lunedì 31 ottobre 2016


BIBLIOTECA DI VERDERIO

LA SCIENZA NEL 3° MILLENNIO
L’Uomo e l’Ambiente
Ciclo di conferenze 2016







Venerdì 11 novembre
Ore 21,00
Sala Civica di Villa Gallavresi
Viale dei Municipi 20



Nuove tecnologie per un allevamento sostenibile


Relatore Bianca CASTIGLIONI
 
Istituto Biologia e Biotecnologie Agrarie
del CNR, sezione di Lodi

 
"Al pari di altri settori agricoli, l’allevamento dei bovini da latte si trova ad affrontare la sfida di dover produrre di più e meglio dalle stesse risorse (e.g. idriche, energetiche), per soddisfare la crescente domanda mondiale di prodotti lattiero-caseari senza aumentare l'impatto ambientale.
La tecnologia diventa quindi uno strumento imprescindibile per raggiungere quest'obiettivo. L'introduzione della tecnologia in allevamento ha dato luogo alla “zootecnia di precisione”, o “smart farming”, o “allevamento 2.0”: automazione ed informatica sono sempre più presenti in stalla. Questa gran mole di dati si sta rivelando utilissima per la gestione dell'allevamento da latte, aumentandone sensibilmente efficienza e produttività, con ricadute positive  sull'impatto ambientale della zootecnia e sul benessere degli animali. I dati raccolti in maniera così puntuale, dettagliata ed automatica, sono una miniera d'oro anche per la selezione ed il miglioramento genetico dei bovini da latte. Negli ultimi tempi, infatti, grazie alla mole di dati generata in allevamento,  si stanno via via aggiungendo nuovi caratteri che potrebbero essere usati  per la selezione, come ad esempio caratteri legati alla resistenza alle malattie, alla qualità delle produzioni, all'efficienza metabolica degli animali. La zootecnia ha quindi oggi a disposizione straordinari mezzi tecnico-scientifici per affrontare le prossime difficili sfide: un atteggiamento di apertura, e non di diffidenza, verso la tecnologia e l'innovazione è necessario per cogliere queste opportunità".


Ciclo di conferenze promosso dalla Biblioteca Comunale di Verderio, grazie alla collaborazione scientifica gratuita dei professori Gabriella CONSONNI e Giuseppe GAVAZZI, dell’Università degli Studi di Milano.


PER UN DOCUMENTARIO SU FAUSTA FINZI E LE SUE COMPAGNE DI PRIGIONIA. Lettera aperta di Jurij Razza

Mi chiamo Jurij Razza e lavoro come regista e aiuto regista per il cinema, la pubblicità e la televisione.

Tra il 2000 e il 2001 ho svolto il servizio civile presso il Comune di Verderio Superiore.
Durante questo periodo, l'amministrazione comunale, a conoscenza del fatto che mi fossi diplomato nel corso di documentario presso la Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, mi chiese di realizzare un'intervista a Fausta Finzi, una signora di origini ebraiche, abitante a Vimercate, che era stata prigioniera a Ravensbrück e il cui padre, Edgardo, era stato ucciso ad Auschwitz.


 
Fausta Finzi (foto Cavallari)



L'intervista, che rappresentava la prima testimonianza pubblica della signora Fausta, fu proiettata nella palestra delle scuole elementari di Verderio la sera del 27 gennaio 2001, quando per la prima volta in Italia si celebrò la “Giornata della Memoria”, e da allora partecipò a numerose altre iniziative pubbliche.
Nacque in quell'occasione, fra me e la signora Fausta, un rapporto di stima e di amicizia, che si protrasse fino alla sua morte, avvenuta nel 2013, quando aveva da poco compiuto i 93 anni.

