate di istituirle? Se sì, come mai non ci sono ancora?
R. Con deliberazione del Commissario Prefettizio n. 2 del 18.02.2014 è stato approvato lo Statuto comunale del nuovo Comune di Verderio, che non prevede l’istituzione delle Consulte.
Con deliberazione del Consiglio comunale n. 27 del 19.09.2014, è stata istituita una Commissione consiliare per la revisione dello Statuto comunale e del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, che da alcuni mesi sta lavorando. Nel nuovo Statuto verrà prevista l’istituzione delle Consulte, ma occorrerà aspettare l’approvazione e la pubblicazione del nuovo Statuto e la successiva deliberazione del Consiglio comunale per la nomina dei componenti delle varie Consulte.


D - Un altro impegno dovuto alla fusione è quello di unificare i regolamenti. A che punto è questa operazione?
R - I regolamenti da unificare sono numerosi e non possono essere fatti contestualmente e in breve tempo. Evidenzio che la legge 07.04.2014 n. 56 prevede che “tutti gli atti normativi, i piani, i regolamenti, gli strumenti urbanistici e i bilanci dei Comuni oggetto della fusione vigenti alla data di estinzione dei Comuni restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali e alla relativa popolazione dei Comuni che li hanno  approvati, fino alla data di entrata in vigore dei corrispondenti atti del Commissario o degli organi del nuovo Comune”.
Visti i tanti impegni a cui fare fronte, la nostra scelta è stata quella di procedere, in relazione alle prioritarie esigenze che si evidenziano di volta in volta, ad approvare o un nuovo regolamento o a confermare il regolamento più adeguato ed aggiornato in essere in uno dei due ex Comuni.


D - Recentemente una minoranza vi ha contestato il fatto che nei due cimiteri i prezzi sono diversi, e ha ironizzato sul fatto che neanche per le sepolture la fusione si è veramente realizzata. Cosa gli hai risposto?
R - Con deliberazione del Consiglio comunale n. 43 del 19.12.2014 è stato approvato il nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria, che consta di 100 articoli, di cui 93 riguardano entrambi i cimiteri, mentre gli altri 7 articoli presentano ancora delle differenziazioni riguardanti la tumulazione (art. 45 - tipi e durata delle concessioni, art. 46 - atto di concessione, art. 47 - pagamento della concessione), le norme per la concessione di tombe individuali (art. 61), le norme per la concessione di colombari (art. 64), le norme per nicchie ossari (art. 69), le norme per cellette cinerarie (art. 70). Al momento non abbiamo modificato la durata e il costo delle concessioni perché c’erano consistenti differenze tra i due cimiteri derivanti anche dalla diversa entità degli investimenti fatti dai due comuni, con conseguenti oneri di ammortamento, pagamento mutui, ecc. L'unificazione al valore più alto del canone e della durata delle concessioni avrebbe comportato un sensibile aumento del canone di concessione per un cimitero, mentre la parificazione al valore più basso avrebbe comportato problemi di bilancio. Nel tempo, con i nuovi investimenti che necessitano, si arriverà anche alla parificazione della durata delle concessioni e dell’importo del canone. Abbiamo invece già unificato i costi e le modalità dei servizi.
Per quanto riguarda la critica mossa dal gruppo di minoranza in Consiglio comunale, circa la non unificazione anche di quei 7 articoli, penso che oramai per la minoranza tutto diventi un pretesto per polemizzare sulla fusione e denunciare implicitamente di incapacità gestionale gli Amministratori. Nello specifico dovrebbero andare a valutare la situazione in quei Comuni ove sono presenti più cimiteri e riscontrerebbero che, anche se non sono Comuni derivanti da fusione, sono operativi costi diversificati tra i vari cimiteri.

 
I due cimiteri di Verderio

 



D - Sono invece state unificate le tasse comunali: qui qualcuno contesta il fatto che siano stati solo gli abitanti ex Verderio Superiore ad averne tratto vantaggio …
R - Abbiamo fatto la scelta di unificare le imposte / tasse comunali / contributi per servizi comunali al livello più basso vigente in uno dei due Comuni (ex Verderio Inferiore), perché il bilancio anno 2014 ci consentiva questa soluzione, nonostante i tagli dei trasferimenti statali rispetto al 2013, compensati con il contributo per la fusione. Cosa avremmo dovuto fare? Aumentare le tasse per i residenti dell’ex Comune di Verderio Inferiore per parificarle a quelle dell’ex Comune di Verderio Superiore?
La cosa importante che i Cittadini devono sapere è che senza la fusione e con il patto di stabilità che sarebbe stato vigente nei due Comuni di Verderio, le Amministrazioni comunali avrebbero dovuto aumentare le tasse e spendere in minima parte l’avanzo di amministrazione per finanziare investimenti; in altri termini, senza la fusione i Cittadini di Verderio Inferiore e Verderio Superiore avrebbero pagato più imposte / tasse comunali, come è successo in alcuni Comuni viciniori.



D - Sussistono ancora due PGT (Piano di Governo del Territorio): quali problemi comporta questa situazione? Come e con quali tempi si intende superarla?
R -  Ribadito che la legge 07.04.2014 n. 56 prevede che gli strumenti urbanistici dei Comuni oggetto della fusione vigenti alla data di estinzione dei Comuni restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali e alla relativa popolazione dei Comuni che li hanno  approvati, fino alla data di entrata in vigore dei corrispondenti atti del Commissario o degli organi del nuovo Comune, abbiamo maturato la decisione di procedere alla redazione di un Piano di Governo del Territorio (PGT) unico, che faccia comunque tesoro di quanto elaborato nei due attualmente in vigore, approvati circa 3 anni fa. Evidenzio che la Legge Regionale n. 12/2005 prevede comunque una durata quinquennale dei PGT.
Nel bilancio di previsione che stiamo predisponendo metteremo le risorse necessarie per gli incarichi professionali da affidare. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, visti gli adempimenti e le procedure, ci si propone di realizzarlo entro circa 2 anni.

 
"Il muretto di Verderio", che interrompe le vie De Gasperi e Prati


D - Dopo la caduta del muro di Berlino tutte le strade di quella città, interrotte da decenni, sono state aperte. A Verderio c’è ancora una strada (via dei Prati dell’ex Verderio Superiore e via De Gasperi dell’ex Verderio Inferiore) interrotta a metà da panettoni di cemento. Qualcuno dice che ora questa situazione non ha più senso, secondo me era assurda anche prima.
Cadrà questo muro?
R - Contestualmente alla redazione del nuovo PRG si dovrà elaborare il nuovo e unico Piano Urbano del Traffico (PUT), che dovrà studiare, valutare e ridefinire la viabilità del Comune di Verderio. In questo ambito, verrà valutata anche la funzione viabilistica da affidare a via dei Prati e a via De Gasperi, tenendo conto che essendoci ora un unico Comune la situazione deve essere rivista.


