lunedì 4 aprile 2016

LE CARPINATE DEI GIARDINI DI VILLA GNECCHI A VERDERIO di Marco Bartesaghi

È negli anni venti del novecento che la villa Gnecchi di Verderio, quella che in precedenza era stata  dei Confalonieri, assume l'aspetto esterno attuale ed entrano a far parte della sua scenografia due aree che fino ad allora le erano state estranee: una a nord, inglobata nel perimetro della villa; l'altra a sud esterna e separata da essa dalla presenza della strada provinciale.

Questa e le successive due fotografie risalgono agli anni quaranta del novecento e sono state scattate, presumibilmente, da Franco Greppi, genero di Vittorio Gnecchi Ruscone. In questa immagine il giardino "storico" divilla Gnecchi

Nella prima sorgerà, sul confine di Paderno d'Adda e al termine di un viale di cipressi, la fontana denominata, recentemente, di Meleagro; nell'altra, al centro, la fontana di Nettuno.


Il parco detto di Meleagro




In entrambe le aree, ma anche nel giardino storico della villa, che, presumibilmente, negli stessi anni aveva assunto un nuovo aspetto, il carpino, disposto a carpinata e a bosco, sarà la presenza arborea preponderante e, anzi, l' unica per decenni, salvo quattro cipressi sul lato adiacente alla strada, nel parco di Nettuno.


Il parco di Nettuno.



Che fine hanno fatto questi carpini?
Questo articolo è il frutto di un sopralluogo per verificare le condizioni in cui attualmente si trovano.
 


 IL GIARDINO "STORICO" DELLA VILLA

Prima tappa il giardino "storico" della villa
Sul lato orientale, adiacente al campo da tennis, il “bosco”: un’area rettangolare, piantumata a carpini, capace di produrre una zona d’ombra, ottimo refrigerio nelle caldane estive.


Il "bosco" di carpini del giardino di villa Gnecchi



Da quando è presente il bosco? Difficile stabilirlo. Come prima si accennava, potrebbe essere stato realizzato durante la ristrutturazione degli anni venti. C’era negli anni quaranta del novecento, periodo a cui risale la fotografia n 5, scattata probabilmente dal signor Franco Greppi, dove appaiono sua moglie, Isabella Gnecchi, le figlie, Maria Vittoria e Maria Cristina , e una signora, a sinistra,  che non so individuare.


Il "bosco" di carpini negli anni quaranta e , sotto, oggi





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Lungo tutto il lato occidentale del giardino corre, ancora oggi, una doppia fila di carpini, ben visibile dalla strada che porta a Paderno (via dei Contadini Verderesi).

La doppia carpinata di villa Gnecchi vista dalla strada

Ben curata, regolata in altezza e e sui lati esterni, sia quello rivolto al giardino che quello rivolto alla strada, mantiene il suo aspetto di viale ombreggiato perfettamente percorribile, perché tenuto libero dai rami bassi.

Il doppio filare di carpini nel giardino di villa Gnecchi

IL PARCO DI NETTUNO
 
Fino alla seconda metà degli anni ottanta, il parco di Nettuno è rimasto come era stato realizzato negli anni venti dal proprietario della villa, Vittorio Gnecchi Ruscone: un grande prato (“Campogrande” era anche la sua denominazione ottocentesca) con in mezzo una fontana;  delimitato a nord, verso la strada, da una bassa cancellata in ferro battuto e pilastrini di ceppo, sugli altri tre lati da altrettante carpinate.

La carpinata del lato ovest del parco di Nettuno
Le due laterali (est e ovest), a filare singolo, dopo essere state per un certo numero di anni abbandonate alla loro sorte, più recentemente hanno ricominciato ad essere lavorate in modo da formare una parete arborea  abbastanza compatta (manca qualche pianta, soprattutto sul lato est).

 
La carpinata del lato est del parco di Nettuno


Sul fondo del parco (lato meridionale), adiacente alla cascina Prati, una doppia fila di carpini dava vita a un passaggio pedonale ombreggiato. Tale aspetto era stato probabilmente riconosciuto nella ristrutturazione del parco avvenuta negli anni ottanta del secolo scorso, tanto che il viottolo fu pavimentato con mattoni in ghiaia, tuttora esistenti sotto uno strato di terra.

 
La doppia carpinata sul fondo del parco di Nettuno



La scarsa manutenzione successiva, ha fatto sì che non  sia stato mantenuto libero il passaggio pedonale e la morte di alcune piante, non sostituite, ha reso incompleti i filari. 


IL PARCO DI MELEAGRO
 

La doppia fila di carpini del giardino della villa aveva una continuazione ideale nel parco detto di Meleagro, lungo il basso muro di confine con la strada carrozzabile. Abbandonata a sé stessa per tanti anni questa carpinata aveva  già da tempo perso, in un intrico di rami, il passaggio pedonale al suo interno.

Ciò che resta della doppia carpinata del parco di Meleagro
Pochi anni fa, forse per evitare le frequenti manutenzioni necessarie per tener la strada libera dai rami sporgenti, la fila di carpini più esterna è stata tagliata. Peccato, forse si sarebbe potuto adottare una soluzione meno drastica  e recuperare , almeno in parte il suo aspetto originario.

I tronchi tagliati della seconda fila di carpini
 
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Ben più elaborata , quando l'area faceva parte del corpo della villa, la carpinata a monte del parco, quella sul lato est. Essa era lavorata in modo da formare  semicirconferenze concave, contigue una all'altra, al centro della quali, su piedistalli in pietra, erano poste statue di stile classico.
 
 
La carpinata del parco di Meleagro, negli anni quaranta del novecento. In primo piano i fratelli Greppi, Carlo, Maria Vittoria e Maria Cristina


Un disegno che richiama la ghirlanda di edera che, nel giardino delle villa, accompagnava un'altra serie di statue

La ghirlanda d'edera nel giardino della villa
 

L'area del parco fu venduta, se non sbaglio negli anni cinquanta dello scorso secolo. Le statue, rimaste di proprietà dei venditori, gli eredi di Vittorio Gnecchi Ruscone, furono rimosse. Rimasero, e sono tuttora presenti i  sei piedistalli, distanti fra loro di 25 o 26 passi (mi scuso per l'unità di misura usata , ma, nel sopralluogo ero senza bindella).

Uno dei piedistalli delle statue
 
I carpini (21 piante nello spazio fra due piedistalli), non più curati e sviluppatisi liberamente hanno cancellato il disegno geometrico, trasformando del tutto la carpinata preesistente. 




Sulla destra la carpinata est del parco di Meleagro, come si presenta oggi

Marco Bartesaghi


 

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