Parlando con lei di quel periodo della sua vita, mi convinsi che c'era un aspetto della sua esperienza che, approfondito, avrebbe potuto dare un contributo interessante alla memoria collettiva di quei tragici avvenimenti della storia.
La signora Fausta aveva infatti trascorso l'internamento a Fossoli, la deportazione a Ravensbrück e la marcia della morte (il lungo percorso a piedi seguito all'evacuazione del campo) con altre cinque donne italiane, di diversa provenienza, che per un anno e mezzo, fino al loro rientro in Italia, riuscirono a non separarsi mai.
Era sua radicata convinzione che questo forte legame e il fatto che essere sempre rimaste unite nell'affrontare le difficoltà, fossero due fattori fondamentali della loro salvezza.
In accordo con lei, avevo perciò pensato di realizzare un documentario che cercasse di ricostruire la storia di questo gruppo di donne.

I lunghi colloqui avuti con Fausta negli ultimi due anni della sua vita, insieme alle testimonianze di alcune persone che l'hanno conosciuta, saranno la fonte principale del mio lavoro.
Per quanto riguarda le sue compagne, sono riuscito a rintracciare alcune loro parenti e conoscenti che intervisterò insieme ad alcune persone che si sono occupate, come storici e ricercatori, della loro deportazione.
Per far comprendere la particolarità di Ravensbrück, il campo di concentramento femminile più grande del Terzo Reich, mi potrò avvalere del contributo degli storici e dei ricercatori del “Memoriale di Ravensbrück”.


 




Per la realizzazione delle riprese del documentario ho preventivato una spesa di circa 10.000 euro, che serviranno per i costi di viaggio nei luoghi dove dovrò realizzare le interviste - Germania, Austria, Piemonte, Veneto, Lombardia - per retribuire le persone che dovranno collaborare alla sua realizzazione e per il noleggio o l’acquisto di attrezzature utili alle riprese.

Per il reperimento della somma necessaria ho presentato il progetto su un sito di crowdfunding (raccolta fondi online) attraverso il quale chiunque può contribuire con una libera donazione.
Questo è l'indirizzo del sito, dove potete trovare anche una descrizione più dettagliata del progetto:
 

https://www.produzionidalbasso.com/project/sulla-riva-del-lago/

Ricordandovi che anche il più piccolo contributo può essere un importante aiuto alla riuscita del progetto, vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.

Un cordiale saluto, Jurij Razza


P.S. Potete trovare l'intervista alla signora Fausta Finzi, realizzata per il comune di Verderio Superiore al seguente indirizzo:
https://vimeo.com/35307599

sabato 29 ottobre 2016

ELENCO DEI NOMI DI UCCELLI CONTENUTI NEL FASCICOLO: “NOTA DEGLI UCCELLI PRESI DA ERCOLE ED ANTONIO GNECCHI ED ANNOTAZIONI”. Considerazioni del dott. Massimo MERATI, direttore del PLIS Rio Vallone.

Il 29 ottobre scorso, ho pubblicato sul blog un articolo imperniato sul contenuto di un fascicolo compilato da Antonio Gnecchi Ruscone, in cui l'autore riassumeva i risultati di caccia ottenuti insieme al fratello Ercole, tra il 1866 e il 1875. 
Dal fascicolo ho ricavato l'elenco dei nomi degli uccelli citati e, per saperne di più, l'ho sottoposto al dott Massimo Merati, direttore del PLIS Rio Vallone. Molto gentilmente il dott. Merati mi ha inviato una tabella dove, ad ogni specie di uccello citato da Gnecchi, ha affiancato un'essenziale scheda conoscitiva. Lo ringrazio di cuore.
Qualche parola sul PLIS Rio Vallone.
Per prima cosa, cosa significa PLIS?
PLIS è l'acronimo di Parco Locale di Interesse Sovracomunale. Quindi è un parco costituito per volontà dei comuni che desiderano farne parte e che, autonomamente, decidono quali aree del proprio terrritorio destinargli, allo scopo di salvaguardarne le caratteristiche naturali e favorire uno sviluppo agricolo equilibrato.

Cascina Bergamina e Cascina Növa fanno parte del territorio di Verderio inserito nel PLIS Rio Vallone


Il PLIS Rio Vallone nasce nel 1992, con un primo gruppo di comuni. Nel 2005 vi aderisce anche il comune di Verderio Inferiore. Pertanto, dopo la fusione che ha dato vita al comune di Verderio, è ques'ultimo ora a farne parte. 
Per saperne di più ecco l'indirizzo del sito del parco: http://www.parcoriovallone.it/


ELENCO DEI NOMI DI UCCELLI CONTENUTI NEL FASCICOLO: “NOTA DEGLI UCCELLI PRESI DA ERCOLE ED ANTONIO GNECCHI ED ANNOTAZIONI”. Considerazioni del dott. Massimo MERATI, direttore del PLIS Rio Vallone.