D - Si farà mai, secondo te, la circonvallazione a nord dell’abitato, che dovrebbe alleggerire il traffico di via per Cornate, via Principale e via Sernovella?
R - Rammento che oltre alla circonvallazione a nord dell’abitato dell’ex Comune di Verderio Superiore, nel PGT dell’ex Comune di Verderio Inferiore è prevista una circonvallazione a est dell’abitato in alternativa al passaggio di automezzi in viale di Municipi, via dei Tre Re e via Roma e una circonvallazione a sud in alternativa a via Piave, ove fare transitare il traffico pesante e quello diretto verso i Comuni di Sulbiate e Aicurzio.
I Piani dei Servizi degli attuali PGT non prevedono risorse sufficienti per realizzare queste circonvallazioni.
La circonvallazione a nord è stata oggetto di analisi, rilievi, studi di fattibilità, in particolare con la Provincia di Lecco, in un quadro complessivo della viabilità (compreso il passaggio a livello della Sernovella) che ha visto coinvolti anche i Comuni di Paderno d’Adda e Robbiate.
La critica situazione finanziaria della Provincia di Lecco (come di tutte le Province) e il possibile superamento delle attuali Province con la costituzione di Enti di area vasta determina una incertezza assoluta sulla realizzabilità dell’opera, tenuto conto che da solo il Comune di Verderio non ha le risorse finanziarie per realizzarla. Sarà nostra cura prestare la massima attenzione a tutte le opportunità di finanziamento che si dovessero presentare nei prossimi mesi / anni.




L'area  di Verderio che dovrebbe ahimè (scusate, mi è scappato) essere attraversata dalla "tangenzialina" nord

D - Restando in tema di Provincia, che cosa è veramente cambiato con la riforma che ha cancellato i Consigli provinciali eletti dai cittadini?
R -  Oggi le Province stanno vivendo un momento molto complesso e difficile sia dal punto di visto organizzativo che di competenze da gestire, ma soprattutto dal punto di vista economico-finanziario e con la questione del trasferimenti di una parte del personale ad altri Enti.
Con la legge 07.04.2014 n. 56 (la cosiddetta “Legge Del Rio”) si è voluto forzare il cambiamento in attesa della riforma costituzionale che vedrà la soppressione delle Province e, dove non ci saranno le aree metropolitane, l’istituzione di nuovi Enti di area vasta, di secondo livello, che comprenderanno territori più ampi delle attuali Province, che gestiranno funzioni / servizi / attività delegate dai Comuni (sul modello dei dipartimenti francesi).
Oggi il problema principale non è  il fatto che il Presidente e i 12 Consiglieri della Provincia siano stati eletti dai consiglieri comunali e non dai Cittadini, ma la necessità di definire con la Regione quali funzioni rimangono in capo alla Provincia e soprattutto quante risorse vengono messe a disposizione delle Province per gestire oggi il trasporto locale, le scuole secondarie di primo grado, le politiche occupazionali, la viabilità, la manutenzione delle strade provinciali, le politiche ambientali, ecc.
Ma in gioco ci sono altri cambiamenti tesi a ridurre o a spostare / riorganizzare la presenza sul territorio della provincia di alcuni Enti (Prefettura, Camera di Commercio, Ragioneria dello Stato, ecc.). A livello Lombardia sono inoltre in itinere riforme che vedranno la riorganizzazione delle Azienda Sanitarie Locali (ASL) e delle Aziende Ospedaliere (AO) con funzioni e ambiti più grandi delle attuali Province.  

D - Il capannone della ditta ISAM occupa un’area importante sul viale dei Municipi, l’asse che unisce i due nuclei storici di Verderio. Se non sbaglio, quell’area è destinata a edilizia residenziale. Qualcuno pensa che, con l’intervento del Comune, potrebbe diventare una zona di servizi per la collettività e ospitare anche spazi per iniziative imprenditoriali giovanili. È un’ipotesi in campo?
R - Certamente quest’area è situata in una posizione strategica rispetto ai nuclei storici degli ex Comuni e quindi riveste una funzione importante per l’insediamento di strutture che possono erogare servizi alla collettività. Il Piano di Governo del Territorio dell’ex Comune di Verderio Superiore consente una edificazione di tipo residenziale, commerciale e uffici. Visto che si sta programmando la realizzazione di un unico Piano di Governo del Territorio, l’Amministrazione comunale è disponibile a valutare proposte di operatori che  prevedono anche la realizzazione di strutture per l’erogazione di servizi alla collettività, parcheggi, ecc.
Una cosa deve essere chiara: l’Amministrazione comunale può condividere e facilitare la realizzazione di strutture al servizio della collettività ma sicuramente non può essere il soggetto acquisitore dell’area e realizzatore delle opere in quanto mancano le risorse finanziarie per farlo se non aumentando le imposte ai Cittadini, tramite la cosiddetta tassa di scopo.



