Un po' difficile spiegare il significato di questa parola, comunque la professione di privare i galli degli stimoli sessuali, era svolta per lo più da donne anche se non mancavano capunat uomini.
Nei primi giorni di settembre passavano nei paesi armati dei loro ferri del mestiere, forbici ,aghi e filo, alla ricerca di galli da castrare, ovviamente non tutti ma solo quelli destinati all'ingrasso per diventare capponi di Natale.
L'operazione, cui obiettivo come già detto, era quello di privare il gallo degli stimoli sessuali, era abbastanza cruenta, consisteva nell'operare un taglio nel didietro del pennuto, estrarne tagliando i testicoli, (pudicamente detti i öf le uova) quindi ricucire il tutto con ago e filo , disinfettando poi la ferita con la cenere, per completare l'opera si tagliava al ex re del pollaio la cresta.
Posti in una apposita gabbia chiamata appunto capunera gli ex galli , almeno quelli che non morivano per l'operazione, pochi per la verità data la professionalità del chirurgo, venivano per circa tre mesi ingrassati per rallegrare le mense natalizie, solitamente dei benevoli padroni ai quali erano in maggior parte obbligatoriamente dovuti.
Il termine Capunera è rimasto nel dialetto Brianzolo come indicativo di donna energica e decisa, una che agisce rapidamente senza troppi tentennamenti ne complimenti.
Posti in una apposita gabbia chiamata appunto capunera gli ex galli , almeno quelli che non morivano per l'operazione, pochi per la verità data la professionalità del chirurgo, venivano per circa tre mesi ingrassati per rallegrare le mense natalizie, solitamente dei benevoli padroni ai quali erano in maggior parte obbligatoriamente dovuti.
Il termine Capunera è rimasto nel dialetto Brianzolo come indicativo di donna energica e decisa, una che agisce rapidamente senza troppi tentennamenti ne complimenti.
Anselmo Brambilla
Disegno di Sara Bartesaghi
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