giovedì 27 marzo 2014

III GUERRA D'INDIPENDENZA. I FRATELLI GNECCHI ISTITUISCONO UN FONDO A FAVORE DEI CONTADINI FERITI E DELLE FAMIGLIE DEI CADUTI


Nel 1866, in occasione della III Guerra d'Indipendenza, i fratelli Carlo e Giuseppe Gnecchi  misero a disposizione una rendita annua di lire 500 per assegnare  pensioni alle famiglie che, a causa della guerra, avessero subito  perdite o ai militari rimasti feriti.
Il documento che qui viene presentato, conservato presso il Fondo Gnecchi Ruscone dell'Archivio Storico di Verderio (1), è l'atto con cui questa rendita viene costituita. 

Per ora non sono riuscito a trovare documentazione riguardante l'effettiva assegnazione delle pensioni previste. Spero di poter coprire questa lacuna in un prossimo futuro.
Cliccate sulle pagine se volete ingrandirle.
M.B.





TRASCRIZIONE:

Verderio Superiore, questo giorno della Festa Nazionale, 3 giugno 1866.


Quale nostro voto per il buon esito dell'imminente guerra nazionale, assegniamo il reddito di una cartella di lire 500 di rendita annua dello stato a costituirsi le seguenti pensioni da assegnarsi giusta le disposizioni seguenti ai contadini che ora si trovano sui nostri fondi di Verderio Superiore, Verderio Inferiore e Cornate.
1° – La vedova di un estinto in causa della guerra avrà l'annua pensione di lire 150 fino a tanto che un di lei figlio maschio abbia raggiunto l'età di 20'anni. Da quest'epoca la pensione sarà ridotta a lire 80.
2° – La madre vedova a cui venisse estinto un figlio a causa della guerra, avrà una pensione annua di lire150. Quando abbia  altro figlio maschio dell'età d'anni 20 od oltre, la pensione sarà ridotta a lire 80.
3° – Morendo la vedova o la madre vedova di cui sopra, la pensione, se ancora in corso, passerà ai figli delle medesime che non avranno ancora compiuto i 20 anni, finché abbiano raggiunto quest'età.
4° - Le vedove contemplate negli articoli 1° e 2° passando a seconde nozze riceveranno per una volta tanto la somma di lire 150, restando poi dal giorno del matrimonio sospesa la pensione.
5° - Il Soldato, la Guardia Nazionale e il Volontario che in causa della guerra perdesse un piede od una mano riceverà una pensione annua vitalizia di lire 150. Chi per la medesima causa fosse reso assolutamente impotente a qualsiasi lavoro, avrà una pensione dalle lire 100 alle lire 150 secondo il […].
6°- Qualora il reddito della cartella di lire 500 annue non venisse esaurita dalle pensioni ai nostro contadini, nella misura sopra […], il residuo sarà destinato e proporzionalmente ripartito in analoghe pensioni agli altri abitanti bisognosi di questo comune.






7° - Le pensioni contemplate nel presente atto non sono inscrivibili sopra [danno?] nostra proprietà o bene , tali venendo costituite e tali ritenendosi accettate. L'ammontare complessivo di esse non potrà mai eccedere il reddito della cartella di lire 500 facendosi all'occorrenza proporzionali riduzioni. Indipendentemente dal reddito della cartella di lire 500, destinato alle pensioni come sopra, costituiamo i seguenti assegni da soddisfarsi con altri fondi speciali ed a favore di qualunque abitante bisognoso di questo comune.
8° - Al padre a alla madre, purché non pensionata come all'articolo 2 od ai genitori di un estinto a causa della guerra verrà corrisposta per una volta tanto la somma di lire 200.
9° - A chi sarà fregiato della medaglia al valor militare saranno sborsate lire 150, a chi sarà menzionato onorevolmente sarà dato un dono di lire 50.

Sono invitati i genitori dei soldati assenti a dare ai loro figli analoga notizia di tali disposizioni, aggiungendo fervorosi consigli all'adempimento di ogni loro dovere.
Il presente atto viene deposto presso questa segreteria comunale per norma e garanzia degli aventi interesse.
Per Carlo e Giuseppe Fratelli Gnecchi
firma Giuseppe Gnecchi

 Nota
(1) Archivio Storico di Verderio, Fondo Gnecchi Ruscone, segnatura 1.3.1.2.2





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