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venerdì 28 ottobre 2016

DA LODI A VENEZIA IN BARCA A REMI. UN'IMPRESA DEL 1969 DI SILVIO PUCCIO ED ERSILIO CITTERIO

                  


                               



Settembre 1969. Due giovani, Silvio Puccio di Lecco e Ersilio Citterio di Cassago, partono da Lodi con una canoa indiana, a remi, e dopo sette giorni arrivano a Venezia.
Nel video che vi presento, il filmato che girarono con una cinepresa Super 8 e i ricordi, oggi, della loro impresa. Marco Bartesaghi

giovedì 27 ottobre 2016

26 LUGLIO/11 AGOSTO 2016. SIRMIONE - RIVA DEL GARDA - PESCHIERA DEL GARDA A REMI. Diario di bordo di Giovanna Villa.




Per i sessant'anni di Giovanna ho fatto il grande. Le ho regalato una crociera. Questo è il suo diario. M.B.


VACANZA 2016: DAL 26 LUGLIO AL 12 AGOSTO
META: LAGO DI GARDA…più  precisamente giro del lago di Garda in barchetta a remi.


Martedì 26 Luglio
 

Piove abbastanza intensamente quando suona la sveglia, o perlomeno la prima sveglia, la seconda (se ne puntano sempre due per sicurezza),sebbene radio controllata, ha deciso di impazzire proprio oggi:  dice che è "ieri" alle 8,20 anziché "oggi" alle 4,15..boh!
Comunque, Marco va in edicola per consegnare le rese, poi dai Muzio, Roberto e Manu, per poi tornare con loro  qui a casa, caricare i bagagli e partire.
Destinazione lago di Garda.
 

Ebbene sì, riproviamo dopo qualche anno a fare una vacanza  in barca a remi…sono anni ormai che non remiamo ma ci azzardiamo a fare il giro del grande lago di Garda, sperem!
I nostri amici Muzio ci accompagnano a Sirmione: da lì cominceremo il nostro itinerario in senso orario.
 

Sirmione (vedi nota 1)
 
Ore 6,00 non piove più e si vedono sprazzi di sereno che fanno ben sperare. Però i ragazzi, per modo di dire, non arrivano…
 

Partenza effettiva dopo le 7,00.
 

Viaggio piacevole, perché in buona compagnia, e tranquillo, anche se partiamo con furgone privo di un finestrino laterale, quello sopra il portellone, perché incidentato qualche giorno fa.
 

Primo contrattempo della vacanze: al casello dell’autostrada di Trezzo d’Adda non ci viene rilasciato il biglietto d’entrata, chiediamo aiuto tramite apposito pulsante e ci danno indicazione di accostare appena dopo la barriera e andare, attraverso il sottopassaggio, dall’omino al casello in uscita per farci rilasciare il biglietto … fatto!
Viaggiamo bene e arrivati a Sirmione entriamo nel campeggio/residence S. Francesco. Bello, troviamo un posticino adatto alle nostre due tendine, furgone e barca. Ma il lago è mosso e il cielo nuvoloso.
 

 
Uno scorcio della nostra barca, modello Relax (il nome è un programma!) della ditta Janautica di Monza

 
Piantiamo le tende, scarichiamo la barca (per fortuna aiuta Roberto perché io sono un po’ … invecchiata), montiamo gli scalmi….tutto pronto ma il tempo non è dei migliori anche se qualche sprazzo di sole c’è e facciamo anche un bel bagno rinfrescante. Poi pranzo e chiacchiere. Nel pomeriggio giro di prova senza carico …. siamo un po’ scoordinati anche se abbiamo la scusante che il venticello e le onde non favoriscono.
 

Giro di prova



Cena ( prima pastasciutta da campo) e serata molto piacevole con gli amici, ma notte con crampi a polpacci e cosce …. cominciamo bene!