Lo stabilimento ex - ISAM in viale dei Municipi


D - A Verderio continuano ad esistere due gruppi di Protezione Civile: siamo così in pericolo?
R - Prima della fusione esisteva il Gruppo comunale di Protezione Civile di Verderio Superiore mentre l’ex Comune di Verderio Inferiore aveva sottoscritto una convenzione con i Comuni di Calco, Brivio e Imbersago per la gestione associata della funzione “Attività di pianificazione di Protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi”, che era obbligatoria per legge per i Comuni inferiori ai 5.000 abitanti, con scadenza 30.06.2018.
Dopo la fusione si è proceduto ad un ulteriore potenziamento della rete di servizio mediante la ricostituzione del Gruppo comunale di Protezione Civile di Verderio e il mantenimento della convenzione con i Comuni di Brivio, Calco e Imbersago e l’Associazione Volontari di Protezione Civile Imbersago Onlus in modo da avere un sistema integrato di protezione che serva a fronteggiare eventuali calamità naturali (incendi, forti eventi pluviometrici, ecc.), a monitorare e tenere sotto controllo il territorio.
Il fatto che sul territorio di Verderio operino sia un Gruppo comunale che una Associazione di  Volontariato di Protezione civile non sta a significare che qui ci sono più pericoli rispetto ad altri Comuni, ma che vi è la meritoria disponibilità di persone che mettono a disposizione le loro capacità professionali e il loro tempo per partecipare a corsi di formazione per prepararsi ad intervenire in casi di emergenza, pur con la consapevolezza dei propri limiti, in casi di grave calamità, a cui dovranno fare fronte gli Enti e le Organizzazioni a livello provinciale, regionale e nazionale.
Nel frattempo i Volontari della Protezione civile partecipano a momenti di formazione, ad esercitazioni a livello sovracomunale, intervengono in altri territori in caso di calamità nazionale, fanno il monitoraggio del territorio comunale, effettuano interventi di manutenzione su rogge, attività di supporto alla Polizia Locale in caso di eventi / manifestazioni, ecc.
La Protezione civile non va considerata alla stregua dell’acquisto di un bene e/o di un servizio di cui valutare il costo e se ne vale la pena. E’ un investimento che si fa sulla nostra sicurezza, per avere una struttura adeguata in caso di necessità. Paradossalmente è auspicabile un costo senza una corrispettiva prestazione in quanto ciò significherebbe che non ci sono state reali emergenze né calamità.
Sono costi che si affrontano per mantenere una struttura di pronto intervento, che ha la necessità di un luogo dove collocare attrezzature, automezzi, l’assicurazione per i Volontari e per gli automezzi, ecc.
Il mantenimento dell’attuale situazione vuol essere anche una valorizzazione del volontariato, per cui ritengo inopportuno fare una “spending review” (revisione della spesa) su questo servizio, che tra l’altro ha oggi un costo sostanzialmente pari alla sommatoria dei costi sostenuti dai due ex Comuni.
Casomai c‘è l’impegno affinché ci siano altri volontari disponibili e  per creare le condizioni per una maggiore collaborazione, integrazione operativa tra i vari Gruppi e Associazione di Volontariato di Protezione Civile.

 

La biblioteca di Verderio

D - Nel programma di “Siamo Verderio” c’è scritto che il vero fulcro della vita culturale del paese sarà la biblioteca comunale, che dovrà essere potenziata nelle sue funzioni fondamentali e ampliata, inglobando spazi liberati dal nuovo assetto di Villa Gallavresi. Ci state lavorando o almeno pensando?
R - Confermo quanto scritto nel programma elettorale. Nel programma triennale delle opere pubbliche  abbiamo previsto un intervento su Villa Gallavresi  nell’anno 2016 con un costo, solamente indicativo, di 101.000,00 Euro; abbiamo previsto l’intervento nel 2016 in quanto:
-    nel 2015 sono già diversi i lavori e le opere programmate e da realizzare;
-    è necessario effettuare e ultimare i lavori (entro fine 2015) presso l’edificio di viale dei Municipi n. 2  per trasferirvi l’Ufficio Tributi che ora è operativo in Villa Gallavresi;
-    durante l’anno 2015 si dovranno fare gli approfondimenti e definire l’utilizzo degli spazi che si renderanno liberi in Villa Gallavresi.



D - Bruno Mapelli, ex sindaco di Verderio Inferiore, in un’intervista mi ha detto: “se io fossi sindaco e qualcuno venisse a dirmi “costruisco una moschea”, lo lascerei fare”.Tu cosa faresti?
R - La Costituzione italiana garantisce la libertà di culto e ogni religione; in base all’articolo 8 della Costituzione c’è un principio di uguaglianza delle confessioni religiose, per cui, se ne hanno la necessità, hanno diritto ad avere un luogo di culto, nel rispetto, ovviamente, delle normative e degli standard urbanistici previsti nel Piano di Governo del Territorio.
Se un rappresentante di una confessione religiosa presentasse un progetto rispettoso delle norme urbanistiche di riferimento, al Comune non rimarrebbe che rilasciare un parere positivo e la conseguente autorizzazione.
Non condivido alcuni punti della nuova legge della Regione Lombardia, approvata dal Consiglio regionale il 27 gennaio 2015 “Principi per la pianificazione delle attrezzature per i servizi religiosi”, che rende particolarmente difficoltosa l’apertura di luoghi di culto per le confessioni religiose diverse dalla cattolica; il Governo l’ha impugnata di fronte alla Corte Costituzionale e ora si è in attesa del pronunciamento della Corte.

D - In via Leonardo da Vinci, località ex Verderio Superiore, un cartello recita: “Su tutta l’area industriale è vietata la sosta ai nomadi”. Io lo toglierei, e tu?
R - La questione dei nomadi è molto complessa e variegata; comprende italiani, comunitari ed extra comunitari. Ognuno ha diritto di vivere la sua vita nel modo che ritiene più adeguato alla sua cultura, alle sue tradizioni familiari e popolari, ma però nel rispetto di tutte le norme e le regole vigenti in un determinato paese. Si dovrebbero prevedere a livello sovra comunale delle aree di sosta, attrezzate  con servizi igienico-sanitari, con utenze, a pagamento. Siccome nella citata località non vi sono tali condizioni, io sono per mantenere tale divieto.

NOTE
(1)    Atteggiamento proattivo: la capacità di prevenire e anticipare i problemi e i bisogni futuri e, più in generale, l'abilità nel gestire i cambiamenti (Wikizionario)

(2) Se vuoi leggere la delibera del piano triennale vai al seguente indirizzo:
http://www.comune.verderio.lc.it/verderio/de/at_p_delib_dettag.php?x=&ATPRSER=375&pag=3&ATPRTIP=&ATPRNUD=&anno_delibere=&delibera_dal=&delibera_al=&ATPRGDE=&ATPRCAS=&ATPRCUF=


Marco Bartesaghi

domenica 19 aprile 2015

PER NON DIMENTICARE: MAPPA DELLA MEMORIA di Anselmo Brambilla e Alberto Magni

L'articolo che vi presento era già stato pubblicato su questo blog il 15 agosto 2010. Ve lo ripropongo poiché Anselmo Brambilla e Alberto Magni, martedì 21 aprile, alle ore 21,00, in Villa Gallavresi (viale dei Municipi, Verderio), presenteranno la mappa: "Per non dimenticare". M.B.
 
