domenica 26 luglio 2015

DUE CARTOLINE "A PIÙ VEDUTE" DI VERDERIO SUPERIORE di Marco Bartesaghi


Vi presento due cartoline di Verderio Superiore, dello stesso genere, “a più vedute”, ma di epoche diverse. 

La più vecchia - decisamente più bella - è in bianco e nero, leggermente virata a seppia. 


L'esemplare che possiedo è stato spedito da Verderio, per Milano, il primo ottobre del 1930.
 

Due  delle quattro vedute che la compongono, possono aiutare a datarla: quella del municipio di Verderio, costruito nel 1910, e quella della villa Gnecchi (già Confalonieri), che non ha ancora  le statue sul tetto e quindi risale alla prima metà degli anni venti del novecento.



La seconda cartolina, a colori, con al centro una pianta di ciclamino, è anch'essa composta da quattro immagini. L'esemplare che possiedo ha viaggiato nel 1968 da Verderio ad Arsago Seprio (VA).

Utile, per stabilire la sua data di nascita, è quella dell'edificio d'angolo fra via Rimembranze (oggi viale dei Municipi) e via Principale, sede dell'ufficio postale, che è stato costruito nella prima metà degli anni sessanta . Inoltre mi risulta che il  negozio del barbiere, Michele Colavito,  si sia stabilito lì nel 1965.


Le due cartoline hanno in comune tre immagini: la chiesa parrocchiale dei Santi Giuseppe e Floriano, il municipio, la villa Gnecchi.

Il confronto fra le immagini delle chiese è quasi inutile: cambia solo l'età degli alberi. Inoltre presumo, perché per come è tagliata la fotografia non lo posso verificare, che quando fu scattata la più vecchia non fossero ancora state realizzate le aiuole sul sagrato, presenti nel'altra.
 

Nel municipio della cartolina in bianco e nero è ancora presente la recinzione in ferro, requisita nel 1942 per le esigenze della guerra.

 
Le ville si differenziano per la presenza, nella fotografia a colori, delle statue sul tetto, volute nella seconda metà degli anni venti, da Vittorio Gnecchi Ruscone.
 






Nella cartolina in bianco e nero, dedicata alle opere pubbliche realizzate in paese dalla famiglia Gnecchi Ruscone, è presente anche l'asilo Giuseppina Gnecchi, a cui era annesso l'oratorio femminile.





 


L'immagine è interessante perché si vede l'edificio come era in origine, senza l'ampliamento sul lato est e con il porticato ancora aperto.
 




 
L'"Asilo Giuseppina" oggi



Nella cartolina  più recente, un riquadro è dedicato, come già accennato, all'edificio d'angolo fra via Rimembranze e via Principale, costruito nella prima metà degli anni sessanta, su un terreno che era stato di proprietà del macellaio Sala (Fiuranell) che, ad edificio completato, trasferì lì il suo negozio, situato prima all'angolo fra via Principale e via Fontanile. Sulla sua attività di macellaio questo blog ha dedicato un articolo che potete trovare al seguente indirizzo: http://bartesaghiverderiostoria.blogspot.it/search?q=fiuranel





 

Di fianco al macellaio il barbiere, Michele Colavito, che, come già detto, aprì il suo negozio appena l'edificio fu pronto, probabilmente nel 1965, e vi rimase per 27 anni, fino al 1992, quando lasciò Verderio per Ronco Briantino, dov'è tuttora, sulla via principale, insieme alla figlia Rosy gestisce un negozio di parrucchiere.
 

 

IL “FIGARO” TRASLOCA A RONCO – I DUE VERDERIO RESTANO SENZA PARRUCCHIERE: questo il titolo del Giornale di Merate, quando Michele si trasferì.
 

Per fortuna era il 1992 e penso – spero – che nessuno possa imputare anche questo “fattaccio” alla fusione dei due Comuni.


 



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