Mercoledì 27 Luglio
 

Vento e nuvole, nuvole e vento con lago molto mosso. Con grande patimento decidiamo di rimanere fermi in questa giornata e andare in gita con Roberto e Emanuela.
Loro smontano la tendina e carichiamo sul furgone tutto quello che non ci servirà più così ce lo riportano già a casa. Andiamo a Desenzano
Il tempo è variabile, molto variabile. Visitiamo Desenzano che è una carina cittadella turistica; lago molto mosso ma arriva il sole.
 

 
Desenzano



Andiamo verso Moniga del Garda e ci fermiamo in una spiaggetta a fare il bagno, pranzo al sacco  e pennichella e poi ancora bagno.
Tutto ok ma quando torniamo al parcheggio troviamo la plastica, che sostituisce il finestrino rotto, squarciata:  non c’è più la macchina fotografica di Marco che sbadatamente è stata lasciata sul sedile (secondo inconveniente delle vacanze … beh i prossimi non li evidenzierò più … potrebbe apparire lamentoso).
 

Per fortuna manca solo quella, che è una macchinetta digitale un po’ vecchiotta e mal funzionante: non è una grande perdita. A noi, però, serviva e, comunque, quando ti derubano ti girano ...Fra l’altro loro non ne ricaveranno granché mentre a noi hanno creato un considerevole danno non potendo fare foto durante la vacanza. Beh, qualche nostro amico/parente, che non dovrà subirne la visione dopo vacanza, sarà felice.
Comunque si torna in campeggio. Roberto e Emanuela ci lasciano, tornano a casa con furgone e noi cominciamo l’avventura avendo, come unico mezzo di trasporto utile, la nostra mitica barchetta/canoa Relax, marca Janautica.
Il tempo sembra ok, speriamo rimanga così anche domani.
 

Cena piacevole e tranquilla, poi cominciano lampi e tuoni e nuvoloni neri in rapido avvicinamento. Raduniamo tutto in tenda, comincia a piovere. Sembra un normale temporale, ma, verso mezzanotte, è il diluvio con vento e pioggia torrenziale. La tendina fa acqua da tutte le parti; cerchiamo di ripararci con le mantelle. Verso le 2  il temporale si ridimensiona;  ci organizziamo con teli e abiti asciutti e cerchiamo di dormire.
La sveglia è prevista per le 6,30


Giovedì 28 Luglio
 

Giornata perfetta. Stendiamo tutto il bagnato, smontiamo. Il sole è caldo e asciuga tutto velocemente.



 




Portiamo barca e bagagli in spiaggia, carichiamo e, un po’ agitati, partiamo.
Costeggiamo la riva, superiamo Desenzano e ci fermiamo per un bagno a Padenghe.


Ripartiamo, superiamo una zona di villette sul lago, superiamo il bar chiosco ormai famigliare (dove ci è stata rubata la macchina foto) e verso l’una ci fermiamo per bagno e pranzo: un bel posto con anche una zona all’ombra, che a quest’ora è necessaria. Naturalmente, riposino.
Ore 16 si riparte ma non si rema per molto, superata la punta San Sivino avvistiamo un bel campeggino e decidiamo di fermarci lì per la notte.
 

Sulla riva del lago, pronti alla partenza
 
Il luogo merita: prato, ulivi e altri alberi ombrosi, vista bellissima. Piantiamo la tenda e … a questo punto ci assale una stanchezza infinita dovuta, forse, alla remata a cui non siamo ancora abituati ma anche al troppo sole. Ci scottano le ginocchia, le spalle e a Marco anche la testa fornita di pochi capelli, insomma tutte le parti più esposte al sole mentre remiamo. Io ho anche brividi di freddo ma dopo aver fatto la spesa (Marco si è comprato un cappellino assurdo) e una bella doccia va già meglio e dopo la cena ancor meglio. Si va a nanna presto.


 
Perché assurdo? Elegante e in tinta!