 




Lo scopo di questa mappa, che potremmo definire: PER NON PERDERE LA MEMORIA, è quello di fissare visivamente e concretamente le località che videro o furono teatro di eventi tragici o valorosi durante il periodo della guerra di liberazione che coinvolse anche la nostra parte di Brianza. La memoria di quei fatti sta pian piano spegnendosi. Attraverso i documenti e i ricordi di coloro che vissero quei tragici momenti abbiamo cercato di approfondire alcuni aspetti delle vicende anche se in modo succinto e schematico. La serie di località dove avvennero i fatti sono tutte circoscritte in un'area abbastanza ristretta, la Brianza meratese con al centro il rilievo collinare del San Genesio. Questa relativa vicinanza e l'ambiente ancora abbastanza piacevole e non eccessivamente deturpato può essere utilizzato per la creazione di un percorso che tocchi tutti questi posti in una specie di giro per non dimenticare le conseguenze di quello che è stato il fascismo e la dittatura.



La mappa è stata patrocinata dall'A.N.P.I. provinciale di Lecco
Ricerca e testi: Anselmo Brambilla e Alberto Magni
Fotografie: Giovanni Chiaffarelli
Grafica: Attilo Tripodi
Stampa: Tipografia Ripamonti Renato

1 -  OSNAGO  - Cippo - 28 ottobre 1943 uccisione di Gaetano Casiraghi
 
Osnago, via Roma

Gaetano Casiraghi di Osnago, detto Ul Galet , classe 1884, fu impiccato per ordine dei nazisti il 28 ottobre 1943, perché sorpreso a tagliare e prelevare alcuni metri di filo di rame dalle linee telefoniche poste dai tedeschi. L'esecuzione, per dare un esempio, doveva avvenire a Merate il giorno del mercato, ma il timore di disordini convinse i tedeschi a spostarla a Osnago. 


2 - GIOVENZANA - Foto del paese, chiesa e baita Pessina, 11 ottobre 1943
Don Riccardo Corti

L'11 ottobre 1943, alle 4 del mattino, il piccolo paese situato sulla collina del San Genesio venne circondato da truppe e autoblindo delle S.S. tedesche e della Guardia Nazionale Repubblicana, alla ricerca di prigionieri fuggiti dai campi di concentramento e militari sbandati.
Catturano cinque prigionieri alleati che erano fuggiti dal campo di concentramento di Ponte S. Pietro nelle vicinanze di Bergamo e, ritenendoli responsabili di aver dato asilo agli ex prigionieri, arrestano il parroco, don Riccardo Corti, e suo fratello, padre Ferruccio Corti del P.I.M.E. Alla baita di Pessina, nei boschi sopra il piccolo paese, i nazifascisti trovano due spagnoli, ex militari alleati nascosti, Josè Martinez e Andrea Sanchez e li uccidono.
Il paese corse il rischio di essere raso al suolo per aver prestato aiuto a militari fuggiti da campi di prigionia, si salvò dalla rappresaglia solo grazie al coraggio dell'anziano sacerdote che si assunse tutta la responsabilità di aver dato asilo agli ex prigionieri.
Condannato ai lavori forzati, aveva circa settant'anni, venne inviato in Germania (Mauthausen), fu liberato diciassette mesi dopo per l'intervento personale del Cardinale Idelfonso Schuster

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3 - VERDERIO SUPERIORE - Arresto fratelli Milla, ebrei - 11 dicembre 1943 *
 
Verderio Superiore, Largo della Battaglia
Proveniente come sfollata da Milano, dall'inizio del 1942 all'ottobre del 1943, venne ad abitare in Verderio Superiore, la famiglia Milla, composta da tre sorelle, Laura, Lina, Amelia, e un fratello, Ferruccio. Nell'ottobre del  1943 tutti vennero arrestati, in quanto ebrei, da militari tedeschi: a Verderio Superiore Ferruccio, qualche giorno dopo, a Milano, le sorelle.
Con Ferruccio fu arrestato anche un fratello, Ugo, che aveva raggiunto i famigliari da non più di due giorni. Riuscirono a fuggire invece la moglie di quest'ultimo, Lea Milla, e la figlia, Serena,  di 10 anni.
Il  6 dicembre i cinque arrestati furono "trasportati" ad Auschwitz, da dove non fecero più ritorno.

*La ricostruzione della vicenda della famiglia Milla si trova in questo blog sotto l'etichetta "Giorno della Memoria"


4 - VALAPERTA - Rappresaglia ed eccidio - 3 gennaio 1944
 
dall'alto:G. Colombo, M.Villa, N.Vitale, N.Beretta

Il  23 ottobre  1944 un milite del distaccamento di Missaglia della Guardia Nazionale Repubblicana (G.N.R.), tale Gaetano Chiarelli, inviato nella frazione di Valaperta per cercare informazioni su di un renitente alla chiamata alle armi, sparisce, pare ucciso da un gruppo di partigiani.
Alle 22,30 dello stesso giorno una quindicina di brigatisti neri piombano su Valaperta, comandati dall'ing. Emilio Formigoni, comandante del locale distaccamento della Brigata Nera. I militi della G.N.R., sparsi per la cascina, sparano all'impazzata nei cortili, incendiando le stalle ed i fienili, razziando le case, percuotendo le persone inermi per giorni allo scopo di ottenere i nomi dei responsabili dell'uccisione del Chiarelli.
Nei mesi di novembre e dicembre attraverso duri interrogatori degli abitanti di Valaperta, i fascisti riescono ad individuare dei partigiani che a loro dire erano i responsabili dell'uccisione del milite della G.N.R.. Alla fine  vengono arrestati quattro partigiani ritenuti colpevoli del fatto: Natale Beretta, 25 anni,  e Gabriele Colombo, 23 anni, di Arcore, Mario Villa di Biassono e Nazzaro Vitali di Bellano. Il Beretta e il Colombo erano stati catturati dai fascisti il giorno 15 dicembre 1944, durante un rastrellamento.
La mattina del 3 gennaio 1945 a Valaperta i quattro vengono fucilati. L'esecuzione fu eseguita da militi della G.N.R. di Missaglia e Merate. Alla stessa erano presenti: il Commissario prefettizio di Casatenovo, prof. Firmiani, il medico condotto dott. Della Morte e il comandante della Brigata Nera di Missaglia, ing. Formigoni. 


5 - MONDONICO - Targa - 23 gennaio 1944, arresto e deportazione  di Aldo Carpi
 


Mondonico, Via Gola  La casa dove visse e fu arrestato Aldo Carpi
La mattina del 23 gennaio 1944, venne arrestato il pittore Aldo Carpi, presente nel paesino in quanto sfollato da Milano con la famiglia.
Aveva 58 anni ed era titolare della cattedra di pittura all'Accademia di Belle Arti. Inviato in campo di concentramento di Gusen ritornerà in Italia verso l'agosto del 1945.