Venerdì 29 Luglio
 

Dormito bene, sveglia presto, sole bellissimo ma il  vento, abbastanza consistente, mette in dubbio la partenza. Ci diamo tempo fino alle 9,30 per decidere, facciamo colazione, raduniamo tutto, ma aspettiamo a smontare.
Verso le nove il vento cala: si può tentare
L’imbarco è stato abbastanza avventuroso: i sacchi hanno rischiato di finire in acqua, lo zaino una “puciatina” l’ha subita ma, una volta partiti, si va abbastanza bene.
 

La Punta di Manerba

Il lago in prossimità della punta di Manerba è piuttosto agitato; per la prima volta indossiamo i il salvagente. Bellissimo spettacolo naturale, superiamo la punta selvaggia e bellissima e poi vediamo una serie di belle spiaggette difficilmente raggiungibili da terra e quindi quasi deserte. Ci fermiamo su una di queste per bagno e piccola merenda poi, con un po’ di timore perché il lago non è propriamente calmo, si riparte. Superiamo la strettoia tra la punta Belvedere e l’isola di S. Biagio …. non riusciamo a goderci bene lo spettacolo. Ci sono troppi motoscafi, moto d’acqua, natanti vari e persone che attraversano a piedi o a nuoto il passaggio tra costa e isola. Raggiungiamo una spiaggia un po’ affollata per pausa pranzo. Un po’ faticoso e rocambolesco lo spiaggiamento ma poi ci troviamo un angolino all’ombra di un oleandro, pranziamo e riposiamo; caffè al bar e si riparte.



 
Isola di Garda

 
Dobbiamo superare l’isola di Garda, tutta la zona è molto, molto bella. Ci dirigiamo verso Salò per trovare un campeggio per la notte. Ma rema, rema, rema di campeggi in riva al lago neanche l’ombra. Sono tutti all’interno. Arrivati quasi a Salò centro, ritorniamo sui nostri passi, anzi, sulla nostra scia e torniamo ad una spiaggia vista passando che ci sembra adatta per trascorrere la notte.
Ci sono già dei pescatori e dei ragazzi vivaci e rumorosi, ma c’è spazio anche per noi e la nostra tendina.
 

 
Campeggio libero di fronte a Salò


Cena tipo picnic, senza cucinare, non era previsto campeggio libero e non abbiamo scorte adatte. Comunque si mangia e appena si fa buio si pianta la tenda e ci gustiamo la bella serata in riva, ma proprio in riva al lago.

Sabato 30 Luglio
 

 Partenza presto dopo splendido bagno mattutino, smontaggio e colazione. 





Arrivati a Salò vorremmo fermarci ma non troviamo un luogo adatto e quindi proseguiamo, superiamo Gardone, dove vediamo due grandissimi e spettacolari Grand’Hotel. Ci fermiamo a Fasano del Garda in una spiaggetta molto carina. Ci sono i gabinetti, l’acqua e, vicino, dei negozi. 
 
Gardone




Fasano


Spesa, bagno e merendina e poi via per Maderno.
Maderno è affollatissima, campeggi e spiagge stracolme e brulicanti di umanità varia. 

 
Maderno


Ci addentriamo, però, sotto il ponte levatoio risalendo il fiume … o perlomeno vorremmo risalire il fiume che però risulta piuttosto in secca e la barca si arena lì. Marco si addentra a piedi perché vorrebbe andare a salutare un nostro cliente che ha casa proprio lì affacciata sul fiume. Torna poco dopo tutto bagnato perché più avanti il fiume è profondo, ha trovato la casa ma il nostro conoscente non c’è, ha lasciato i saluti ai vicini.
 

 
Il ponte sul torrente Toscolano, che collega Toscolano con Maderno


Ripartiamo, fa molto caldo, è afoso. Ci fermiamo a Toscolano, vicino alle cartiere in una spiaggia dedicata ai cani … ce ne sono un infinità. Bagno, aperitivo e acqua gelida … che goduria!
Chiediamo informazioni sul proseguo e sui campeggi ma le risposte sono contrastanti: uno dice “più a nord niente spiagge e niente campeggi..”, un altro:“si, si tranquilli ci sono campeggi” Boh!
Si pranza e riposa in un parchetto ombroso. Verso le 16 si riparte e speriamo in bene.
Fa un caldo terribile, si suda a goccioloni e non si vede a riva nessun approdo utile, solo alcune  spiaggette ma piccole e tendenzialmente private.
Poi su una punta appare un bellissimo campeggio, tutto terrazzato ma, ahimè, irraggiungibile dal lago.
 

Giardini di villa Bettoni a Bogliaco

Io, come mio solito, mi agito e preoccupo: "Oddio, Oddio come faremo…” ma poi eccolo la.. un campeggino carino, carino sul lago con spiaggia adatta al nostro sbarco. Siamo a Bogliaco, frazione di Gargnano
Gestori gentilissimi, conduzione famigliare e c’è posto. Si monta tenda, si fa spesa, doccia, si cucina e cena ecc, ecc.
Domani dovremmo cercare di partire presto perché dovrebbe essere la tappa più impegnativa: vorremmo arrivare a Limone.







Domenica 31 Luglio
 

Sorpresona! Cielo nero di nubi e soprattutto vento pazzesco. Lago con onde da mare mosso e poco dopo comincia a tuonare e piovere ben forte.
Questa volta però ci organizziamo, mettiamo mantella sopra la tenda e raduniamo nei sacconi impermeabili tutto ciò che non deve bagnarsi. Temporale superato indenni ma impossibile uscire con la barca. 










Quindi gita a Gargnano, a piedi naturalmente. E’ vicino e la passeggiata è piacevole, anche se ogni tanto ci prendiamo un acquazzone. Visitiamo il paese che è proprio carino e pranziamo al ristorante con piatto forte: coregone.




 
Villa Bettoni a Bogliaco


Torniamo in campeggio, il cielo è diventato azzurro, azzurro, ma il lago è ancora bello mosso. Nel tardo pomeriggio fa proprio freddino … Marco rinuncia a fare il bagno!
Letture e relax poi cena. Iniziano ancora i lampi, lontani ma intensi. Ci si organizza per affrontare un temporale notturno che, naturalmente, arriva, ma non è eccessivo.
Puntiamo la sveglia alle sei perché domani vogliamo comunque partire.



Lunedì 1 Agosto
 

Ore 5,15. Maledizione piove ancora.
Poi, verso le 6 e mezza, smette e il lago sembra anche sufficientemente tranquillo. Bene, smontiamo, prepariamo, colazione, paghiamo campeggio e decidiamo, nonostante giornata molto ma molto incerta di partire.
Appena in acqua ci accorgiamo che è peggio del previsto: si rema a fatica, onde alte e frequenti, imbarchiamo acqua.
Fatte poche centinaia di metri vediamo una spiaggetta di fianco al centro nautico Bogliaco e approdiamo con fatica.
 




Migliorerà, ci diciamo, e ci mettiamo tranquilli a leggere appoggiati al muro di cinta pieno di belle piante di capperi.
Poco dopo arriva una signora che deve raccogliere proprio quei capperi. Ci spiega come sceglierli e come fare per conservarli, poi ci racconta delle limonaie che suo padre curava per un signore locale. Il lago di Garda forniva di limoni i paesi del nord, Germania soprattutto. Parliamo con lei anche di bicicletta e canoa perché appassionata di entrambe.
Beh, alla fine, ci dice “da esperta”che “tranquilli il lago migliora, migliora” ed effettivamente sembra più calmo.
Sembra, però, solo sembra. Appena ci rimettiamo in barca, fatte due remate ci accorgiamo che è anche peggio di prima. Onde alte che si infrangono sulla barchetta e ci danno un instabilità paurosa e, quindi, dopo pochi metri cerchiamo di raggiungere un'altra spiaggia.
Ahimè! Che disastro. Marco riesce a scendere, anch’io scendo ma appena appoggio i piedi a terra un onda molto violenta e dispettosa sommerge barca e bagaglio. Salviamo il salvabile … il mio zaino con cellulare è tutto bagnato ma lo recuperiamo, gli occhiali cadono in acqua e li do per persi.
Cerchiamo di mettere i remi in barca ma è un po’ problematico, si imbarca acqua. Con estrema fatica issiamo la barca sulla riva che è sassosa e in forte pendenza.
Per fortuna  i danni sono pochi, ritrovo anche gli occhiali. Mi viene però, e rimane, un forte dolore alla schiena oltre alla preoccupazione per il proseguo dell’impresa.
Perlomeno questa spiaggia è bella, grande e si può raggiungere il paese facilmente per cui ci piazziamo qui e aspettiamo di vedere il decorso della giornata, Mah!
Stiamo lì sonnacchiosi per un po’ di tempo, poi, verso mezzogiorno il lago sembra calmarsi. Ci mangiamo una pizzetta e partiamo.
 