6 - CALCO - BRIVIO - Scontro con colonna tedesca in ritirata - 26 aprile 1945
il cippo si trova alla rotonda prima della salita di Calco

Il giorno 26 aprile 1945 un gruppo di partigiani di Olgiate Calco stipati su un camion, si scontrano sulla strada statale che da Calco porta a Lecco,nella zona detta del ponte del Bruco, al confine tra il comune di Calco e quello di Brivio, con una colonna tedesca in fuga. Nello scontro l'autocarro investito dai colpi di mitraglia si incendia e muoiono i due autisti: Pietro Ripamonti, nato a Calco il 6 febbraio 1916, ed Enrico Mandelli nato a Calco il 26 marzo 1919.

7 - ROVAGNATE - Monumento - 26 aprile 1945 notte si sangue
 
Foto tratta dall'originale della mappa
Guidati dal Comandante Sass (Pietro Sasinini) circa 120 partigiani della Brigata Puecher, nel pomeriggio del 26 aprile accorsero a dar man forte ai colleghi di Merate, nel tentativo di costringere alla resa il presidio tedesco, composto da più di 500 S.S. Ostturken, originari del Turkestan, sparsi fra Merate , Calolzio e Gandino. 
8 - VERDERIO SUPERIORE - Monumento - 28 aprile 1945 fermata colonna tedesca**
Incrocio via Contadini Verderiesi e via L. Gasparotto
Un gruppo di partigiani di Verderio e paesi vicini, convinse alla resa una colonna tedesca in ritirata composta da: 50-60 autocarri, forse di più, mezzi blindati con mitragliatrici antiaeree ed alcuni cannoni semoventi; sugli autocarri ci sono viveri e oggetti vari, frutto delle razzie compiute nella ritirata, munizioni e circa 300-400 soldati armati di mitragliatrici, fucili e fucili mitragliatori.
**Notizie su questo avenimento, in questo blog sotto l'etichetta "Regime fascista e Liberazione"
9 - BEVERATE DI BRIVIO - Cattura e fucilazione del gerarca Roberto Farinacci
Il gerarca Roberto Farinacci, soprannominato Ras di Cremona, era nato a Isernia nel Molise il 16 ottobre 1892, terzo figlio di una coppia napoletana.
Di fede socialista, era stato, prima di fare il salto della quaglia, sindacalista dei ferrovieri; come squadrista si distinse per il suo carattere violento, fu spesso protagonista di assalti e spedizioni punitive nei confronti di Camere del Lavoro e Case del Popolo.
Il 25 aprile 1945, Farinacci, aggregato ad una colonna fascista composta  da circa 60 automezzi, da Cremona tentò di raggiungere Como, ma avvisato dai suoi scagnozzi che nella zona di Rovagnate il transito era oltremodo pericoloso per la presenza di gruppi partigiani, decise di cambiare direzione e di prendere la strada per Lecco.
La manovra non passò inosservata ai partigiani della 104esima, i quali precedentemente avevano istituito un posto di blocco, sulla strada Milano-Lecco, all'incrocio di Calco in località Pomeo.
Rapidamente un gruppo di patrioti partì all'inseguimento della vettura, e dopo un intenso scambio di colpi, uno dei quali centrava una gomma dell'auto, costrinse il Gerarca a fermarsi davanti al cancello dello stabilimento Rivetti di Beverate e ad arrendersi.
Trasferito a Vimercate il giorno 28 aprile, sarà successivamente processato da un Tribunale Speciale, condannato a morte e immediatamente fucilato. La decisione fu presa anche in base  alle direttive del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia.
10 - OLGIATE MOLGORA - Mitragliato
Mentre era intento al lavoro nei campi, il 26 aprile 1945 veniva ucciso da una raffica di mitraglia conseguente allo scontro di Calco il contadino Severino Brambilla.
LE GUARNIGIONI NAZI-FASCISTE PRESENTI IN ZONA
MERATE -  Distaccamento della XI Brigata Nera Cesare Rodini, nella ex-caserma  dei carabinieri di Merate, in via Sant'Ambrogio, composto da circa 50 militi. Comandato dal capitano Giuseppe Gaidone, professore delle medie del Collegio Manzoni.
MERATE - Comandato dal Tenente Generale Harun el Raschid Bey era di stanza nel paese il comando generale delle truppe SS "mongole" (ex prigionieri "mongoli"inquadrati  dai tedeschi nelle SS), acquartierati  presso il Collegio delle Dame Inglesi dalla Pasqua del 1944 (oggi via Mons. F. Colombo, allora via Collegio delle Dame Inglesi)
MERATE - Comando 81° reggimento SS italiane agli ordini del colonnello Federico Degli Oddi.
MERATE - Comando tedesco dell'Aviazione "Luftwaffe" dell'Italia settentrionale nella Villa Sala ( oggi via Donato Frisia, allora via Indipendenza)
MERATE - Distaccamento P.S. (Pubblica Sicurezza)
MERATE  - Frazione Cicognola - Tribunale Militare delle SS
MERATE - Campo di  rieducazione R.M. (recupero morale) costituito per il recupero morale dei giovani traviati dalla propaganda sovversiva.
MERATE - 25 fra case e ville, con relativo mobilio, suppellettili, vasellame e biancheria, vennero requisite subito dopo l'8 settembre del 1943 dalle autorità germaniche attorno a via Terzaghi, chiusa al traffico e trasformata in un'isola tedesca, per insediarvi ufficiali di grado elevato e comandi vari, con l'espulsione forzata nel giro di tre o quattro ore di 50 abitanti.
BARZANÒ - Distaccamento P.S.
BARZANÒ - Distaccamento di SS italiane.
CASATENOVO - Distaccamento di SS italiane.
MISSAGLIA  - Distaccamento di SS italiane e tedesche a Villa Sormani di Contra.
I tre distaccamenti  Ss di Barzanò, Casatenovo e Missaglia disponevano complessivamente di circa 400 militi.
MISSAGLIA - Distaccamento di 15 uomini delle Brigate Nere.
MISSAGLIA - Distaccamento di 10 uomini (ex carabinieri) della Guardia nazionale Repubblicana.
MISSAGLIA - Distaccamento di 8 uomini di P.S.
BRIVIO - Distaccamento di 11 uomini della G.N.R.
BRIVIO - Distaccamento di 8 uomini di P.S.
ROVAGNATE  - Villa del Sacro Cuore. Tenenza della P.S. comandata dal Maresciallo Pietro Ciceri. Composta da circa 22 agenti.

SEDI DI RIUNIONI DI PARTIGIANI SUL SAN GENESIO
MONASTIROLO, GIOVENZANA, AIZURRO
Furono i luoghi dei primi incontri dei resistenti. Si prestavano allo scopo per essere paesini abbastanza isolati posti alle falde della boscosa collina del San Genesio.


SEDI DI RIUNIONI DI PARTIGIANI DELLA ZONA MERATESE
VIZZAGO DI PAGNANO - Villa Bagatti-Valsecchi
CERNUSCO LOMBARDONE - Cantine di Villa Rusca; abitazione di Mauro Laeng.
MERATE - Via Donato Frisia (allora via Indipendenza).
ROBBIATE - Villa Guerrero
OLGIATE MOLGORA - Dopo l'8 settembre 1943 per un po' di tempo si ha notizia di un giornale clandestino stampato in una tipografia installata in una casa del paese. Il piccolo giornaletto di chiara matrice antifascista si chiamava "Pace e libertà" e molto spesso non trovava altra via di diffusione che l'affissione clandestina notturna sui muri esterni delle abitazioni.






























venerdì 3 aprile 2015

PASQUA 2015



"... io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore".

Il testamento di Tito, Fabrizio De André, 1970


Fotografia: particolare di "Via Crucis"dello scultore Andrea Jori. Mantova, 1996.

12 MARZO 1979. DOCUMENTO DEL PCI DI VERDERIO INFERIORE, IN RISPOSTA ALLA PROPOSTA DI PIANO REGOLATORE DELLA MAGGIORANZA DEMOCRISTIANA.

Nella primavera del 1979, era aperto il dibattito a Verderio Inferiore, per l'adozione del primo piano Regolatore Generale (PRG). Alla proposta avanzata dalla maggioranza democristiana, gli esponenti di minoranza del PCI, risposero con un documento dettagliato, redatto dal Consigliere Comunale Giancarlo Consonni, architetto, urbanista e, allora, Professore Associato di Urbanistica al Politecnico di Milano. Il documento viene qui presentato e commentato, nei due post successivi, da Giancarlo Consonni stesso  e da Bruno Mapelli, che ricopriva la carica di Sindaco. Ringrazio entrambi per la collaborazione. 
Le fotografie sono mie e c'entravo poco con il testo. M.B.

12 MARZO 1979. DOCUMENTO DEL PCI DI VERDERIO INFERIORE, IN RISPOSTA ALLA PROPOSTA DI PIANO REGOLATORE DELLA MAGGIORANZA DEMOCRISTIANA.

12 marzo 1979
 

La proposta di Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per Verderio Inferiore così come è stata presentata, è un brutto prodotto dal punto di vista professionale ed uno strumento per la distruzione speculativa del paese e del suo territorio.
Noi abbiamo voluto indicare in questo documento le modifiche più importanti da apportare per dotare l’amministrazione di uno strumento di programmazione al servizio dell’intera popolazione  e per definire un progetto credibile che migliori la qualità della vita, a partire dalla costruzione di un ambiente su misura dei bisogni sociali e che sviluppi in avanti, rimuovendole ma non negandole, le qualità culturali e sociali che hanno contraddistinto il suo sviluppo storico.
Con questo documento intendiamo dare un contributo costruttivo e chiediamo che anche le altre forze politiche e sociali  esprimano le loro ragioni di sostegno o dissenso rispetto alle proposte di P.R.G. e alle nostre osservazioni critiche.
Dopo il mancato Piano Regolatore Generale intercomunale, dopo la latitanza politica delle altre forze politiche, il P.C.I. richiama tutti ad un maggior impegno, anche su questo problema.
Ritiene necessario, dopo che le forze politiche abbiano espresso per iscritto le proprie posizioni un incontro fra tutte le componenti di Verderio Inferiore e Superiore per un chiarimento sulle prospettive del P.R.G..
I ritardi fanno sì che il nostro partito non accetti ulteriori lungaggini. Pertanto aspettiamo una risposta per iscritto entro quindici giorni, dopodiché ci riterremo liberi da ogni impegno assunto per nostre iniziative autonome.
Il segretario P.C.I. Verderio Inferiore Pirovano Andrea
Il segretario P.C.I. Verderio Superiore Oggioni Maurizio
Il responsabile politico intercomunale Cereda Giancarlo


DOCUMENTO

DIMENSIONAMENTO DEL PIANO. IL RADDOPPIO DELLA POPOLAZIONE È IN CONTRASTO CON LA STAZIONARIETÀ DEL SUO SVILUPPO STORICO: CON TALI PREVISIONI NON SI FA CERTO PROGRAMMAZIONE, MA SI ESTENDE AL MASSIMO UN’EDIFICABILITÀ CHE NON HA RISCONTRO NELLA DOMANDA DI ABITAZIONI ESISTENTE.

a. La previsione al decennio di nuovi 1355 abitanti per Verderio Inf. è al di fuori di ogni logica fondata sul senso comune. Essa inoltre cade nel ridicolo se si analizzano con un minimo di scientificità gli andamenti demografici nelle sue componenti naturale e migratoria.
 
b. I tassi di natalità degli ultimi anni si mantengono relativamente bassi, nell’ordine di 1,5 nati per mille abitanti. I tassi di incremento naturale (nati-morti) sono decisamente bassi a causa anche del fatto che la piramide della popolazione (che il progettista si guarda bene dall’esaminare), mostra un accentuato invecchiamento relativo alla popolazione. La differenza nati-morti, mostra, dal 1965 al 1978, un incremento medio di 5 abitanti l’anno. Anche supponendo di adottare la media degli ultimi quattro anni (cioè 8 abitanti in più all’anno) l’incremento naturale non supererà, con ogni probabilità, gli 80 – 100 abitanti in totale.
 
c. Ciò significa che la previsione di 1355 abitanti nuovi non può che fondarsi su un incremento attribuibile all’immigrazione di almeno 1255 (cioè 1355-100) abitanti nuovi.
 
d. Cioè 125 abitanti in media all’anno che dovrebbero venire ad abitare a Verderio Inf. nei prossimi 10 anni.
 
e. Su quali previsioni di sviluppo industriale e di espansione dei posti-lavoro si fondi una tale previsione, è assolutamente un mistero.
 
f. La relazione del P.R.G. di questo rapporto tra popolazione e lavoro, si occupa solo marginalmente ed in modo confuso e scorretto, arrivando a commettere grossolani errori di confusione tra posti-lavoro situati in Verderio (addetti) e lavoratori residenti (attivi).
 
g. Detto questo allora non vi può essere alcuna spiegazione scientifica che giustifichi una previsione così fuori misura: essa è dettata solo dalla logica di favorire una espansione non controllata dell’edificazione.
 
h. Il vero dato che alla fine chiarisce le finalità della proposta di P.R.G. è che essa premia determinati settori della proprietà fondiaria: almeno 130/140.000 mc di nuova edificazione, un investimento pari a 11/12 miliardi di edilizia residenziale.

Via Zamparelli

LE MODALITÀ DI ATTUAZIONE E DI DEFINIZIONE DELLA ZONIZZAZIONE PRESENTANO MOLTE SCORRETTEZZE E SI PRESTANO A PERICOLOSE DISTORSIONI.

Se l’adozione dei P.L. (Piani di lottizzazione) è un passo avanti contro il rilascio di licenze singole, cionondimeno si commettono nuove grosse scorrettezze.
 
a. Il P.R.G., così come è concepito, è tutto al servizio dell’iniziativa privata, in quanto separa nettamente le aree di realizzazione dei servizi dalle aree di espansione residenziale.
Non prevedendo la contemporanea realizzazioni degli interventi privati e di quelli pubblici, si rischia fortemente di consentire solo la realizzazione degli interventi di speculazione edilizia e non la realizzazione delle infrastrutture primarie e secondarie relative.
Al contrario andrebbero previsti P.L. in cui siano compresenti sia le aree residenziali che quelle per servizi in modo da
1) Ripartire tra i proprietari i vantaggi e gli oneri, eliminando le palesi sperequazioni presenti nell’attuale proposta di P.R.G.
2) Imporre la diretta realizzazione delle opere primarie e parte di quelle secondarie ai privati stessi, oppure, nel caso in cui tali opere vengano realizzate dal Comune, imporre adeguati oneri e convenzionamenti alla proprietà.
Se non si attuano tali misure, la collettività sarà costretta a pagare per opere che favoriscono la rendita privata e con ciò a limitare l’intervento sulle opere di servizio secondario.
Le contraddizioni che denunciamo sono presenti in modo palese nei P.L. previsti intorno ad aree destinate a servizi:
1) Nell’area residenziale di espansione sud-est;
2) Nell’area residenziale di completamento-espansione ad ovest;
3) Nella zona industriale all’estremo ovest.
 
b. Il criterio di attribuire ai P.L. una densità su basi “fondiarie”, o su basi “territoriali” , ma che escludono le strade da realizzare a supporto delle lottizzazioni stesse, fa sì che il costo di tali strade venga accollato al Comune, anche quando esse sono ad esclusivo interesse “di quartiere”. Al contrario dovrebbe essere la proprietà (che vede aumentato il proprio valore, proprio grazie a quelle strade che la rendono edificabile e che essa stessa dovrebbe realizzare) a pagare la quota competente conferendo anche i terreni necessari.
 
c.  Per l’area C2 di espansione è prevista una densità di 6.000 mc per ha: ciò è in contrasto con l’art. 23 della Legge Regionale 51, del 15/4/1974, in cui è prevista una densità minima di 10.000 mc/ha nelle zone di espansione.
 
d. Nella zona B1 (“intensiva di ristrutturazione”, nel centro abitato) si prevede una densità decisamente superiore all’esistente. La concessione di edificabilità per altezze superiori ai 2 piani, finirà di fatto con il distruggere l’unitarietà ambientale delle “corti” che hanno come altezza comune i due piani. C’è inoltre una evidente contraddizione tra la delimitazione con P.L. e la possibilità contemplata di rilasciare licenze singole. Il risultato sarà la programmazione del caos, se non si risolvono tali contraddizioni.
 
e. Nella zona edificabile a ovest sono previsti P.L. quali aree di nuova espansione che invece vanno qualificate come aree di complemento, essendo già in buona parte edificate.
 
f. C’è un evidente errore a p. 8 dell’allegato “Norme tecniche di attuazione”, a proposito delle distanze minime da edificio a edificio, che devono essere portate a m 12, se la distanza dei confini deve essere 6 metri minimo.
 
g. Per quale criterio la zona di rispetto cimiteriale non è uniforme, ma su due lati è di 50 metri e di 100 metri sugli altri due?
 
h.  La protezione paesistica ed ambientale è prevista nel piano in termini irrisori, se non ridicoli. Non è per esempio contemplata la necessità di salvaguardare l’unità aziendale ed ambientale della “Bergamina” e non solo l’edificio in sé.
 
i. Non è infine prevista alcuna opera di sistemazione idrologica delle aree oggi dissestate dagli interventi “pirata” attuati dalla giunta di Verderio Superiore, in materia di fognatura a “cielo aperto” sul territorio comunale di Verderio Superiore.

Il "territorio" della Cascina Bergamina, oggi inserito nel Parco del Rio Vallone


IL P.R.G. PREVEDE LA DISTRUZIONE QUASI TOTALE DEL CENTRO STORICO E LA SUA RICOSTRUZIONE AD OPERA DELLA SPECULAZIONE IMMOBILIARE.

La scelta di “permettere trasformazioni radicali del vecchio nucleo” che non rivestirebbe, a detta del progettista del P.R.G., particolare importanza né storica né architettonica” ci sembra inaccettabile per diversi motivi:
 
a. Si usano criteri nella valutazione dell’impianto urbanistico e della sua funzionalità propri di una cultura del “piccone demolitore”, che da tempo è stata criticata e indicata come causa di molti misfatti compiuti sui tessuti abitati nel ventennio fascista e anche nel dopoguerra.
 
b. Non è allargando un percorso tortuoso nel centro storico che si rende più agevole il traffico: semmai lo si aumenta, creando congestione ed intasamenti. Al contrario il traffico nel centro va alleggerito con un opportuno sistema di parcheggi (quelli previsti vanno semmai potenziati) e con un percorso nord-sud che passi più aderente possibile al vecchio centro abitato e che si riconnetta organicamente ad un tracciato coerente nel Comune di Verderio Superiore.
 
c. Oggi la dinamica del settore edilizio e soprattutto la domanda di case espressa dalla popolazione non è certo quella della ricostruzione globale previo radicale abbattimento (come previsto dal piano) di gran parte dell’edilizia più vecchia.
Ciò che semmai la popolazione richiede è la possibilità di sistemare l’esistente, rendendolo più abitabile e dotato dei servizi igienici necessari.
 
d. In questo senso, il Piano Regolatore dovrebbe prevedere un Piano Particolareggiato per l’area centrale, in cui si definiscono norme e linee progettuali di massima, per attuare gradualmente ed organicamente l’opera di recupero degli edifici esistenti.
 
e. A nostro avviso sarebbe un delitto distruggere totalmente le caratteristiche storiche, l’insediamento a “corte”, dati i grandi vantaggi sul piano delle relazioni umane che questo impianto urbanistico offre.
Si tratta semmai di esaminare gli esempi di recupero messi in atto non tanto in città di grandi dimensioni (come Bologna), ma su insediamenti di origine rurale. È possibile fare dell’ottima edilizia rispettando i volumi esistenti, modificandolo dove è necessario dall’interno ed eventualmente, per le parti più fatiscenti (stalle, fienili, porcilaie, ecc.), innestando parti nuove, che si armonizzino per altezza, numero dei piani e morfologia, con gli edifici esistenti. Questa opera di progettazione dovrebbe essere offerta dal Comune (almeno per i piani di massima) ai piccoli proprietari, che dovrebbero consorziarsi per attuare le opere di risanamento.
Allo scopo la legge urbanistica prevede l’istituto del comparto. Inoltre vi è la possibilità concreta di utilizzare i fondi per il piano casa per il recupero degli edifici vecchi, costituendo apposite cooperative tra i proprietari.
 
f. È scorretta una elaborazione del piano su un centro abitato che non parta dal calcolo esatto della volumetria residenziale esistente ed operi un confronto con la volumetria residenziale prevista. In questo modo si fanno passare “incentivi volumetrici” probabilmente elevati per scatenare gli appetiti di immobiliari che non opereranno certo a partire dai bisogni reali della popolazione.
 
g. L’aumento di volumetria in centro è destinata a creare fenomeni di congestione, non certo a risolverli, e gli intralci che ne deriverebbero per il traffico non sarebbero certo risolti dall’allargamento della strada, che, proprio perché più larga, finirebbe con attirare traffico di transito, che invece dovrebbe essere dirottato su un percorso alternativo nord-sud.


Via Tre Re

INUTILE, COSTOSISSIMA, DISTRUTTRICE È LA STRADA DI CIRCONVALAZIONE EST-OVEST, PREVISTA DAL P.R.G. A SUD DEL PAESE.

Oltre a quello della distruzione-ricostruzione globale del centro, il fatto più sorprendente del piano è la previsione di una nuova strada est-ovest. Questo intervento è sbagliato e da contrastare per i seguenti motivi:
 
a. Non c’è una domanda di traffico sufficiente a giustificare un’opera di questo tipo: di strade est-ovest ce ne sono già tre nell’arco di un chilometro e mezzo.
 
b. La scelta di questa circonvallazione è anch’essa frutto di un modo di fare urbanistica vecchio: cosa significa su questa scala una strada che non serva gli insediamenti? Se si sceglie di sviluppare l’insediamento sull’asse nord-sud (per integrare i due comuni di Verderio, diciamo noi) perché questa strada?
 
c. Questa strada è proprio un classico e ulteriore esempio di distruzione di quel paesaggio agrario che si pretenderebbe di difendere con il piano.
 
d. Viene il sospetto, oltretutto, che si voglia proprio favorire quell’ “insediamento industriale”, collocato in zona agricola, che oggi finalmente si ha il coraggio di riconoscere come illegale.
 
e. I costi di questa strada sono oltretutto tali che, se venisse realizzata, assorbirebbe da sola tutti gli oneri di urbanizzazione derivanti dal rilascio di licenze edilizie per realizzare tutta l’espansione prevista dal piano.

L'insediamento industriale citato al punto d e, nella foto sotto, l'area che sarebbe dovuta essere attraversata dalla nuova strada



LE SCELTE SUI SERVIZI, LOCALIZZATI IN POSIZIONE “DI QUARTIERE”(SCELTA IN PARTE CONDIVISIBILE) E IN POSIZIONE MARGINALE RISPETTO ALL’ESPANSIONE DELL’ABITATO (SCELTA NON CONDIVISIBILE) RISCHIANO, NEL PROGETTO DI P.R.G. DI AFFOSSARE DEFINITIVAMENTE LA PROSPETTIVA DI UNA CONCENTRAZIONE INTERCOMUNALE DI SERVIZI COMUNI (SPORT, BIBLIOTECA, ecc.).

Il P.R.G. rischia di togliere di mezzo le poche possibilità ancora esistenti di saldare, attraverso una cerniera di servizi, i due comuni. I fazzoletti destinati alle funzioni sportive, culturali, ricreative, ecc. rischiano così di rimanere campi brulli, indicazioni sulla carta. Per realizzare la saldatura sarebbe necessario concentrare quei fazzoletti per servizi previsti dal P.R.G., ai margini dell’abitato futuro (quindi in posizione troppo isolata dall’abitato e in dimensioni troppo piccole perché spezzettati). La concentrazione andrebbe realizzata a nord dell’abitato, sulla strada per Verderio Sup., tendendo a coinvolgere nel piano dei servizi anche le ville private.
È in questo tono che dovrebbero essere collocati i servizi di interesse comunale e sovracomunale, mentre le due aree di servizi, previste ad est e a ovest della piazza centrale, andrebbero adibite a giardino pubblico attrezzato, da collegarsi con un percorso pedonale e ciclabile che le colleghi, passando tangenzialmente alla chiesa e per Piazza Annoni.






La Via dei Municipi (già via delle Rimambranze, a V.S.), con l'edificio scolastico


LE SCELTE PER L’EDILIZIA ECONOMICO POPOLARE VANNO DECISE CONTEMPORANEAMENTE ALL’ADOZIONE DEL P.R.G. MANTENENDO APERTA LA PROSPETTIVA INTERCOMUNALE.

Non possiamo accontentarci della promessa verbale che le zone definite come C1 saranno destinate al piano per l’edilizia economica popolare.
Tale piano (167) in una corretta gestione amministrativa dovrebbe essere varato contemporaneamente al P.R.G.
Con esso si può coprire il 60% della volumetria di espansione prevista nel P.R.G.
Sarebbe comunque utile, per non fare previsioni demagogiche, sondare la possibilità per un piano intercomunale di edilizia economica popolare (167) tra i due Verderio. L’intervento, per essere effettivamente realizzato, dovrebbe essere concentrato in posizione baricentrica tra i due comuni.