Gargnano

Va un po’ meglio anche se il lago è ancora molto increspato e con onde, diciamo, lunghe.
Ma andiamo avanti abbastanza tranquilli; superiamo Bogliasco, Villa e Gargnano. Ci fermiamo un attimo a sistemare i sacconi a cui si sono decisamente allentate le legature e poi via verso l’impervia zona con grandi strapiombi e senza approdi possibili. Per fortuna il tempo sembra finalmente clemente e la superiamo alla grande; questa parte di costa è molto affascinante.
Subito dopo l’ultimo “angolo” o meglio punta: una splendida spiaggetta. Ci fermiamo in quest’angolo di paradiso, un po’ affollato ma molto bello, facciamo una bella nuotata. Parliamo con una signora veronese incuriosita dal nostro andare: cosa facciamo, da dove veniamo, dove andiamo ...
Il lago è in buona: ripartiamo e affrontiamo un altro tratto strapiombante e senza approdi. Improvvisamente il lago incomincia ad incresparsi e poi, velocemente, ad agitarsi. Vediamo, abbastanza vicino, quello che sembra l’inizio di un paese e con notevole sforzo raggiungiamo una pedana di cemento che entra nel lago. Siamo praticamente all’interno di un circolo velico/nautico, chiediamo se possiamo lasciare lì la canoa e non ci dicono di no. Purtroppo però la mia schiena è fuori gioco. Non riesco a sollevare nulla e Marco deve un po’ cavarsela da solo. Povero!
Comunque siamo arrivati a Campione del Garda, che non è proprio un paese, ma un “agglomerato” turistico/sportivo non molto bello, pensato per accogliere i windsurfisti in grande numero. Dovrebbe esserci un area camper attrezzata. In effetti ci sono bagni e docce, ma non c’è di certo la possibilità di piantare la tenda.
Purtroppo il mio cellulare ha subito qualche conseguenza dalla “puciatina” in acqua del mattino. Ricevo e faccio telefonate ma non sento e non mi faccio sentire … utile eh!?!  Comunque, inserendo il viva voce, risolvo provvisoriamente il problema. Confesso che questo imprevisto, mi scoccia un bel po’ per cui mi metto a trafficare: lo smonto, lo asciugo, lo asciugo … una, due, forse tre volte e voilà: riprende le sue funzioni. Intanto Marco è alle prese con altro problema: fame, visto poi che oggi non abbiamo pranzato. Lui si mangia un panino, io sono troppo agitata perché questo posto non mi piace per la notte e sono già le 17… Però il lago si è calmato e allora via, si parte e si affronta anche quest’ultima parte “dirupante”, cioè, molto bella ma senza approdi.

Il lago si mantiene tranquillo e si prosegue bene nonostante la stanchezza e un po’ di preoccupazione ma, alla fine, dopo un ultimo sperone: eccolo un bellissimo campeggino. Siamo a Limone, ce l’abbiamo fatta!
 

Foto del lago dal nostro posto tenda


Chiediamo un posticino per la tendina e fortunatamente i gestori, anche se non c’è neanche una piazzola libera, sono molto disponibili e ci offrono una parte di piazzola davanti ad una roulotte momentaneamente disabitata, facendoci pagare anche meno. Benone! Fra l’altro siamo in un angolino molto bello, fronte lago.
 




Ci accampiamo, bagno gelido: è cambiato il clima e la temperatura  dell’acqua. Doccia, spesa, cena e poi a nanna abbastanza presto, domani dovremmo arrivare a Riva del Garda: dovremmo, se tutto va bene.

Martedì 2 Agosto
 

Partiamo abbastanza presto da questo bell’ angolo di lago, dispiace un po’. Ci fermiamo a Limone su una grande spiaggia. “parcheggiamo” in un angolo la nostra barchetta e facciamo i turisti. 




Limone è molto carina ma anche molto, molto turistica. 

 
Limone


C’è un mercatino eccezionalmente pieno, non si riesce neanche a camminare … abbandoniamo subito. Facciamo un giro tra le viette del paese, uscendo anche un po’ dal circuito classico perché è veramente affollato e poi ritorniamo in spiaggia che troviamo molto, ma molto affollata.
Molti bagnanti, materassini, bambini e ragazzi giocanti e sguazzanti. La cosa rende difficile l’uscita dal golfetto. Rischiamo anche un incidente internazionale con signore su materassino.
Si rema bene fin dopo mezzogiorno e poi ci ferma in una piccola ma, molto, molto bella spiaggia. Si fa una nuotatina, si mangia, si riposa, si legge. 





Il lago è agitatino ma verso le 17 decidiamo di partire comunque e ci va bene. La zona è bellissima: rocce a strapiombo sul lago, colori dell’acqua splendidi e che variano gradazione a seconda della luce e della profondità.




 Ambiente molto selvaggio e naturale, tranne le gallerie della strada litoranea, che in alcuni tratti è posta ad altezza lago.
Quando giungiamo a Riva del Garda è già piuttosto tardi, ma sappiamo che ci sono parecchi campeggi.
Ma … c’è un piccolo problema: sono pieni.
Il primo a cui chiediamo è proprio in centro. Il proprietario, molto sgarbato, mi dice in modo schifato: “Completo” (Campeggio Bavaria: pubblicità negativa): forse non eravamo all’altezza della sua clientela (ma il campeggio è proprio brutto!) Un altro è troppo all’interno così  proseguiamo verso Torbole.
 

 
Riva del Garda


Ci sono dei campeggi con accesso lago, ma il cancello è chiuso e puoi accedere solo con un codice se sei cliente, quindi, non si riesce a diventare clienti perché non si riesce ad accedere per chiedere di diventare clienti eh,eh,eh. Il cancello è munito di citofono: suono e risuono, ma nessuno risponde.
Riesco ad entrare, sfruttando la disponibilità di alcuni campeggiatori che stanno rientrando e mi fanno passare  con loro. Però alla reception: “niente, non c’è posto”. Insisto un po’ dicendo che rimaniamo solo una notte e abbiamo bisogno di pochissimo spazio. Niente da fare e per di piùmi invita ad uscire dall’entrata principale: devo fare un lungo giro per ritornare al lago. Trovo Marco completamente infreddolito perché rimasto a mollo tutto il tempo ad aspettarmi.
Decidiamo di campeggiare lì fuori in un angolino un po’ riparato. Ci stiamo organizzando quando una delle signore che ci ha fatto entrare nel campeggio viene ad offrirci, presa da pietà, una pastasciutta e una doccia calda. Ringraziamo moltissimo ma preferiamo rimanercene qui tranquilli.
Comunque, quanto accaduto, mi fa riflettere: i campeggiatori hanno ancora lo spirito del vero campeggiare accogliente e socializzante ma molti proprietari dei campeggio no, non lo hanno mantenuto; non dovrebbe succedere che chi arriva la sera non venga lasciato entrare se è a piedi o, come nel nostro caso, in canoa anche perché ci sono sempre degli angolini, che non possono essere considerata piazzole ma che possono essere usate in caso di emergenza..… ma, così è.
Ceniamo belli coperti perché fa frescolino e quando è buio piantiamo la tenda e dormiamo bene e tranquilli.



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martedì 25 ottobre 2016

16/29 AGOSTO 2013. A REMI DA COMO A NOVATE MEZZOLA A LECCO. Diario di Bordo di Giovanna Villa.

Nel 2013, io e Giovanna abbiamo fatto un'altra "crociera", quella volta sul lago di Como. Anche in quel caso lei ha tenuto un diario che ho pubblicato sul blog al seguente indirizzo, dove, se vi interessa, lo potete cercare: