tag:blogger.com,1999:blog-71585680259700393822024-03-14T12:02:15.174+01:00bartesaghi-verderio-storiaMi chiamo Marco Bartesaghi, abito a Verderio (Lecco).
Di questo paese, ma non solo, mi interessa la storia.
In questo blog intendo pubblicare i risultati delle ricerche che ho fatto e che farò in avvenire.
Agli eventuali lettori chiedo non solo commenti e giudizi, ma anche contributi e approfondimenti. Grazie.
VUOI ESSERE AVVISATO QUANDO AGGIORNO IL BLOG? MANDA UNA MAIL A: marco.bartesaghi@libero.itMarcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.comBlogger814125tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-27498074104991465892022-11-03T12:13:00.002+01:002022-11-03T12:17:01.150+01:00FRANCESCO GNECCHI RUSCONE (1924-2022)<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1jcic4IAFgfIkFjVCJIXVc9mvGW48rXXvx2pGzCHfU0z8TREffH98bfHiJmiNDYpXTzVzkujgsFp3TZPhosO0-r4K4kk0nE5g0t95Ag2FvFgXi6XD8W7xg_iN8C72-XT61kLLPhtBgqWcupwkV3_bEJOGF6KC4xSGhVXptQw7nWAMe2zaMAXmbMh6/s625/verderio_conferenza_gnecchi2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="458" data-original-width="625" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1jcic4IAFgfIkFjVCJIXVc9mvGW48rXXvx2pGzCHfU0z8TREffH98bfHiJmiNDYpXTzVzkujgsFp3TZPhosO0-r4K4kk0nE5g0t95Ag2FvFgXi6XD8W7xg_iN8C72-XT61kLLPhtBgqWcupwkV3_bEJOGF6KC4xSGhVXptQw7nWAMe2zaMAXmbMh6/s320/verderio_conferenza_gnecchi2.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Il 20 settembre scorso, è morto a Milano l'architetto Francesco Gnecchi Ruscone. Aveva 98 anni, era figlio di Gianfranco e di Antonia Caccia Dominioni. Suo padre fu sindaco di Verderio Inferiore dall'aprile 1945 al 1960, nominato dal CLN, subito dopo la Liberazione, e in seguito a elezioni comunali dal 1946 in poi.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Francesco, nel settembre del 1943, dopo l'occupazione tedesca e la fondazione della Repubblica Sociale, aderì al movimento di Resistenza e nel 1944 entrò a far parte di "Nemo", una missione del SIM, il servizio informazioni militare del Regio Esercito. Venne arrestato, torturato e condannato a morte. Si salvò e partecipò alla liberazione di Milano.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Dopo la guerra, conseguita la laurea presso il Politecnico di Milano, iniziò la sua lunga storia di architetto, come professionista - suoi progetti sono realizzati in Italia e nel mondo - e come insegnante - al Politecnico di Milano, alla Architectural Association di Londra e a Yale, negli Stati Uniti. Il suo archivio professionale è conservato al CASVA , presso il Castello Sforzesco (una copia dell'inventario è consultabile alla biblioteca di Verderio).</span></p><p><span style="font-family: arial;">Francesco Gnecchi Ruscone era legato a Verderio da un profondo legame, soprattutto con la Bergamina, la casa che i suoi genitori avevano acquistato negli anni trenta del novecento.</span><span style="font-family: arial;">È stata certamente una dimostrazione di questo legame la sua decisione di mettere a disposizione della nostra comunità la parte di documenti della sua famiglia riguardanti Verderio, che erano in suo possesso. Riconoscenza vorrebbe che l'Archivio Storico di Verderio, che queste carte conserva e che da queste carte ha acquisito gran parte del suo interesse documentale, venisse adeguatamente valorizzato.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Negli anni scorsi Francesco Gnecchi, in due occasioni, è venuto a Verderio a presentare due suoi libri. Il primo riguarda la sua esperienza partigiana e si intitola Missione "Nemo", un'operazione segreta della Resistenza militare italiana 1944-1945. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Nell'altro, Storie di architettura, conversando con Adine Gavazzi, architetto e antropologa, Francesco, ricostruisce la sua esperienza professionale e riflette sul mestiere di architetto.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Francesco Gnecchi Ruscone è stato un amico di questo blog. Lo chiamava Verderio Time: un'esagerazione che però mi faceva piacere e mi incoraggiava a continuare. Chissà, forse non è troppo tardi per ringraziarlo ancora una volta.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Cliccando sull'etichetta Architetto Francesco Gnecchi Ruscone potete trovate tutti gli articoli che lo riguardano.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Marco Bartesaghi</span></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-72783482493548760242022-11-03T12:00:00.004+01:002022-11-03T12:16:56.259+01:00RACCONTO DI RESISTENZA video intervista a Francesco Gnecchi Ruscone realizzata dal CASVA di Milano<p><span style="font-family: arial;">Il CASVA è un istituto di documentazione di Milano che si occupa di architettura, di design e di grafica. Nel 2002 Francesco Gnecchi Ruscone, quando ha chiuso il suo studio di architettura, ha depositato al CASVA il suo archivio professionale.</span></p><p><span style="font-family: arial;">In questa intervista, realizzata per "la notte degli archivi" 2020/21, Francesco Gnecchi parla della sua partecipazione alla lotta partigiana.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Potete ascoltarla al seguente indirizzo:</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://www.archivissima.it/2021/video/966-intervista-a-francesco-gnecchi-ruscone">https://www.archivissima.it/2021/video/966-intervista-a-francesco-gnecchi-ruscone</a></span></p><p style="text-align: center;"><br /></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp352yhCQhZmqxsdJ58e_50858pGmcpwIQkhtoXYA2XZI62CJwSytZoChJQNmam3y-xVed8mrFKBCikpEKxEd4NwusS3FdMxbsvDoszooMM9e_Zxg1k0tCkKvGD4lbbrtyQMJsrj3fPaZSM3NadEm7buuzcv8zGg7DIIG9A0tmArq2Qw7SKgzMtivh/s860/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="488" data-original-width="860" height="364" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp352yhCQhZmqxsdJ58e_50858pGmcpwIQkhtoXYA2XZI62CJwSytZoChJQNmam3y-xVed8mrFKBCikpEKxEd4NwusS3FdMxbsvDoszooMM9e_Zxg1k0tCkKvGD4lbbrtyQMJsrj3fPaZSM3NadEm7buuzcv8zGg7DIIG9A0tmArq2Qw7SKgzMtivh/w640-h364/Immagine.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr></tbody></table><br /></p><p><br /></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-23184465793675554012022-11-03T11:28:00.002+01:002022-11-03T12:16:50.640+01:00UN CONVIVIO PER CHI AMA L'ARCHITETTURA prefazione di Giancarlo Consonni a "Storie di architettura" di Francesco Gnecchi Ruscone<p><span style="font-family: courier;">Con le autorizzazioni dell'editore, Francesco Brioschi, e dell'autore, Giancarlo Consonni, che ringrazio, vi presento la prefazione al libro "Storie di architettura" che, nel 2014, l'architetto Francesco Gnecchi Ruscone ha scritto, in forma di conversazione, con Adine Gavazzi.</span></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA3r9cY6QaVxx55kcckJ0bOyIiv_SDnGMZY2LUyvJnYX98YuXtSH3DhjYFcS3VAfVOnqY_TNSTHsSKf4lnqAp6VDIGFmo3fBS_MjuMcJL9hreEzQtzzdk9SaYKreyBaVRCEQKkAjtOcdGAe-dWjlasjKAa3PII9lt9qU91tDq1iqVfzV8jQj_gpl5a/s1000/cop%20storie%20d'arch001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="724" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA3r9cY6QaVxx55kcckJ0bOyIiv_SDnGMZY2LUyvJnYX98YuXtSH3DhjYFcS3VAfVOnqY_TNSTHsSKf4lnqAp6VDIGFmo3fBS_MjuMcJL9hreEzQtzzdk9SaYKreyBaVRCEQKkAjtOcdGAe-dWjlasjKAa3PII9lt9qU91tDq1iqVfzV8jQj_gpl5a/w290-h400/cop%20storie%20d'arch001.jpg" width="290" /></a></div><br /><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><b>UN CONVIVIO PER CHI AMA L'ARCHITETTURA</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">di Giancarlo Consonni</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Introduzione a Francesco Gnecchi Ruscone, Storie di architettura, 2014</span></p><p><span style="font-family: arial;">Storie di architettura è un libro inusuale e per certi versi controcorrente. Lo percorre una felicità aurorale, mattutina, che è tutt’uno con un modo di disporsi nel mondo. A cominciare dal fare bene il proprio mestiere, cogliendo ogni occasione per portare a miglior espressione le potenzialità ricevute in dono. E, se in fatto di architettura Francesco Gnecchi Ruscone ha dimostrato tutto il suo valore di progettista, allo stesso tempo ha saputo muoversi su un orizzonte assai ampio dando forma e sostanza, con determinazione e fiuto sicuro, al progetto di una vita. Un modo di essere della ευδαιμονία (eudaimonìa). Non a caso la parola compare a un certo punto in queste conversazioni, a suggello di ciò che il libro lascia prima intravedere e alla fine esplicita a tutto tondo. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Il racconto ha un procedere rapsodico, ben sollecitato in forma conviviale da Adine Gavazzi, che qui combina le sue capacità di ricercatrice con quelle di maieuta. Di formazione architetto, la curatrice del volume ha alle spalle un percorso che l’ha portata a studiare in chiave antropologica le civiltà precolombiane con risultati di grande rilievo. Una passione per l’avventura intellettuale e umana che può spiegare come questa singolare figura di architetto antropologo sia stata attratta dalle esperienze e dagli incontri di cui è costellata la vita del suo interlocutore. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Essere architetti è certamente un privilegio. Abbiamo completato cicli di studi appassionanti su temi che hanno a che vedere con la bellezza e godiamo del lusso di offrire i nostri servizi a gente che ce li richiede in un momento felice di speranza [...]. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Questo passaggio, come diversi altri di Storie di architettura, rivela come tra Adine e Francesco si sia stabilito un patto tacito. Il loro conversare sulla terrazza di Largo Richini 4 a Milano non si è svolto solo di fronte a un capolavoro – l’Ospedale Maggiore di Filarete – ma idealmente anche al cospetto di due ampie compagini: quella degli appassionati di architettura e quella di coloro che si avvicinano all’architettura da neofiti. Rendendo palpabile il pubblico a cui si rivolge, il libro rivela così il suo intento. Non è solo una testimonianza sul lavoro sapiente e appassionato di un progettista di vaglia che ha operato per oltre mezzo secolo: è un tentativo di dar vita a un convivio, a uno spazio ideale nel quale ragionare insieme - soprattutto con i (potenziali) lettori più giovani - sulle buone pratiche. Un modo per chiamare a convegno chi è interessato al concreto operare per il bene comune, in particolare a rendere l’ambiente fisico abitabile, bello e fecondo per gli individui e la società. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Francesco Gnecchi Ruscone ha sempre diffidato delle costruzioni teoriche poste aprioristicamente a guidare il fare. È cresciuto nutrendosi dell’esperienza diretta, cercando di trarre insegnamenti dai risultati, quelli conseguiti dai migliori architetti come quelli pazientemente conquistati in prima persona. Questa disponibilità a imparare in lui è tutt’uno con una spiccata propensione didattica. Ne ho avuto conferma quando da studente, nel 1964-65, ebbi modo di vederlo all’opera tra gli assistenti di Ernesto Nathan Rogers, nel corso di Elementi di composizione al Politecnico di Milano. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Eppure, lui che di energie a insegnare ne ha spese, a conti fatti è stato un antiaccademico. Evidentemente non gli si confaceva l’aria di chiuso delle conventicole, le schiere adoranti e i tristi rituali delle accademie: quelle spiagge desolate in cui si arenano le migliori intenzioni, quando la fame di consenso prevale sul prendere rischi in campo aperto. E Francesco Gnecchi Ruscone di rischi ne ha presi, per curiosità e </span><span style="font-family: arial;">tensione etica; e anche per il gusto di mettersi continuamente alla prova nel perseguire «virtute e canoscenza» (in chiara continuità con il suo impegno nella Resistenza). Il suo tenersi alla larga dalle liturgie accademiche, non ha impedito che, anche lontano dall’università, egli continuasse a mettere a disposizione a chiunque fosse interessato le competenze accumulate nel suo lavoro in patria e in giro per il mondo. È questa stessa disponibilità del resto che lo ha portato a fornire un contributo prezioso nella difficile fase costitutiva della Scuola di Architettura di Algeri.</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4-rPpmLaHNMXzJRWpYxk0i_nxu6AcUIhYSaIcPVfyf4C_gsCfksvLaiy_XFAmrhPio0gZVbcQmcfmsuOcSa0Ik8_kWQuXGkLA3qZmt1Ujbkqu37zojgYpXp9r940hIJAsMZG339s-QqeANkT2V0Gxo2h6o1pB_8DyeuKAmSsT6tVvCZNPdfCie9Ct/s625/Libro_Gnecci_Ruscone_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="468" data-original-width="625" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4-rPpmLaHNMXzJRWpYxk0i_nxu6AcUIhYSaIcPVfyf4C_gsCfksvLaiy_XFAmrhPio0gZVbcQmcfmsuOcSa0Ik8_kWQuXGkLA3qZmt1Ujbkqu37zojgYpXp9r940hIJAsMZG339s-QqeANkT2V0Gxo2h6o1pB_8DyeuKAmSsT6tVvCZNPdfCie9Ct/s320/Libro_Gnecci_Ruscone_1.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Francesco Gnecchi Ruscone e Adine Gavazzi presentano il libro a Verderio (27/2/2015)</span></td></tr></tbody></table></p><p><span style="font-family: arial;">Fare di un libro un ideale convivio passa inevitabilmente anche attraverso la ricerca di una sintonia. Sintomatico il modo in cui il lettore viene messo a contatto con l’emozione provata dal protagonista nell’intraprendere la sua prima esperienza progettuale: quell’esercizio di immaginazione, condiviso con il committente, che assume i caratteri di un sogno ad occhi aperti, a cui anche chi legge è invitato a partecipare. Ma l’emozione non si spegne: si rinnova nella restituzione di ogni momento importante: di pagina in pagina è tenuta viva come una fiammella. </span></p><p><span style="font-family: arial;">E non si tratta solo di un artificio retorico. Episodi, incontri, traiettorie, intersezioni, successi e fallimenti, scontri e sinergie possono essere riproposti in modo coinvolgente perché sono stati vissuti dal protagonista a tutto campo: hanno una portata culturale e umana, oltre che professionale. Così condividiamo i timori e l’ebbrezza per lo schiudersi di una prospettiva, per una sfida che sollecita a mobilitare tutte le energie di cui si dispone e a rinvenirne di nuove nel compiersi della prova. Il senso di felicità che da tutto questo traspare è tutt’altro che a buon mercato: ha il suo contrappeso nelle difficoltà che, in imprese piccole e grandi, si sono dovute superare e persino nello sgomento provato di fonte a prove di grande portata, come quella che ha visto il protagonista lavorare a fianco di Adriano Olivetti nella ricerca di un habitat civile per gli abitanti dei Sassi di Matera</span>. </p><p><span style="color: red; font-family: arial;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO"</span> </p><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial;">Così Storie di architettura, oltre a disegnare nei tratti essenziali la biografia operosa di un architetto, restituisce la linfa che ha sostenuto e percorso il suo operare. Un qualcosa che attiene al sentimento intimo del soggetto narrante e che, allo stesso tempo, poggia sulla consapevolezza che l’opera è più importante dell’autore e che le opere di un architetto sono tanto più feconde quanto più sono il frutto di un ascolto attento della vita. Il portato delle realizzazioni – ci lascia intendere il volume in ogni suo passaggio – è duplice: da un lato l’apporto che può venire alla vita dei pochi o dei molti che con quelle realizzazioni avranno a che fare; dall’altro l’insegnamento che l’autore, ma anche chiunque si cimenti col fare architettura, riesce a trarne, così da accrescere la propria capacità di far fronte a nove sfide. </span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial;">L’eloquio appassionato dell’io narrante non è mai disgiunto da misura. La grande nobiltà d’animo che traspare nel dire di sé consente al lettore di trarre autonomamente bilanci e insegnamenti. È un’ulteriore prova della tensione etica che sta sotto alla vita e all’opera di Francesco Gnecchi Ruscone. Corre poi un filo sottile fra la parola e l’apparato iconografico, chiamato a offrire a chi legge punti di riferimento essenziali; o, se si vuole, le coordinate per un percorso conoscitivo a più diretto contatto con le opere realizzate e con i progetti (di cui il Casva di Milano conserva meritoriamente la documentazione). Su questo fronte quello che il lettore ha sottomano non è che l’invito ad andare più a fondo: a toccare con mano, in piena autonomia e libertà. </span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial;">Ma c’è anche una dimensione del volume che va oltre la vicenda del protagonista. Per la capacità di collocare le esperienze nel contesto storico-geografico in cui hanno avuto luogo, il libro, come suggerisce il titolo, ha anche un portato storiografico. In tratti, rapidi quanto penetranti, fornisce elementi preziosi per la messa a fuoco di vicende importanti della storia dell’architettura, come anche della società italiana del secondo novecento. Faccio un solo esempio. Le pagine dedicate al Ciam di Bergamo dell’estate </span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial;">del 1949 sono molto più rivelatrici, e utili per un bilancio, di quanto si potrà mai desumere dai resoconti ufficiali. </span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial;">Storie di architettura merita infine di essere letto da chi sia interessato alla ricostruzione di contesti culturali e di figure rilevanti per la storia dell’architettura. Chi voglia cimentarsi sulla cultura professionale del secondo dopoguerra a Milano, può trovare qui sonde – e alla fine anche una visione d’assieme – assai utili per cogliere una temperie e i fermenti che percorrevano quel mondo. Francesco Gnecchi Ruscone conosce anche l’arte del ritratto attraverso le parole. Così si trovano disseminati per il libro schizzi sintetici e nitidi che dicono delle persone quello che spesso sfugge a voluminose monografie: tratti che si imprimono nella memoria con la forza dei narratori di vaglia. </span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial;">Giancarlo Consonni</span><span style="font-family: arial;"> </span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial;"> </span></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4QntQ1eYWkZ3WUujCBAPwrA_EUyUwLAGeuwmmVxV7P3q09yWy-LknexVi_48yMqNOPmengbT0F5K9Zl6xsaGsekNtyqtdSO3KoEP65NnQgxUl2Ph7bSedTEZbwBjRvPv_19-l2C21M5mytaHND3d1fqJZyV4eBwau1bK677lwAS-BLZ5z-DeBBIql/s448/giancarlo%20consonni.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; display: inline !important; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="448" data-original-width="293" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4QntQ1eYWkZ3WUujCBAPwrA_EUyUwLAGeuwmmVxV7P3q09yWy-LknexVi_48yMqNOPmengbT0F5K9Zl6xsaGsekNtyqtdSO3KoEP65NnQgxUl2Ph7bSedTEZbwBjRvPv_19-l2C21M5mytaHND3d1fqJZyV4eBwau1bK677lwAS-BLZ5z-DeBBIql/w131-h200/giancarlo%20consonni.jpg" width="131" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: arial; text-align: right;">Giancarlo Consonni è stato docente di disegno urbano al Politecnico di Milano. Nato a Merate il 14 gennaio 1943, ha vissuto a Verderio Inferiore fino al 1967. Oltreché urbanista, Giancarlo è poeta, pittore e fotografo.</span></div></div><p></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-58202606693105421492022-10-26T08:40:00.003+02:002022-11-03T12:16:43.769+01:00A VIGANÒ VENGONO RICORDATI I BAMBINI DI TEREZÍN di Alessandro Capuzzo<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4WJzYVoa12wBqYvwcyEahvbln_DUg56zTLG_-4UdRu3SUo9q25zGWxhbRxJ4qq6Gojw_NV-MtUvaT4E802jo_8mnznEpukblZb9JHjHaCvhFRxNTXeE6oFHNFGHGHaQdGCbWJoejJzld37n3aHwA-XNGigYjEavkSXHGn2ChK_OFPdmrNkzyCU9db/s1124/Immagine%201.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="414" data-original-width="1124" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4WJzYVoa12wBqYvwcyEahvbln_DUg56zTLG_-4UdRu3SUo9q25zGWxhbRxJ4qq6Gojw_NV-MtUvaT4E802jo_8mnznEpukblZb9JHjHaCvhFRxNTXeE6oFHNFGHGHaQdGCbWJoejJzld37n3aHwA-XNGigYjEavkSXHGn2ChK_OFPdmrNkzyCU9db/w640-h236/Immagine%201.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b>Terezín: un campo di transito</b></span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><br /></b></span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggw9WWdSX0y2WEJ9Wf5I1i4iiItx6gVn6T-oom2haGrgroQCzYxZi89aZZQ79YjZpiCSR4st_wF_SMeUEw4qK1ctGGoNEc2s1J9PEO4QOkOv2pKJ09wooUf6aPbhdK3IX8mOg42wOaBusFnI79dVFVmzFPQS8PJz88JIJfbP1LdswpMoEqVfft2SSU/s340/Immagine%202.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="328" data-original-width="340" height="309" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggw9WWdSX0y2WEJ9Wf5I1i4iiItx6gVn6T-oom2haGrgroQCzYxZi89aZZQ79YjZpiCSR4st_wF_SMeUEw4qK1ctGGoNEc2s1J9PEO4QOkOv2pKJ09wooUf6aPbhdK3IX8mOg42wOaBusFnI79dVFVmzFPQS8PJz88JIJfbP1LdswpMoEqVfft2SSU/s320/Immagine%202.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il portale ad arco con la scritta<br />"Il lavoro rende liberi" (1941)</td></tr></tbody></table></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Il posto chiamato “Terezín” non nacque come paese e nemmeno come ghetto ma come fortezza (1780 -1790), costruito dall’esercito austriaco a 60 chilometri da Praga ( odierna capitale della Repubblica Ceca ). Dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, i Nazisti iniziarono a deportare ebrei, zingari, diversamente abili, ecc nei campi dì sterminio o campi di concentramento, dove venivano torturati e uccisi. C’erano però dei luoghi che i tedeschi utilizzavano come campo di transito, cioè posti in cui venivano portati gli ebrei in attesa di essere poi destinati ad uno dei campi di concentramento. Terezín era un luogo perfetto per questo scopo, perché le sue fortificazioni permettevano ai nazisti di trasformarlo in una specie di prigione soltanto chiudendo tutte le porte di accesso.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b>Terezín diventa un campo di propaganda </b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Per ingannare la popolazione e le altre nazioni, ai nazisti serviva un luogo da mostrare al mondo per dire “Vedete? Qui gli ebrei non stanno così male”. Il luogo scelto per questa pubblicità fu proprio Terezín. Costrinsero gli ebrei del ghetto ad abbellire tutto, furono nutriti un po’ di più e furono concesse alcune libertà prima inimmaginabili: fare musica, teatro, scrivere, ritrovarsi per giocare…</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj403WidbOzXLxBrcHOei4mFI8XTIFxdltRaCAD_TRO9TTV4eA2ij1Jgy1w1NuYbWl_4BZHnRblnX1SsWWJGY17mLIcr8m_b2jHq1YYhkavQFYAbNWFldZxAfReEdHEX81ocgGrR1EaJ_kFlaY7hGQ2BeesKVp22i6xP9VPNVcpwWE6PYYA9ThkMTZH/s482/Immagine%203.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="264" data-original-width="482" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj403WidbOzXLxBrcHOei4mFI8XTIFxdltRaCAD_TRO9TTV4eA2ij1Jgy1w1NuYbWl_4BZHnRblnX1SsWWJGY17mLIcr8m_b2jHq1YYhkavQFYAbNWFldZxAfReEdHEX81ocgGrR1EaJ_kFlaY7hGQ2BeesKVp22i6xP9VPNVcpwWE6PYYA9ThkMTZH/s320/Immagine%203.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"></span><p></p><p><span style="font-family: arial;">I nazisti realizzarono molte fotografie e perfino un film: si mostrava al mondo un paese apparentemente normale ma, poche settimane dopo la fine delle riprese, i nazisti deportarono tutte le persone che erano state filmate: donne, uomini, bambini, vennero portati ad Auschwitz, un campo di sterminio e concentramento che non lasciava alcuno scampo. </span></p><div><br /></div><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b>I bambini di Terezín </b></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2il6BYuWOQQM42-iSaYkYKxGFdGAudm3owxb5_FwYqIfdOwO9yyMeCX-9im0gKMdjmbsjYE6KHer7kxhFLETgVh35RDlUKaM4YCLSePWAPKzwFbEHB-ksU8a-tQanDYdsHeBCFlCzTd0JM64nDtPyTbI-FJhiPtu1LHzctc56-Q5_Rk4vu3VNksk3/s720/Immagine%204.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="340" data-original-width="720" height="302" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2il6BYuWOQQM42-iSaYkYKxGFdGAudm3owxb5_FwYqIfdOwO9yyMeCX-9im0gKMdjmbsjYE6KHer7kxhFLETgVh35RDlUKaM4YCLSePWAPKzwFbEHB-ksU8a-tQanDYdsHeBCFlCzTd0JM64nDtPyTbI-FJhiPtu1LHzctc56-Q5_Rk4vu3VNksk3/w640-h302/Immagine%204.jpg" width="640" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">15.000 bambini passarono da Terezín, solo 142 riuscirono a sopravvivere fino alla liberazione del ghetto da parte dei sovietici. La loro vita, all’interno del ghetto, non era altro che un periodo di transizione prima di essere deportati nei campi di sterminio, per poi essere bruciati nei forni. Gli adulti del ghetto, decisero di fare qualcosa per loro, quindi crearono delle scuole. Prigionieri a Terezín c’erano molti artisti, scienziati, matematici, scrittori ebrei che si improvvisarono insegnanti per i bambini del ghetto. </span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b>I disegni dei bambini</b></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaqJFi9fipSBjGnlbuufnVDJ-3cBsPU7E26dQ2oGl-R7I1pRg79Kov9SysrfN63ryUxs1WVLKKyvKrcQ2ldQnh0eV5raQjXqG0QTWnD7mS29qriP_UJdbAfgsg7k9bj1zuJLgVX2N6dpGzdqZm73proRdB1wWNt3kncWZTZJnvN1Cfdr7gdZ2cGjFv/s530/Immagine%205.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="530" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaqJFi9fipSBjGnlbuufnVDJ-3cBsPU7E26dQ2oGl-R7I1pRg79Kov9SysrfN63ryUxs1WVLKKyvKrcQ2ldQnh0eV5raQjXqG0QTWnD7mS29qriP_UJdbAfgsg7k9bj1zuJLgVX2N6dpGzdqZm73proRdB1wWNt3kncWZTZJnvN1Cfdr7gdZ2cGjFv/s320/Immagine%205.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">La maestra di disegno, che insegnava nella scuola del ghetto, fu deportata nell’autunno del 1944 ma riuscì a nascondere due valigie piene di disegni eseguiti dai bambini. Furono trovate dopo la liberazione e portati nel Museo Ebraico di Praga, tutt’oggi custoditi. </span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><b style="font-family: arial; font-size: large;">Bambini D’Inciampo</b></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDmrO2y7PIfd5X9mLGHSn7wcMucgOPKUfySXpj2Qa1mj-6wfRvMmKaEIMsMPuvaxwg4iLv4enfT7Sly62fqSLwtCOWmJJ0-RhVsMxB6fzcpEZ9F530XaApWkXQ7MRntdyUFW-Vu5WTxM96hpisCcYvIjQEQLdZRT8BA73EvaDSafxDEIsSde8hKPFE/s520/Immagine%206.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="520" data-original-width="311" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDmrO2y7PIfd5X9mLGHSn7wcMucgOPKUfySXpj2Qa1mj-6wfRvMmKaEIMsMPuvaxwg4iLv4enfT7Sly62fqSLwtCOWmJJ0-RhVsMxB6fzcpEZ9F530XaApWkXQ7MRntdyUFW-Vu5WTxM96hpisCcYvIjQEQLdZRT8BA73EvaDSafxDEIsSde8hKPFE/w239-h400/Immagine%206.jpg" width="239" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Grazie ad un progetto della scuola primaria di Viganò, insieme ai miei compagni di classe, abbiamo ascoltato la storia dei bambini di Terezín e provato ad immedesimarci in loro, cercando di ridisegnare alcuni dei loro disegni e creando un nostro disegno: un messaggio di tolleranza, di pace che possa far riflettere, affinché atroci barbarie sugli uomini non accadano più! </span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Una scultrice ha trasformato i nostri disegni in un monumento intitolato “Bambini d’Inciampo” che si trova all’inizio del paese di Viganò; mentre si passa di lì, si vedono le sagome dei bambini, torna alla mente il drammatico destino dei giovani di Terezín e si riflette… affinché atrocità così non accadano più! </span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><br /></b></span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><br /></b></span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><br /></b></span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b>FOTO</b></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq6EOfvrIBXd3vDPpDDTT4muNcnaQZVxUiE8xTnGOM1NeXOYaa5ddDYki4KDIhOPl_qIdSjkpWxfB0MXYrSNuuKw1ZFIncnG0NrIAxtzZRHhRV-JJzGZvfyR8xhuWurT-9Czbqt3kv_zCuSYkfIcgCTmJ9BBJDIAkbE9djDFHK5yyUiADgf8SBZkws/s671/Immagine%207.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="671" data-original-width="520" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq6EOfvrIBXd3vDPpDDTT4muNcnaQZVxUiE8xTnGOM1NeXOYaa5ddDYki4KDIhOPl_qIdSjkpWxfB0MXYrSNuuKw1ZFIncnG0NrIAxtzZRHhRV-JJzGZvfyR8xhuWurT-9Czbqt3kv_zCuSYkfIcgCTmJ9BBJDIAkbE9djDFHK5yyUiADgf8SBZkws/w496-h640/Immagine%207.jpg" width="496" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCdMyICvLxl1Ryo0S7wbd4Pb56KSsqWKL5ikQuuBGYiTPQ2Ayrkbr9WHSmDSKpK6KtDueTjzPjztftNo2mfHTVhxKmIZpYRvm6cadCQ0Y523iGA8wk5l_N1cXE6zeAqPa6OCR7MPVjjzpDs2hV59_n5SYyBjqDo1LIcE7GM2F3Y1mI0fJQiMQ2P-NG/s666/Immagine%208.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="514" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCdMyICvLxl1Ryo0S7wbd4Pb56KSsqWKL5ikQuuBGYiTPQ2Ayrkbr9WHSmDSKpK6KtDueTjzPjztftNo2mfHTVhxKmIZpYRvm6cadCQ0Y523iGA8wk5l_N1cXE6zeAqPa6OCR7MPVjjzpDs2hV59_n5SYyBjqDo1LIcE7GM2F3Y1mI0fJQiMQ2P-NG/w494-h640/Immagine%208.jpg" width="494" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b>Il giorno dell'inaugurazione</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Ecco il giorno dell'inaugurazione, 31 maggio 2021, alla quale ha partecipato anche l'onorevole Emanuele Fiano.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAAYdPQ-0mE0bIYl7HObOnuRg04nKmFhVjtNMhmOVlIqrH7XblwZmG8VNf1Kyqo8QZJ8ZJGM9w7xythOnxAF6AxHKGz3qfLvAn47eNdaBRwQo10KVxq9lmKFtkIhFak49c7QNtWaHJJptNiDSJWG-ruvZhS7XeqGeAt1nrh_4189DTGeCMpZkHkSEu/s481/Immagine%2011.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="325" data-original-width="481" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAAYdPQ-0mE0bIYl7HObOnuRg04nKmFhVjtNMhmOVlIqrH7XblwZmG8VNf1Kyqo8QZJ8ZJGM9w7xythOnxAF6AxHKGz3qfLvAn47eNdaBRwQo10KVxq9lmKFtkIhFak49c7QNtWaHJJptNiDSJWG-ruvZhS7XeqGeAt1nrh_4189DTGeCMpZkHkSEu/s320/Immagine%2011.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS7wt5nbF-NCG5PdsDdg3QYlel_aukFt_JY8TwndrR95ul_MN8CVUjr07FwVmjoV-S71OdSGThPxgorspkb2uMiJL4l9CxTxo2jt8CHGMVB-7KzR-sJ0Xgi7R2QVoF1gjqcTOTfsQIjkw34GivzaRRtAZ0tK8y2q3rylCGlJ7intdvQmMVtvdGIzVQ/s505/Immagine%209.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="505" data-original-width="505" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS7wt5nbF-NCG5PdsDdg3QYlel_aukFt_JY8TwndrR95ul_MN8CVUjr07FwVmjoV-S71OdSGThPxgorspkb2uMiJL4l9CxTxo2jt8CHGMVB-7KzR-sJ0Xgi7R2QVoF1gjqcTOTfsQIjkw34GivzaRRtAZ0tK8y2q3rylCGlJ7intdvQmMVtvdGIzVQ/s320/Immagine%209.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifxkDrsjmJu1dRty-DVDtG4O4gtc2NnQipHV-t1NLiNJs7bn00cIMFFEx2wvA7C7ECU0i_mTeExKm3GB38fR7qW8NzSGsFz00OROLGT6ozKFUeyfFFCgb1DdGoXUAYYfkVPlfvWMOsjOt_FDuQU98YuKbKrYpMApULYhGfPFWEVWk1dPaZWfGmJFew/s490/Immagine%2010.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="326" data-original-width="490" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifxkDrsjmJu1dRty-DVDtG4O4gtc2NnQipHV-t1NLiNJs7bn00cIMFFEx2wvA7C7ECU0i_mTeExKm3GB38fR7qW8NzSGsFz00OROLGT6ozKFUeyfFFCgb1DdGoXUAYYfkVPlfvWMOsjOt_FDuQU98YuKbKrYpMApULYhGfPFWEVWk1dPaZWfGmJFew/s320/Immagine%2010.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;">Alessandro Capuzzo</span></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig7k8C48xD6tSVmAjxVG60Nm9YC30YP9pctW4OyLmbrIWbNqIKKbAIujJsDMVmS2OVvo_OUstvrSL092ZoWwzYa2p1mnYpUBLV9dlW_p8u_n0BvLSaqLkZ9H8v9jfCOkgarQnP_lXr7IhXH77V89054MPw7V9_P5vhsBVo-qNuUgPmYxaM_GjfKpq1/s993/image_6487327.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="993" data-original-width="750" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig7k8C48xD6tSVmAjxVG60Nm9YC30YP9pctW4OyLmbrIWbNqIKKbAIujJsDMVmS2OVvo_OUstvrSL092ZoWwzYa2p1mnYpUBLV9dlW_p8u_n0BvLSaqLkZ9H8v9jfCOkgarQnP_lXr7IhXH77V89054MPw7V9_P5vhsBVo-qNuUgPmYxaM_GjfKpq1/w151-h200/image_6487327.JPG" width="151" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alessandro Capuzzo</td></tr></tbody></table><br /><p><span style="font-family: courier;">Alessandro Capuzzo, l'autore di questo articolo, è un ragazzo di Missaglia che frequenta la terza media. Appassionato di storia, ha in seguito approfondito l'argomento, allargandolo alla storia del Fascismo, della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza in Brianza. Per questo suo secondo lavoro, intitolato "L'INFERNO ERA QUI", ha ricevuto i complimenti del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><br /></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-66518629856490967102022-10-25T08:13:00.003+02:002022-11-03T12:22:08.788+01:00PIETRE D'INCIAMPO: INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA di Alessandro Capuzzo<p><span style="font-family: courier;">Nell'ambito della sua ricerca "L'inferno è qui", Alessandro Capuzzo ha intervistato Luca Santambrogio, Presidente della Provincia di Monza e Brianza, uno degli enti promotori del Comitato per le Pietre d'Inciampo di Monza e Brianza. Questo il testo dell'intervista.</span></p><p><span style="font-family: courier;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">•<b> Che cosa sono le Pietre D’Inciampo? </b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Un artista tedesco, Gunter Demnig, da alcuni anni gira per l'Europa; incastona pietre nel selciato stradale davanti alle abitazioni, o a luoghi significativi della vita, di coloro che sono stati deportati nei lager nazisti. Su ciascuna pietra viene riportato il nome, la data di nascita e di morte nel lager; quello stesso nome che i suoi aguzzini avevano negato dall’esistenza e dalla memoria. In tutta Europa sono state posate ad oggi più di 75.000 pietre. Da gennaio 2019 si è iniziato anche in Brianza con la posa delle prime pietre. Per i prossimi anni, cominciando dall'anno 2020, si proseguirà con un progetto che coinvolge tutti i Comuni, le scuole, le associazioni, la cittadinanza nel suo insieme. </span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>• Qual è, secondo Lei, il vantaggio di fare memoria con questo progetto? Cosa può provare o capire una persona quando vede una di queste pietre? </b></span></p><p><span style="font-family: arial;">I vantaggi sono principalmente due: il primo è quello che con la pietra riporti a casa la persona, considerando anche che spesso il corpo non è mai tornato a casa ed il singolo viene così ricordato da tutti, per sempre. Inoltre, è importante il concetto di “inciampo” cioè che le persone che camminano nei nostri paesi “inciampano” in queste pietre e questa è l’occasione per incuriosirsi, potendo subito documentarsi perché, proprio vicino alla pietra, c’è un cartellone con la descrizione dell’iniziativa (si può inquadrare anche un qr code). Inevitabilmente, tutto ciò porta ad una riflessione… All’inizio, le Pietre d’Inciampo erano solo per deportati politici, ebrei, ecc. ma due anni a questa parte, invece, vengono riconosciute anche a deportati militari (tra l’altro, il gruppo più numeroso). </span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>• Questo progetto riesce a coinvolgere i giovani, per non allontanarli da quello che è il significato dell’Olocausto? </b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Questo progetto coinvolge scuole elementari e medie, con iniziative e manifestazioni, anche quelle in cui la pietra viene depositata; i giovani partecipano direttamente, commemorando e conoscendo il drammatico passato: la memoria deve crescere nei ragazzi, per tenerne vivo il ricordo! </span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>• Avete avuto un riscontro positivo riguardo questa bellissima iniziativa? </b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Si, quest’iniziativa aiuta concretamente a mantenere viva la memoria di quanto, purtroppo, è accaduto. </span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>• Ritenete che, negli ultimi anni, si sia persa l’importanza di ricordare le vittime dell’Olocausto? E il periodo della Resistenza, in Italia? </b></span></p><p><span style="font-family: arial;">No, reputo invece che politicamente si stia facendo di più. Per esempio con l’introduzione, nell’anno 2000, della celebrazione della giornata della memoria il 27 gennaio ed anche con le tradizionali commemorazioni del 25 aprile, non si può scappare dal ricordo. Grazie alle numerose iniziative, i messaggi dei mass media e i raduni, si riesce a trasmettere anche l’importanza di un’Italia Unita e Libera. </span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><p><span style="font-family: arial;"><b>• Pensa che il sentimento di Nazionalismo stia prendendo piede nel nostro paese, a scapito magari di un sentimento più vantaggioso che può essere il Patriottismo? </b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Qualche anno fa avrei risposto di sì, ma ultimamente penso che il nazionalismo stia un po’ scemando e lo si può vedere anche nei piccoli gesti, pensiamo ad esempio all’Inno d’Italia, si nota una ripresa nella voglia di cantarlo, impararlo…</span><span style="font-family: courier;"> </span></p><p><span style="font-family: courier;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Alessandro Capuzzo</span></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-81586471559610565082022-10-24T23:30:00.001+02:002022-11-03T12:16:31.606+01:00VARIAZIONI SUL TEMA DI GESÙ E MARIA NELLE OPERE DI SILVIO MONFRINI di Marco Bartesaghi<p><span style="font-family: arial;">Nel viale centrale del cimitero di Bernareggio, sulla tomba della famiglia Besana è posata una scultura in bronzo che rappresenta il tema della Pietà, con Maria che sorregge il corpo senza vita di Gesù, realizzata dallo scultore Silvio Monfrini [foto 1]</span></p><p><span style="font-family: arial;">Gesù è disteso a terra. La schiena, appoggiata a un dosso, è inarcata e il capo cade all’indietro; salvo un drappo di stoffa che gli ricopre il pube, il corpo è nudo; il volto, piegato sulla spalla destra, è rivolto al fronte della tomba, verso cui è allungato anche il braccio.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Dietro Gesù, chinata verso di lui, è seduta Maria. Dal mantello, che l’avvolge e le ricopre il capo, sporgono le mani: una è immersa nei lunghi capelli del figlio e gli sorregge la testa, l’altra gli sostiene il braccio sinistro.</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM9EX4QbSitoteWwXsExCrAipUQm5VbjpT9jGxkYQhCoNxYj-myonn3OO2qAZHQSF5tm6y3lD2gLxUas5E3_mJ_cZntfAQ_NNjWCztoqrVK3fK1GqLTnzy91IrGaZsQOlDDbo3LvhXVEZ4wof_ixQVgxrCWmo1OfaO1j8ArddYmCBcSF7MqnPLdPM0/s1000/01.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="1000" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM9EX4QbSitoteWwXsExCrAipUQm5VbjpT9jGxkYQhCoNxYj-myonn3OO2qAZHQSF5tm6y3lD2gLxUas5E3_mJ_cZntfAQ_NNjWCztoqrVK3fK1GqLTnzy91IrGaZsQOlDDbo3LvhXVEZ4wof_ixQVgxrCWmo1OfaO1j8ArddYmCBcSF7MqnPLdPM0/w400-h296/01.JPG" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 1</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;">I sentimenti, nei personaggi di Monfrini, quasi mai si manifestano con espressioni forti. Anche nella Maria di Bernareggio il dolore è tutto interiore, dal suo volto traspare solo un velo di tristezza [NOTA 1].</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhktKGO7lyOvi9gS1DbCT_0N8vaA2gaCO-OKocOni0tf8U3-fjSwU1HiGJ8LZ3ZHazJtakHS2GFywgP756EU97zNOjFZM8rnJPxu7iN-23oIYq37PXAYqHw13F5AnwdXoPPANDc9JlCdE_1upba9buCe0vyRhQI21Ec_I8XKp9vFLdn1hYyR818IbqT/s1000/02.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="784" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhktKGO7lyOvi9gS1DbCT_0N8vaA2gaCO-OKocOni0tf8U3-fjSwU1HiGJ8LZ3ZHazJtakHS2GFywgP756EU97zNOjFZM8rnJPxu7iN-23oIYq37PXAYqHw13F5AnwdXoPPANDc9JlCdE_1upba9buCe0vyRhQI21Ec_I8XKp9vFLdn1hYyR818IbqT/w157-h200/02.jpg" width="157" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Silvio Monfrini</span></td></tr></tbody></table><br /></p><p><span style="font-family: arial;"> Nato a Milano il 19 febbraio 1894 e morto ad Usmate il 13 novembre 1969, Silvio Monfrini si era formato nella bottega dello scultore impressionista milanese Ernesto Bàzzaro [NOTA 2]. Nel 1939 aveva aperto un suo studio a Monza, città dove lavorò fino a poco prima della morte. Si esprimeva soprattutto con la creta, che poi trasformava in bronzo; poche sono le sue sculture in marmo e concentrate, ritengo, nei primi anni dell’attività.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Le sue opere più conosciute: a Milano, il busto di Francesco Baracca nell’omonima piazza (1931); a Monza, il monumento ai caduti sul lavoro, di fronte alla stazione (1954); a Trento, il monumento in ricordo degli ufficiali della divisione Perugia, fucilati dai tedeschi il 7 ottobre 1943, nella città di Kuҫ in Albania (1957); a Monterosso al Mare, la statua di San Francesco all' esterno del convento dei Cappuccini (1962). Suo è anche il grande crocifisso ligneo della chiesa parrocchiale di Usmate (1939-40). </span></p><p><span style="font-family: arial;">Molto vasta la sua produzione artistica destinata ai cimiteri. Per una ricerca che sto svolgendo sulle sue opere presenti in quelli di Monza, ho individuato più di novanta soggetti diversi. Altri ancora ne ho trovati nei cimiteri dei comuni intorno alla città.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">In questo articolo voglio concentrarmi su come egli ha affrontato due temi particolari: la figura di Gesù e quella di Maria. Ovviamente farò riferimento alle opere di cui sono a conoscenza ed è quindi possibile, pressoché certo, che la rassegna non sia completa. Un’altra doverosa premessa è che non sono un esperto né uno storico dell’arte e quindi vi chiedo di considerare le mie osservazioni solo per ciò che sono, ossia quelle di un volonteroso appassionato.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>LA FIGURA DI GESÙ</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Gesù deposto dalla croce appare in altre opere di Monfrini, oltre alla Pietà di Bernareggio .</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">Nel Cimitero Urbano (C.U.) di Monza la tomba della famiglia Gabetta - Piazza si trova nei pressi della cappella centrale. Su una grande lastra di serizzo lucidato è adagiato un altare, dello stesso materiale, il cui lato anteriore è occupato, a mo' di paliotto, da un bassorilievo in bronzo di Monfrini. Gesù morto è sdraiato supino, con il torace molto esposto per la conformazione del terreno su cui giace; i capelli cadono all'indietro e lasciano del tutto scoperto il volto; il braccio destro è disteso lungo il corpo [foto 3].</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4fdwg_p7C7EDgW-PIz1I8SUl8VlpKBZ2W8m1HabIbPI7TZ9W4PUwkC9qhRsCNRPhReE_MN3hKgaTtJJhDa9WHA5-nFG2R4gK66oyse1lYOYwcw5hmcspIm6noAn1onEvGYNMuQ4AfrJemhQ1Y4mqfTkqYRK3FJNKKSI_5gvRBmfiq_fj7z7k3i2fI/s1000/03.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="326" data-original-width="1000" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4fdwg_p7C7EDgW-PIz1I8SUl8VlpKBZ2W8m1HabIbPI7TZ9W4PUwkC9qhRsCNRPhReE_MN3hKgaTtJJhDa9WHA5-nFG2R4gK66oyse1lYOYwcw5hmcspIm6noAn1onEvGYNMuQ4AfrJemhQ1Y4mqfTkqYRK3FJNKKSI_5gvRBmfiq_fj7z7k3i2fI/w640-h208/03.JPG" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 3</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;">Un'immagine simile si trova in un'altra tomba dello stesso cimitero. Qui però il volto di Gesù non guarda verso l'alto, ma verso il fronte della tomba [foto 4] [NOTA 3].</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEja278QB6xEiViC3CPznHSSg8VmRcc6DeRAzM3OnO3GN3XN7Waq39ZaAHS_lJtcLyfDIji56uiRpez_pBoqJ3hxLRgloorYI2hIk-mWs-VbRLW0F-Yg0cPm87aoDKPJzamknUup4zzzG3CTItC71kW5Rx1pJZ3jI0vPMpFivnSUAP5uo3pe7ySQLzpW/s1000/04.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="293" data-original-width="1000" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEja278QB6xEiViC3CPznHSSg8VmRcc6DeRAzM3OnO3GN3XN7Waq39ZaAHS_lJtcLyfDIji56uiRpez_pBoqJ3hxLRgloorYI2hIk-mWs-VbRLW0F-Yg0cPm87aoDKPJzamknUup4zzzG3CTItC71kW5Rx1pJZ3jI0vPMpFivnSUAP5uo3pe7ySQLzpW/w640-h188/04.JPG" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 4</span></td></tr></tbody></table><br /></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; text-align: left;">Conosco due tipi di crocifissioni realizzate da Monfrini: quella già citata della chiesa di Usmate [foto 5], di dimensioni più che naturali, e un’altra, più piccola, di cui esistono diversi esemplari, sia a Monza che in altri cimiteri (uno l’ho trovato a Lipari) [foto 6].</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaPjs11axjXyIF07LBsQ7A1VwIyRLUUFsepXnQ9fTcNPumSHB3T8gBYFWbTWzFqaw9PqnU8Mad4dIh4KGIz0VnFxhOCjIGNR04E8imWa20tvxLjE_IfcU5IHNNgxT7UY91ZpDMwe4vNDo71erZsPqKRV96ojZzsfYC_6GxkaWy4irVoV-UGO-GV-dF/s1000/05.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="807" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaPjs11axjXyIF07LBsQ7A1VwIyRLUUFsepXnQ9fTcNPumSHB3T8gBYFWbTWzFqaw9PqnU8Mad4dIh4KGIz0VnFxhOCjIGNR04E8imWa20tvxLjE_IfcU5IHNNgxT7UY91ZpDMwe4vNDo71erZsPqKRV96ojZzsfYC_6GxkaWy4irVoV-UGO-GV-dF/w323-h400/05.JPG" width="323" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 5</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF73bWB_TOApxF79veFk4kojWFu8dk03Y_9r3ZwdTNJ7Mii5Wyzb4LXdFdaZAzLmAyFcF5AKhNZfsy-D3F4OFssdYGXOZav0eSGyUu_Y-znF60BbFgVk2TbQTllay10LQLz9pNT14IWoCRMrgOlhy3U_8bCQMfXRUsmeXIysAyKz3cbd73U6JVswoF/s1000/06.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF73bWB_TOApxF79veFk4kojWFu8dk03Y_9r3ZwdTNJ7Mii5Wyzb4LXdFdaZAzLmAyFcF5AKhNZfsy-D3F4OFssdYGXOZav0eSGyUu_Y-znF60BbFgVk2TbQTllay10LQLz9pNT14IWoCRMrgOlhy3U_8bCQMfXRUsmeXIysAyKz3cbd73U6JVswoF/w266-h400/06.JPG" width="266" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 6</span></td></tr></tbody></table></p><p><span style="font-family: arial;">In comune hanno alcuni elementi: i chiodi che entrano nei polsi e non nei palmi delle mani (scelta raramente adottata nella storia dell’arte), i piedi inchiodati separatamente e la posizione del corpo sulla croce: il Gesù crocifisso di Monfrini non è morente, è morto; il peso del corpo gli ha piegato le gambe, le spalle si sono abbassate e, di conseguenza, le braccia sono tese verso l’alto; la testa cade sul petto, gli occhi sono chiusi [foto 7].</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7xStL21arfk14pPe4QAjKAUGZk_nNqZ2Ljuh3Pbe_SrSWsUITLOlFXTZ-3ie-50RVUER3yryBQSkosr367xB-kz9zq6SuStk99WsE9bODrnJA3wGFM0Yd_yIRVEDoQkcGGq3VIRdpOKVscQ4MJUuJTlqmmrKznsYybzf8_vstSqjbOuaoWev2FuGc/s1000/07.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7xStL21arfk14pPe4QAjKAUGZk_nNqZ2Ljuh3Pbe_SrSWsUITLOlFXTZ-3ie-50RVUER3yryBQSkosr367xB-kz9zq6SuStk99WsE9bODrnJA3wGFM0Yd_yIRVEDoQkcGGq3VIRdpOKVscQ4MJUuJTlqmmrKznsYybzf8_vstSqjbOuaoWev2FuGc/s320/07.JPG" width="213" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 7</span></td></tr></tbody></table></p><p><span style="font-family: arial;">La crocifissione di Usmate, realizzata in legno, è ben levigata , aspetto che quasi mai si riscontra nelle opere in bronzo dove sono marcatamente visibili le tracce di come ha lavorato la creta, di come l’ha aggiunta o tolta. Per questa scelta, il Cristo morto della crocifissione in bronzo mi sembra che assuma un’espressione ancor più intensa e drammatica [NOTA 4].</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Andando a ritroso negli episodi della Passione, troviamo una statua che rappresenta Gesù costretto sulle ginocchia dal peso della croce [foto 8] e un’altra, cui l’autore ha dato titolo “Ecce Homo”, che lo rappresenta dopo la flagellazione [foto 9] [NOTA 5]. Il volto, nelle due opere, è segnato da un dolore fisico che l’uomo fatica a sopportare e, per questo, volge verso l’alto uno sguardo che supplica aiuto.</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqYnVyQnxZrWxYhPGzeUKAN8tJ58j_JLzvx09b_zDn9ztbyxbHVUAXWZ634DnwJO5pEmGlqVUFrnNWgrfSD20qK_pw1pqCRHY8ZXC3uF4YRPZ3pcemlTIJiLN-fLTjIsNQ3YcVy3LXJEWtLRtqh5N-CvI9vO8BS4A96tNyIpZ_rXbBsWOlT_aUWJOq/s1000/08.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqYnVyQnxZrWxYhPGzeUKAN8tJ58j_JLzvx09b_zDn9ztbyxbHVUAXWZ634DnwJO5pEmGlqVUFrnNWgrfSD20qK_pw1pqCRHY8ZXC3uF4YRPZ3pcemlTIJiLN-fLTjIsNQ3YcVy3LXJEWtLRtqh5N-CvI9vO8BS4A96tNyIpZ_rXbBsWOlT_aUWJOq/w426-h640/08.JPG" width="426" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 8</span></td></tr></tbody></table><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Zof6Szcu0MxdxzVltmbiXErDTlMKsDth4AoBYZusfthpeWscylJ45Arf8nmzF1JFWRAyC5RxkmcC-_SX_54v8lhzQnvJFLl39Ltn8GK1gDHnJ8iK4VOFEYxE7I8an_GrfLiHbt9O6gX3EZIqZq0CeFb1oe92Lk2BxqnUixqhaAqHUQwo5mZWLSWu/s1000/09.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="658" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Zof6Szcu0MxdxzVltmbiXErDTlMKsDth4AoBYZusfthpeWscylJ45Arf8nmzF1JFWRAyC5RxkmcC-_SX_54v8lhzQnvJFLl39Ltn8GK1gDHnJ8iK4VOFEYxE7I8an_GrfLiHbt9O6gX3EZIqZq0CeFb1oe92Lk2BxqnUixqhaAqHUQwo5mZWLSWu/w422-h640/09.JPG" width="422" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 9</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="color: red; font-family: arial;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO" </span></p><p><span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;">Lo stesso sguardo di un altro suo Gesù, dove però l’invocazione al Padre, espressa anche dalle braccia leggermente allargate e dalle mani rivolte verso l’alto, non è per lenire i propri dolori ma quelli di altri. La statua fa parte di un gruppo di tre personaggi, gli altri sono Maria e Marta, riuniti a rappresentare l’episodio evangelico della morte di Lazzaro, sulla tomba della famiglia Colombo-Cola, nel cimitero di Villasanta [foto 10] [NOTA 6].</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeT5m0r_S9hFE6MByHml1dM5Hscfb3S00pXR97UUq2rrgRFu3mUqrfVSgX0zFx53VgXJLuYnUiisf8VonXWS_9M_ZA1TNVFqg_GdJeh1vCVKWHq2hUOGDMW0HqoMlWmzz0jlyoX4_aykanX-vaIhQEmhO9QAVLK5cumz2e3D_WxmwJ_AN1wRsl4VrD/s1000/10.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="815" data-original-width="1000" height="522" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeT5m0r_S9hFE6MByHml1dM5Hscfb3S00pXR97UUq2rrgRFu3mUqrfVSgX0zFx53VgXJLuYnUiisf8VonXWS_9M_ZA1TNVFqg_GdJeh1vCVKWHq2hUOGDMW0HqoMlWmzz0jlyoX4_aykanX-vaIhQEmhO9QAVLK5cumz2e3D_WxmwJ_AN1wRsl4VrD/w640-h522/10.JPG" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 10</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;">Un ultimo Gesù a figura intera, realizzato da Monfrini, è un uomo coperto da una tunica che, sciolta, lo copre fino ai piedi. Ha gli occhi rivolti a terra, dove giace il defunto per il quale sembra stia pregando [foto 11] [NOTA 7].</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj28vuNS6AKmceNAuAE1dZoB1QynQslEqWdJ-cZ-ARX58RJP6BbVNaVSGXsAAlOTWgGFDBhiaRnw_hpF_lGu3YuDEX40y7bu_1mBzTjyMxuMUVZlCF3J1sTLhcK93b0GZhoVLzNEXkfdOz3Yz31fo7KzEpX4wdOxbj6U9EuA-Lnxb66fJZjMCw_XDNR/s1000/11.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj28vuNS6AKmceNAuAE1dZoB1QynQslEqWdJ-cZ-ARX58RJP6BbVNaVSGXsAAlOTWgGFDBhiaRnw_hpF_lGu3YuDEX40y7bu_1mBzTjyMxuMUVZlCF3J1sTLhcK93b0GZhoVLzNEXkfdOz3Yz31fo7KzEpX4wdOxbj6U9EuA-Lnxb66fJZjMCw_XDNR/w426-h640/11.JPG" width="426" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 11</span></td></tr></tbody></table></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span></span></div><span style="font-family: arial;"><br />Oltre alle figure intere, Monfrini ha realizzato alcuni volti di Gesù destinati a tombe di più modeste dimensioni.</span><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">Due di questi li abbiamo già conosciuti poiché provengono dal Cristo flagellato e da quello della resurezione di Lazzaro. [foto 12 e foto 13]</span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaLNf0ahzZPkAzlcYY7cJFEmFvgVI6FFM2j7ZG0cS2LedNCizKoup1QE7pfSP1VPdWmq-_qiRjwM83AuXkBnP4uLW3kpGgo0chWPlbuj3iS4z484uxox6odlscMZGTizNyuZ8PorQFfoxziJywDfzEv0MOIR6SqQmc4oIpB8Fo6ap7MYjE5TO0T5zV/s1000/12.JPG" imageanchor="1" style="font-family: arial; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaLNf0ahzZPkAzlcYY7cJFEmFvgVI6FFM2j7ZG0cS2LedNCizKoup1QE7pfSP1VPdWmq-_qiRjwM83AuXkBnP4uLW3kpGgo0chWPlbuj3iS4z484uxox6odlscMZGTizNyuZ8PorQFfoxziJywDfzEv0MOIR6SqQmc4oIpB8Fo6ap7MYjE5TO0T5zV/w266-h400/12.JPG" width="266" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 12</span></td></tr></tbody></table><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-TLOizHOcu96hfdv_DpRr3xr82uflM43-vQmD_9ugcLujeaX3zS-6B8JWLMNYQR55ze3ErqwjhUdSb65toHZINumG8AzyrtGrxQ6x5d3PdGwi-ZzrsiMdpYtXnhIALLmnhpS1xBs9lfl0uiu-jK7u9baJRMHqv4Tof4mC4yyqpsaXFD3GSkebjRBb/s1000/13.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="858" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-TLOizHOcu96hfdv_DpRr3xr82uflM43-vQmD_9ugcLujeaX3zS-6B8JWLMNYQR55ze3ErqwjhUdSb65toHZINumG8AzyrtGrxQ6x5d3PdGwi-ZzrsiMdpYtXnhIALLmnhpS1xBs9lfl0uiu-jK7u9baJRMHqv4Tof4mC4yyqpsaXFD3GSkebjRBb/s320/13.JPG" width="275" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 13</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;">Altre sculture che rappresentano il volto di Cristo sono opere autonome. Oltre ad alcune caratteristiche fisiche - i lunghi capelli, la barba a due punte - hanno in comune un'espressione di profonda, incolmabile tristezza. [foto 14, 15 e 16].</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPqUnHGPRZnV9eu_e_2txC5mLcFCLcZjQSue4bUM40Xd-y81HHq5gRHAJbnMv9JqoMDOphEfldv3WWnmrAl2qWBwbKXvNkctwFq7tTw922towpNLSTsfKGLbnRfVFyHLRcp6xeZ51YjnsrKtNGTUmMn_E55BA7VHIuncB75JqYeNeqWar9sDfwc_fJ/s1000/14.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPqUnHGPRZnV9eu_e_2txC5mLcFCLcZjQSue4bUM40Xd-y81HHq5gRHAJbnMv9JqoMDOphEfldv3WWnmrAl2qWBwbKXvNkctwFq7tTw922towpNLSTsfKGLbnRfVFyHLRcp6xeZ51YjnsrKtNGTUmMn_E55BA7VHIuncB75JqYeNeqWar9sDfwc_fJ/w266-h400/14.JPG" width="266" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 14</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd2FMZErW0Pw6sC0_GAp-i5OCGXpBJAObteTvtIf67kcDfANDJQz6TzQc5y2NQbdzqlpHo1_MY8YB401TE4f4jgLP4AQwsjgjNvgSRyzpwgOXXg_pUD1RGcjmniN-MfR5IVxMhg-hEe3HUNjXJ0wQzng5iE5POS7g5KCNrHo_ZF3oqkxIlDWNAKjTx/s1000/15.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="859" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd2FMZErW0Pw6sC0_GAp-i5OCGXpBJAObteTvtIf67kcDfANDJQz6TzQc5y2NQbdzqlpHo1_MY8YB401TE4f4jgLP4AQwsjgjNvgSRyzpwgOXXg_pUD1RGcjmniN-MfR5IVxMhg-hEe3HUNjXJ0wQzng5iE5POS7g5KCNrHo_ZF3oqkxIlDWNAKjTx/s320/15.JPG" width="275" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 15</span></td></tr></tbody></table><br /><br /><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzNnNPiTPxz4RBRiWlJnRs-pz__MEDry1vqS7t6Fszzx476LtK5hVG5swh7patUc2KZi0Sr731i6wzjcPPdpXjFU6tu7q5m_czkHeVDUWE1f9BImIos1OA1FgemoJ-xk1Hm48D8BStYQQB7TrBg5qxMOG77G0_uWKeruPcJkP1oXQ-JzGihJc-YthS/s1000/16.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="825" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzNnNPiTPxz4RBRiWlJnRs-pz__MEDry1vqS7t6Fszzx476LtK5hVG5swh7patUc2KZi0Sr731i6wzjcPPdpXjFU6tu7q5m_czkHeVDUWE1f9BImIos1OA1FgemoJ-xk1Hm48D8BStYQQB7TrBg5qxMOG77G0_uWKeruPcJkP1oXQ-JzGihJc-YthS/s320/16.JPG" width="264" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 16</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">***</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">L'immagine di Gesù che Monfrini, in tutte le sue opere, ci vuole trasmettere è quella di un uomo come tutti noi; un uomo che, di fronte alle sofferenze inflittegli e al dolore davanti alla morte dei suoi simili, si rivolge a Dio, chiedendo aiuto con la speranza, non la certezza, di poterlo ottenere.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>LA FIGURA DI MARIA</b></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">Maria è seduta e tiene sulle ginocchia il bambino che dorme appoggiando la testa al suo braccio [foto 17]. Sopra un leggero vestito, di cui si vede la scollatura, un mantello le ricopre il capo, lasciando scorgere i capelli sulla fronte, e scende fino a terra con ampie e morbide pieghe. È l'immagine di una madre, modellata da Monfrini a figura intera e grandezza naturale, che rivolge lo sguardo sorridente al figlio. È Maria, la Madonna, perché l'autore lo scrive di fianco a una fotografia contenuta in un album da lui composto, ma nessun segno, un aureola o un rosario come in altre sue opere, la identifica come tale [NOTA 8].</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgVGrTs07hx_Kz1swXdtFb_A0A-1iy2c_xPWkW5waLgk1kIgxdIRIJUo7P1X3Tu368gJpt70VNJeIJEzSzU7Q4aFB5_lzrCkGbN30pJf3eyvoi9EwUZYF12gFuFt6-nameB6Oe6w4SNeOAl5HtG5pQ5doNVgAZnI3gd5I6fP1IKZQeJVePFDa83iNV/s1000/17.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="645" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgVGrTs07hx_Kz1swXdtFb_A0A-1iy2c_xPWkW5waLgk1kIgxdIRIJUo7P1X3Tu368gJpt70VNJeIJEzSzU7Q4aFB5_lzrCkGbN30pJf3eyvoi9EwUZYF12gFuFt6-nameB6Oe6w4SNeOAl5HtG5pQ5doNVgAZnI3gd5I6fP1IKZQeJVePFDa83iNV/w412-h640/17.JPG" width="412" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 17</span></td></tr></tbody></table><br /></p><div style="text-align: center;"><span style="font-size: large;">***</span></div><br /><span style="font-family: arial;">Visi e corpi sottili, da adolescenti che volgono lo sguardo attento alle mani giunte in preghiera. Nelle tre immagini di Maria delle foto 18, 19, 20 non c'è più la donna che coccola il bambino dormiente o piange il figlio morto, delle statue viste in precedenza, ma un simbolo religioso, un'icona esposta alla devozione dei fedeli.<br /></span><br /><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlqxhr0CGUwv4inIaiZWLK-YUC84OmxI9zve5kscN8P0at5kxiTgS8VMOAs_en8XIKmzNuJIalQcqfYoUutc0OAtFSbX0MP1HJISrwXf7D8NLCp446RXLLe5HRuGOe-SMG8rkltrs9RYnr5gw-O7DnQlm3iVQfpeEFDmmQhqTyMXbjIefGYzpKKM8y/s1002/18.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1002" height="319" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlqxhr0CGUwv4inIaiZWLK-YUC84OmxI9zve5kscN8P0at5kxiTgS8VMOAs_en8XIKmzNuJIalQcqfYoUutc0OAtFSbX0MP1HJISrwXf7D8NLCp446RXLLe5HRuGOe-SMG8rkltrs9RYnr5gw-O7DnQlm3iVQfpeEFDmmQhqTyMXbjIefGYzpKKM8y/s320/18.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 18</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><br /><br /><br /><br /><br /><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ZRXO9zGNyEzzaKB3PLMts6jMGv-z8UBVRLFpsp2W-fx6WHTEeTouCYgR-nCDcNKcmjQD3UbDzqdD6Qhdq2uzdmN2YOEIXtidMvX9Z2A1toPknhlxmU08gr2HBHgNgdC0ZCELufWI1FRy6kglZ0hIXSjn06q_K576wLH4FosPbHlI9-lOu9JF8f1M/s1000/19.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="603" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ZRXO9zGNyEzzaKB3PLMts6jMGv-z8UBVRLFpsp2W-fx6WHTEeTouCYgR-nCDcNKcmjQD3UbDzqdD6Qhdq2uzdmN2YOEIXtidMvX9Z2A1toPknhlxmU08gr2HBHgNgdC0ZCELufWI1FRy6kglZ0hIXSjn06q_K576wLH4FosPbHlI9-lOu9JF8f1M/w241-h400/19.JPG" width="241" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 19</span></td></tr></tbody></table><br /><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVnleAKEsGSnJpiwVr-x-qa3rsE4sZ8VLyWEKlnYAau0wE-Z4Z3bfC3xsVqEf_E5Sai9ncENA1H0wr3B8-QgOXD_bRZMvHd3BXVljQuvUWurPjbvhzO5axB92-VqBg3R0ZSyGsGkA7AOY1CiPfOPBBoiwYOrM9ZbzqDnJXKAJFh04w74Tt1WGr-lZe/s1000/20.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVnleAKEsGSnJpiwVr-x-qa3rsE4sZ8VLyWEKlnYAau0wE-Z4Z3bfC3xsVqEf_E5Sai9ncENA1H0wr3B8-QgOXD_bRZMvHd3BXVljQuvUWurPjbvhzO5axB92-VqBg3R0ZSyGsGkA7AOY1CiPfOPBBoiwYOrM9ZbzqDnJXKAJFh04w74Tt1WGr-lZe/w266-h400/20.JPG" width="266" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 20</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Con la stessa funzione di richiamo alla preghiera, ma più tradizionale sia nella corporatura sia nel volto, è la scultura della foto 21, che Monfrini ha intitolato "Madonna di Lourdes" [NOTA 9].</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZGnruQnaaBzSVML5fJAY3I82vIGYQc6YNMJjeOsC8LIF6ofspaD2m0WXWBG5lj3Rfo899YRVwLJUExts0x7r34A4s0AAmB4Eu2aWF_ZwGrn3EHJAs0JkQZoOH1nU9exhy9cO2XlgznHV6E6cc78Bp-NMSe583unCfq9xIJeNFFt6AzTw_mRImrpqB/s1000/21.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="728" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZGnruQnaaBzSVML5fJAY3I82vIGYQc6YNMJjeOsC8LIF6ofspaD2m0WXWBG5lj3Rfo899YRVwLJUExts0x7r34A4s0AAmB4Eu2aWF_ZwGrn3EHJAs0JkQZoOH1nU9exhy9cO2XlgznHV6E6cc78Bp-NMSe583unCfq9xIJeNFFt6AzTw_mRImrpqB/w291-h400/21.jpg" width="291" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 21</span></td></tr></tbody></table><br /></p><div style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span></span></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Lo sguardo molto serio e rivolto verso il basso, il capo, con aureola, leggermente reclinato verso destra, i capelli lunghi divisi in centro; porta una veste con scollatura a V e ampie maniche. Nella mano sinistra, all'altezza del seno, regge le rose che, con la destra, fa cadere sulla tomba e che provengono dalle piante scolpite sullo sfondo [foto 22] . È la Madonna delle Rose, realizzata da Monfrini a mezzo busto, in altorilievo [NOTA 10]</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMdwvFtOW501zVXCXBzc1AsIzHzXlykNzFtggWiWmh-YboQLw3zqyUtm9tXQZgpwd9V-h5iwLMr7tfkKis_5nhhIi-TQ28YEOfftx_njvxQVNW14sObBhDxmiaIpdD7vM8nKOO0yqfR9e1Qo6kapvfBD1Sfv4-v308ZD6wzsYqre5PXamJ6YS0DqIL/s1000/22.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMdwvFtOW501zVXCXBzc1AsIzHzXlykNzFtggWiWmh-YboQLw3zqyUtm9tXQZgpwd9V-h5iwLMr7tfkKis_5nhhIi-TQ28YEOfftx_njvxQVNW14sObBhDxmiaIpdD7vM8nKOO0yqfR9e1Qo6kapvfBD1Sfv4-v308ZD6wzsYqre5PXamJ6YS0DqIL/w426-h640/22.JPG" width="426" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 22</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;">"Madonna con mano al petto", è il nome assegnato da Monfrini al ritratto di giovane donna con copricapo da monaca, mano destra al petto e sguardo, sereno, rivolto a terra [foto 23] [NOTA 11].</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh57hka8R6saeql1xfhhFtIwzM9gFafxoU3Vf3HeGJ4sjYf4LhQo5CXlrDFca_zkdEYkJCrIcjFqQv5471nVxwaR2T-b1WX8QfWKuq5K6YzGS736WwIO7BHv8978rhXE7MYlcgoE1bsbQLNQwGBV0QF_8ZS1Pzl9oG-Ey1rTHwf76Qzx-OdFIdp-qpT/s1000/23.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh57hka8R6saeql1xfhhFtIwzM9gFafxoU3Vf3HeGJ4sjYf4LhQo5CXlrDFca_zkdEYkJCrIcjFqQv5471nVxwaR2T-b1WX8QfWKuq5K6YzGS736WwIO7BHv8978rhXE7MYlcgoE1bsbQLNQwGBV0QF_8ZS1Pzl9oG-Ey1rTHwf76Qzx-OdFIdp-qpT/w426-h640/23.JPG" width="426" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 23</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;">Anche per Maria, come per Gesù, Monfrini realizza diversi ritratti del solo volto. Quasi sempre di dolore, imposto dalla destinazione cimiteriale, è la loro espressione: un dolore a volte appena accennato, altre volte più marcato, ma sempre molto composto, trattenuto [da foto 24 a foto 28].</span></p><p></p><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWD4SsGg2QnwJqFnAY1fd83kCHUgIm9WPdBo93QjjOTQyvTQLfTZvy2wbM_fEcseeQD35DVZwKG27Bnq4T3ZkSrJh0-P9VxlhRKKDYHrFpJq1hm2uPYLVo7Em_EIQrWUYenx1pgn3bwkCa0LTBQXZh5mwwpn4ayS1biIKh0APpZzCXYlVhp07kRBpg/s585/volti%20maria.jpg" imageanchor="1"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="585" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWD4SsGg2QnwJqFnAY1fd83kCHUgIm9WPdBo93QjjOTQyvTQLfTZvy2wbM_fEcseeQD35DVZwKG27Bnq4T3ZkSrJh0-P9VxlhRKKDYHrFpJq1hm2uPYLVo7Em_EIQrWUYenx1pgn3bwkCa0LTBQXZh5mwwpn4ayS1biIKh0APpZzCXYlVhp07kRBpg/s16000/volti%20maria.jpg" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;">Un solo volto di Maria realizzato da Monfrini è sorridente [foto 29] ed è lo stesso della statua della madre con il bambino della foto 17.</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDzRUOlY_11NSDPmiTpJLolG-19NmkxNXiQpYZPWC4peHCCZlm1mO3jE13R_Xs9B_0lgBUGHWclhgei8xfy9jImdJyCBNOQI8r91UVZuDyEb6_BetqEMkn0vSUWry2DVejJfjF9wq_1VWMCTQv7qZpONP6bhWt1tkFj3iQOJQfEd9tFFjSANdPRQi9/s1000/29.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="854" data-original-width="1000" height="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDzRUOlY_11NSDPmiTpJLolG-19NmkxNXiQpYZPWC4peHCCZlm1mO3jE13R_Xs9B_0lgBUGHWclhgei8xfy9jImdJyCBNOQI8r91UVZuDyEb6_BetqEMkn0vSUWry2DVejJfjF9wq_1VWMCTQv7qZpONP6bhWt1tkFj3iQOJQfEd9tFFjSANdPRQi9/s320/29.JPG" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 29</span></td></tr></tbody></table><br /><br /></p><p><span style="font-family: arial;"><b>ANCHE QUESTA È UNA PIETÀ?</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Avendo dichiarato fin dall'inizio il mio ruolo di semplice curioso appassionato d’arte, mi prendo la libertà di considerare il tema della Pietà non limitato al rapporto fra Maria e Gesù, ma esteso ad ogni rappresentazione di un momento di tenerezza fra un individuo, uomo o donna, e il corpo senza vita della persona amata, figlio o compagno o compagna che sia.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">Si potrebbe così considerare una "Pietà" la scultura di Monfrini che si trova nel C.U. di Monza [foto 30], composta dalla figura di un uomo che, con immensa delicatezza, depone a terra il corpo della defunta moglie. L'uomo ha pantaloni sciupati, legati in malo modo, e una maglia a maniche corte, aperta sul collo: forse si è dovuto vestire in fretta per correre in aiuto alla moglie; ciò non è però bastato e non gli resta che donarle un ultimo attimo di pietà [NOTA 12].</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtUEdic52HmK2Hlg-TbK06L4UH02EUv7k-3iAh54GSlefeQYkl_vRGBwIF3oXock4YbLqalkzUxi9DE8w_q0WyZchGY_Z0MHpEXkZmgXs0TCrhalUJ6MbHHD8uK8DrOl9jiJ55DBH0j1VFkp_H60DUhYLn7_Y8CfdrGXNPjovj5HyNKBibbzn4j5uT/s1000/30.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtUEdic52HmK2Hlg-TbK06L4UH02EUv7k-3iAh54GSlefeQYkl_vRGBwIF3oXock4YbLqalkzUxi9DE8w_q0WyZchGY_Z0MHpEXkZmgXs0TCrhalUJ6MbHHD8uK8DrOl9jiJ55DBH0j1VFkp_H60DUhYLn7_Y8CfdrGXNPjovj5HyNKBibbzn4j5uT/w426-h640/30.JPG" width="426" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">foto 30</span></td></tr></tbody></table><br /></p><p><span style="font-family: arial;"><b>NOTE</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 1 La scultura dovrebbe essere stata realizzata intorno al 1937, anno della morte di Carlo Besana. Un altro esemplare di questa opera si trova nel campo 7 del cimitero di Villasanta.</span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 2 Lo scultore Ernesto Bazzaro (Milano, 1859- 1937) aveva frequentato l’Accademia di Brera e poi era stato allievo di Giuseppe Grandi, aderendo al movimento impressionista di cui questi era stato fra i promotori. Di E.Bazzaro a Monza c’è il monumento a Garibaldi. In alcune sue opere, che ho rintracciato nel C.U. di Monza, sono ben visibili le radici dell’arte appresa da Monfrini.</span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 3 Il primo bassorilievo [foto 3] si trova nel campo 23, l'altro [foto 4] nel campo 27. </span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 4 Una versione in bronzo del crocifisso di Usmate si trova nel campo 35 del C.U. di Monza, nella cappella della famiglia Orioli-Corbetta. </span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 5 La statua della foto 8 si trova nel cimitero di Arcore. Non è firmata ma è sicuramente di Monfrini perchè Elena Mutinelli, sua nipote, conserva una fotografia della versione in creta, scattata nel laboratorio del nonno. L'altra statua, [foto 9], si trova nel campo 46 del C.U. di Monza.</span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 6 Questa statua di Gesù, da sola, non accompagnata da quelle di Maria e di Marta, si trova anche nel C. U. di Monza, nel campo 3. </span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 7 Di questa scultura esistono due versioni, una a grandezza naturale (altezza 170 cm, circa) e una più piccola (altezza 100 cm, circa), e diversi esemplari in vari cimiteri. Quello della foto 11 si trova nel C.U di Monza, campo 11. Nel cimitero di Merate si trova invece un esempare nella versione da 1 metro. Nessuno degli esempleri che ho trovato porta la firma dell'autore. L'attribuzione, anche in questo caso, è possibile grazie alle fotografie conservate da Elena Mutinelli.</span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 8 La statua della foto 17 si trova nel campo 31 del C.U. di Monza. Un altro esemplare si trova nel cimitero di Brivio. In entrambi i casi, le statue sono installate su tombe che conservano i corpi di bambini defunti.</span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 9 Non conosco la collocazione di queste statue. Le foto 18, 19, 20 e 21 provengono tutte dall'archivio di Elena Mutinelli. Due parole su di lei: Elena Mutinelli, nipote di Silvio Monfrini, è un'ottima scultrice, che abita e lavora a Verderio. Cercando il suo nome in internet potete vedere le immagini di molte sue opere e conoscere il suo percorso artistico. Sul mio blog (http://bartesaghiverderiostoria.blogspot.com/ ) c'è una lunga intervista che Elena mi ha rilasciato alcuni anni fa. </span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 10 L'altorilievo della Madonna delle Rose (tale denominazione è ricavata dalla pratica cimiteriale della relativa tomba) si trova nel campo 11 del C.U. di Monza.</span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 11 Questa statua si trova nel campo 55 del C.U. di Monza. La denominazione data dallo scultore è ricavata da una busta, che contiene negativi fotografici, conservata nell'archivio di Elena Mutinelli.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">NOTA 12 La statua si trova nel campo 52 del C.U. di Monza. Non sono ancora riuscito a trovare la notizia precisa, ma penso che la donna, Luigia Biganzoli Scagnolari morta il 7 novembre 1945 e sepolta in questa tomba, sia tragicamente morta in un incendio. Lo fa pensare la frase scritta in caratteri in bronzo sulla lastra tombale : "DA DOLCE FIAMMA CONGIUNTI - DA TRAGICA FIAMMA DISGIUNTI". Inoltre, sulla busta che contiene i negativi delle foto di questa scultura, Monfrini aveva annotato: "Monumento al cimitero di Monza a quello dei fuochi artificiali di Lissone".</span></p><p><span style="font-family: arial;">Marco Bartesaghi</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-50140981987746006532022-10-24T22:02:00.000+02:002022-11-03T12:16:23.742+01:00UNA BARCA DI NONNI racconto di Ivano Riva. Disegni di Gioela.<p> <span style="font-family: courier;"><i>Ti avevo promesso un racconto sulla mia infanzia "portense" [Porto d'Adda NdR] ma il via tarda a scattare.</i></span></p><p><span style="font-family: courier;"><i>Nel frattempo non sono rimasto inattivo.</i></span></p><p><span style="font-family: courier;"><i>In occasione della prima Comunione della nipote di Gavina, mia moglie, ho scritto un raccontino come regalo personale. Per chi è di famiglia è risultato una cosa molto carina. Non so come possa risultare alle orecchie di chi è al di fuori del nostro ambito familiare.</i></span></p><p><span style="font-family: courier;"><i>Non è un racconto di storia e credo che non c'entri proprio nulla con il tuo blog. Te lo invio lo stesso, mal che vada ti rubo un quarto d'ora di tempo, sperando di strapparti due risate.</i></span></p><p><span style="font-family: courier;"><i>Il racconto gioca sul dilemma di una bambina che, come tante, ha un sacco di nonni. Vuoi perchè non distingue i nonni dei bisnonni , ma anche per via del fatto che i nonni stessi hanno divorziato per poi risposarsi.</i></span></p><p><span style="font-family: courier;"><i>Non è una cosa da poco l'imbarazzo di una bimba costretta a dare una risposta alla domanda "Scrivi i nomi dei tuoi 4 nonni".</i></span></p><p><span style="font-family: courier;"><i>Ora, a 9 anni, Gioela, la nipote di Gavina, ha ben chiaro chi sono i suoi 4 nonni effettivi, ma non rinuncia a chiamare nonni coloro che da sempre li ritiene tali.</i></span></p><p><span style="font-family: courier;"><i>Faccio eccezione io: sono riuscito (credo) a essere per lei un amico dei giochi e delle risate. Ivano</i></span></p><p><span style="font-family: courier;"><i><br /></i></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">UNA BARCA DI NONNI di Ivano Riva</span></p><p><span style="font-family: courier;"><i><br /></i></span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>1 - Un giorno di nove anni fa.</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">La luce del primo mattino filtra dalle imposte e dà corpo alla camera. I sibili del maestrale, i rumori della strada e l’aspirapolvere della signora del piano di sopra completano il quadro di questo giorno che inizia oziando sotto le coperte. E’ vero che a primavera la natura si risveglia, però Dalila è convinta che si possa fare con calma. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Normalmente il mattino è l’inizio della giornata, ma per lei è l’ultima parte della notte, poi oggi è il primo giorno di primavera ma non solo, Gavino è a casa ed è al suo fianco che galoppa negli spazi cosmici del sonno.</span></p><p><span style="font-family: arial;">A dire il vero, in casa la primavera è arrivata portata da una rondinella il 7 febbraio, e poi dicono che una rondine non fa primavera. In questo momento la ben arrivata dorme comoda nella culla con il viso beato di chi ha visto la Madonna del latte dolce di Sassari. In effetti Gioela è semplicemente satolla e soddisfatta della poppata da poco conclusa. Un adulto pur di essere al suo posto darebbe un giorno di ferie. Saprebbe apprezzare meglio la beatitudine e l’appagamento che danno una pancia piena e senza lo sforzo di tenere in mano una posata.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Il senso di protezione materno sposta lo sguardo di Dalila dal viso della figlia alla culla e precisamente alla giostrina delle api. Il giorno prima Francesco, sotto l’effetto di un narghilè allo zenzero, l’ha fatta girare come un calcinculo e un’ape partita per la tangente gli è finita in un occhio.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Ora sembra tutto a posto. Forse l’occhio del fratello un po’ meno.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Hic “</span></p><p><span style="font-family: arial;">Ecco è arrivato il singhiozzo. La voglia di prenderla tra le braccia per dare la pacchetta sulla schiena è pari a zero e lei confida nelle risorse umane di Gioela per risolvere il problema. Non è così, anzi è una rumba che sale sempre più di volume. Allunga la mano e le fa una carezza sul pancino, dicono che funzioni. Nulla, prova a stringere le narici e contare fino a dieci ma arrivata a sei il visino della piccola si fa paonazzo. Molla la presa nel panico. La piccina riprende un colorito normale e a conferma che è tutto a posto arriva un peto discreto, in punta di piedi.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Hic” </span></p><p><span style="font-family: arial;">“Porca miseria”</span></p><p><span style="font-family: arial;">Dalila valuta la possibilità di optare per il metodo “spavento”, ma le sorge il dubbio che poi a spaventarsi sia Gavino che nel suo galoppo alato potrebbe precipitare. Desiste dall’intento.</span></p><p><span style="font-family: arial;"> Nel frattempo nota che il singhiozzo della figlia è regolare, non solo, calcola che tra un atto e l’altro passano esattamente nove secondi, </span></p><p><span style="font-family: arial;">“Incredibile, mia figlia ha il diaframma collegato con un timer”.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Ma non solo, Dalila arriva alla conclusione che nove è la potenza di un numero perfetto, cioè tre. Non è casuale: sua figlia ha qualcosa di magico! Non solo è perfetta come il numero tre ma è potente come il nove. Dal difficile ragionamento ne esce ubriaca e spossata. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Ora la guarda con altri occhi e sente dentro di sè l’orgoglio lievitare e l’ammirazione tracimare.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Nooooooo!”</span></p><p><span style="font-family: arial;">Se vi state chiedendo perché improvvisamente Dalila ha urlato vi informiamo subito che un secondo suono si è unito al singhiozzo. Almeno il primo si sente ogni 9 secondi, questo invece è come una carrozza trainata da una quadriga al galoppo. In pratica Gavino sta russando e ora Dalila è presa tra due fuochi. Diciamo che è in stereofonia. </span></p><p><span style="font-family: arial;">“Gavino, Gavino ti prego!” </span></p><p><span style="font-family: arial;">La disperazione l’assale, ma proprio quando non sa più da che parte girarsi ha un lampo di genio e prova su di lui quello che non ha funzionato con la figlia : gli tura le narici. Il gesto è deciso e la presa ferrea. Dopo qualche secondo il possessore del naso accenna a un inutile scuotimento, poi in un crescendo inarrestabile il naso soffia come un mantice sulla brace. Quando Dalila lascia la presa il silenzio ritorna padrone della camera. Infatti anche Gioela, forse solidarizzando con il padre, si azzittisce. Dalila ora è soddisfatta come una chioccia quando mette in riga i pulcini. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Adesso si gode gli ultimi scampoli di notte….si fa per dire. Il gallo ha cantato da un bel pezzo!</span></p><p><span style="font-family: arial;">Si tira sul mento la coperta mentre con lo sguardo vaga oziando tra le foto appese alle pareti della camera. Bella la foto che la ritrae con Gavino a Barcellona, è la sua preferita. Certo che festeggiare il fidanzamento in Spagna, il paese delle cornate, non è stato il massimo, ma forse è stato un viaggio scaramantico. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Sembra ieri quando Dalila conobbe Gavino. Lì per lì l’aveva scambiato per un romano, precisamente un burino de Trastevere. E che vuole questo? </span></p><p><span style="font-family: arial;">Poi successe una cosa strana: un giorno che se ne andava a passeggio lo vide a un tavolino del Falò con una tipa. Embè, che me frega? Girato l’angolo della via si bloccò di colpo con un pugno nello stomaco. Ma che è? Innestando la marcia del gambero ritornò all’angolo e sbirciò. Li vide con il cellulare in mano nei classici gesti di chi si scambia il numero. La gelosia le dilatò le mucose nasali.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Dalila si è sempre definita una tollerante, vivi e lascia vivere, ma quella volta la rabbia che le montava dentro le fece giurare che quell’uomo doveva diventare suo, a prescindere.</span></p><p><span style="font-family: arial;">E così fu!</span></p><p><span style="font-family: arial;">Per dovere di cronaca dobbiamo riferire che la tipa che stava al tavolino era Giuliana, una suora laica di Badesi, missionaria nelle Filippine. Stava chiedendo a Gavino se fosse disposto a organizzare un torneo di calcetto per raccogliere fondi per un orfanotrofio.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Nel letto Gavino si gira e nel sonno la cinge in vita con un braccio.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Dalila pensa alla prima volta che Gavino allungò, seppur discretamente, la mano. Che emozione ma anche che paura. Una paura che la inibiva e assurdamente lei immaginò che, come una spada di Damocle, incombesse sulla mano del suo Gavino una mannaia impugnata dal nonno Domenico. Che pensieri contorti si rincorrevano nella sua mente. E poi immaginò che in quel preciso momento (notare che erano le 2.00 di notte) la nonna Pina, per salvare la nipote dalle tentazioni, fosse in ginocchio nella chiesa di Balai a pregare santu Bainzu ischabizzaddu. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Intanto i rumori dalla strada arrivano sempre più forti, É il fermento della città nel giorno inoltrato. Dalila capisce che malvolentieri è arrivato il momento di abbandonare il materasso. Lo sforzo per alzarsi le corruga il viso mentre Gavino, è il colmo, ha ripreso a russare.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Contemporaneamente nella camera c’è qualcuno che, non vista, si sveglia e si guarda attorno. </span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">“Toh, la mamma si sta alzando dal letto. Che bella la mia mamma, con quegli occhioni! E pensare che la prima volta che l’ho vista pensavo fosse la governante filippina. Babbo quando russa mi ricorda i tre porcellini. Che bello svegliarsi e vedere la mamma e il babbo”.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>2 - Ai giorni nostri..</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Beh, oggi le cose sono cambiate per Gioela. Il risveglio del mattino è meno sereno, accompagnato non dalla vista rassicurante di mamma e babbo, ma da un incubo venuto forse da un pianeta lontano. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Dicono che è suo fratello e che lo dovrebbe chiamare Emanuele, ma a lei viene sempre istintivo chiamarlo Bufera. Perché quel nome? Beh, provate a passare un quarto d'ora in cameretta con lui e lo capireste. Secondo Gioela questo bimbo è nato mentre nella costellazione di Giove infuriava un tornado e nello stesso tempo Saturno litigava con Uranio. </span></p><p><span style="font-family: arial;">In un secondo tempo Gioela aggiornò questa teoria. Avenne che in un tranquillo giorno di marzo Bufera si scatenò e preso il mazzo di carte del gioco “Solo” andò sul terrazzo.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Potete immaginare cosa fece: lanciò le carte sulla strada ai passanti gridando: “Prendete e giocate.” Il tuffarsi della gente sulle carte, le auto bloccate e i pianti e le urla dei bimbi spaventati dal caos che si era creato, disegnarono una scena apocalittica.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Quando mamma Dalila intervenne, Bufera aveva già lanciato 55 carte. La sera Gioela triste triste nella sua camera si teneva tra le mani le rimanenti 57 carte e fu allora che alla sua teoria astrologica aggiunse che nel giorno in cui nacque Bufera il Toro aveva infilzato la Vergine.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Non bisogna cadere nell'errore di pensare che la vita della bimba fosse tribolata. Assolutamente no! La bimba godeva di una vita serena e spensierata, malgrado Bufera.</span></p><p><span style="font-family: arial;">E venne il periodo della prima Comunione.</span></p><p><span style="font-family: arial;">In occasione di questo momento religioso il Sindaco della città di Porto Torres pensò di invitare i bimbi in Municipio per proporre loro un suo progetto. Quel mattino si presentarono in Municipio tutti i bimbi con le loro mamme. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Qual era il progetto del sindaco? Egli lanciò l'idea di una serata canora per raccogliere fondi e realizzare così un nuovo parco giochi in viale delle Vigne. Il sindaco voleva far capire ai bimbi che la prima Comunione doveva essere anche un momento per fare qualcosa di utile per la loro città.</span></p><p><span style="font-family: arial;">A un certo punto Gioela alzò una mano. Vedendola il sindaco le chiese cosa volesse. Timidamente lei chiese chi avrebbe cantato. Il sindaco la ringraziò per la domanda che gli dava modo di spiegarsi meglio. In pratica ogni bimbo o bimba avrebbe cantato una canzone a sua scelta accompagnati da una band composta dai 4 nonni. Sul palco ogni band avrebbe trovato a sua disposizione 2 chitarre, una batteria e una tastiera. A quelle parole tutti i bimbi urlarono di gioia e già pensavano quale canzone avrebbero cantato. Gioela aveva già il titolo: “Farfalle”. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Bella l'idea di coinvolgere i nonni con i nipoti.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Uscita dal Comune Gioela era su di giri e insieme alla mamma se ne tornava a casa volando sul marciapiede dalla gioia. A un certo punto la bimba si bloccò. La mamma le chiese cosa avesse. Lei rispose che non aveva 4 nonni, ma molti di più mettendosi a contarli con le dita. In quel mentre si levarono strombazzate di clacson. Scusate, ci siamo dimenticati di dire che Gioela era ferma sulle strisce pedonali. Ne nacque un quieto dialogo tra Dalila e il viso che sporgeva dal finestrino della prima auto in coda.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Signora vuole togliersi di mezzo dalla strada?”</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Eh, che maniere, un po' di pazienza.”.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Pazienza? E quanta pazienza devo avere.”</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Eh, il tempo che ci vuole per mia figlia per contare i nonni.”</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Eh che cavoli. Sono 5 minuti che sono fermo, quanti nonni ha sua figlia?”</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">“Una barca!!!”. </span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNZDsxp2kTFAtZCs4qx5-Kmrr73qHiPeGzWu_4UvNRXStg1Q2knaNNKu6KmrOGVKvLE7jATJfL8t5XtAtqIMPdcyUmMDQzhjBXPscEBgDIIAMWVTchQNDO6b2-14XfbvouF91jUjCCJqUWdXeR79s4j6eQ5BnWOLTQsAk-WTGEOxzgR_GpVi98pozo/s909/disegno%201.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="632" data-original-width="909" height="444" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNZDsxp2kTFAtZCs4qx5-Kmrr73qHiPeGzWu_4UvNRXStg1Q2knaNNKu6KmrOGVKvLE7jATJfL8t5XtAtqIMPdcyUmMDQzhjBXPscEBgDIIAMWVTchQNDO6b2-14XfbvouF91jUjCCJqUWdXeR79s4j6eQ5BnWOLTQsAk-WTGEOxzgR_GpVi98pozo/w640-h444/disegno%201.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: arial;">Una volta a casa la bimba si cercò un angolo tranquillo per riflettere e trovare una soluzione al suo dilemma. E a questo pro si chiuse in bagno. Evitò la cameretta dato che vi era in corso un lancio di biglie da parte di Bufera. Venne sera senza che ella trovasse la soluzione. A tavola chiese aiuto ai genitori. Mamma propose un turn-over di nonni a ogni strofa, ma la cosa non piacque alla bimba. Babbo all'inizio sembrava indifferente alla questione ma dopo due bicchieri di birra si alzò in piedi e a gran voce esclamò:</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Ci sono, ho trovato la soluzione. Semplicemente ogni strumento sarà suonato da due nonni!”</span></p><p><span style="font-family: arial;">“ Che vuoi dire?” chiese Dalila mentre Gioela pendeva dalle labbra di babbo.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Voglio dire che la batteria sarà suonata da due nonni, ognuno avrà una bacchetta. La tastiera sarà suonata a quattro mani.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“E le chitarre?” chiese scettica Dalila mentre Gioela pendeva meno dalle labbra di babbo.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Semplice, uno tiene il manico e l'altro strimpella!”</span></p><p><span style="font-family: arial;">Finita quella frase, Gavino notando lo sguardo fulminante della moglie, si rimise a sedere quieto come un cagnolino a cuccia.</span></p><p><span style="font-family: arial;">La notte fu per Gioela un susseguirsi di pensieri che non la portavano da nessuna parte. Dopo anni a vantarsi di avere tanti nonni che voleva dire tanti regali e tanto affetto ora si ritrovava a rimpiangere di non avere 4 nonni come tutti.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Gioela aveva il terrore che i nonni e le nonne litigassero per suonare i 4 strumenti. Che brutta figura davanti al pubblico presente.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Gira che ti rigira trovò la soluzione: avrebbe cantato da sola senza la band. Restava il problema di come fare per non far salire tutti quei nonni sul palco. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Un pomeriggio, mentre era immersa nei suoi pensieri, guardava distrattamente Bufera che era alle prese con i funghi che la mamma aveva messo in ammollo. Prendendone uno alla volta ne staccava la cappella dicendo: “Fuori uno, fuori due, fuori tre...”.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">Nella sua testa maturò la soluzione: avrebbe fatto in modo che i nonni per vari motivi fossero impossibilitati a presentarsi alla serata. Prese carta e penna e mise per iscritto il piano che doveva scattare la mattina del giorno della festa canora.</span></p><p><span style="color: red; font-family: arial;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO"</span></p><p><span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><b>3 - 4 giugno, il giorno del concerto serale.</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Nonna Betta al mattino riceve una telefonata da Gioela.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Ciao nonna sono Gioela, volevo sentirti.”</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Oh ciao Gioela, che carina.”</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Che fai di bello oggi, nonna?”</span></p><p><span style="font-family: arial;">“E che devo fare? Sono in ospedale e mi curano.”</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Ah bene, nonna mi raccomando, non ti muovere da lì e stai bene. Ciao ciao.”</span></p><p><span style="font-family: arial;">Chiusa la telefonata Gioela strofinandosi le mani mormora: “E una è a posto!”</span></p><p><span style="font-family: arial;">Ora pensa a nonna Francesca e la immagina sulla corriera. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Sì, dovete sapere che Gioela, venuta a conoscenza di una gita della parrocchia alla Madonna del Latte, ha convinto nonna Francesca a parteciparvi dicendole che avrebbe avuto latte gratis per un anno. Ma Gioela non sa che la nonna quel mattino aveva ricevuto una telefonata che la informava che la gita non si sarebbe fatta dato che avevano trovato la corriera con le gomme forate.</span></p><p><span style="font-family: arial;">E nonno Matteo? Il poveretto si è trovato alla porta i carabinieri che lo accusano di avere rubato 5 pecore al vicino Cuccureddu, il pastore. In effetti le pecore stanno legate al gelso nel suo cortile e si chiede chi fosse l'artefice di questo brutto scherzo. </span></p><p><span style="font-family: arial;">I carabinieri lo informano che una telefonata anonima con una voce da bambina, che secondo loro era alterata, li aveva informati del furto. . </span></p><p><span style="font-family: arial;">Triste è la scena nel vedere compare Matteo con le manette ai polsi scortato da due carabinieri dirigersi verso la camionetta. La gente si è assiepata ed è senza parole, mai avrebbe immaginato che Matteo fosse un ladro. A un giornalista della Nuova Sardegna un vicino di casa afferma che ci sono di mezzo i servizi segreti deviati.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Proprio mentre Matteo sta salendo sulla camionetta, dal fondo della strada arriva di corsa Cuccureddu, il pastore. Dopo un paio di minuti nonno Matteo è libero con il pastore che continua ad abbracciarlo ringraziandolo. Ringraziandolo di cosa? </span></p><p><span style="font-family: arial;">In pratica è successo che il tetto della stalla che ospitava le pecore è crollato e il furto le ha salvate. Noi sappiamo però che il furto l'ha commesso Gioela per bloccare il nonno.</span></p><p><span style="font-family: arial;">E come Gioela blocca nonna Peppa? Facile. Alle 10,00 Gioela si presenta da nonna Peppa sapendo che di lì a poco avrebbe preso la mezza pastiglia di Cumadin. Infatti da brava nipotina la aiuta mettendo la mezza pastiglia nel bicchiere aggiungendone però altre 4. Poi saluta e se ne va con un diabolico sorriso sulle labbra. Quello che Gioela non sa è che la nonna come al solito aveva la sera prima mischiato le medicine e quello che bevve non era Cumadin ma Diarstop.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Proprio in quel momento nella macchia mediterranea verso l'Argentiera cammina guardingo nonno Gianpiero. Che ci fa lì? Semplice, Gioela la sera prima gli fece visita e dopo quattro chiacchiere, con noncuranza pose il giornale che si era portato sul tavolo, aperto a una pagina precisa. Il nonno lì per lì non lo degnò di uno sguardo, ma poi il titolo a lettere cubitali attirò la sua attenzione.</span></p><p><span style="font-family: arial;">“Da due giorni un orso marsicano gira facendo razzie di galline nelle zone dell'Argentiera. C'è una grossa taglia per chi lo cattura, vivo o morto.”.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">Gioela vide subito negli occhi del nonno ardere le fiamme del cacciatore e capì di avere fatto Bingo.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJJumf9dQT5SGaqxyCU2QHyFs71Go8MVb7ZMWiIc7BtOE98meFZNDg-YVeJYD1HIqpIY-0OFqI-FCWQGsQPoHyJMbuCLpWviBD33iiM2NS6IluBcrDvESyaopXBlwfDBN7t8U97BgDLezAvDxDf3DzrWGp7K37C1_J4Srow-HDzRjlSjIbxp0kVxD5/s915/disegno%202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="915" height="448" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJJumf9dQT5SGaqxyCU2QHyFs71Go8MVb7ZMWiIc7BtOE98meFZNDg-YVeJYD1HIqpIY-0OFqI-FCWQGsQPoHyJMbuCLpWviBD33iiM2NS6IluBcrDvESyaopXBlwfDBN7t8U97BgDLezAvDxDf3DzrWGp7K37C1_J4Srow-HDzRjlSjIbxp0kVxD5/w640-h448/disegno%202.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: arial;">Ora Gianpiero sta seguendo fresche tracce di orso. C'è da dire che c'è una pecca nel suo aspetto: nell'eccitazione della caccia si è messo la cartucciera di traverso, alla Pancho Villa. Nel caso sentisse i morsi della fame si è messo nella bisaccia una teglia intera di lasagne. Quello che non sa è che Gioela ha sostituito i proiettili nella cartucciera con finti proiettili che scoppiano nella canna. Niente di grave, Gioela si è informata bene sui danni collaterali. Sembra che al massimo al nonno gli si brucino la barba e i capelli quel tanto che basta a non poter essere presente la sera alla festa.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Ed ecco l'orso, è sdraiato dietro un cespuglio. Veloce come un fulmine Gianpi punta il fucile nella sua direzione mirando alla testa. L'orso notando Gianpiero si rizza sulle due zampe guardingo. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Questa immagine terrorizza il nostro cacciatore: l'animale che vede non è un orso marsicano ma bensì un grizzly alto due metri. Aggrappandosi a una flebile speranza cerca di convincersi che forse si tratta dell'orso Yoghi. Per confermare ciò si guarda a destra e a sinistra cercando Bubu, che non c'è ovviamente. Ecco che nel nostro amico il coraggio del cacciatore fa spazio piano piano all'istinto di conservazione, e ciò lo porta in men che non si dica a girarsi di scatto e correre a gambe levate. L'orso credendo che sia un gioco si mette a correre proprio nella sua direzione. Il signor Gianpiero non ha mai corso così veloce nella sua vita, ma questo non basta, e nel panico perde la bisaccia. Al limite delle forze con il cuore che gli scoppia in petto, dandosi ormai per morto, si ferma aspettando una zampata che però non arriva. Si gira e vede l'orso che, trotterellando, si allontana tenendosi la teglia di lasagne.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Certo che per un cacciatore dovere la vita alle lasgne non è cosa da divulgare.</span></p><p><span style="font-family: arial;">E i nonni Mariuccia e Antonio? Nessun problema: a mezzogiorno Gioela si presenta da loro con due pizze. Un piccolo pensiero che i nonni apprezzano molto. Tornando a casa Gioela ridacchia sotto i baffi immaginando i nonni in bagno sul water a turno per ore e ore. In effetti i nonni passano sì il pomeriggio in bagno, ma non a turno, bensì insieme per cercare di bloccare la lavatrice che in centrifuga sbatte a destra e sinistra e non c'è modo di fermarla. La lavatrice iniziò la centrifuga proprio nel momento in cui i due si apprestavano a gustare le pizze. Quando finalmente dopo un'ora tornano in cucina, notano che le pizze sono sparite. Se le è mangiate il gatto che ora è alle prese con una forte evacuazione corporale.</span></p><p><span style="font-family: arial;">C'è il turno anche di nonna Gavina. Nel primo pomeriggio troviamo Gioela e la nonna percorrere a piedi un viottolo. Gioela aveva detto alla nonna che un amico produce del pecorino di ottima qualità. La donna si è interessata subito e infatti si stanno dirigendo dal pastore Naturalmente non c'è nessun pastore e nessun formaggio: è una trappola della furba Gioela. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Dopo lo sfiancante cammino di chilometri, Gavina con la nipote giunge a un capanno nel bosco senza immaginare cosa l'aspetta. E' stanca, grondante di sudore e i piedi che gli scoppiano nelle scarpe. Maledetta l'idea di mettersi le scarpe da tennis plastificate. Appena entrata nel capanno succede tutto in un attimo: tre bambini la immobilizzano e in un batter d'occhi si ritrova stesa su un tavolaccio, legata e con i piedi nudi. Non capisce cosa sta succedendo e il terrore l'assale. </span></p><p><span style="font-family: arial;"> Vede uno dei tre bimbi prendere una confezione di sale e con un pennello cospargerlo su i suoi piedi sudati. Gavina comincia a intuire a cosa sta andando incontro e la conferma arriva quando, da una porticina laterale, arriva lemme lemme una capra.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Poco dopo Gioela e gli amici camminano nel bosco per tornare a casa. La bimba sta immaginando la nonna che impazzisce mentre la capra le lecca le piante dei piedi. Si è informata bene: la lingua ruvida della capra scatena un prurito pazzesco. Sa anche però che la pazzia durerà qualche ora e poi la nonna ritornerà normale. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Ma ancora una volta le cose non vanno come pensa Gioela. Usciti i bimbi la capra si avvicina famelica a quei piedi piccini dalla forma vagamente palmipede. Mentre si appresta a estrarre il ruvido arnese qualcosa nell'aria attira la sua attenzione. Spalanca le sue narici e qui compie il suo grande errore. Gli effluvi provenienti dai piedini la fanno stramazzare a terra svenuta. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Dopo un'ora di fatica e pazienza Gavina riesce a liberarsi dai lacci e torna a casa.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">L'ultima vittima è nonna Lucia. L'idea di Gioela è come una sceneggiatura di un film. Su suo ordine i soliti tre amichetti stanno andando a casa di nonna Lucia per rapirla e nasconderla in un casolare fino al giorno dopo. Inoltre Gioela sta valutando l'idea di chiedere un riscatto a nonna Mariuccia. Tutto avviene come stabilito: i tre amichetti entrano silenziosi nella casa della poveretta. La legano, la imbavagliano e fuggono in bicicletta. C'è una piccola pecca: i tre, molto scarsi in aritmetica, si sono intrufolati non nella casa al civico 6 ma al 9, dove abita la signora Pasqualina portandosela via.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>4 - La serata canora.</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Gioela è tranquilla e serena. La canzone l'ha preparata per bene ed è sicura di fare un bel figurone. Non è semplice cantare a cappella, ma lei è fiduciosa delle proprie capacità. Sa che babbo e mamma, forse pure Bufera, sono tra il pubblico. Questa aspettativa evoca un pentimento. Il pensiero va ai nonni e le nonne che ha eliminato uno a uno. Si chiede se non avesse esagerato, se qualcuno si fosse fatto male. Per esempio la nonna Peppa con tutto quel Cumadin come sta? Un senso di rimorso per ciò che ha fatto ai nonni inizia a insinuarsi nella sua coscienza, ma non si può più tornare indietro.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">La chiamano, è il suo turno. Sale sul palco accompagnata dagli applausi scroscianti del pubblico. Cerca i volti di babbo e mamma regalando loro un grande sorriso. Oddio c'è anche Bufera, speriamo che non combini guai. Si avvicina al microfono e annuncia il titolo della canzone: “Farfalle”. Un boato di approvazione sale dal pubblico. Aspettando che cali il silenzio, Gioela percepisce dei rumori di passi dietro di sè. Il suono di una chitarra nelle casse acustiche e un colpo di grancassa la fanno voltare. Quello che vede la lascia a bocca aperta, frastornata. I nonni e le nonne le stavano sorridendo, ognuno con il proprio strumento pronti a suonare. Paradossalmente una grande gioia le riempì il cuore. Nelle fila dei fiati c'è nonna Peppa pronta a soffiare in un bottiglione vuoto di vino. Alla ritmica c'è nonno Matteo con i campanacci. </span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQQAbGj4qXTJTPjBlPWUuXy9sD9RHLHL2Qsg6PDssnRBoa3npzJg5PCAMedIVoJcJLCOA13skTH7VMCtVrv_dMKwjvvbD7vY_pzb086N4UXQcSeOyx5RYe_BijZ2CySR4401_nsiqlwnFptj0WtEr-EPz1W2nKQUIZKCVheL8sVhTegbUrQ8C90U-5/s914/disegno%203.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="642" data-original-width="914" height="450" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQQAbGj4qXTJTPjBlPWUuXy9sD9RHLHL2Qsg6PDssnRBoa3npzJg5PCAMedIVoJcJLCOA13skTH7VMCtVrv_dMKwjvvbD7vY_pzb086N4UXQcSeOyx5RYe_BijZ2CySR4401_nsiqlwnFptj0WtEr-EPz1W2nKQUIZKCVheL8sVhTegbUrQ8C90U-5/w640-h450/disegno%203.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: arial;">Si gira verso il microfono per dare inizio alla canzone ma si accorge che l'emozione e la gioia le hanno bloccato il respiro: non riesce a cantare! Il pubblico le regala un lungo applauso di incoraggiamento, ma Gioela non ricorda neppure le parole della canzone. Un nuovo suono le giunge da dietro, come il tintinnio che provoca una posata su un bicchiere. Si volta e vede sullo schermo gigante alla parete una ripresa in diretta dalla camera d'ospedale di nonna Betta. Con in mano un forcipe è pronta a usarlo su una serie di flebo di varia grandezza.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Ma non è finita. Sull'altra metà dello schermo, in una diretta dal paradiso, appaiono nonno Paolino con un flauto e nonno Domenico con una cetra. Gioela scoppia a ridere quando nota che i due nonni hanno due ali che spuntano da dietro le spalle. Miracolosamente la risata la libera dalla morsa che le opprime il petto, e finalmente la bimba ritrova il fiato per cantare. Si gira decisa verso il microfono con l'immagine di nonno Domenico che le fa il pollice alzato.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Alla fine della canzone per Gioela, oltre alle farfalle volano gli applausi, le urla di gioia di babbo e mamma, le rimanenti 57 carte di “Solo” e i baci dei nonni.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Poi ella volge lo sguardo verso il cielo per vedere nonno Domenico e nonno Paolino volteggiare tra le stelle con le loro buffe alette da galletti amburghesi.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Quello che Gioela non sa è che i due furbacchioni approfittando del fatto di suonare gomito a gomito con nonna Betta hanno colto l'occasione per fare (appunto) i galletti. Non solo, le decantarono le bellezze del Paradiso, le gite con i picnic sulle stelle. Senza tralasciare il fatto che lassù nei villaggi turistici i cuochi, d'obbligo, devono essere sardi e ciò è graranzia di ottima cucina. E poi si beve un ottimo Vermntino di Vòenere..</span></p><p><span style="font-family: arial;">Insomma è andata a finire che le strapparono un arrivederci molto prossimo. </span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">Infatti la luna e le stelle non dovettero attendere molto per vedere nonna Betta svolazzare nell'azzurro del cielo con un paio di alette da galletto amburghese verso il Paradiso e verso i due furbacchioni.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-74970029746681267352022-10-24T20:49:00.001+02:002022-11-03T12:16:15.881+01:00L'EDICOLA "VILLA" IN PIAZZA MARCONI A VIMERCATE di Marco Bartesaghi<p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkfm_chfEOCA5r2mI2F63DITuknJbncv0z31cl5HxwMuHrX92O4EwKvFW9hgSXuQBFiKsPO_7W60yEJI1bAffxRBtxG70fdQtQpedlI5ncQTOSp0WUk6QDlXZN0zKCYR06qRcXRwrWn-ShreauvkG3McLUWRnUvUuqyEeq8gs2qJDn_nN7Tri5y3eH/s1000/1666626036046.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="517" data-original-width="1000" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkfm_chfEOCA5r2mI2F63DITuknJbncv0z31cl5HxwMuHrX92O4EwKvFW9hgSXuQBFiKsPO_7W60yEJI1bAffxRBtxG70fdQtQpedlI5ncQTOSp0WUk6QDlXZN0zKCYR06qRcXRwrWn-ShreauvkG3McLUWRnUvUuqyEeq8gs2qJDn_nN7Tri5y3eH/w400-h206/1666626036046.jpg" width="400" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Per quasi 75 anni, in piazza Marconi a Vimercate è stata presente un'edicola di proprietà della famiglia Villa, la famiglia di mia moglie Giovanna.</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS-Op_3hDZcaMUwOXIdQdrt2LFac64fB2_xHXQpcnjPNH6utRv8r3UXP4mTN8JuXDW9dopZdr6xc4DoAr29HYYn3uKCbL4FHF4cUiPP5vK2HeMwqQYFgqQg6XfOi5skTTR421pGWPXCn5aiqAutTN2Al6I_m_FyYofyEfyfETZxbzdhXG222Z83M-9/s1000/nonno%20samuele001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="727" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS-Op_3hDZcaMUwOXIdQdrt2LFac64fB2_xHXQpcnjPNH6utRv8r3UXP4mTN8JuXDW9dopZdr6xc4DoAr29HYYn3uKCbL4FHF4cUiPP5vK2HeMwqQYFgqQg6XfOi5skTTR421pGWPXCn5aiqAutTN2Al6I_m_FyYofyEfyfETZxbzdhXG222Z83M-9/w234-h320/nonno%20samuele001.jpg" width="234" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Samuele Villa</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Nel 1948 il comune di Vimercate aveva rilasciato la licenza per la vendita di giornali a Samuele Villa, suo nonno, invalido della Prima Guerra Mondiale, nato a Verderio Superiore nel 1895. Figlio di Antonio e di Carolina Colombo, abitava in piazza Roma, nella "curt di Bali", il soprannome della famiglia che in quella piazza gestiva un panificio. </span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">Samuele aveva sposato Maria Riva (Verderio S. 1900 - Vimercate 1991); dal loro matrimonio erano nati Pietro (Pierino), nel 1924, e Carolina, nel 1925. </span></p><div><br /></div><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLnHKDCoN5oQBTj-MbXtsHcjMXhaBjvafSDeua9qjovUGbrWseSqYj5acEbgCQMUT7iiYv574ELlUP8VkUMw3aK1tHVrephpjHlqo9K5dUwe3TalBjlZXSqK7Pj2t1c5XCbV6PQRX-GFxMN3xIpTPALeDlCmqqjNQ6ibjGGgPpwy1ohNV0i6QoYjzI/s1000/foto%201%20rid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="740" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLnHKDCoN5oQBTj-MbXtsHcjMXhaBjvafSDeua9qjovUGbrWseSqYj5acEbgCQMUT7iiYv574ELlUP8VkUMw3aK1tHVrephpjHlqo9K5dUwe3TalBjlZXSqK7Pj2t1c5XCbV6PQRX-GFxMN3xIpTPALeDlCmqqjNQ6ibjGGgPpwy1ohNV0i6QoYjzI/w474-h640/foto%201%20rid.jpg" width="474" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;">La prima edicola era posizionata sul marciapiede che fa angolo fra piazza Marconi e via Vittorio Emanuele II, dove, fino a pochi anni fa, c'era una cabina telefonica. Era un chiosco in legno, costruito dal falegname Biella, a base quadrata, con il lato di 140 cm e il tetto a quattro spioventi.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbkGZeO3P-y_OhFdBkMM-amrM2iXooNCxQmUJzM_7ZaQIw5BnveCPpkO832XT67J9IlL7HMcpGZLzZiWjCAd_5NKN52HObg5Hgnc-obqUf_cNRtEtEVZ7ZgFMj58AxfS49jvFuc1skr5sBzoebsEs0OJ6rTyHwsmVPKxVlsXI2E37O5hlTlBSmJyKN/s1000/foto%202%20rid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="730" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbkGZeO3P-y_OhFdBkMM-amrM2iXooNCxQmUJzM_7ZaQIw5BnveCPpkO832XT67J9IlL7HMcpGZLzZiWjCAd_5NKN52HObg5Hgnc-obqUf_cNRtEtEVZ7ZgFMj58AxfS49jvFuc1skr5sBzoebsEs0OJ6rTyHwsmVPKxVlsXI2E37O5hlTlBSmJyKN/w293-h400/foto%202%20rid.jpg" width="293" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Il disegno della prima edicola in legno</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiT6GsR7tYREOhUfdRzDVZyB6dpwXUa2QVAvTF72ZngR43X-WBTu4rouEioLmwkl2hhMrqt1rFGB7x2iasYhFUBnvTxMpzoaKl7ZIJwFblAw2dnvo1b0AwGx37jWe1asUx3Fiv-DucZ3GuoUEaFzEF3vz1KF54lrnpotajKB6mmgYRllmi6dnU5gtQ/s1000/foto%203%20rid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="664" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiT6GsR7tYREOhUfdRzDVZyB6dpwXUa2QVAvTF72ZngR43X-WBTu4rouEioLmwkl2hhMrqt1rFGB7x2iasYhFUBnvTxMpzoaKl7ZIJwFblAw2dnvo1b0AwGx37jWe1asUx3Fiv-DucZ3GuoUEaFzEF3vz1KF54lrnpotajKB6mmgYRllmi6dnU5gtQ/w265-h400/foto%203%20rid.jpg" width="265" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Maria, moglie di Samuele, con il nipote ... Samuele</span> </td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Nel 1956, quando fu realizzata la "stazioncina" dell'A.T.M., l'edicola fu trasferita al suo interno, nell'angolo sinistro.</span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJYYPsIZ6mSbhXSWzw4OKjf7g57oDf7XsVD3vOM3aW1dx-dMVhfVnflKTVW6-U7oun_Z9utBP0HefNzC2SF3B4ftk-ESJyANKeBo8hpeenW2WNE6Ki143kSM5VEywczJyZf96kuxLyGadUhWXfcryWXg86KV6VIK6UfPfR2rEnB98DgEDGJ9OI-t5J/s1000/foto%205%20rid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="685" data-original-width="1000" height="438" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJYYPsIZ6mSbhXSWzw4OKjf7g57oDf7XsVD3vOM3aW1dx-dMVhfVnflKTVW6-U7oun_Z9utBP0HefNzC2SF3B4ftk-ESJyANKeBo8hpeenW2WNE6Ki143kSM5VEywczJyZf96kuxLyGadUhWXfcryWXg86KV6VIK6UfPfR2rEnB98DgEDGJ9OI-t5J/w640-h438/foto%205%20rid.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">1955 -Il disegno della piazza Marconi e della nuova stazione dei tram</span></td></tr></tbody></table><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Nel 1973, quando l'edificio fu abbandonato, l'edicola tornò all'esterno, prima in via Volta (ora via Bakhita), e poi, nel 1987, sul piazzale A.T.M</span>.</div><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibBUjlm7mIWBdPKJt0bt8pa1pdoixQtl43av6Hby8V5TrpU3UOaVtG4shqWW1mNaoZKpMPiWg29ghGXkTYKGLfxKx_0dMZ7Pe7GGDDrNGzmNE_fgUteCkspP1Mo7wjmjAXuBAu2_wcH0jlkU0SiWnRGKNJW5mTyMbVZOIwGqFCoD9hVPMllj-Yobih/s1000/foto%206%20rid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="725" data-original-width="1000" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibBUjlm7mIWBdPKJt0bt8pa1pdoixQtl43av6Hby8V5TrpU3UOaVtG4shqWW1mNaoZKpMPiWg29ghGXkTYKGLfxKx_0dMZ7Pe7GGDDrNGzmNE_fgUteCkspP1Mo7wjmjAXuBAu2_wcH0jlkU0SiWnRGKNJW5mTyMbVZOIwGqFCoD9hVPMllj-Yobih/w400-h290/foto%206%20rid.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">1987 - l'edicola sul piazzale A.T.M, per permettere la realizzazione del parcheggio</span></td></tr></tbody></table><br /><div><br /></div><div><span style="font-family: arial;">Occupa la posizione attuale dalla fine del 2001, dopo l'inaugurazione della Galleria di Piazza Marconi.</span></div><div><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTX2XL0AaElXiINfuQ91IfrjifTH963e7wszmjYqjV-jWLdcuB2PmFHzGxSFgV7r0cIMmYiZCYwtPpa2x_hkm-MxZv5vleA5pYIVDlxztgvcy7rYpyxrI4M0EjyuXQfIpyUGtmhFIhE5vKAIDl3V1Uz4xw05fk6RLfOeWdtO7dv2DMZhByGu88LV7y/s1000/1666624369585.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="928" data-original-width="1000" height="371" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTX2XL0AaElXiINfuQ91IfrjifTH963e7wszmjYqjV-jWLdcuB2PmFHzGxSFgV7r0cIMmYiZCYwtPpa2x_hkm-MxZv5vleA5pYIVDlxztgvcy7rYpyxrI4M0EjyuXQfIpyUGtmhFIhE5vKAIDl3V1Uz4xw05fk6RLfOeWdtO7dv2DMZhByGu88LV7y/w400-h371/1666624369585.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">***</span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; text-align: left;"><span style="color: red;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO"</span></span></div><div><br /></div><p><span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;">Pur essendo, da sempre, una piccolissima azienda, intorno ad essa ha sempre ruotato tutta la numerosa famiglia. </span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghoOrGmC9h4zFrn-r9BsJSP8lPVMCnrvMNXGsizGcFGJKO66aHwkljsVa1DvQx_Z9vuMAgSCwS1O_0t6kVQILxALNhcadgjtGRp1jCdn64yiVJaSM_I-uhRYQV51r_2boYvgq_TsnWxrOgEugQLLpsuZNbShXbjqSgAZ42KOLMVpPBTuglAqSNwQ1V/s1000/foto%207%20rid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghoOrGmC9h4zFrn-r9BsJSP8lPVMCnrvMNXGsizGcFGJKO66aHwkljsVa1DvQx_Z9vuMAgSCwS1O_0t6kVQILxALNhcadgjtGRp1jCdn64yiVJaSM_I-uhRYQV51r_2boYvgq_TsnWxrOgEugQLLpsuZNbShXbjqSgAZ42KOLMVpPBTuglAqSNwQ1V/w640-h426/foto%207%20rid.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Oltre ai personaggi indicati dal nome, citati nell'articolo, nella fotografia appaiono: Ermelinda Brivio, che tiene in braccio Claudio, il battezzando; Enrica Brivio, con il foulard, moglie di Pietro; Samuele Villa, fratello di Giovanna</span>. </td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;">A Samuele, il primo titolare, si era subito affiancata la figlia Carolina, che aveva lasciato il precedente lavoro da operaia. Con loro, i gestori ufficiali, collaboravano Maria, moglie di Samuele, e Pierino, che tutte le mattine, all'alba, in Lambretta, andava a ritirare i quotidiani presso l'agenzia distributrice, aiutava a sistemarli e poi si recava in fabbrica, alla Magnaghi di Brugherio, dove lavorava come fresatore. Poi c'era Giuseppe Ponzoni, un cugino che viveva in famiglia: faceva lo "strillone", su e giù lungo i tram in partenza a vendere i quotidiani ai passeggeri affacciati ai finestrini.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Carolina, che aveva la licenza per la "rivendita ambulante di giornali, riviste e stampe da effettuarsi a mezzo di triciclo", per tanti anni, tutte le mattine e con qualsiasi tempo, con due borse appese al manubrio della bicicletta, consegnava quotidiani e riviste a domicilio a quasi tutta Vimercate.</span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiADRGfD8Emow1JfLaWmayNaWCivhq9daLjfFLhnFol8FNUC14kB5sOO-Bd0L0ATJmy4Pz4-02WphwSoPl0I80WcQfG3iqXZmzjUK04fctQlyyY-w6uhwqbWnwGx1O-vZFImVjAOOH416dVBRq4aH_1sClAoORDgFv4_njcWZgaFR4sXiMkka3liZr/s1000/foto%208%20rid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="714" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiADRGfD8Emow1JfLaWmayNaWCivhq9daLjfFLhnFol8FNUC14kB5sOO-Bd0L0ATJmy4Pz4-02WphwSoPl0I80WcQfG3iqXZmzjUK04fctQlyyY-w6uhwqbWnwGx1O-vZFImVjAOOH416dVBRq4aH_1sClAoORDgFv4_njcWZgaFR4sXiMkka3liZr/w456-h640/foto%208%20rid.jpg" width="456" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Licenza per la vendita ambulante</span></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><span style="font-family: arial;">Ma anche gli altri componenti la famiglia si davano da fare: Claudio, ad esempio, fratello di Giovanna, quando era liceale, durante le vacanze sostituiva la "zia Carolina" nella distribuzione porta a porta.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Dall'agosto 1988 Giovanna è subentrata a Carolina come titolate dell'edicola e io ho cominciato a lavorare con lei. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Dopo trentaquattro anni, il 30 settembre scorso abbiamo cessato l'attività e, non essendo riusciti a trovare qualcuno interessato ad acquistarla, ora la piazza Marconi è priva di una rivendita di giornali e il chiosco chiuso mette un po' di tristezza.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dygTD3uAF_XApOBJC_UymnIfLerlVLnmTL9G9nDTP0ALKvxQTR3NNFOLGha1ShiUCiWCBp85mAdeV7mTh03hg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe><p></p><p></p><div style="text-align: left;">Marco Bartesaghi</div><p></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-4120555706024100002022-04-26T20:58:00.001+02:002022-04-26T21:00:24.857+02:00"LE NAVI DI ENRICO COLOMBO" in mostra a Verderio<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpYtmcN6H82-DWyTiezqI7YPlkaxlwj8K7I5sgoFEb6njuKO0kgLfBXJPVcuK5jmwyO9alWweOfro9pTdkoRxQFxlTHAl0LiqBE-vg1UAUz7a3Xwt3gfiWpUzUoFCvuEK-_eOvV-ff1aApY-UFjsYal2KfWJqvqeY9M45GsM_tLa9ayYADcl-Bsjpb/s650/navi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="478" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpYtmcN6H82-DWyTiezqI7YPlkaxlwj8K7I5sgoFEb6njuKO0kgLfBXJPVcuK5jmwyO9alWweOfro9pTdkoRxQFxlTHAl0LiqBE-vg1UAUz7a3Xwt3gfiWpUzUoFCvuEK-_eOvV-ff1aApY-UFjsYal2KfWJqvqeY9M45GsM_tLa9ayYADcl-Bsjpb/s16000/navi.jpg" /></a></div><br /> <p></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-63611491519017670002022-04-26T20:52:00.001+02:002022-04-26T21:00:20.329+02:00<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwm-rwFwZ5x79SSFOHBqqGohyw2D4YReoYwQKOMUsyly8cPexF4oBpskwk0RmikFZIgkYv20cmVvhEJpb15aU6ADzb6EGcTh_mtPm-2VDXFJn1PhX84R6soVLuO8UvVaS28hwDyh__jpXCGAKxbECJRQ6P-IbFC1KYmLEKx_CoU2otvVwpIqxJog97/s920/mercatino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="920" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwm-rwFwZ5x79SSFOHBqqGohyw2D4YReoYwQKOMUsyly8cPexF4oBpskwk0RmikFZIgkYv20cmVvhEJpb15aU6ADzb6EGcTh_mtPm-2VDXFJn1PhX84R6soVLuO8UvVaS28hwDyh__jpXCGAKxbECJRQ6P-IbFC1KYmLEKx_CoU2otvVwpIqxJog97/s16000/mercatino.jpg" /></a></div><br /> <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEl72akUBo9xNzbZQPQFMscCi5Tm7j6_xKPJIZshGDBissIqbMbuslS3f6dJe5_TWjkvty4nYgEIqPJNXY41_efe9i8VfGl5smwMufk0VyxgwWGvRS6h_XAQGIXUR7scpDqxnF4Jo48-xrodXKZr2HeP6rP7k8GQjG21OaofVbBrz7ILmB2gQc0ZZW/s916/giorgino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="916" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEl72akUBo9xNzbZQPQFMscCi5Tm7j6_xKPJIZshGDBissIqbMbuslS3f6dJe5_TWjkvty4nYgEIqPJNXY41_efe9i8VfGl5smwMufk0VyxgwWGvRS6h_XAQGIXUR7scpDqxnF4Jo48-xrodXKZr2HeP6rP7k8GQjG21OaofVbBrz7ILmB2gQc0ZZW/s16000/giorgino.jpg" /></a></div><br /> <p></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-15443345900421654432022-04-26T19:04:00.001+02:002022-04-26T21:00:14.837+02:00"IL SOFFIO DELLO SPIRITO" - I CATTOLICI NELLE RESISTENZE EUROPEE un incontro trasmesso su you tube<p><span style="font-family: arial;">Un amico, il professor Claudio Consonni, che ringrazio, mi ha mandato questo comunicato su un incontro sui cattolici nelle Resistenze europee, organizzato dall'associazione "La Rosa Bianca" e dall'ANPC (Associazione Nazionale Partigiani Cristiani), che può essere seguito su you tube.</span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT6KQTGtUiGTdJePr-62nDIXQSBtUzVwKbefSVLtZuXfhE_DVfSKwptlsBn23nI2Cx5SsC65UepctZz_M3C1yflYvOrf4jmLzUwv655o6AFHi6ZPKv6RuTHNZCnW9YUfPIfcoCEtJWBwSD8S0_OiWJ1kBzTt7932qwmNQ2qrHRVfpZkkcu0rKkSvUQ/s650/la%20rosa%20bianca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="372" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT6KQTGtUiGTdJePr-62nDIXQSBtUzVwKbefSVLtZuXfhE_DVfSKwptlsBn23nI2Cx5SsC65UepctZz_M3C1yflYvOrf4jmLzUwv655o6AFHi6ZPKv6RuTHNZCnW9YUfPIfcoCEtJWBwSD8S0_OiWJ1kBzTt7932qwmNQ2qrHRVfpZkkcu0rKkSvUQ/s16000/la%20rosa%20bianca.jpg" /></a></div><br /> <br /><p></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-27283616817561581482022-04-26T18:43:00.002+02:002022-04-26T21:00:10.140+02:00VERDERIO, INFERIORE E SUPERIORE: APRILE 1945, LE PRIME AMMINISTRAZIONI COMUNALI DEL DOPOGUERRA di Marco Bartesaghi<p><span style="font-family: arial;">Nei giorni successivi al 25 aprile 1945, mentre si consumavano gli ultimi episodi della guerra in Italia e Mussolini – quello che aveva detto: <i>“se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi”</i> – , in fuga verso la Svizzera con alcuni suoi gerarchi, veniva arrestato e poi fucilato, in quei giorni si dava inizio alla ricostruzione, anche a livello locale, delle istituzioni democratiche che il fascismo aveva cancellato.<br />Nei due comuni di Verderio, Inferiore e Superiore, vennero subito costituiti i Comitati di Liberazione Nazionale (CLN) locali, che ebbero come primo incarico quello di organizzare le nuove amministrazioni comunali e le elezioni dei nuovi sindaci. <br /> </span></p><p><span style="font-family: arial;">Per Verderio Inferiore non sono riuscito, spero solo per il momento, a rintracciare l’intera documentazione. So soltanto che Gianfranco GNECCHI RUSCONE fu eletto sindaco e Primo OLIVEIRA e Giuseppe NEGRI nominati assessori effettivi. In seguito, 18 agosto 1945, la giunta nominò come assessori supplenti Luigi MOTTA e l’ing. Luigi GALLAVRESI.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkpiNhSTho0jiWK9GNdlk20hr84pYegMy8QA8rAe0UJ68eqYODi21kpYxja3k4mjI8E2nWANOgvgzDuLu3hTBNqLaM8fVW6WooxSsDuUGpJvmfbWGTpmkGqaP1xzSLpWcUzEuRhSymfbCrAD_DOu0h3TFDQcO9j3ne4j_M0sG4scKOcvZvk0S6b_AW/s4468/gianfranco%20gnecchi001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="4468" data-original-width="2843" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkpiNhSTho0jiWK9GNdlk20hr84pYegMy8QA8rAe0UJ68eqYODi21kpYxja3k4mjI8E2nWANOgvgzDuLu3hTBNqLaM8fVW6WooxSsDuUGpJvmfbWGTpmkGqaP1xzSLpWcUzEuRhSymfbCrAD_DOu0h3TFDQcO9j3ne4j_M0sG4scKOcvZvk0S6b_AW/s320/gianfranco%20gnecchi001.jpg" width="204" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gianfranco Gnecchi Ruscone, primo sindaco di Verderio Inferiore nel dopoguerra.<br /></td></tr></tbody></table><br />Nell’archivio comunale dell’ex comune di Verderio Superiore, ho invece potuto consultare due cartelle del 1945, una intitolata intitolata "Amministratori Comunali", l'altra "CLN", con le quali è possibile ricostruire più dettagliatamente la vicenda <b>(1)</b>. </span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiunaFSByFFGNJbzl2YdA3OgtAhq8j2ISamKIUSsL1tGfVMJ3T47s44w0bR6xRNvS2-FfjFegl5uS-khZYj0rls-q40aBABKsKDbkllX6dlgmOjlJkgKt1xzT52GwwJ4G904hoBbA_dxdtF7dljh4efY2EqtNYIcNzMqV5oUYwJPz9JaIpM0qTVXt52/s979/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="644" data-original-width="979" height="422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiunaFSByFFGNJbzl2YdA3OgtAhq8j2ISamKIUSsL1tGfVMJ3T47s44w0bR6xRNvS2-FfjFegl5uS-khZYj0rls-q40aBABKsKDbkllX6dlgmOjlJkgKt1xzT52GwwJ4G904hoBbA_dxdtF7dljh4efY2EqtNYIcNzMqV5oUYwJPz9JaIpM0qTVXt52/w640-h422/Immagine.jpg" width="640" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;">Il CLN di Verderio Superiore era composto da cinque persone: Giovanni SALA, comunista; Rino CASSAGO, socialista; Franco ing. CATENACCI, democristiano; Angelo COLNAGHI, socialista e aderente al movimento “La Difesa del Contadino”; Maria VISMARA, democristiana e aderente al movimento “La Difesa della Donna”.<br />Altre tre persone facevano parte della Commissione per l’Epurazione: Giuseppe FRIGERIO, Carlo VIGANÒ e Cesare BRIVIO <b>[documento n.1]</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Ai CLN locali era stato assegnato il compito di indicare i candidati alla carica di </span></p><p><span style="font-family: arial;">sindaco <b>[documento n.2]</b><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> Il Comitato di Verderio Superiore - “previa consultazione del popolo”, che non si sa però con quali criteri si sia svolta - aveva scelto le seguenti persone: Giulio BERETTA, Pietro COMI, Alessandro GNECCHI RUSCONE e Donato PASSAQUINDICI.<br /> </span></p><p><span style="font-family: arial;">Alessandro Gnecchi Ruscone, uno dei membri della famiglia che possedeva gran parte dei terreni e degli edifici di Verderio Sup., era stato podestà di Verderio, prima che questa carica venisse sostituita, durante la Repubblica Sociale Italiana, da quella del commissario prefettizio; Giulio Beretta era l'agente di campagna dell'azienda agricola della famiglia Gnecchi; Donato Passaquindici era il proprietario dello Scatolificio Ambrosiano, un'azienda che da Sesto San Giovanni, all'inizio del 1942, era sfollata a Verderio; Pietro Comi titolare di una ditta tessile che aveva sede in paese. <b><br /></b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Il 30 aprile alle ore 10 il "popolo" venne chiamato ad eleggere il sindaco. Gli elettori, in realtà, erano un'esigua rappresentanza del popolo, poiché i chiamati al voto erano soltanto i capifamiglia del paese. 88 persone di sesso maschile furono i votanti.<br />Alessandro Gnecchi Ruscone ottenne 54 voti, Giulio Beretta 16, Pietro Comi 15 e Donato Passaquindici 3.<br />Il verbale dello scrutinio della votazione è contenuto in un documento intestato al Comitato di Liberazione Nazionale, che contiene la firma dei tre scrutatori, Giovanni SALA, Carlo MOTTA e Giuseppe VIGANÒ e la firma, illeggibile, di un membro del CLN, forse di un livello superiore a quello locale <b>[documento n.3].</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">In un altro documento, datato 2 maggio 1945, il racconto degli avvenimenti sembra diverso da quello narrato nel documento del 30 aprile ma, soprattutto, il risultato della consultazione non combacia con quello presentato in un altro documento di cui parlerò più avanti.<br />Il documento di mercoledì 2 maggio 1945, intitolato "VERBALE DELLA COSTITUZIONE DELLA NUOVA RAPPRESENTANZA MUNICIPALE PER EFFETTO DEGLI AVVENIMENTI INSURREZIONALI DEL 25 APRILE 1945", dice che il CLN locale, allo scopo di eleggere e designare la rappresentanza municipale, aveva convocato i capifamiglia, i quali ,"per acclamazione" , avevano nominato sindaco Alessandro GNECCHI. Nessun accenno alle votazioni avvenute due giorni prima.<br />Nella stessa occasione erano stati nominati, sempre per acclamazione, gli assessori, Pietro COMI, con funzione anche di vicesindaco, e Mario POZZONI, e designati i consiglieri comunali: Gerardo VILLA, Luigi SALA, Giuseppe VIGANÒ, Emilio BONANOMI, Domenico SPADA, Giuseppe PIROVANO, Giuseppe COLNAGHI, Eligio COLOMBO.<br />Tutti quanti avevano dichiarato di accettare l'incarico e dal quel momento aveva avuto inizio il lavoro della nuova amministrazione<b> [documento n.4].</b><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxiHvOugd71LVq5ZUT3WEo9Miq2Rbr_L1CiuQ5v--5ADuTV42FGQYHxYR8fAiyVyyK54ZCqu6lYtxyyZui8Lcj0XMX3xxDCorbrbG4ykkbJAeNNgps1isefGU3uqHFxj1p-51pYZTd2L5LFUHMibF3MIG7crY_eyMamHfGbFf1IdDrm2FHMrpsZtgg/s480/alessandro%20gnecchi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="338" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxiHvOugd71LVq5ZUT3WEo9Miq2Rbr_L1CiuQ5v--5ADuTV42FGQYHxYR8fAiyVyyK54ZCqu6lYtxyyZui8Lcj0XMX3xxDCorbrbG4ykkbJAeNNgps1isefGU3uqHFxj1p-51pYZTd2L5LFUHMibF3MIG7crY_eyMamHfGbFf1IdDrm2FHMrpsZtgg/s320/alessandro%20gnecchi.jpg" width="225" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alessandro Gnecchi Ruscone, primo sindaco di Verderio Superiore del dopoguerra.<br /></td></tr></tbody></table><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Senonché un altro documento, non datato, intitolato: "Comune di Verderio Superiore - Elenco delle cariche pubbliche", del precedente sembra essere più completo e ne corregge in parte il contenuto.<br />Non cambiano i nominativi di Sindaco e Vicesindaco. <br />La giunta invece risulta composta da 4 persone, Mario POZZONI, Luigi SALA , Giuseppe VIGANÒ, Gerardo VILLA, e il Consiglio Comunale indicato da questo documento non è più composto dalle persone prescelte nell'assemblea del 2 maggio, bensì dai componenti del CLN locale.<br />Il documento elenca infine i membri della Commissione di Controllo: Cav. Giulio BERETTA, Giuseppe BARAGGIA, Giuseppe COLNAGHI, Pietro OGGIONI <b>[documento n.5].</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Il 27 giugno il Governo Militare Alleato confermò la validità della nomina di Alessandro Gnecchi , puntualizzando che nessuna dimissione o sostituzione della carica di sindaco sarebbe stata autorizzata senza il suo consenso <b>[documento n.6]. </b><br /> </span></p><p><span style="font-family: arial;">L'amministrazione restò in carica poco meno di un anno, fino alle elezioni del 17 marzo 1946, tenute a suffragio universale, con il voto allargato, per la prima volta in Italia, alle donne <b>.</b></span></p><p><span style="font-family: arial;">Il 31 marzo Alessandro Gnecchi Ruscone presiedette il Consiglio Comunale , composto dai consiglieri eletti, che scelse il nuovo sindaco, Paolo ROTA, gli assessori effettivi, Sigismondo PIROVANO e Francesco PASSAQUINDICI, e quelli supplenti, Marco GARIBOLDI e Ferdinando VISCARDI. <br /> </span></p><p><span style="font-family: arial;"><b>NOTA</b><br /><b>(1)</b> Archivio Comunale Verderio Superiore, 1945: Amministratori Comunali,cat.1,cl.6,fasc.1; CLN,cat.1,cl.6,fasc.2<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="color: red;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO"</span> <br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> <span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"> <span style="font-size: large;">I DOCUMENTI</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;"><span style="font-size: small;">Documento n. 1</span></span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;"><span style="font-size: small;"> </span></span> <br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHYXF1dU0GMTLRM0DoBZYdi5v3Lowly0TAOhe8V1xjLFnMN6WhTwTYpUnz5SRq-quJuonH5Ys6641VsPUY9pitWTatJqTY3rWK7ydKCs9UrLK-W9sE0wrru9LY0ptkscSL8LyFviMuc6yEQ1TaSgRNTRTsZM7YBbv4Fkm8dn6ixIEBRgXj9h27KK1V/s975/_MG_5198.jpgrid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="975" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHYXF1dU0GMTLRM0DoBZYdi5v3Lowly0TAOhe8V1xjLFnMN6WhTwTYpUnz5SRq-quJuonH5Ys6641VsPUY9pitWTatJqTY3rWK7ydKCs9UrLK-W9sE0wrru9LY0ptkscSL8LyFviMuc6yEQ1TaSgRNTRTsZM7YBbv4Fkm8dn6ixIEBRgXj9h27KK1V/s16000/_MG_5198.jpgrid.jpg" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: arial;"> Documento n.2</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifdraICiIvZetdPGYewYcqw4hYNW7taK8r6KzGAN8dOZPzG7kKJQh1BNCtLAXBHGKLRfPiFlBbXPMPFAfQPxXEWod2pDDHj5I9XjPfEtclkqLF0fDUbzgpqUWZVwikRv2x7i7oFvo126imWLl4dmSkqZAcbSYFdISASQ_fgCoka8ZX7nQs_oQtCBcu/s975/_MG_5174.jpgrid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="975" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifdraICiIvZetdPGYewYcqw4hYNW7taK8r6KzGAN8dOZPzG7kKJQh1BNCtLAXBHGKLRfPiFlBbXPMPFAfQPxXEWod2pDDHj5I9XjPfEtclkqLF0fDUbzgpqUWZVwikRv2x7i7oFvo126imWLl4dmSkqZAcbSYFdISASQ_fgCoka8ZX7nQs_oQtCBcu/s16000/_MG_5174.jpgrid.jpg" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">Documento n.3<br /></span><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi54iMkxAPKH7qv414unCxwdb68FsKzAKjcZQjx4R0n-6AKpYOtVnI8WxFa5kpsdl7NGEKyz9SdQzszjNMl-dk3Fl-oM38ALs4gQqQ3wLoZ8J44uiyrF6UxxGiTO3gEYcr3_zjLGZMabeI1X87WjaPsSgxXxdWL9STV_QsTFyUF3t5cx4tHmYtrczM/s975/_MG_5199.jpgrid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="975" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi54iMkxAPKH7qv414unCxwdb68FsKzAKjcZQjx4R0n-6AKpYOtVnI8WxFa5kpsdl7NGEKyz9SdQzszjNMl-dk3Fl-oM38ALs4gQqQ3wLoZ8J44uiyrF6UxxGiTO3gEYcr3_zjLGZMabeI1X87WjaPsSgxXxdWL9STV_QsTFyUF3t5cx4tHmYtrczM/s16000/_MG_5199.jpgrid.jpg" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">Documento n.4<br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOnL1oc4LrCXsV-1qGCBtr88J-wPkgOLzWbzDMtdzY_JRdkfuyxWAgTGnWDfE48tsUrajUA2mPMGX4eOn6op10DMsms-OxzDmuihJrcLPZg6k8NDgsCzVg5Gj39ExfCnyL-bYMOmDqzMuFapQP_JFsYB0dg7qn0qGrDWcZ5Q1KEIX0LRLMYOyTBbfK/s821/_MG_4997.jpgrid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="821" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOnL1oc4LrCXsV-1qGCBtr88J-wPkgOLzWbzDMtdzY_JRdkfuyxWAgTGnWDfE48tsUrajUA2mPMGX4eOn6op10DMsms-OxzDmuihJrcLPZg6k8NDgsCzVg5Gj39ExfCnyL-bYMOmDqzMuFapQP_JFsYB0dg7qn0qGrDWcZ5Q1KEIX0LRLMYOyTBbfK/s16000/_MG_4997.jpgrid.jpg" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZYBpK6gWhoIZUQUuAlHh-Lus00yG4_ud22PGROuh8CmixF0Dt-Wie6vbqr2XHEoFbKjpmMFYRiEox-W8cXuMwV9Nw8_AKukrkFeqJc4fgpAfguHyjfc14GH7Uzhj3-zHPv9uvxIYJc9u5s965SbT2GlldW52Cl-hvzKPsy01xhr77PMXiH8AlmsAz/s884/_MG_4998.jpgrid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="884" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZYBpK6gWhoIZUQUuAlHh-Lus00yG4_ud22PGROuh8CmixF0Dt-Wie6vbqr2XHEoFbKjpmMFYRiEox-W8cXuMwV9Nw8_AKukrkFeqJc4fgpAfguHyjfc14GH7Uzhj3-zHPv9uvxIYJc9u5s965SbT2GlldW52Cl-hvzKPsy01xhr77PMXiH8AlmsAz/s16000/_MG_4998.jpgrid.jpg" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: arial;"> Documento n.5</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxSsn9qPzb9vVWKPiaeUIeKhEDZtK6pacpi4RLtvuE-_0a2tGMn7lp8f24ynmklLLDK6gjeTvQUQftHBfrkRrYieZW0a9XR2FAdqLGlZHYU26ztZtdeXkADqzbFVYVnb-BDukHFGjnRIhznKHXO30TaEo-_FJzwMAoIdyXXMmOvLoGa842RuhkGxUg/s975/_MG_5204.jpgrid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="975" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxSsn9qPzb9vVWKPiaeUIeKhEDZtK6pacpi4RLtvuE-_0a2tGMn7lp8f24ynmklLLDK6gjeTvQUQftHBfrkRrYieZW0a9XR2FAdqLGlZHYU26ztZtdeXkADqzbFVYVnb-BDukHFGjnRIhznKHXO30TaEo-_FJzwMAoIdyXXMmOvLoGa842RuhkGxUg/s16000/_MG_5204.jpgrid.jpg" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">Documento n.6<br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidoMQBB7MVgtkqb_ZA8TiXww0_JpuqMAAm8My1E8o4QKg43PLySIB-Tn6XKThud9ULJg8nn6zabQOLJ4duAc3O3KDjOsF2NqpIYUkTKrlf_HEmea08CvWNMSKwKxx9tjI0LfRbsBu4a3LT_fNQr6j0QwQDmqIXO_bx3_HM2z9puSgb0IiLFf-Z71qr/s968/_MG_4996.jpgrid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="968" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidoMQBB7MVgtkqb_ZA8TiXww0_JpuqMAAm8My1E8o4QKg43PLySIB-Tn6XKThud9ULJg8nn6zabQOLJ4duAc3O3KDjOsF2NqpIYUkTKrlf_HEmea08CvWNMSKwKxx9tjI0LfRbsBu4a3LT_fNQr6j0QwQDmqIXO_bx3_HM2z9puSgb0IiLFf-Z71qr/s16000/_MG_4996.jpgrid.jpg" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Marco Bartesaghi<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-24967780293183735332022-04-25T21:42:00.002+02:002022-04-26T21:00:02.256+02:00"ARTIGLIO 1", NAVE PER IL RECUPERO DI RELITTI. IL MODELLO REALIZZATO DA ENRICO COLOMBO di Marco Bartesaghi<p><span style="font-family: arial;">L’Artiglio era la nave ammiraglia di una piccola flotta costituita da ex pescherecci e navi militari di piccole dimensioni reperite sul mercato internazionale, adibita al recupero di navi affondate prevalentemente durante la Prima Guerra Mondiale. L’equipaggio era costituito da esperti palombari viareggini.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN7cRpNaIc_2Bl-Md5FZFaZ0Ph1JseZQgJ9J5GEIUFwdQ80eh-97r4CZo5EMJu9Jf9Gu452v4Z6SV97yXm8jPI8C8XPrasR5PmUC0nCV0Vr-5vjoZR1hsaentAJiraymJP9psTyJbqfIL0Z6yzDa5gMXoiG20U6r-5xRGcUImmo_ecnue1XeV1tHXY/s1000/_MG_8990.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="646" data-original-width="1000" height="414" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN7cRpNaIc_2Bl-Md5FZFaZ0Ph1JseZQgJ9J5GEIUFwdQ80eh-97r4CZo5EMJu9Jf9Gu452v4Z6SV97yXm8jPI8C8XPrasR5PmUC0nCV0Vr-5vjoZR1hsaentAJiraymJP9psTyJbqfIL0Z6yzDa5gMXoiG20U6r-5xRGcUImmo_ecnue1XeV1tHXY/w640-h414/_MG_8990.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"ARTIGLIO 1"<br /></td></tr></tbody></table> </span></p><p><span style="font-family: arial;">Il 7 dicembre 1930 l'Artiglio era impegnato nel recupero della nave <i>Florence, </i>affondata nel 1917 di fronte a Bele Ile nel nord ovest della Francia., carica di esplosivo. Per un'errata valutazione della pericolosità del carico, il relitto esplose trascinando l' "Artiglio1" sul fondo del mare. Gran parte dell'equipaggio perì nell'incidente. Morì anche il capo palombaro Alberto Gianni. Nel post successivo a questo il nipote di Gianni ricorda il tragico avvenimento e la figura del nonno.</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZW55WYKr19oUZrhwdenBRvkFDU2ZHNKyFJWC7bOHnxEElCbSUjz6nM0krBcQ5vUunUk8EC0BLa8GaBziu-GOe9f24RwiZxgE67PeArXnmNIKPUAx_Varv8MkmHkTc2gHx0XB1uSxuegyJbAYNyqtlZOPk0-D8I11iETjpRqL8xw6QhwrrK0Xy5IGq/s1000/_MG_5548%20(2).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="511" data-original-width="1000" height="328" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZW55WYKr19oUZrhwdenBRvkFDU2ZHNKyFJWC7bOHnxEElCbSUjz6nM0krBcQ5vUunUk8EC0BLa8GaBziu-GOe9f24RwiZxgE67PeArXnmNIKPUAx_Varv8MkmHkTc2gHx0XB1uSxuegyJbAYNyqtlZOPk0-D8I11iETjpRqL8xw6QhwrrK0Xy5IGq/w640-h328/_MG_5548%20(2).JPG" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"ARTIGLIO 12, IL MODELLO DI ENRICO COLOMBO<br /></td></tr></tbody></table><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Enrico Colombo, il verderiese esperto modellista navale, ha recentemente realizzato un modello della nave "Artiglio1". Come è sua abitudine, Enrico ha costruito il suo modello in scala e facendo riferimento a disegni originali.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzX6lzWghfa3phkdOrCKDLUDzuv0W4mhWil6J0AkPI-Jmke3W1Cbv1mmvWRUcTPBho5BLGNjxJG6DVqgKBVi8MZdZgvgVvRGuk6UB-szgX2Z6ibYhZPrZDM8PMKwodSp0nk1f_mL5-xpH25cvv_bhVMoMOAGUbjBb57tbhf_QXnkKoHXJ3zx1GxoJi/s5184/_MG_2151.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3456" data-original-width="5184" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzX6lzWghfa3phkdOrCKDLUDzuv0W4mhWil6J0AkPI-Jmke3W1Cbv1mmvWRUcTPBho5BLGNjxJG6DVqgKBVi8MZdZgvgVvRGuk6UB-szgX2Z6ibYhZPrZDM8PMKwodSp0nk1f_mL5-xpH25cvv_bhVMoMOAGUbjBb57tbhf_QXnkKoHXJ3zx1GxoJi/w400-h266/_MG_2151.JPG" width="400" /></a><span style="font-family: arial;"> </span><br /><span style="font-family: arial;"></span></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">La gran parte del modello è costruito in lamierino di rame; alcune parti sono in ottone; vari materiali sono stati usati per diversi particolari.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"> <span style="font-size: large;">***</span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"> LA COSTRUZIONE DEL MODELLO<br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZVfYeoXOPObWvd-aXc9rYi2U9NM7j1e1iIxhh4rS1ChCd2RbgP8YJ8-LFHxljAnyPgOhzZXyeiD3A5X1SIRSsNqgtg51nNfWTuJkfJkgZ9n6K_mSIGmrQlq4nLye90lKhyrT6bXzYv5lBOpZfdDAOjdcmZr1-8DftKV63fkyXUdXfo9lDFOx4tLa0/s1000/_MG_1899.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZVfYeoXOPObWvd-aXc9rYi2U9NM7j1e1iIxhh4rS1ChCd2RbgP8YJ8-LFHxljAnyPgOhzZXyeiD3A5X1SIRSsNqgtg51nNfWTuJkfJkgZ9n6K_mSIGmrQlq4nLye90lKhyrT6bXzYv5lBOpZfdDAOjdcmZr1-8DftKV63fkyXUdXfo9lDFOx4tLa0/w400-h266/_MG_1899.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVCNSAc4WFh_77Dg-wg4i1TgZIWuipCRuFOmPlzFP2-Rbchi-NRHzIkCVCiaB3dzLszIWPl2n_1H_NYMR1WCJmvK28NbUivG5gbMuurgfe5mdHSwKJEhC61oPxa1KkiWCYsNltgiTvfg1yCNztPFMJR6FparG-9PsdeooMBuh7GCMmqAoxJq3XjG9U/s1000/_MG_2146.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVCNSAc4WFh_77Dg-wg4i1TgZIWuipCRuFOmPlzFP2-Rbchi-NRHzIkCVCiaB3dzLszIWPl2n_1H_NYMR1WCJmvK28NbUivG5gbMuurgfe5mdHSwKJEhC61oPxa1KkiWCYsNltgiTvfg1yCNztPFMJR6FparG-9PsdeooMBuh7GCMmqAoxJq3XjG9U/w400-h266/_MG_2146.JPG" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><span style="color: red;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO" </span><br /></span><p></p><p><span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrrxQVqiMDFz45STdHP0aJh-SqAG53G02GCshwNNEDzRiE1fHTKQZCenYGn0t6nvRYvleNB2KfA6ntkRHMES5GmTjezSfSqp4-q49_h3NC1cP2sa_E4XJomgI1YCaRAb0roVsWN-p5w6juR7MX-XsrI1THZNWxRti4t6h4kVZAUSM6SPrP0s_XK1UQ/s1000/_MG_2145.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrrxQVqiMDFz45STdHP0aJh-SqAG53G02GCshwNNEDzRiE1fHTKQZCenYGn0t6nvRYvleNB2KfA6ntkRHMES5GmTjezSfSqp4-q49_h3NC1cP2sa_E4XJomgI1YCaRAb0roVsWN-p5w6juR7MX-XsrI1THZNWxRti4t6h4kVZAUSM6SPrP0s_XK1UQ/w400-h266/_MG_2145.JPG" width="400" /></a></div><p></p><p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpnXykQTKLk4NWiVrC9s1Ix51DA3Rom_Wg4N6TwHDAbfWz6iAzb2KG5cZudzR4EkSIb7iY6R4gT2sAUJCun8hjsX702YrCRBF0r0_o3R-npG3hIWWd8p4t3zVCIlzYSOUcn67RnK6bsNnElFkPItfpX720GA1wF60UZyIzFfWQDqQNvPRto57-hyxE/s1000/_MG_3379.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpnXykQTKLk4NWiVrC9s1Ix51DA3Rom_Wg4N6TwHDAbfWz6iAzb2KG5cZudzR4EkSIb7iY6R4gT2sAUJCun8hjsX702YrCRBF0r0_o3R-npG3hIWWd8p4t3zVCIlzYSOUcn67RnK6bsNnElFkPItfpX720GA1wF60UZyIzFfWQDqQNvPRto57-hyxE/w266-h400/_MG_3379.JPG" width="266" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZcpFv-TmrX36BBiRC4dIMTYCpFzJnVLXEcKKV2Kqlu5v5iOYbVpp5Me7OnYs7jy9aiCIQYxBVX1GVdV76WXY7N5lNMvDFOSP7GImcPEVLOcwkQu4gHvGsfyB8axom2t5Qgg601HuYWLM6jlMHGbsb5qlnpGWZPgXodUleMYOxDKkNXytg-NCgdqpn/s1000/_MG_3387.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZcpFv-TmrX36BBiRC4dIMTYCpFzJnVLXEcKKV2Kqlu5v5iOYbVpp5Me7OnYs7jy9aiCIQYxBVX1GVdV76WXY7N5lNMvDFOSP7GImcPEVLOcwkQu4gHvGsfyB8axom2t5Qgg601HuYWLM6jlMHGbsb5qlnpGWZPgXodUleMYOxDKkNXytg-NCgdqpn/w400-h266/_MG_3387.JPG" width="400" /></a></div><p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg599Fmt_MoxxNmXhisTs_K_ze8aJw2mb67oUJgecGLyU6IBitrItVja75Z5FCWB9GkGhaUd8-EbbwhHaA3tJNJYvCmjtl01qgCNBld9egcY9BBfs07UHv8HyDh7hhRmb0c_TuqBFEHIobCGGnYpMABWUqwNTQbTapHYNgC8rwS8QyIsNKF7FHSviv0/s1000/_MG_3412.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg599Fmt_MoxxNmXhisTs_K_ze8aJw2mb67oUJgecGLyU6IBitrItVja75Z5FCWB9GkGhaUd8-EbbwhHaA3tJNJYvCmjtl01qgCNBld9egcY9BBfs07UHv8HyDh7hhRmb0c_TuqBFEHIobCGGnYpMABWUqwNTQbTapHYNgC8rwS8QyIsNKF7FHSviv0/w266-h400/_MG_3412.JPG" width="266" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjms3yPwnONwSqWzDhWtQKo0NV4ODUaaWP2XkHFQFX8MznZFkYQzTjivQIeU6pLVsoXzTupW_sqSvedUg0zf-iksjcJxXzLt-KHkgZjFK7kOtdLGiORYmAS8y8Vz8aXD3ajkjh08s03ruEv_fRHfKnddNRj8d132tgckSxZGZSBX_DjveyXId3r_nx_/s1000/_MG_3415.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjms3yPwnONwSqWzDhWtQKo0NV4ODUaaWP2XkHFQFX8MznZFkYQzTjivQIeU6pLVsoXzTupW_sqSvedUg0zf-iksjcJxXzLt-KHkgZjFK7kOtdLGiORYmAS8y8Vz8aXD3ajkjh08s03ruEv_fRHfKnddNRj8d132tgckSxZGZSBX_DjveyXId3r_nx_/w400-h266/_MG_3415.JPG" width="400" /></a></div><p></p><p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOHpH12eTJScVaqCtb-G2_p51yATAPIUMoLhSuOPZt9jj70UT0q09Vrw71pi0NIsuidgtIsCqGTiFeFjax1dwBjYtlZPnfqoMnrTO5KaCA5VFIAQXxhDXGyneyDl5Za0ByahflaSI5nrkl2-Zm4Q3YQI3YaMrekNU5kXJqbryatL0TJ2VDfFaUCptR/s1000/_MG_3397%20(2).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="571" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOHpH12eTJScVaqCtb-G2_p51yATAPIUMoLhSuOPZt9jj70UT0q09Vrw71pi0NIsuidgtIsCqGTiFeFjax1dwBjYtlZPnfqoMnrTO5KaCA5VFIAQXxhDXGyneyDl5Za0ByahflaSI5nrkl2-Zm4Q3YQI3YaMrekNU5kXJqbryatL0TJ2VDfFaUCptR/w229-h400/_MG_3397%20(2).JPG" width="229" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLp9tUkK2BGjMY7bpzI1Zc4kuZto_bt7_Hu2olGsX1IlCYHG-11Ingp_u3YlxTf7I3mQFLeKiG2JWQXePrPm9mFSpOubzphlUiEA7RpNxmkInTvN1rnQvCe5Zg7XiFfOJs4iJD5VCgWq201OsSHTdywnea73V5xgDREumUtiU5IcOXuefmrBsDh9je/s1000/_MG_3399.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLp9tUkK2BGjMY7bpzI1Zc4kuZto_bt7_Hu2olGsX1IlCYHG-11Ingp_u3YlxTf7I3mQFLeKiG2JWQXePrPm9mFSpOubzphlUiEA7RpNxmkInTvN1rnQvCe5Zg7XiFfOJs4iJD5VCgWq201OsSHTdywnea73V5xgDREumUtiU5IcOXuefmrBsDh9je/w400-h266/_MG_3399.JPG" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghQv9IuYxhA-H54vGDZw7sELs08C9fOoVuJBum4UxiAqcpGM_4ypXJRNk19U3MCBB5Yayi86vGum-J_FPFJMkNWCRQCMg1QAM3Ys-tWMdJrtudXZ9Qethd6SncSFo_oSJhnYflXVfSmlIUjBUkL7YvRzfiJsOW6dZz3Cwb4dXc02Xn0OUUrQtK-_Gb/s1000/_MG_3425.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghQv9IuYxhA-H54vGDZw7sELs08C9fOoVuJBum4UxiAqcpGM_4ypXJRNk19U3MCBB5Yayi86vGum-J_FPFJMkNWCRQCMg1QAM3Ys-tWMdJrtudXZ9Qethd6SncSFo_oSJhnYflXVfSmlIUjBUkL7YvRzfiJsOW6dZz3Cwb4dXc02Xn0OUUrQtK-_Gb/w266-h400/_MG_3425.JPG" width="266" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"></span><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">*** </span><br /></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">IL MODELLO FINITO E I PARTICOLARI<br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqSzWQDrUTi_PB073o1XY15HlWgP-FBZ7muwp7f7r83Xci_LusJvMKdPHAyDFZXdo7eBhGiL7ESh0F7XuTRl2reotq5t6pvTIf_3khx4EJtmsrDDud78NQ92KVzQKb5zLbQLn44mohFIgew2LC_JslHoLA2GyADg5uGhtgm1ctdMMhy7_1H6RE5G4j/s1000/_MG_5548%20(2).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="511" data-original-width="1000" height="205" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqSzWQDrUTi_PB073o1XY15HlWgP-FBZ7muwp7f7r83Xci_LusJvMKdPHAyDFZXdo7eBhGiL7ESh0F7XuTRl2reotq5t6pvTIf_3khx4EJtmsrDDud78NQ92KVzQKb5zLbQLn44mohFIgew2LC_JslHoLA2GyADg5uGhtgm1ctdMMhy7_1H6RE5G4j/w400-h205/_MG_5548%20(2).JPG" width="400" /></a></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnA7yvABlDQc1jNEoe4t5FsxmoVRPDjJJkj6qbBY10Y7pZ09Qroc4vIUnZfzgFLzRUib14o-8EP_1tfBNgdmZdWv4NrCGNl2AIjSzmwhVFSCSpyUOfDbQEYGf7_CZAhRxqwjk3jqGXnZN8MxK--wCo9n7sK-w524PiNsH99p4tBwe8StPlvEvh4_uc/s1000/_MG_5536.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnA7yvABlDQc1jNEoe4t5FsxmoVRPDjJJkj6qbBY10Y7pZ09Qroc4vIUnZfzgFLzRUib14o-8EP_1tfBNgdmZdWv4NrCGNl2AIjSzmwhVFSCSpyUOfDbQEYGf7_CZAhRxqwjk3jqGXnZN8MxK--wCo9n7sK-w524PiNsH99p4tBwe8StPlvEvh4_uc/w400-h266/_MG_5536.JPG" width="400" /></a></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVIaE_-WVMFYcWvBsRqvIo32whsf7CWP6ffr2-435SoIW0mNtgtHOqLfYOsIF2R2NSbyrlPjc0LpKsZgezdpYGtCzXMZu73el8k02_uPn7p2_1PJgWm32zwdWgabjjviG4NEC-BYbXf-v8Nt_bXFpTvYIl9V13Lze8JC2aZ104va_PhIIQJJDmn2KZ/s1000/_MG_5534.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVIaE_-WVMFYcWvBsRqvIo32whsf7CWP6ffr2-435SoIW0mNtgtHOqLfYOsIF2R2NSbyrlPjc0LpKsZgezdpYGtCzXMZu73el8k02_uPn7p2_1PJgWm32zwdWgabjjviG4NEC-BYbXf-v8Nt_bXFpTvYIl9V13Lze8JC2aZ104va_PhIIQJJDmn2KZ/w266-h400/_MG_5534.JPG" width="266" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkbqBL7tZVOH4sGf2y-1p4L_TtN-dPPVp1Ys5c2U1fOk0kN_31JETgYzU52JFq0v0aN3Woem1agw_QnIOw_40-l5HSL1Bwh3LRVpE72rQkVyTsPNZDXE8gXzAf0L2siKx_YYMJ9kNmezrIyDqJSf40YsMvsC3IoJORq4ebAYcrWDH3mK_S2jJyZLkj/s1000/_MG_5556.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkbqBL7tZVOH4sGf2y-1p4L_TtN-dPPVp1Ys5c2U1fOk0kN_31JETgYzU52JFq0v0aN3Woem1agw_QnIOw_40-l5HSL1Bwh3LRVpE72rQkVyTsPNZDXE8gXzAf0L2siKx_YYMJ9kNmezrIyDqJSf40YsMvsC3IoJORq4ebAYcrWDH3mK_S2jJyZLkj/w400-h266/_MG_5556.JPG" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguzIfgTFn6Zw7CiAk0WMRpEyDjo4jn9Py2X54MfSa8YRnTg4k7E376UBayYos0J5SNolcogukY4IbUSwW4NHrHtbUiNbm1Cgz31cW7I1z5-E9BzgX6p-esjwbHIs3-5nx3MxiNLhZdAeqVExKJotJK9vG1geEIcBfrEaCR3lGNDVtRVakXyXYmh-5W/s1000/_MG_5560.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguzIfgTFn6Zw7CiAk0WMRpEyDjo4jn9Py2X54MfSa8YRnTg4k7E376UBayYos0J5SNolcogukY4IbUSwW4NHrHtbUiNbm1Cgz31cW7I1z5-E9BzgX6p-esjwbHIs3-5nx3MxiNLhZdAeqVExKJotJK9vG1geEIcBfrEaCR3lGNDVtRVakXyXYmh-5W/w400-h266/_MG_5560.JPG" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8uOcgnTWKxCtP4bwm32qVCIe1Ov7H24920FP6uV7C-1GIrECcnuI6N7w93CWOjipnIJ-azHxyiq6v7owkmBxZiGl2Ic67_nIfSLwkkQrHam-io2QfRBTLx3XzUj_iRm0mNvlXfze_k2IMT1TKN-sDfY46n23981FX1zFN2va5L0B-mJ7sJr6zJl2d/s1000/_MG_5538.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8uOcgnTWKxCtP4bwm32qVCIe1Ov7H24920FP6uV7C-1GIrECcnuI6N7w93CWOjipnIJ-azHxyiq6v7owkmBxZiGl2Ic67_nIfSLwkkQrHam-io2QfRBTLx3XzUj_iRm0mNvlXfze_k2IMT1TKN-sDfY46n23981FX1zFN2va5L0B-mJ7sJr6zJl2d/w400-h266/_MG_5538.JPG" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUfCHvs630C3Yga1O34EUskbQQXxVgnbcG-jvifliE3FFKcW6v7jIW_sPcp_YxKm1ChSY5vAvV_em2II-ZIIH9Yhr5qT0yy71TiqZu6ZOO1beXU_CksvJ5v-Rg9kX7sksEZdfg2VIwqE2HPG_ulmyhtSgzDEEsl62iNTxneV9lB1IYmM8pSnc2daIO/s1000/_MG_5543.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUfCHvs630C3Yga1O34EUskbQQXxVgnbcG-jvifliE3FFKcW6v7jIW_sPcp_YxKm1ChSY5vAvV_em2II-ZIIH9Yhr5qT0yy71TiqZu6ZOO1beXU_CksvJ5v-Rg9kX7sksEZdfg2VIwqE2HPG_ulmyhtSgzDEEsl62iNTxneV9lB1IYmM8pSnc2daIO/w400-h266/_MG_5543.JPG" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj082sEwFWsBGoBG-eNCqj4AOGEjI6R0mIFvwmDRYBcVKVGyzTg6KopM30jt2jqmWsnndXHhYfbVrHS9Rwrw_XaapdH8lCmMiZtZwQP_nhnWIXfhknn_WOhDCpvWrHL-GftlRMJrtiasjJ2sMeJ0Gw75Wd5fpzYeWT4t78xH7ZNSmIa7IbLsq01-UTK/s1000/_MG_5565.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj082sEwFWsBGoBG-eNCqj4AOGEjI6R0mIFvwmDRYBcVKVGyzTg6KopM30jt2jqmWsnndXHhYfbVrHS9Rwrw_XaapdH8lCmMiZtZwQP_nhnWIXfhknn_WOhDCpvWrHL-GftlRMJrtiasjJ2sMeJ0Gw75Wd5fpzYeWT4t78xH7ZNSmIa7IbLsq01-UTK/w400-h266/_MG_5565.JPG" width="400" /></a></div><br /><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-58668428941141863092022-04-24T18:57:00.001+02:002022-04-26T20:59:57.216+02:00ALBERTO GIANNI, CAPO PALOMBARO DELL' "ARTIGLIO 1", RICORDATO DA MASSIMO BORGHESI, SUO NIPOTE intervista di Marco Bartesaghi<p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p style="text-align: center;"></p><p style="text-align: center;"></p><p style="text-align: center;"></p><p style="text-align: center;"></p><p style="text-align: center;"><iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/S3FZkb3ipQk" style="background-image: url(https://i.ytimg.com/vi/S3FZkb3ipQk/hqdefault.jpg);" width="480"></iframe> </p><p style="text-align: center;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=S3FZkb3ipQk"> https://www.youtube.com/watch?v=S3FZkb3ipQk</a></p><p style="text-align: center;"> </p><p style="text-align: left;"><span class="style-scope yt-formatted-string bold" dir="auto"> </span><span style="font-family: arial;"><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">"Artiglio 1", la nave di cui Enrico Colombo ha costruito il modello presentato nel post precedente, era una nave per il recupero relitti della società SO.RI.MA.</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO70UIencfv4tmU4LBUEVe4YnyICI9bf1vxK_yYV2cKPv9nU5cbdPjhO5l_Yoa5ySLU8egMLHY3piHg--Ch9zYr9T_3XRBTT109K9lt4Tg9pyDTb3a9YUhb5ia5vtWJgpPGj2xrSaCeBtkOAqYFChKKnV0cLwrCQQCFRMNGPSaVu4AdrXTvYS5z5dl/s1000/_MG_5568.jpgRID.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO70UIencfv4tmU4LBUEVe4YnyICI9bf1vxK_yYV2cKPv9nU5cbdPjhO5l_Yoa5ySLU8egMLHY3piHg--Ch9zYr9T_3XRBTT109K9lt4Tg9pyDTb3a9YUhb5ia5vtWJgpPGj2xrSaCeBtkOAqYFChKKnV0cLwrCQQCFRMNGPSaVu4AdrXTvYS5z5dl/s320/_MG_5568.jpgRID.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il modelle dell' "Artiglio1" realizzato da Enrico Colombo<br /></td></tr></tbody></table><br /></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">Il 7 dicembre 1930, al largo di Brest, durante il recupero della Florence, una nave carica di esplosivi affondata nel 1917, l'"Artiglio" fu coinvolta dall'esplosione del relitto e inghiottita dal mare. Gran parte dei membri dell'equipaggio persero la vita. </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitaZCtmbewRmKU-FTK4_oaCLJrin0ZKl_D-ByhCJsVBQeaA09MVDDe39fqDEyGIkHZLia8oVgQQUzSqq6bGIdSbG9CvHFi-6IiY0cCjNRFqMqs9tyhguyM9a2I73CTwUznlnnroK-KJqSomGdQIqzWJWGvgO4eQksnOux2lAYRRkn-hruc686gjnvm/s1000/_MG_8987.jpgRID.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="695" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitaZCtmbewRmKU-FTK4_oaCLJrin0ZKl_D-ByhCJsVBQeaA09MVDDe39fqDEyGIkHZLia8oVgQQUzSqq6bGIdSbG9CvHFi-6IiY0cCjNRFqMqs9tyhguyM9a2I73CTwUznlnnroK-KJqSomGdQIqzWJWGvgO4eQksnOux2lAYRRkn-hruc686gjnvm/s320/_MG_8987.jpgRID.jpg" width="222" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alberto Gianni, capo palombaro di "Artiglio 1"<br /></td></tr></tbody></table><br /></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto">Fra loro il capo palombaro Alberto Gianni, che in questo filmato viene ricordato dal nipote Massimo Borghesi.</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto"> </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><span class="style-scope yt-formatted-string" dir="auto"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVDfZBBn2BMh1NYP5zeKAWB95imLph4TQcJnKo8FMebfatcPlvm06SZAt9gVQyxMgb6ElMY6MP48nv4FAExnVMb5yMJ12JObZQS-tNXhtZDFBKqWpe-wylklk7Ojok7MRgxUkZ1iiq4yAHZjzlTA560nkjACuYfED8H2nHW_bg1G3SnEVwhjYGD1Y5/s767/Massimo%20Borghesi%20(2).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="647" data-original-width="767" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVDfZBBn2BMh1NYP5zeKAWB95imLph4TQcJnKo8FMebfatcPlvm06SZAt9gVQyxMgb6ElMY6MP48nv4FAExnVMb5yMJ12JObZQS-tNXhtZDFBKqWpe-wylklk7Ojok7MRgxUkZ1iiq4yAHZjzlTA560nkjACuYfED8H2nHW_bg1G3SnEVwhjYGD1Y5/s320/Massimo%20Borghesi%20(2).jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Massimo Borghesi, nipote di Alberto Gianni<br /></td></tr></tbody></table><br /> </span></span></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-68190171902705321782022-04-22T18:38:00.002+02:002022-04-26T20:59:51.402+02:00LE POESIE DI ALBERTO MOTTA di Alberto e Denise Motta e Marco Bartesaghi<p></p><p><iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/t14zTfh_ghU" width="480"></iframe> </p><p>Indirizzo you tube del filmato: Le poesie di Alberto Motta:</p><p><a href="https://www.youtube.com/watch?v=t14zTfh_ghU">https://www.youtube.com/watch?v=t14zTfh_ghU</a></p><p><br /></p><p><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgilbvQ_2-ssc7PVb0DuusyBMEVw-qsna0dVCoSOoF5GMbFzaAUQeybWwfIQMxW71zyyVt8VpC3SzFYstupLgG0M7ZexSaJ3ZEapQUz9O8Qwz-KCba0eSJ7IBkvYHH0QuL8idE7d-eRv5IrsLb5f_6Y03V_uye7Zww8-4LwVTpiNB9cPl2JFC9NOQM9/s1000/_MG_9066.jpgRID.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgilbvQ_2-ssc7PVb0DuusyBMEVw-qsna0dVCoSOoF5GMbFzaAUQeybWwfIQMxW71zyyVt8VpC3SzFYstupLgG0M7ZexSaJ3ZEapQUz9O8Qwz-KCba0eSJ7IBkvYHH0QuL8idE7d-eRv5IrsLb5f_6Y03V_uye7Zww8-4LwVTpiNB9cPl2JFC9NOQM9/s320/_MG_9066.jpgRID.jpg" width="320" /></a></i></div><i><br />Sono passati poco più di 10 anni da quando per la prima volta ho incontrato Alberto, e per la prima volta ho visto i suoi dipinti e letto le sue poesie. Le "visioni" che lo avevano assalito all'età di 25 anni, cambiandogli la vita, lo accompagnano ancora. Ho l'impressione però che con loro, oggi, conviva più serenamente e le accetti come un rapporto diretto, privilegiato e intenso con Dio, che proprio attraverso le "visioni" è presente nella sua vita e nella sua arte: nella sua stanza completamente dipinta, nelle sue tele, nelle sue poesie.<br />Proprio nella sua stanza l'ho incontrato di nuovo, insieme a sua cugina Denise, per leggere la selezione di sue poesie che vi presentiamo nel filmato.</i><p></p><p><i><span style="font-family: arial;">Trovate l'intervista ad Alberto cliccando su: <br /></span></i></p><p><a href="https://bartesaghiverderiostoria.blogspot.com/2012/01/alberto-motta-albi-dipinti-e-poesie.html"><i><span style="font-family: arial;">https://bartesaghiverderiostoria.blogspot.com/2012/01/alberto-motta-albi-dipinti-e-poesie.html </span></i></a></p><p><i><span style="font-family: arial;"> </span></i></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-family: arial;">LE POESIE DI ALBERTO MOTTA: i testi </span></b><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p><i><span style="font-family: arial;"> <br /></span></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0q0GGNSDdOCsOBDAj6Ff3bRIRV2pUbv9fEvi6nfPsBUcHPzLZptyHL7gBNmX0gGw68s3QIJ6tRhe5dISXgffdR9LFNOl9UgaoXviPH-MwYLDPXxFxT3nW-wmkn7AQjCQRE-H_PcR4vFyJUWQyjkf47QlNQhJf_MMFMTJgfb4ZvDeKgfNUmnfI6M3/s1000/_MG_9049.jpgRID.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="872" data-original-width="1000" height="174" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0q0GGNSDdOCsOBDAj6Ff3bRIRV2pUbv9fEvi6nfPsBUcHPzLZptyHL7gBNmX0gGw68s3QIJ6tRhe5dISXgffdR9LFNOl9UgaoXviPH-MwYLDPXxFxT3nW-wmkn7AQjCQRE-H_PcR4vFyJUWQyjkf47QlNQhJf_MMFMTJgfb4ZvDeKgfNUmnfI6M3/w200-h174/_MG_9049.jpgRID.jpg" width="200" /></a></i></div><p></p><p><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">LA POESIA <br /><br />Per tutto questo tempo<br />non ho mai saputo quale era<br />il mio scopo, mi dibattevo come<br />animale ferito e sognavo un giorno di<br />fare qualcosa di importante, ora mi rendo<br />conto che ho trovato qualcosa che<br />silenziosamente irrompe nelle<br />vite altrui e come un terremoto<br />sradica le convinzioni più salde:<br />la poesia</span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">IMBALSAMATO</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><br />Ti dono il mio cuore<br />come si dona un bene<br />prezioso, sperando che<br />tu l’accetti come pegno<br />del mio amore, imbalsamato<br />su questa seggiola a scrivere<br />per non morire<br /></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"></span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;">***</span></span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"></span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">ANORMALITÀ<br /><br />Per ogni quadratino un colore<br />questa è la colonna sonora<br />della mia vita, un castello pieno<br />di sorprese e amore:<br /> qui in questo luogo,<br /> sento l’arpa e la cetra, <br />sento cantare gli angeli <br />e raggiungo cose che mai avrei pensato,<br /> solitario e felice come un uomo <br />che ha raggiunto il suo scopo<br />annego in questa dolce anormalità <br />estratto vivo dalle macerie</span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">BRIANZA<br /><br />Cerco qualcosa che mi colpisca<br />e non mi accorgo che la normalità<br />di questa vita, tra le trame scure<br />di questo cielo, mi regala quell’oasi<br />di tranquillità e pace che ho<br />sempre sognato, seduto qui a goder<br />l’aurora, oppure il meriggio, incastonato<br />come un diamante in questa selva<br />chiamata Brianza </span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span><br /></span></i></p><p><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">ASPETTO<br /><br />Aspetto con ansia il mio<br />sole che mi dirige verso<br />l’aurora, seduto qui a goder<br />dell’altrui mondo, fino a quando<br />tu non deciderai che sarà<br />venuto il giorno, che io torni<br />alla casa madre, vestito<br />di madre perla<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: arial;">***</span></span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"></span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">BILANCIA<br /><br />C’è sempre qualcosa che<br />bilancia la gioia con un po’<br />di tristezza, c’è sempre<br />qualcosa che non rende<br />completa la felicità, come<br />se dovessimo patire per<br />gioire e gioire per soffrire</span><i><span style="font-family: arial;"><br /><br /></span></i></p><p><span style="color: red;"><span style="font-family: arial;">PER CONTINUARE LA LETTURA DEI TESTI CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO"</span></span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p><i><span></span></i></p><a name='more'></a><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i><p></p><p style="text-align: center;"><i></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkxx69ORYycoryCpT9AdfC18b_DyiYhQOjlf88UuldeztQOEgbncaUcqrLeeP41CveDr4Rx5b7Dj3P0E2OSoHi4DfUm05GksP20qgabPn8bTXcEjc4T4RyMZJYwq2DXdKcIhXpR6CHRMtuyx-20yZvvkqVno-XsheSYgmy-4wu1cxtfr4FI-dLnsVv/s1000/_MG_9061.jpgRID.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="756" data-original-width="1000" height="151" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkxx69ORYycoryCpT9AdfC18b_DyiYhQOjlf88UuldeztQOEgbncaUcqrLeeP41CveDr4Rx5b7Dj3P0E2OSoHi4DfUm05GksP20qgabPn8bTXcEjc4T4RyMZJYwq2DXdKcIhXpR6CHRMtuyx-20yZvvkqVno-XsheSYgmy-4wu1cxtfr4FI-dLnsVv/w200-h151/_MG_9061.jpgRID.jpg" width="200" /></a></i></div><p></p><p style="text-align: center;"><i></i></p><p style="text-align: center;"><i></i></p><p style="text-align: center;"><i><br /></i><span style="font-family: arial;">SOLE<br /><br />Brucia questo sole che ho dentro<br />offusca la memoria, e il pensiero<br /> mi porta a ragionare col cuore.<br />Vedo solo quello che è il bene<br />sento solo quello che è il dolore;<br /> resto atterrito dalla sua potenza:<br /> mi lascia guardare, ma non vedere,<br />quello che è l’essenza dell’esistenza,<br />senza nulla rimpiangere di quello che<br />è stata la mia vita<br /></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span><br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">APOCALISSE<br /><br />Un fischio un rumore <br />sordo e poi più niente<br />neanche la voce<br />Questa è la condizione<br />che per ognuno di noi<br />si interpone con Dio<br />Solo un sibilo e poi <br />l’apocalisse<br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><i><span style="font-family: arial;">***</span></i></span></p><p><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">AFFLIZIONE<br /><br />Sei sempre tu che mi ispiri<br />con le tue case giallo arancio<br />tu che guardi ogni cosa,<br />che vedi dentro la mia anima<br />e le sue profondità, incollato<br />al muro come un manifesto<br />tu nascondi qualcosa di grande<br />che non si può descrivere, perché<br />con forza da gigante mi provochi<br />emozione, mi fai sentire<br />piccolo ai tuoi occhi come se la tua<br />storia fosse piena di lacrime e sangue<br />eppure sei solo un murales, ma il tuo<br />spigolo vivo determina afflizione</span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">GUERRA<br /><br />Soli dentro al gomitolo<br />ci siamo noi, che guardiamo il filo<br />scorrere di questa epoca<br />e mi chiedo se verrà il giorno<br />in cui potremo finalmente crescere<br />contro questo male che irrompe <br />nella storia, senza accorgersi <br />di essere, colei che ha messo a <br />soqquadro il mondo, per la sola <br />vanagloria di vincere<br /><br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzi80tWRoQ5kIrgiuOT1t5UuqI-Q6M6L_FM7s70n31lgG3ZA1NNeFKqmsVIllyJELrjxeBQI2Xp34yIVdGgIYYDmB-eeQObOl9XddaCWWW4R4rQNyuarJI45KHd_SkaVrjBoHJOTPkvKVrIaP9kAN0x6SsbE-HR_EWj_OP2lsBSgjOqMi8kjf9RZfX/s1000/_MG_9062.jpgRID.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="985" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzi80tWRoQ5kIrgiuOT1t5UuqI-Q6M6L_FM7s70n31lgG3ZA1NNeFKqmsVIllyJELrjxeBQI2Xp34yIVdGgIYYDmB-eeQObOl9XddaCWWW4R4rQNyuarJI45KHd_SkaVrjBoHJOTPkvKVrIaP9kAN0x6SsbE-HR_EWj_OP2lsBSgjOqMi8kjf9RZfX/w197-h200/_MG_9062.jpgRID.jpg" width="197" /></a></i></div><i><br /><span style="font-family: arial;"></span></i><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">LO SPIRITO PARACLITO<br /><br />Posso vedere sentire odorare toccare<br />e anche gustare, ma non posso <br />con questi cinque sensi capire e scrutare,<br />non posso sentire il mio cuore sussultare,<br /> il mio stomaco soffrire, eppure se ben ci penso<br />non mi guida l’olfatto la vista le orecchie il<br />tatto il gusto, ma bensì quello che ho dentro,<br /> che ho di più caro: l’anima.<br />I miei occhi sotterranei mi guidano verso l’amore,<br />che porto nel seno per custodire e rispettare <br />il prossimo, perché dentro di noi c’è un castello<br /> interiore, che è luce e rifulge dal cielo,<br /> vive di sola passione, questo è il nostro fulcro,<br /> i nostri occhi il nostro udito i nostri sensi:<br />lo Spirito Paraclito</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span><br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">VITA<br /><br />Chiuso in questo involucro<br />che si chiama corpo non mi<br />rendo conto di vivere, sono solo<br />pensieri e smarrimento, in questo<br />mondo sospeso nel vuoto,<br /> cammino su una sfera che gira <br />su se stessa, alla ricerca del tepore <br />che scalda il mio cuore e che libera<br />il mio afflato di uomo consapevole<br />della sottile linea della vita<br />che da un momento all’altro<br />può spezzarsi, per dare nuova<br />linfa all’esistenza, che solo così<br />potrà essere infinita<br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">ABITO QUI<br /><br />Abito qui, dove il sole è entrato<br />dove uno spiraglio di polvere ha<br />preso luce, tra queste cose <br />dimenticate dal tempo, tra <br />le mie pareti, dove ho dipinto<br />l’incomprensibile che fino ad ora<br />è rimasto tale, dove ho appoggiato<br />il capo per riposare, dove è venuto<br />ad abitare colui che è ,che mi ha reso <br />la vita impossibile, regalandomi<br />l’amore per coloro che sono nel dolore,<br /> che hanno vinto sull’esistenza<br />appesi come ragnatele<br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: large;">***</span><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p style="text-align: center;"><i><span style="font-family: arial;"> </span></i><span style="font-family: arial;">SUL GRETO (a mamma e papà) <br /><br />Come un sasso lanciato<br />nello stagno che propaga<br /> cerchi concentrici, <br />la pietra poggia<br /> silenziosa sul letto<br />sicura che per un attimo, la vita,<br />resterà a sonnecchiare sul greto.<br />Qui ho trovato la pace in questa<br />casa dove alberga la quiete</span><i><span style="font-family: arial;"><br /></span></i></p><p><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p><i><span style="font-family: arial;"> </span></i><br /></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-78194391116294112352022-04-20T23:14:00.003+02:002022-04-26T20:59:41.474+02:00LE OMBRE DI CASA MIA di Marco Bartesaghi<p><span style="font-family: arial;">Nel lungo periodo del primo lockdown, nella primavera del 2020, non sapevo cosa fotografare. Niente di grave, naturalmente, rispetto a tutto quel che stava succedendo, però, anche se non sono un bravo fotografo, questa cosa mi mancava. Un giorno guardando le luci che dalle finestre entravano in casa ho pensato di ... fotografare le ombre, le ombre di casa mia.</span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgETsiN19KEUOk2hS8hPOvCdGDmaecTQVNdh3fGdjLCeh9TtLXAX6bJPATYQ5o0kUH22QfeCRcrBSOyJRxfFKYdMz5Mp5nCW3dt7M5c2iiMToZB1-k01Wu1a-ti7OFGJLc6tgzwosxV2xEWe4Eq34gaK1h9wZwZVR2kR2xQ6sV9Z7PAEnPDIzpz7m6T/s1000/ombre%201.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="837" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgETsiN19KEUOk2hS8hPOvCdGDmaecTQVNdh3fGdjLCeh9TtLXAX6bJPATYQ5o0kUH22QfeCRcrBSOyJRxfFKYdMz5Mp5nCW3dt7M5c2iiMToZB1-k01Wu1a-ti7OFGJLc6tgzwosxV2xEWe4Eq34gaK1h9wZwZVR2kR2xQ6sV9Z7PAEnPDIzpz7m6T/w536-h640/ombre%201.jpg" width="536" /></a></div><br /> <br /><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6GZLDVmqVr2k8LHThEyo9nCUMJZ7BhXk8Cnzo0udEykZgG7iG52Hp3v16v0VId1NKniC4ViaY19nzZOXqXijHheKNh1QpuEiEa9O3I3bBTw-Nx8Aduul1ngw35WKHKZhapuJrnHotcF-I-AmlBtyNy4f4NlhhrnpPbGKYJHwtVia_4mmyfHf-QPFO/s1000/ombre%202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6GZLDVmqVr2k8LHThEyo9nCUMJZ7BhXk8Cnzo0udEykZgG7iG52Hp3v16v0VId1NKniC4ViaY19nzZOXqXijHheKNh1QpuEiEa9O3I3bBTw-Nx8Aduul1ngw35WKHKZhapuJrnHotcF-I-AmlBtyNy4f4NlhhrnpPbGKYJHwtVia_4mmyfHf-QPFO/w640-h426/ombre%202.jpg" width="640" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLkvKVYzeP09Nw2CfpTQ5mAEq-DP9X96PZstmEu6VMyzXFQJsrej2b5de4W3CXJAIboGpIERqxmGi29os_abySufLwsqlLKEKkNjQH-2omL30ZuKU622cMGPo95uketbqBoZsRATZohgx7T4B89u0SefikRzhGxt8YcQ-7taQ4RQ20z153FELCrcmQ/s1000/ombre%203.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="789" data-original-width="1000" height="504" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLkvKVYzeP09Nw2CfpTQ5mAEq-DP9X96PZstmEu6VMyzXFQJsrej2b5de4W3CXJAIboGpIERqxmGi29os_abySufLwsqlLKEKkNjQH-2omL30ZuKU622cMGPo95uketbqBoZsRATZohgx7T4B89u0SefikRzhGxt8YcQ-7taQ4RQ20z153FELCrcmQ/w640-h504/ombre%203.jpg" width="640" /></a></div><br /> <p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipU2D2EjpIfYllhPW3bKxum6npAbjuhkYvDsSlU1Sixi_xv_sZjSkQYVPWhVFueIaoudfCK40Kq1W4TFPipiEJXFBAXivBunT0-TeRtiFPE88oBVFVHA-QvhjEsJltMAaC8MXci1Qfoes_0icDQywRGGABkMjYBeOrNJfjyWqUge0G9uFbNL-wn3MQ/s1000/ombre%204.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="734" data-original-width="1000" height="470" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipU2D2EjpIfYllhPW3bKxum6npAbjuhkYvDsSlU1Sixi_xv_sZjSkQYVPWhVFueIaoudfCK40Kq1W4TFPipiEJXFBAXivBunT0-TeRtiFPE88oBVFVHA-QvhjEsJltMAaC8MXci1Qfoes_0icDQywRGGABkMjYBeOrNJfjyWqUge0G9uFbNL-wn3MQ/w640-h470/ombre%204.jpg" width="640" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvccoGhS6boS-j02xZj61XFJIeWkM7giT-gLGpaSThLe1eJF89p8f67GaLIYTCEj4FhzVKkSf2w9QjUgODoFVaFLwY9-Z5kQeI_Cu_5EEC9e6DcQrpgmTCH_f2nb5-NeXQHdQw4nTvcZFF0E5nPb3Zrl8H5jVHBanGYj0gOtsP2zO1b3VMREzHPkhM/s1000/ombre%205.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="671" data-original-width="1000" height="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvccoGhS6boS-j02xZj61XFJIeWkM7giT-gLGpaSThLe1eJF89p8f67GaLIYTCEj4FhzVKkSf2w9QjUgODoFVaFLwY9-Z5kQeI_Cu_5EEC9e6DcQrpgmTCH_f2nb5-NeXQHdQw4nTvcZFF0E5nPb3Zrl8H5jVHBanGYj0gOtsP2zO1b3VMREzHPkhM/w640-h430/ombre%205.jpg" width="640" /></a></div><br /><span style="color: red;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO"</span><p></p><p><span style="color: red;"> <span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p><span style="color: red;"> </span></p><p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXH6vTHZkHJiFDnM7dAdXbiZ7sQ8OJL2r5dCPZpR4254WElcdFMPwT18gzQUQRdY-RLck3KHY2qGZu2VNgIjZWQ4tdJKb-Z4z_jx483uZCJDT22eUa_cbOavZb3SNLi3AUY74nLO6UxRqHKxsLwVJUKnbbTIOVJFHXmyFKZVqC1xkosRrkYxOgalz3/s1000/ombre%206.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="744" data-original-width="1000" height="476" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXH6vTHZkHJiFDnM7dAdXbiZ7sQ8OJL2r5dCPZpR4254WElcdFMPwT18gzQUQRdY-RLck3KHY2qGZu2VNgIjZWQ4tdJKb-Z4z_jx483uZCJDT22eUa_cbOavZb3SNLi3AUY74nLO6UxRqHKxsLwVJUKnbbTIOVJFHXmyFKZVqC1xkosRrkYxOgalz3/w640-h476/ombre%206.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdq2q8eFWnKU3Q_eJolnMwqguuxhDXuuqZbmGkW1-idgU4mlVdIKjUh3BOcWJA2JRkr57zO_REa1pkgGPUgw8mbGVk6Bcc4VJ058T20AVFZhLoQ02LV-y4-rTsyNbz9kKoyPXyzB2pVd_-v4mvEljqg2RGr8Mx7fjCo4FAzxLDr002fTDNH0kO7CXF/s1000/ombre%207.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="609" data-original-width="1000" height="390" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdq2q8eFWnKU3Q_eJolnMwqguuxhDXuuqZbmGkW1-idgU4mlVdIKjUh3BOcWJA2JRkr57zO_REa1pkgGPUgw8mbGVk6Bcc4VJ058T20AVFZhLoQ02LV-y4-rTsyNbz9kKoyPXyzB2pVd_-v4mvEljqg2RGr8Mx7fjCo4FAzxLDr002fTDNH0kO7CXF/w640-h390/ombre%207.jpg" width="640" /></a></div><p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhepySQxORujleyXoCO-9Lb4jhqMJIQN8EqvIiyZAZPOfHkO1IIQEaJ4Pix4LFuOm42wimccE7cE32eTMGDQy9Ld0oJh4yqnBlWXYpn6FcuJf8dVmuzENbwcC2fzSuJd2g4NWGlXjLIqhnKosHBfaYJL1ULNCmtohdBdlXb8pl-KTapZagTJoY6GS_z/s1000/ombre%208.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhepySQxORujleyXoCO-9Lb4jhqMJIQN8EqvIiyZAZPOfHkO1IIQEaJ4Pix4LFuOm42wimccE7cE32eTMGDQy9Ld0oJh4yqnBlWXYpn6FcuJf8dVmuzENbwcC2fzSuJd2g4NWGlXjLIqhnKosHBfaYJL1ULNCmtohdBdlXb8pl-KTapZagTJoY6GS_z/w640-h426/ombre%208.jpg" width="640" /></a></div><p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWGWBF2F1HukTp20mRUabG9dt2aKBjoEkHsVmCFyY1B-9VRcZ-fyxuXllFJKku2duUIlmdiFFdGabaBZPoVPLf9q7LfO82wvJpBYBZOJ3H3quKdNzE5XvlBo---imPXLNf_iEcHUZRXNbfs7nQ-uVWkouJa7d8ora_afLlgkkSfFcOB6f_4z1JbkaN/s1000/ombre%209.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWGWBF2F1HukTp20mRUabG9dt2aKBjoEkHsVmCFyY1B-9VRcZ-fyxuXllFJKku2duUIlmdiFFdGabaBZPoVPLf9q7LfO82wvJpBYBZOJ3H3quKdNzE5XvlBo---imPXLNf_iEcHUZRXNbfs7nQ-uVWkouJa7d8ora_afLlgkkSfFcOB6f_4z1JbkaN/w640-h426/ombre%209.jpg" width="640" /></a></div><p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL7E2Ft8yGOWqO13oJ7iiqBom_2NbxXkc1E0PasdYz2NZQn931sDdPdcZCxsGAAfrtfoJDs-64N8av1gpzPmMq1wp-5RLWWU4EKHkANxoMCGTISguc-Fgz8cQ7JFjUq4ZbQn0_Jly2YpXbNSVQ9lybbKDMYKQq7z0kWuwg5IONAFzsG0obnFDSm7t-/s1000/ombre%2010.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL7E2Ft8yGOWqO13oJ7iiqBom_2NbxXkc1E0PasdYz2NZQn931sDdPdcZCxsGAAfrtfoJDs-64N8av1gpzPmMq1wp-5RLWWU4EKHkANxoMCGTISguc-Fgz8cQ7JFjUq4ZbQn0_Jly2YpXbNSVQ9lybbKDMYKQq7z0kWuwg5IONAFzsG0obnFDSm7t-/w640-h426/ombre%2010.jpg" width="640" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-59818211281781755552021-12-25T19:01:00.001+01:002021-12-25T19:06:24.030+01:00<p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;">BUON NATALE </span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;">E </span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;">BUON ANNO A TUTTI</span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;"> </span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiqZs5f6Zn9A5IlkgV2g3MGvvBge8K0p4oODAGkh3-B1ouN61YkXKRnzidT6-ddr9K5dWa3GcTY0NnpiNGxvwcOC-sfrr_6GD9ELliPGDO4tdtWhoaeY0jqNlz3v7b-3X1UtXQQc4Bbm0jX9XkHaEO7SqdWRyLF7xZ-FFMLjD2cZ6QW0kMBuOaBdaf6=s670" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="670" data-original-width="670" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiqZs5f6Zn9A5IlkgV2g3MGvvBge8K0p4oODAGkh3-B1ouN61YkXKRnzidT6-ddr9K5dWa3GcTY0NnpiNGxvwcOC-sfrr_6GD9ELliPGDO4tdtWhoaeY0jqNlz3v7b-3X1UtXQQc4Bbm0jX9XkHaEO7SqdWRyLF7xZ-FFMLjD2cZ6QW0kMBuOaBdaf6=s16000" /></a></span></div><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;"><span style="color: black;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;">Questo gatto, oggi, giorno di Natale, era accucciato in un angolo di Verderio, fuori dall'ufficio postale. Sembra arrabbiato ma, forse, anche lui vi fa gli auguri.</span></span></span><br /></span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;"> </span></span><br /></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-83661805477774998062021-12-25T11:21:00.000+01:002021-12-25T19:06:18.667+01:00I PRESEPI DI STEFANO BARELLI di Marco Bartesaghi<p> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiybDCAPPwvcx-1HavUGX_Y8qfgwb74gPYmzNN96TJvn6nmdXMJDAFyrTT_KMQssd8CPwNgWdtCghu58G0zcrSNpOPtf3_kOYNLV8wul_w11ZBz_hMSKb5tW2Wjv6XjZpFdOEH-BZztl_Dq_G_iTC0uWgbPMRq7p0HJo0DYsPfnkTq9p6Uzlshguyfw=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="750" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiybDCAPPwvcx-1HavUGX_Y8qfgwb74gPYmzNN96TJvn6nmdXMJDAFyrTT_KMQssd8CPwNgWdtCghu58G0zcrSNpOPtf3_kOYNLV8wul_w11ZBz_hMSKb5tW2Wjv6XjZpFdOEH-BZztl_Dq_G_iTC0uWgbPMRq7p0HJo0DYsPfnkTq9p6Uzlshguyfw=w150-h200" width="150" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Stefano Barelli</span><br /></td></tr></tbody></table></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Se gli chiedi da quando ha la passione per i presepi, Stefano Barelli, ti risponde che ce l'ha da sempre, fin da quando, bambino, con fratelli, cugini e parenti lo preparava in curt di Tulet, in via Tre Re, dov'è nato e dove abita tuttora.<br /><br /> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Ora di anni ne ha 75, è pensionato e, appena passato il Natale, comincia a pensare e ad organizzare quello dell'anno successivo.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> Questo è il presepe realizzato quest'anno:</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjGirV6KQslPxIW37qCHtMsz16pGiKug9g6YzcfICQ4PqSRNndMymuUUIiSA_R4jG8GydG1EN7HR6ILNlxl5o3rxDcu6FD3-cKh4vQ_WgJ9HjRjm-8XuTJZaqwxkhujMTucyrahu054faGdoXkdwXbsBRYW1DL2S4aK7beJSYnwjAXfoX-rriFls42u=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="624" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjGirV6KQslPxIW37qCHtMsz16pGiKug9g6YzcfICQ4PqSRNndMymuUUIiSA_R4jG8GydG1EN7HR6ILNlxl5o3rxDcu6FD3-cKh4vQ_WgJ9HjRjm-8XuTJZaqwxkhujMTucyrahu054faGdoXkdwXbsBRYW1DL2S4aK7beJSYnwjAXfoX-rriFls42u=w640-h400" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il presepe di Stefano Barelli per il Natale 2021<br /></td></tr></tbody></table><br /> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgswqXl3ApGUvlXH05p0bwbQBFUDBxGPuUoilLlncm5HZXoHsRxq-nNc47yEBFY-PoEtQyaN9mNbO1gWYUYHpGxeLzOzZxQmckxSHvpY10E0qn8u3Chiq59BwVB9SgWs0cBu2TxQzivMSU6CyP3ws0Z-kejpwTPqRY2VSK_gz4xj3rGx8S7wRKIMJhk=s1000" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgswqXl3ApGUvlXH05p0bwbQBFUDBxGPuUoilLlncm5HZXoHsRxq-nNc47yEBFY-PoEtQyaN9mNbO1gWYUYHpGxeLzOzZxQmckxSHvpY10E0qn8u3Chiq59BwVB9SgWs0cBu2TxQzivMSU6CyP3ws0Z-kejpwTPqRY2VSK_gz4xj3rGx8S7wRKIMJhk=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhlvOQyJJOVNXE6CEVRb4k0X3Xh-ltPzwvVIaI_1oMilSDK1Zp-01LzyndgR7q2vPKt7Rk05Bf0RIqlL4buU95kSpd2_8lj3OgyAhpejsH3X9lBnELRKWgwz-AUkFi9mo_D9W4CbkQUdJ5yULZxsIFieddI_ZXbvcQbmagqfw3gs_s5Ed2b4-xvqgK7=s1000" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhlvOQyJJOVNXE6CEVRb4k0X3Xh-ltPzwvVIaI_1oMilSDK1Zp-01LzyndgR7q2vPKt7Rk05Bf0RIqlL4buU95kSpd2_8lj3OgyAhpejsH3X9lBnELRKWgwz-AUkFi9mo_D9W4CbkQUdJ5yULZxsIFieddI_ZXbvcQbmagqfw3gs_s5Ed2b4-xvqgK7=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiwh34W688GOwZ-q9eL94ooFdfhHC5kiTMN1TuM03_cGKUjaBgDzOPlGhNAuNTMn_Oncn1jn7qc9qLw4-f4xWS1tu75pHz127pQp0a3cT1sAwhFwDCfh2tB9nCzhXhM9-_1LC8LKGjdDSvAzvECyePerXIvIwFnNnGH6cch4b5XJTlliTQ1h5ciwwz2=s1000" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiwh34W688GOwZ-q9eL94ooFdfhHC5kiTMN1TuM03_cGKUjaBgDzOPlGhNAuNTMn_Oncn1jn7qc9qLw4-f4xWS1tu75pHz127pQp0a3cT1sAwhFwDCfh2tB9nCzhXhM9-_1LC8LKGjdDSvAzvECyePerXIvIwFnNnGH6cch4b5XJTlliTQ1h5ciwwz2=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh8_gpjg-VLfxWbwIzo5agL2RuYtz9rZf4WFHOGlsPk4KsjsL_Pq1x4IgDCrp7A_ub66XG2Tl3-ARBmiSrN0IVd6z15X9jkiiF1OGRING4w6MqCkdugBD1s75TRtWkfXRXJtskypMdpm1kDnGDcS61fzChxsvsaeLUi-X5zsX_kDIo574Fg1C8g4h4S=s1000" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh8_gpjg-VLfxWbwIzo5agL2RuYtz9rZf4WFHOGlsPk4KsjsL_Pq1x4IgDCrp7A_ub66XG2Tl3-ARBmiSrN0IVd6z15X9jkiiF1OGRING4w6MqCkdugBD1s75TRtWkfXRXJtskypMdpm1kDnGDcS61fzChxsvsaeLUi-X5zsX_kDIo574Fg1C8g4h4S=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Dei suoi presepi costruisce tutto: paesaggi, edifici, statuine.<br /> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Per queste usa stampi in lattice, in cui scioglie una creta sintetica che si acquista in polvere e non ha bisogno di cottura poiché si solidifica al sole. Una volta pronti, i personaggi ottenuti, a seconda del tipo di presepe in cui devono essere inseriti, vengono dipinti o con colori vari, cercando di imitare la realtà, o con un un unico colore.<br /> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Per la costruzione degli edifici Stefano utilizza un tipo di polistirolo compatto, simile a quello che si usa in edilizia per le coibentazioni, che, a differenza di quello per gli imballaggi, non si sbriciola durante la lavorazione. Per tagliare, bucare o sagomare il polistirolo, servono strumenti "caldi". Quello per il taglio se l'è costruito da solo: è un archetto su cui è teso un filo di tungsteno, materiale con alta resistenza elettrica, in cui fa circolare, per riscaldarlo, la corrente prodotta da un caricabatterie.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Grande cura dedica alla realizzazione dei particolari, che ritiene siano "il bello" del presepe, e forse, penso io, anche la cosa più divertente per chi lo costruisce.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> <br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgzeZHSj1ZePyKH-GkPmETLx9uCZLtSNZcjxdY2CdNi-HpEZKBIg8hwLBdm8_C1gmAYrkfFDcA9NbIexKTdx7Mdzic6Vlz4bvksxDMmDfYtYS9zHn7tEjJNi5l6UVj3mO47KEU1oNHceSuZ7q2PWywoJKiK46IRjdLCZFXHinqsiDooQQWy9woM7Ma9=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1000" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgzeZHSj1ZePyKH-GkPmETLx9uCZLtSNZcjxdY2CdNi-HpEZKBIg8hwLBdm8_C1gmAYrkfFDcA9NbIexKTdx7Mdzic6Vlz4bvksxDMmDfYtYS9zHn7tEjJNi5l6UVj3mO47KEU1oNHceSuZ7q2PWywoJKiK46IRjdLCZFXHinqsiDooQQWy9woM7Ma9=s320" width="320" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> Alcuni particolari sono in ferro battuto, e non potrebbe che essere così dato che per tutta la sua vita lavorativa ha battuto il ferro, producendo oggetti raffinati per una ditta del meratese.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjfxaVVqWNJP8h-zdbG9kg98yIz9Qn7tqljVVQvk07EkvvhiDqAUqKQVuEzwxhKiPiXDHDgJ8orlC24T6iy87l5Wh-TYNRb3218rBu4EoVRBYdoGhu1eQWq3Gua2FphktZCG5GCexn5StjrKcKnzuK1rlv_5pi-xOEDRG2Yk9D442tWBIdzvSJMW3Se=s706" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="706" data-original-width="454" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjfxaVVqWNJP8h-zdbG9kg98yIz9Qn7tqljVVQvk07EkvvhiDqAUqKQVuEzwxhKiPiXDHDgJ8orlC24T6iy87l5Wh-TYNRb3218rBu4EoVRBYdoGhu1eQWq3Gua2FphktZCG5GCexn5StjrKcKnzuK1rlv_5pi-xOEDRG2Yk9D442tWBIdzvSJMW3Se=s320" width="206" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pozzo con portasecchio i ferro battuto<br /></td></tr></tbody></table><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Un pezzo di tronco d'albero con una particolare conformazione, trovato casualmente, può essere la soluzione da cogliere al volo per un presepe caratteristico.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><span style="color: red;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO" </span><br /></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> <span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Altre volte invece l'ambientazione è legata a un luogo reale, che viene ricostruito il più fedelmente possibile. Un anno, con l'aiuto di una nipote che gli ha preparato i disegni, ha riprodotto la curt di Tulét, la sua corte, una delle più interessanti di Verderio.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhvDEr-VZ18rC3p7G-qEu_mX0vUBZaIwAiwnJKafm_NsGTX6HAlTQuUjsc8zOHV8X3qG3ItRcEBVvl_T-nw63YHgqGUSfDUkwGfqqaCVzoGYwDslEdCmVxMOwJurzP6DL9gsbb_uqwco-cDJn4LiujzZuIBN8VZJpVr2s3PuF0E7U2LEhKnyRSoRbME=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhvDEr-VZ18rC3p7G-qEu_mX0vUBZaIwAiwnJKafm_NsGTX6HAlTQuUjsc8zOHV8X3qG3ItRcEBVvl_T-nw63YHgqGUSfDUkwGfqqaCVzoGYwDslEdCmVxMOwJurzP6DL9gsbb_uqwco-cDJn4LiujzZuIBN8VZJpVr2s3PuF0E7U2LEhKnyRSoRbME=w400-h240" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Curt di Tulèt", via Tre Re<br /></td></tr></tbody></table><br /></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjeJNsmVfcl5mDvYHRqabaYk3ew4LiWqDkV86cWPZz9tTof57wwcjTf4HL_RWfoeNI_X79LaK611TthHEWmCMLSXzi50EOowm2orEOx1h_210OjqQvMUax16T-bOVkoL15w7mHOgDui0gmxKd9-o3mhHnXD4RlwrJz6HcsyhEVBkHKjZzJBwwk4CJEB=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1000" height="384" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjeJNsmVfcl5mDvYHRqabaYk3ew4LiWqDkV86cWPZz9tTof57wwcjTf4HL_RWfoeNI_X79LaK611TthHEWmCMLSXzi50EOowm2orEOx1h_210OjqQvMUax16T-bOVkoL15w7mHOgDui0gmxKd9-o3mhHnXD4RlwrJz6HcsyhEVBkHKjZzJBwwk4CJEB=w640-h384" width="640" /></a></div><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p style="text-align: left;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhaCh8My509lTaBPxWCSyk3Fr5yJT9FCqitYZ9PNx6tGp6QFDcw2cfbVg6GwKz7nDQlZUtOWf_6sW_bOVTHmzEzSck8_j326vsWPmW45wgEJs9xiNFLfk0j3zAjE7PGAdLFtUqvA9BG31PLjTuddMt3s6qf70BPGTuOH3kciVLnEZ_PyZReFgXguh6O=s1128" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="663" data-original-width="1128" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhaCh8My509lTaBPxWCSyk3Fr5yJT9FCqitYZ9PNx6tGp6QFDcw2cfbVg6GwKz7nDQlZUtOWf_6sW_bOVTHmzEzSck8_j326vsWPmW45wgEJs9xiNFLfk0j3zAjE7PGAdLFtUqvA9BG31PLjTuddMt3s6qf70BPGTuOH3kciVLnEZ_PyZReFgXguh6O=w400-h235" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgdLcgYpKUywOEdOs2yv5O9B9tP50locGqnnr0WSMbVo9f4-hlScRUSjRcn_PJz_g792qUNYe1UKG0ofCw6lmuJNrEV1u1FODqC1liqsWyAy_v-NVy1nRrmi-kHUELMp5MA_Vht4O_0n3dGMnUQfIWKKqF3T7xOv5y7iOC7NjKI9Ho5Hy3GfKkwUdAO=s1000" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgdLcgYpKUywOEdOs2yv5O9B9tP50locGqnnr0WSMbVo9f4-hlScRUSjRcn_PJz_g792qUNYe1UKG0ofCw6lmuJNrEV1u1FODqC1liqsWyAy_v-NVy1nRrmi-kHUELMp5MA_Vht4O_0n3dGMnUQfIWKKqF3T7xOv5y7iOC7NjKI9Ho5Hy3GfKkwUdAO=w400-h240" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhfDYtrplQZfALh93bdjPsuZRN4UA8UOohtCXTV4AXIzf7dovBHMVul6PdHCJdZkTzZXSQQi8PjXgXl51VmM9-9f7oRyeMYVspZuW5jPmkf1aqdQkzDJkjwacjWdL5O-KS_Mz3pRmpMB5_hss0K4ZPmti8MDsI5UJeHzk3L7beihBQ9mIVapnZvHN8i=s1000" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhfDYtrplQZfALh93bdjPsuZRN4UA8UOohtCXTV4AXIzf7dovBHMVul6PdHCJdZkTzZXSQQi8PjXgXl51VmM9-9f7oRyeMYVspZuW5jPmkf1aqdQkzDJkjwacjWdL5O-KS_Mz3pRmpMB5_hss0K4ZPmti8MDsI5UJeHzk3L7beihBQ9mIVapnZvHN8i=w400-h240" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgfOF6jocsZekM-y6HtSxIiq38Fy2iX5UDgXUSG5bQYGDs40mgiY0N_IHw8oWE0axJ5-aumjXhU0j0j48zuUAQH6XaNNsMre6LNuxTNsqdeKheFMSuGyin9HwtM6SxPG9HPaZERJ1EBuLYjvYVPpxGgi2z2NhJuMU-c-f4zu1YwhbdzyPqqEkgal_mJ=s1000" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="727" data-original-width="1000" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgfOF6jocsZekM-y6HtSxIiq38Fy2iX5UDgXUSG5bQYGDs40mgiY0N_IHw8oWE0axJ5-aumjXhU0j0j48zuUAQH6XaNNsMre6LNuxTNsqdeKheFMSuGyin9HwtM6SxPG9HPaZERJ1EBuLYjvYVPpxGgi2z2NhJuMU-c-f4zu1YwhbdzyPqqEkgal_mJ=w400-h291" width="400" /></a><span style="font-family: arial;"> </span><span style="font-family: arial;"></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><br /> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Più frequentemente, le ambientazioni sono di fantasia, ma, almeno quelle che ho visto, richiamano la struttura della cascina o della corte brianzola</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhLk0VvW0F3mpVFt_uNDytD6PRfRQ9oZC67SLfDzVXMjMcJWg-TWIGHmCZKuRLIFIUN-61tovYSe7N6K86r2IwDoG6nGjI-gUubNW6MitTTQC67EUsh8wY-A8ebG31V_sNyjaYz2eac6YUD6bk6LfvO8HPHbg9cNrYXR4qqN9RzQXHiV6kS6Zqy2bKZ=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhLk0VvW0F3mpVFt_uNDytD6PRfRQ9oZC67SLfDzVXMjMcJWg-TWIGHmCZKuRLIFIUN-61tovYSe7N6K86r2IwDoG6nGjI-gUubNW6MitTTQC67EUsh8wY-A8ebG31V_sNyjaYz2eac6YUD6bk6LfvO8HPHbg9cNrYXR4qqN9RzQXHiV6kS6Zqy2bKZ=w640-h480" width="640" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi1o-Bl7QxaUl_8_owtwaE_U-4Zmw6elzlMi8rjjwSZe8Vgj1Kfq3gxaYHz2vy_ipCWxqUUWK-VP-aV9sxK3vnt8Z_fpoH9XQaFtc_a7itxnEM4rbNUDsTp2sbo4GlAaOEAYnL44M2caC5-8Yl4vIArv8OqqqLU6Az1860YPVFqa3U8z3UeC53fLrnM=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi1o-Bl7QxaUl_8_owtwaE_U-4Zmw6elzlMi8rjjwSZe8Vgj1Kfq3gxaYHz2vy_ipCWxqUUWK-VP-aV9sxK3vnt8Z_fpoH9XQaFtc_a7itxnEM4rbNUDsTp2sbo4GlAaOEAYnL44M2caC5-8Yl4vIArv8OqqqLU6Az1860YPVFqa3U8z3UeC53fLrnM=w640-h426" width="640" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Altri presepi sono piccoli, con le statuine essenziali fissate su una piccola tavola o collocate in una semplice capanna. <br /></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhq_CDtQPnWQUg-44N09Wk6cDn78eO8gXWGbZXfDDe2yfsn5MACfl-U1ugkcbgmr7GmPR4S7SeMrAbSHt3fGMIriUtnZO7VVEeWkQNh6vDXyD8nZ2Zj0jaQuoAE8Ba4Ug_Lt8M0C5Y9xvCUbntUwvxmyNMFGd0doBElZmotb_zX1CoWOxEBGvPDz6Hg=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhq_CDtQPnWQUg-44N09Wk6cDn78eO8gXWGbZXfDDe2yfsn5MACfl-U1ugkcbgmr7GmPR4S7SeMrAbSHt3fGMIriUtnZO7VVEeWkQNh6vDXyD8nZ2Zj0jaQuoAE8Ba4Ug_Lt8M0C5Y9xvCUbntUwvxmyNMFGd0doBElZmotb_zX1CoWOxEBGvPDz6Hg=w400-h240" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr></tbody></table><br /></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj-ZT0un1emvdYzbLD_bdMy34R-KufG4zJfXUe0ktzhkcTF3JSh0Z9L7UiV7Nh1eYrhvUT2-eGQJ2bwfgdWcasdYEuSBUvxjWzQvJX7ZT7DfukqGIfQc2rsRsfkZ8bQa2szKjsKAFo31IpjllYQVGAZtJT5dSHTpFLtlfka4KJ9JqbQKCTm3UjbqT4-=s1000" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="703" data-original-width="1000" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj-ZT0un1emvdYzbLD_bdMy34R-KufG4zJfXUe0ktzhkcTF3JSh0Z9L7UiV7Nh1eYrhvUT2-eGQJ2bwfgdWcasdYEuSBUvxjWzQvJX7ZT7DfukqGIfQc2rsRsfkZ8bQa2szKjsKAFo31IpjllYQVGAZtJT5dSHTpFLtlfka4KJ9JqbQKCTm3UjbqT4-=w400-h281" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg2-VHZY8ykgjbjDPySX_zTr_bfcLFQZ7C5YBrGFSc1Bk6I_E54BL3rptEvXj7wZomJrpx0UpiJw8nYCRyjJHchZb_5EplY34X1FK6ztfJ9sxvW5BqRROT7InbH2p9VxhD-rHTHyLDP4i1TCRli0UELo_PKxMywg7ng2BgZQ-Zf-jdrZAT7H4xxpvtQ=s1006" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="914" data-original-width="1006" height="364" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg2-VHZY8ykgjbjDPySX_zTr_bfcLFQZ7C5YBrGFSc1Bk6I_E54BL3rptEvXj7wZomJrpx0UpiJw8nYCRyjJHchZb_5EplY34X1FK6ztfJ9sxvW5BqRROT7InbH2p9VxhD-rHTHyLDP4i1TCRli0UELo_PKxMywg7ng2BgZQ-Zf-jdrZAT7H4xxpvtQ=w400-h364" width="400" /></a></div><br /> <p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Altri ancora sono realizzati in oggetti particolari, come ad esempio i portalumi. <br /></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgKbg6dMAUaSHHNfHJhZdSU-jJ-EsrTiAIhmH9F6lYYkECxDliUCKsiLipHERFqs-pswORqzNBLPu_M9yRc7aPkbeXqyFlNaRyPzLQykJgcDZOeAfecZEsR47Y-HIEiWAmqYd_Htalx6jkFzwoj7KLyFfl-jV8-vApvOz2oqkUCd5HPU4As9zuigGjQ=s699" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="699" data-original-width="675" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgKbg6dMAUaSHHNfHJhZdSU-jJ-EsrTiAIhmH9F6lYYkECxDliUCKsiLipHERFqs-pswORqzNBLPu_M9yRc7aPkbeXqyFlNaRyPzLQykJgcDZOeAfecZEsR47Y-HIEiWAmqYd_Htalx6jkFzwoj7KLyFfl-jV8-vApvOz2oqkUCd5HPU4As9zuigGjQ=w618-h640" width="618" /></a></div><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgfNzfO9iZzQa7eGfpXpB-9K79U-P6S-qwzfmQP1FztCl_TNgWnM3jRhDvlqi9QA34YFe9u_oJgjW1FnAVEIBIEm8hWhuMkFQws29K4bqmpB3m4RG2S65MnzJ_75vtTiuhNcTfeZFC_zgg9V5Z1Kxzx8vSh4ITBlc7BfMdqtR6WbRZS5X8BjlR5WlmC=s958" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="571" data-original-width="958" height="382" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgfNzfO9iZzQa7eGfpXpB-9K79U-P6S-qwzfmQP1FztCl_TNgWnM3jRhDvlqi9QA34YFe9u_oJgjW1FnAVEIBIEm8hWhuMkFQws29K4bqmpB3m4RG2S65MnzJ_75vtTiuhNcTfeZFC_zgg9V5Z1Kxzx8vSh4ITBlc7BfMdqtR6WbRZS5X8BjlR5WlmC=w640-h382" width="640" /></a></div><p></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Stefano Barelli fa parte dell'Associazione Amici del Presepio di Ponte San Pietro.</span><br /></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;">Marco Bartesaghi<br /></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span><span style="font-family: arial;"></span><br /></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-42036248086716824902021-12-25T10:08:00.002+01:002021-12-25T19:06:13.255+01:00NOTIZIE SU ALCUNI FALEGNAMI DI VERDERIO SUPERIORE DEL XIX E XX SECOLO di Marco Bartesaghi<p><i><span style="font-family: arial;"><br />"4 luglio pagato al Giulio fa legname per giornate 17, per la sedia (di) cuoro e il tellaro di una finestra in cuoro e altri fatturi per lartare - 34". </span></i></p><p><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjIsqgp-b-GdFtbLSb4pwEhfmTt5GoZXy0N6buCVs5hn_ScgvkqTHNH-E9BULdXR5HDguvrP0y39CovtuK3oeLU7o-DUHGSy1eXidsZb0NO7aEZcsTGwseiu3i1bUnN45w1vv9umlFCL8-c4wLxSsIGRobWoAk58gmM8ItKU3-sF3EbgusMZGTcnhPX=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="316" data-original-width="1000" height="202" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjIsqgp-b-GdFtbLSb4pwEhfmTt5GoZXy0N6buCVs5hn_ScgvkqTHNH-E9BULdXR5HDguvrP0y39CovtuK3oeLU7o-DUHGSy1eXidsZb0NO7aEZcsTGwseiu3i1bUnN45w1vv9umlFCL8-c4wLxSsIGRobWoAk58gmM8ItKU3-sF3EbgusMZGTcnhPX=w640-h202" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Parrocchia di Verderio Sup. L'accenno al falegname "Giulio" in un bilancio parrocchiale del 1814</span><br /></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i></i></div><i><br /></i><span style="font-family: arial;">Questo è il più vecchio accenno ad un falegname che sono riuscito a trovare nell'archivio della parrocchia di San Giuseppe e Floriano, ex Verderio Superiore. È conservato fra i bilanci redatti dalla fabbriceria della chiesa, in un foglio intitolato "Spese fatte per la chiesa del lano 1814" <b>(1)</b>.<br />Penso che con la parola "<i>cuoro</i>" si intendesse parlare del "coro" e che "<i>lartare</i>" stia per "l'altare".<br />Il nome, Giulio, è un po' poco per stabilire l'identità del personaggio, ma per ora mi devo accontentare.<br /> </span><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Scorrendo gli altri documenti contenuti nello stesso fascicolo, il successivo falegname che vi appare è Giuseppe Viganò, nato il 5 giugno 1828 a Verderio Superiore, figlio di Carlo e Angela Villa. Abitava in Corte Nuova, in via sant'Ambrogio, e aveva sposato Giuseppa Pirovano.<br />Fra le carte della fabbriceria lo si incontra più volte e per un buon numero di anni. Per i lavori svolti nel 1883, l'anno prima della sua morte, aveva presentato questo conto:<br /> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> <i>"Conto della parocchia dell'anno 1883<br />Riparazione fatte a due banche 1 40<br />Riparato il balcone del coro 00 70<br />Riparati i vetri nella tribuna 01 20<br />Misse una lastra di vetro nello stasone 01 50<br />Misse un vetro (2) nel confessionalio 00 30<br />n.2 lastremesse sullefineste innalto 02 50<br /> ______<br /> totale 07 .60<br /></i><br /><br /></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgY8FJq5CwzJlnEjS3J0N2onijtSr0OInxdwoRij3PPcUilREAhNiB-ejfHVr1aDbUM_1bwB-P9o6YxYJA2P_A0i3LL_R-xx7UkZXjLqAKX6sVPgDFQzHJ1i5HDJknYCo1c61hcHsl10ErEzX5N3pwgbud7SBZmuvyREKB-Gcc86CMX75J4YeiBEv1m=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgY8FJq5CwzJlnEjS3J0N2onijtSr0OInxdwoRij3PPcUilREAhNiB-ejfHVr1aDbUM_1bwB-P9o6YxYJA2P_A0i3LL_R-xx7UkZXjLqAKX6sVPgDFQzHJ1i5HDJknYCo1c61hcHsl10ErEzX5N3pwgbud7SBZmuvyREKB-Gcc86CMX75J4YeiBEv1m=w640-h426" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Parrocchia di Verderio Sup. Il conto presentato dal falegname Giuseppe Viganò nel 1883</span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p><br /></p><p><span style="font-family: arial;">Anche il figlio di Giuseppe, Luigi, era falegname e come tale compare nel ruolo dei contribuenti alle tasse comunali del comune di Verderio Superiore del 1906, dove è chiamato a pagare una cifra di 4 lire<b> (2)</b>. Era nato nel 1860, aveva sposato Erminia Robbiati, proveniente dalla <i>"curt del legnamée"</i>, in via Principale. È morto nel 1922.</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgl3BOt8gxNwHstw2QhEFg1RTocMgJ9klCq4wlFjmMRxOwQf5qEaV3Cg0BYqYfDWMdQAL0ZRwhNeolnenlapzMBNaw3PevMZbBBT-OpqA7EH4JuR4FsAhR2yhDSOaYgPeLD-WIJGnyxpzAEXj3m6X2yJEQ4feJC7CacHfULHVMg4g4gb_CbU2WtAq5f=s750" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="565" data-original-width="750" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgl3BOt8gxNwHstw2QhEFg1RTocMgJ9klCq4wlFjmMRxOwQf5qEaV3Cg0BYqYfDWMdQAL0ZRwhNeolnenlapzMBNaw3PevMZbBBT-OpqA7EH4JuR4FsAhR2yhDSOaYgPeLD-WIJGnyxpzAEXj3m6X2yJEQ4feJC7CacHfULHVMg4g4gb_CbU2WtAq5f=w640-h482" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Comune di Verderio Sup. Le tasse comunali pagate da Luigi Viganò, falegname, nel 1906</span><br /></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: arial;"> </span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p><span style="font-family: arial;">Era figlio di Luigi Stucchi, anch'egli falegname, nato a Osnago l'8 ottobre 1808 da Giovanni Antonio e Serafina Ronco. Luigi si era trasferito a Verderio Superiore probabilmente nel 1837, dopo aver sposato una donna di qui, Orsola Teresa Sala, figlia di Ambrogio e di Angela Comi. Dei lavori di falegnameria di Luigi Stucchi non ho trovato traccia.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="color: red;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO" </span> <br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> <span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p><span style="font-family: arial;">Giovanni Stucchi era nato l'11 aprile 1852. Abitava e aveva il laboratorio, come forse già suo padre, in via Principale, nella corte che, per la loro presenza, è ricordata come "<i>curt del legnamèe</i>" <b>(3).</b></span></p><p><span style="font-family: arial;"><b> </b></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhBciEaSHBmuCIRpq2sZwtXejNE62OjMjSAA2bLC8lZZLs-xGroVftR4dnkyiruLgYUimtH1o3Hhh6BhClG_ZAcEhLGpWhknpNr1FwPvElf2ThQseCsUzBx_m_LYmNOLChdtVX_vIo7OrTmjxno0-wDnCCy5gnQeWlcUnl9x-4-4TuXPy_gsMT--mz0=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="841" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhBciEaSHBmuCIRpq2sZwtXejNE62OjMjSAA2bLC8lZZLs-xGroVftR4dnkyiruLgYUimtH1o3Hhh6BhClG_ZAcEhLGpWhknpNr1FwPvElf2ThQseCsUzBx_m_LYmNOLChdtVX_vIo7OrTmjxno0-wDnCCy5gnQeWlcUnl9x-4-4TuXPy_gsMT--mz0=s320" width="269" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Giovanni Stucchi, falegname a Verderio<br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><b><br /></b></span><p></p><p><span style="font-family: arial;">I primi suoi lavori per la chiesa parrocchiale di San Floriano risalgono al 1885, quando presenta un conto annuale di 23 lire e 85 centesimi, e proseguono negli anni seguenti. <br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgScJHhN-7boCD18ECIywaLAffZBlh0ONgnLRx7R7HU9agq3_TsDB12K8hYRjWOP6u1_SBcVtdUvuJ7-LP-MfXDzb_E-WKGvf2HcpZ3wH-IMftd7h94OHp9UxnjCOLPQKeh-h-hL7IvdRf29mO7idYJaP3CtzNov5Tvi501eqcymOX9eEmeEdaoe0rs=s750" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="549" data-original-width="750" height="468" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgScJHhN-7boCD18ECIywaLAffZBlh0ONgnLRx7R7HU9agq3_TsDB12K8hYRjWOP6u1_SBcVtdUvuJ7-LP-MfXDzb_E-WKGvf2HcpZ3wH-IMftd7h94OHp9UxnjCOLPQKeh-h-hL7IvdRf29mO7idYJaP3CtzNov5Tvi501eqcymOX9eEmeEdaoe0rs=w640-h468" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Parrocchia di Verderio Sup. Il conto presentato dal falegname Giovanni Stucchi nel 1885<br /></td></tr></tbody></table><p></p><p><span style="font-family: arial;">Giovanni Stucchi interverrà come falegname anche nella realizzazione della nuova chiesa di Verderio Superiore, che verrà consacrata il 26 ottobre 1902 e sarà dedicata oltreché a san Floriano, come la vecchia chiesa, anche a san Giuseppe, che dei falegnami è sicuramente il più celebre. <br />La nuova chiesa fu costruita con i fondi messi a disposizione dalla famiglia Gnecchi Ruscone. In un registro dei conti dell'Azienda Agricola Gnecchi, si trova notizia degli interventi di Giovanni Stucchi non solo per la chiesa, anche per la nuova casa parrocchiale e l'annessa casa colonica.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjUg52PGZ8uscPIH9Lc4fdrZjooHt6tNr3zrE0YohJdY6h3v69tdZgYNEl7tJ3a72lGQuivGt7v4BeLOShL4D76teYzITIS8S_2MTG04_7wNjJtm1dNVclgL1JdoulLSf_d9ioKvVhVdcf7y7ZamwDuEGXylmcaWOUwPJ9fAOBkH10IR-W6lQAcCNwu=s2389" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="879" data-original-width="2389" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjUg52PGZ8uscPIH9Lc4fdrZjooHt6tNr3zrE0YohJdY6h3v69tdZgYNEl7tJ3a72lGQuivGt7v4BeLOShL4D76teYzITIS8S_2MTG04_7wNjJtm1dNVclgL1JdoulLSf_d9ioKvVhVdcf7y7ZamwDuEGXylmcaWOUwPJ9fAOBkH10IR-W6lQAcCNwu=w640-h236" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Giovanni Stucchi, falegname, nelle spese per la nuova chiesa registrate dall'Azienda Agricola Gnecchi<br /></span></td></tr></tbody></table><br /><p></p><p><span style="font-family: arial;">Per la chiesa - realizzazione dei serramenti e loro messa in opera; messa in opera dei soffitti a cassettoni ed altri lavori - riscosse in tutto 7049 lire; altre 3000 ne riscosse per la casa parrocchiale e 1175 per la casa colonica <b>(4).</b><br /><br /></span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiKDyojsXF_wGpv20iH7iOq03uVZbNa8t0iqMWRJCDoWL4yZ90rCEdOm5FDYw032M5H7NTQAR2njzr7idgZxN-6_jQh8uOdZU5OqLoy2SoOjGC_jQmqRfPyM2J2k8eKwAvGx9yvDJQEpaIpubdRRaT4CPp94PXnmml6H9k2vQ_U2GnvfNlhEZ37IhRn=s652" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="652" data-original-width="582" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiKDyojsXF_wGpv20iH7iOq03uVZbNa8t0iqMWRJCDoWL4yZ90rCEdOm5FDYw032M5H7NTQAR2njzr7idgZxN-6_jQh8uOdZU5OqLoy2SoOjGC_jQmqRfPyM2J2k8eKwAvGx9yvDJQEpaIpubdRRaT4CPp94PXnmml6H9k2vQ_U2GnvfNlhEZ37IhRn=s16000" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Chiesa dei santi Giuseppe e Floriano. Il portale, due porte laterali e il soffitto a cassettoni dell sacrestia<br /></span></td></tr></tbody></table><p></p><p><span style="font-family: arial;">Nell'anno 1900 è probabilmente lui lo Stucchi Giovanni che fa parte del Consiglio Comunale di Verderio. Il suo nome compare anche nel Ruolo dei Contribuenti alle Tasse Comunali del 1906, quando deve pagare una tassa di lire 5 <b>(5).</b> <br /><br /><span>Giovanni Stucchi sposerà Luigia Rusconi (Lüisina) e avrà due figlie, Adelaide e Clelia.<br /></span></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgZbf8tOvcJKLKE1siKy0_oWmfM-CiVRx2hIP277KqErmzG95VYL5S1MR0y7lu3oNLW9Jgs7uNY72LNDopbrlZBztQEC9Wkx70hIP8haDAvxo8D3KqEt7FH5k42oQI8nNAgh7FyVs6xFezkuYRACIikYW0aEqnchwhbm_NirktZCLaqQ0P-WqVoBTRH=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="812" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgZbf8tOvcJKLKE1siKy0_oWmfM-CiVRx2hIP277KqErmzG95VYL5S1MR0y7lu3oNLW9Jgs7uNY72LNDopbrlZBztQEC9Wkx70hIP8haDAvxo8D3KqEt7FH5k42oQI8nNAgh7FyVs6xFezkuYRACIikYW0aEqnchwhbm_NirktZCLaqQ0P-WqVoBTRH=s320" width="260" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Luigia Rusconi, moglie del falegname Giovanni Stucchi<br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /><span>Dopo Giovanni Stucchi, la sua bottega di falegname passa a Emilio Bonanomi, suo dipendente e suo genero, avendo sposato sua figlia Adelaide.<br /> </span></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><span>Di Emilio e di suo figlio Giovanni, suo collaboratore, scrive Giulio Oggioni in un suo libro: <br /><i>"Erano considerati artisti del legno e il loro campo di lavoro era molto vasto: andava dalla preparazione dei serramenti, alle porte, alle gabbie per gli animali e fino alle casse da morto. Non c'erano fabbriche di mobili e falegnamerie nei dintorni, né agenzie funebri e quando qualcuno moriva si chiamava questo falegname per prendere le misure per fare la cassa"</i> <b>(6).</b><br /></span></span></p><p><span style="font-family: arial;"><span> </span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgLmK451mpu59R1Var23R-D-pZtVHk5JX0wEGFpV1vp7Qgpt2RB4LlIvtggLLYu3H3Uuru56-PqE26u6VFW-7GJmydwH-oUqcRNHV6EjPTRuFJ-2LB4YVrGoZMvIMX86abVWS-E5CQ5wC_Ja4cTv7EDYeypq1-cEAXlRjo81Wqi-bIEYDpV1sg5ziPg=s692" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="692" height="289" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgLmK451mpu59R1Var23R-D-pZtVHk5JX0wEGFpV1vp7Qgpt2RB4LlIvtggLLYu3H3Uuru56-PqE26u6VFW-7GJmydwH-oUqcRNHV6EjPTRuFJ-2LB4YVrGoZMvIMX86abVWS-E5CQ5wC_Ja4cTv7EDYeypq1-cEAXlRjo81Wqi-bIEYDpV1sg5ziPg=w400-h289" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Emilio Bonanomi e la moglie Adelaide Stucchi<br /></td></tr></tbody></table><p></p><p><span style="font-family: arial;">Emilio Bonanomi era il falegname di fiducia della famiglia Gnecchi Ruscone, sia per i lavori necessari all'azienda agricola che per la manutenzione e la realizzazione di opere in legno nella villa. Per i suoi interventi veniva pagato annualmente. Un anno, come retribuzione, ottenne i locali in via Principale dove abitava con la famiglia, gli stessi dove ora vive la figlia Luigia.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjXSVBPdLK9i7YsvGtewmkhjSMFkNzpkohc0j0kHThQi5nMZ1ucjlZ3jQpu7EgTM7kd_tiT9TwPwaB5VP-g3Yard_H7bcFYZJwkE5sWTf_juMHHVkVLjzCISKNt2g8xsD0tS36e1Yj4AxFMQU9HdmDtpMobZVheZCBBtqlg4Tioai7jLcf1ZG8XBAn7=s935" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="935" data-original-width="650" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjXSVBPdLK9i7YsvGtewmkhjSMFkNzpkohc0j0kHThQi5nMZ1ucjlZ3jQpu7EgTM7kd_tiT9TwPwaB5VP-g3Yard_H7bcFYZJwkE5sWTf_juMHHVkVLjzCISKNt2g8xsD0tS36e1Yj4AxFMQU9HdmDtpMobZVheZCBBtqlg4Tioai7jLcf1ZG8XBAn7=w445-h640" width="445" /></a></div><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEivKuR-V-F7xsVAw8s_EBIFSeicmSvYOC3xdmfFPJ0puQMFgisT9IqakhgyPsD6clDg7UC0_oCebsMPXuSkkypENffEB73MOwEIZjaKUB_Vx__yp9p5QcucA71QYCKig9P9Iw2_uFR5QK7a2EuCmrdYJCDPYYNoQksEMIcW97jimQLW9LSzFvla4Nlk=s946" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="946" data-original-width="650" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEivKuR-V-F7xsVAw8s_EBIFSeicmSvYOC3xdmfFPJ0puQMFgisT9IqakhgyPsD6clDg7UC0_oCebsMPXuSkkypENffEB73MOwEIZjaKUB_Vx__yp9p5QcucA71QYCKig9P9Iw2_uFR5QK7a2EuCmrdYJCDPYYNoQksEMIcW97jimQLW9LSzFvla4Nlk=w440-h640" width="440" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il conto presentato nel 1940 dal falegname Emilio Bonanomi al signor Vittorio Gnecchi Ruscone<br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"> </span><p></p><p><span style="font-family: arial;">C'è una bella porta in legno, sempre chiusa che si affaccia su via Principale. È la porta del laboratorio di Emilio e, prima di lui, probabilmente, di Giovanni Stucchi. <br /></span></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiCQBIYCHUwfijx8ArzS5dMIdp-aOHv2SIhM1I6rm9GDYgsOdk6qwh8mxRFnnD68gQ0XBrRiXaFevGGMkHkkiFc2ckCXY2t-YZ3yI4J4lwnnfpqKl8Q8DiAhG7xX2yrZzGq-6ySG5LIQe_NHU2q_TSxFc-EFVpj6DNT-RjybCQy7YP7RXE1kkKm8Ism=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiCQBIYCHUwfijx8ArzS5dMIdp-aOHv2SIhM1I6rm9GDYgsOdk6qwh8mxRFnnD68gQ0XBrRiXaFevGGMkHkkiFc2ckCXY2t-YZ3yI4J4lwnnfpqKl8Q8DiAhG7xX2yrZzGq-6ySG5LIQe_NHU2q_TSxFc-EFVpj6DNT-RjybCQy7YP7RXE1kkKm8Ism=w266-h400" width="266" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La porta del laboratorio del negozio di falegnameria di Emilio Bonanomi in via Principale<br /></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">L'ex laboratorio conserva ancora alcune cose che sono loro appartenute e servivano per il loro lavoro: un grande tavolo da falegname, alcuni attrezzi, i cassettini per la minuteria.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjw3tPCZRxn9NRsdXSRJpvR7A1mme4L0qOIZ6VGmEuQ6zhw0l21RtfvfkqGuyRU9bnWAGXPKLjeNvUHLEklCY530bzpdCcQWxjmXQeWHOtmjDkInT_ZKWXgAjSaVrj5WmRNBAlSAMdzcr3ibLOg7bxHwK3zJMqhGsYMu6dZS-O5nBkhS3qLwVwLGKsP=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="691" data-original-width="1000" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjw3tPCZRxn9NRsdXSRJpvR7A1mme4L0qOIZ6VGmEuQ6zhw0l21RtfvfkqGuyRU9bnWAGXPKLjeNvUHLEklCY530bzpdCcQWxjmXQeWHOtmjDkInT_ZKWXgAjSaVrj5WmRNBAlSAMdzcr3ibLOg7bxHwK3zJMqhGsYMu6dZS-O5nBkhS3qLwVwLGKsP=w400-h276" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjJc2V_yyg0xr30A6sMEpUBOYYgaHoRLc5XJhxTncU3XqI6SP_81fu9jfzjx67OCp06hcIr2D-CaXVU7gTi3P7iJ4o0ksUQBrop4Ng2KejWk0qGUDjJ28XYXNYxeKxGV8vWVji1X5GHHzl1GBOvXYAgBsRSWzjm-elzZTXEK0TNMQXfyfKAOH8XL6la=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="660" data-original-width="1000" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjJc2V_yyg0xr30A6sMEpUBOYYgaHoRLc5XJhxTncU3XqI6SP_81fu9jfzjx67OCp06hcIr2D-CaXVU7gTi3P7iJ4o0ksUQBrop4Ng2KejWk0qGUDjJ28XYXNYxeKxGV8vWVji1X5GHHzl1GBOvXYAgBsRSWzjm-elzZTXEK0TNMQXfyfKAOH8XL6la=w400-h264" width="400" /></a></div><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEik2iQZ7cFB9kyA9gr0--_4_MJs6_2dVzEFBBxSNWzTzUSXI0YQ8-mX-5CoxxAhkzxRes-OfwzfpRrAe9O1OaEQRpScL81FzuRZgaRrr7qGFkRDNM_znqoxPQDBtgqlXyxAp7Hbe6Z33uRobMr5e2ar5KV9CrlVBA0f2FjdEGclzsAr2sx732kFSe8C=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEik2iQZ7cFB9kyA9gr0--_4_MJs6_2dVzEFBBxSNWzTzUSXI0YQ8-mX-5CoxxAhkzxRes-OfwzfpRrAe9O1OaEQRpScL81FzuRZgaRrr7qGFkRDNM_znqoxPQDBtgqlXyxAp7Hbe6Z33uRobMr5e2ar5KV9CrlVBA0f2FjdEGclzsAr2sx732kFSe8C=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">Altri oggetti che testimoniano del lavoro di Emilio sono i mobili di una stanza da letto conservata, non utilizzata, dalla figlia Luigia (che appare nella foto) e una scala in legno per accedere a un solaio.<br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgO7D2ari7CRzcBNSbL_eVcSg5EvFEde5aDhBEbxKgejW7kAG135a1JKHqPXBikCWc4m31UMc70sp3T9FNd6Iu-ku-su9-JZFA9esOUUpZPNN5HLDwX4glW84tWMoQjl-G04pNgxhA5h6v59KyuVOOKxSJdva55JznsYwqZe-2DhNAwgOtEfp_mWYmu=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgO7D2ari7CRzcBNSbL_eVcSg5EvFEde5aDhBEbxKgejW7kAG135a1JKHqPXBikCWc4m31UMc70sp3T9FNd6Iu-ku-su9-JZFA9esOUUpZPNN5HLDwX4glW84tWMoQjl-G04pNgxhA5h6v59KyuVOOKxSJdva55JznsYwqZe-2DhNAwgOtEfp_mWYmu=w266-h400" width="266" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiF3zfQR-I6ub8uxpZ_7TV6aMpE1lQTWcmqqlb5Yigvy-sVs0KBlIRBy4NvUuddzcnvUIMATNz70EkyQzNJbeafCXEATf9kPjY01eJ1lV_lxoGR0tmkeFJ2--mrmnUcj3207ZcbDiJPVKLGtp8TSnt5wbNCE716J8txh6fm-CG0JCfFyQn3Plf7-n_i=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiF3zfQR-I6ub8uxpZ_7TV6aMpE1lQTWcmqqlb5Yigvy-sVs0KBlIRBy4NvUuddzcnvUIMATNz70EkyQzNJbeafCXEATf9kPjY01eJ1lV_lxoGR0tmkeFJ2--mrmnUcj3207ZcbDiJPVKLGtp8TSnt5wbNCE716J8txh6fm-CG0JCfFyQn3Plf7-n_i=w266-h400" width="266" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiWih3SnT2kB2Jgr-gWgnS5ZQ4ea_MrnXAibALoUkKw1u76bgMGq9Wq3hPwMqnpMwuGRrIH8OEyeUNjJMkRbokjgK6axeE3m48Q6XJkg7tVejTt7JlvI7jXzLDdHfF4HwcQdfRPIhFt_2UpPBg2kK7aCGvRfZPVLrD_zo9Uuz2ukcS_TNs_oXmMj52c=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiWih3SnT2kB2Jgr-gWgnS5ZQ4ea_MrnXAibALoUkKw1u76bgMGq9Wq3hPwMqnpMwuGRrIH8OEyeUNjJMkRbokjgK6axeE3m48Q6XJkg7tVejTt7JlvI7jXzLDdHfF4HwcQdfRPIhFt_2UpPBg2kK7aCGvRfZPVLrD_zo9Uuz2ukcS_TNs_oXmMj52c=w266-h400" width="266" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"></span><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi73Yt57-3Zy_gSu23lTtEVQr0sogCJfQFxzFkPnZ8dhuLlYR24_bFI3F6S_WBVOUnYsXgSOu5DB-EqGCRt2lpDxiWyjoWWftgI4a8OZu8LG9pegzJKaULup3YE0GQ-3mmBS-xSH12K22cBFXWUDKnyduiGdO9Akr8Itsj8HJ_DF28smTAiqFKtu076=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi73Yt57-3Zy_gSu23lTtEVQr0sogCJfQFxzFkPnZ8dhuLlYR24_bFI3F6S_WBVOUnYsXgSOu5DB-EqGCRt2lpDxiWyjoWWftgI4a8OZu8LG9pegzJKaULup3YE0GQ-3mmBS-xSH12K22cBFXWUDKnyduiGdO9Akr8Itsj8HJ_DF28smTAiqFKtu076=w266-h400" width="266" /></a></div><br /><p><span style="font-family: arial;">Costruite da lui sembra siano anche le panche della chiesa di Sant'Ambrogio, in piazza Gnecchi Ruscone. Una delle panche ha la targhetta con il suo nome.<br />Il figlio Giovanni, che collaborava con lui, in seguito andò a lavorare a Milano come operaio di una fabbrica, non più come falegname. Giovanni è morto giovane, nel 1971, ad appena cinquant'anni. Prima del padre Emilio, morto nel 1974.</span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgiOL_AGxq1UjD3G0E_LocvEYKvYAaHQrY9elQMLINE0mCIthDE8W_HXZEvbT0dBs8TPRJ1JqQJ-FcEfAHXjZnZ8K1yPbXc8k61RQy4zc448VcY_MNq15YcAOYuYRkMZrM96MBqar2Szc8Z7D15SI_nEzFEwcG0Fa0nJ6tJc3DlrZLeEyVSIOO7rPbH=s2619" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2619" data-original-width="1991" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgiOL_AGxq1UjD3G0E_LocvEYKvYAaHQrY9elQMLINE0mCIthDE8W_HXZEvbT0dBs8TPRJ1JqQJ-FcEfAHXjZnZ8K1yPbXc8k61RQy4zc448VcY_MNq15YcAOYuYRkMZrM96MBqar2Szc8Z7D15SI_nEzFEwcG0Fa0nJ6tJc3DlrZLeEyVSIOO7rPbH=s320" width="243" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Giovanni Bonanomi</span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p><span style="font-family: arial;">NOTE<br /><b>(1)</b> Titolo X, Fabbriceria, Classe I, parte antica; cartella I; nomine fabbr. Bilanci 1800-1889<br />Oltre a questa cartella, nell'Archivio della parrocchia dei Santi Giuseppe e Floriano ho consultato i registri degli Stati delle Anime e quelli di nascita e di morte.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /><b>(2)</b> Archivio Comunale Vrederio ex Superiore, Ruolo dei contribuenti alle tasse comunali per l'anno 1906. Alcune notizie su Giuseppe e Luigi Viganò mi sono state fornite da Erik Viganò.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /><b>(3)</b> Della "curt del legnamée", conosciuta anche come "curt di mestée" perchè ospitava altri artigiani oltre ai falegnami, ho già scritto in passato su questo blog: https://bartesaghiverderiostoria.blogspot.com/2010/02/la-curt-di-meste-di-marco-bartesaghi.html</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /><b>(4) </b>Le pagine del registro dedicate alle spese della chiesa sono la 202, la 203 e la 204. Le trovate su questo blog al seguente indirizzo: https://bartesaghiverderiostoria.blogspot.com/2010/02/la-curt-di-meste-di-marco-bartesaghi.html<br />Giovanni Stucchi non fu l'unico falegname che intervenì nell'edificazione della chiesa di Verderio Sup., vi lavoro anche un falegname di Cernusco Lombardone di nome Consonni.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /><b>(5)</b> Si veda la nota n.2. Per quanto riguarda il ruolo di consigliere comunale, un Giovanni Stucchi risulta fra i consiglieri presenti alla seduta del 22 agosto 1900.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /><b>(6)</b> Giulio OGGIONI, VERDERIO - La vita contadina, le corti e le cascine, pp. 105- 106, Cornate d'Adda, 2013.</span><span style="font-family: arial;"> <br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> Marco Bartesaghi<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span><br /></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-40446444944127337122021-12-25T10:03:00.001+01:002021-12-25T19:06:07.938+01:00PORTONI A VERDERIO di Marco Bartesaghi<p><span style="font-family: arial;">Le corti nei nuclei storici e le cascine distribuite sul territorio hanno costituito, fino al secondo dopoguerra e se si escludono le ville padronali, la totalità delle abitazioni di Verderio, allora diviso nei due comuni, Inferiore e Superiore (V.I, V.S).</span></p><p><span style="font-family: arial;">L'accesso principale a questi edifici dalla strada contigua era un portone, il più delle volte costituito da un androne, profondo quanto l'ampiezza del fabbricato, con solaio in legno Dove l'apertura era praticata in un muro di cinta e non doveva oltrepassare il fabbricato d'abitazione, l'androne non c'era e si accedeva direttamente al cortile.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgnlft9g0uvWVDHPQkEUxdqxbGKjL-g9jO9SDGW-WXZyLEIrvjiZ1UiuCVLMzfkFAqDzoewWItjaa36EOo4BdDzkGMi2tydvwAFJubfQWtLJ4FmRqAMJBENQ9n3sdMjhK6GfhIL4tNbeakNaAH4YoSIA5jfRqB0OLwZPMPXbl2aSl4iBbmaARvOBAbD=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgnlft9g0uvWVDHPQkEUxdqxbGKjL-g9jO9SDGW-WXZyLEIrvjiZ1UiuCVLMzfkFAqDzoewWItjaa36EOo4BdDzkGMi2tydvwAFJubfQWtLJ4FmRqAMJBENQ9n3sdMjhK6GfhIL4tNbeakNaAH4YoSIA5jfRqB0OLwZPMPXbl2aSl4iBbmaARvOBAbD=w266-h400" width="266" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'androne della corte detta dei <i>Fredich </i>(V.S,)<br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /> </span><p></p><p><span style="font-family: arial;">La corte cosiddetta "di Spirit" (V.S) di portoni ne aveva due, poichè si affacciava su due vie, Fontanile e Angolare.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><br /><p></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhsa_Kt9ctgs1MJmOcZSGUM2_igd53AqvJz3uqi2bqFMx59BQ-gG1I9PVuhlp84rT1LKaoHsDUAaoI9ApPs40yCqb7icnu78FLeWxRjdee-XquUuyJ234TvP3ZrN5zDCWmo0l529zewv3o8lwKZtPGelUCarcYrOE03GHoSa6Ykdh1SqFRrjFci3frW=s1000" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="718" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhsa_Kt9ctgs1MJmOcZSGUM2_igd53AqvJz3uqi2bqFMx59BQ-gG1I9PVuhlp84rT1LKaoHsDUAaoI9ApPs40yCqb7icnu78FLeWxRjdee-XquUuyJ234TvP3ZrN5zDCWmo0l529zewv3o8lwKZtPGelUCarcYrOE03GHoSa6Ykdh1SqFRrjFci3frW=s320" width="230" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Curt di Spirit, entrata da via Fontanile</span><br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjkPZvzlC3R2iEXb_LHR8Ke022xMP09xbwm9bitMZQmron6gC-miGEtJnfGLIHNrDxXDF9WryOdW8wn6g_bcwziM4r5NSSf08gzNVC5jytY191Bp272D9Zu1gnmwSqGgbgJrP198RYj9Pw56zNfnyC-JO7dypu_NVx_R9ieNQRfQQV_QdeObwpKcrQ5=s739" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="739" data-original-width="520" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjkPZvzlC3R2iEXb_LHR8Ke022xMP09xbwm9bitMZQmron6gC-miGEtJnfGLIHNrDxXDF9WryOdW8wn6g_bcwziM4r5NSSf08gzNVC5jytY191Bp272D9Zu1gnmwSqGgbgJrP198RYj9Pw56zNfnyC-JO7dypu_NVx_R9ieNQRfQQV_QdeObwpKcrQ5=s320" width="225" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Curt di Spirit, entrata da via Angolare<br /></span></td></tr></tbody></table><p><br /><span style="font-family: arial;">I portoni erano di grandi dimensioni, perché dovevano permettere l'accesso dei carri trainati da animali, spesso avevano gli spigoli protetti da paracarri <b>(1)</b> e in origine erano quasi sempre dotati di infissi, che permettevano la chiusura notturna.</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">In italiano, con la parola "porta" si indica sia l' <i>"apertura praticata in una parete o in una recinzione per crearvi un passaggio" </i>sia il <i>"serramento che si applica all'apertura per aprirla o chiuderla a piacere"</i> <b>(2)</b>. Lo stesso vale per "portone", che di "porta" non è che un accrescitivo. D'ora in avanti, in questo articolo, la parola portone sarà usata sempre nel secondo significato, quello di serramento o infisso. <br /></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">I portoni di Verderio ancora in opera sono tutti in legno; sono composti da due grandi ante che si adattano quasi sempre alla forma ad arco dell'apertura; <br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgfYpLVprj8rHbPRh87Rlmp7Gcz-2ZgGu6ArBoxr6Y4bKT4TlTfoE6dXu9lAWHvuYRXxzaR_a5eqSdO8UfyoxLkK3FhHf7OGX3cXwuAgp8EesKFr_FPydoXYCaYP225chDjloAYmzSbAG3LHAOugk1lmG55YUVt2voxbdXG_2mbv_b4I600LvmQ_BdQ=s717" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="537" data-original-width="717" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgfYpLVprj8rHbPRh87Rlmp7Gcz-2ZgGu6ArBoxr6Y4bKT4TlTfoE6dXu9lAWHvuYRXxzaR_a5eqSdO8UfyoxLkK3FhHf7OGX3cXwuAgp8EesKFr_FPydoXYCaYP225chDjloAYmzSbAG3LHAOugk1lmG55YUVt2voxbdXG_2mbv_b4I600LvmQ_BdQ=s320" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Il portone di cascina Airolda è rettangolare e lascia aperta la parte superiore arcuata.<br /></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;">in una delle due ante è ritagliata una porta, per permettere l'accesso solo pedonale quando il portone è chiuso.</span></p><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEia8Nl2B05EDvMdEws9NvVzNBqDlMHSHq9RR0NvKNLaKg38wHp2k71xYDvYcwRY0YB1KpqZILdqoaKX1sOqel29-lK5vrQ1CVRTHyrnQjqYA0aaSwzxVcaALJzgg4JboO1ri-zrChxntM3WuyIVCNaBPmwFYxMT8oBKouIZ4zHs3IPqSWlT29GTp6Qf=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="728" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEia8Nl2B05EDvMdEws9NvVzNBqDlMHSHq9RR0NvKNLaKg38wHp2k71xYDvYcwRY0YB1KpqZILdqoaKX1sOqel29-lK5vrQ1CVRTHyrnQjqYA0aaSwzxVcaALJzgg4JboO1ri-zrChxntM3WuyIVCNaBPmwFYxMT8oBKouIZ4zHs3IPqSWlT29GTp6Qf=s320" width="233" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">Per impedire l'entrata a ospiti non desiderati, il lato interno dei portoni era dotato di vari sistemi per serrare fra loro le due ante e per fissarle al muro superiore e al pavimento, in modo da rendere difficile lo sfondamento. Venivano usati chiavistelli in metallo o sbarre di legno. Anche le porte pedonali erano dotate di sistemi di chiusura: serrature, che permettevano l'apertura con chiave anche dall'esterno, o chiavistelli che, invece, lasciavano fuori i ritardatari. <br /></span><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEggJTWiIWu1G7-UpZZPZC-2J5Fl1e8OeR09hB0yY2YnRUTfTDoIuvtq1piNbg6SHJb4Qc_tDSE67MqSk5RjohgjOqydKyc0zOcZIPAq4EDtMiXB21AkSYFZ7FvU-oHV9hwVxHC1QMkDKGk0aqmngBYw6cJ2WnmkJmoBDNQuTDJbMgoQijH1Cf0Z8l1K=s1000" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEggJTWiIWu1G7-UpZZPZC-2J5Fl1e8OeR09hB0yY2YnRUTfTDoIuvtq1piNbg6SHJb4Qc_tDSE67MqSk5RjohgjOqydKyc0zOcZIPAq4EDtMiXB21AkSYFZ7FvU-oHV9hwVxHC1QMkDKGk0aqmngBYw6cJ2WnmkJmoBDNQuTDJbMgoQijH1Cf0Z8l1K=s320" width="213" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhgpNfhkU3eU6D-TFdHKpQ4VlyQJEQiswWYlA10bj9iNEpAxrTfV3buTgk60Vd8LjxXm1iX71WHjfzkp4-mzuJZhMjQKhTV03xP8daV98V7S6KyI3RzH25F67ZiSZYvWF9pG8SJRex-K9zsn891cTJ-ZS4Cg8smwxnZhytpePjQTAeZXTVt2yEQjMgj=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhgpNfhkU3eU6D-TFdHKpQ4VlyQJEQiswWYlA10bj9iNEpAxrTfV3buTgk60Vd8LjxXm1iX71WHjfzkp4-mzuJZhMjQKhTV03xP8daV98V7S6KyI3RzH25F67ZiSZYvWF9pG8SJRex-K9zsn891cTJ-ZS4Cg8smwxnZhytpePjQTAeZXTVt2yEQjMgj=s320" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhSyUIxli_b9XWRfCLO5_2es9O4nlNN8eQ2CFRqQHgOdCvD2AJfZKxYIZKryPIL54l7UWZlNgV7zvvmc7BVxzprBnhSSjtYgMiMI5w0A8v-NCaoOHyvt35e4S3WGNwD9A-jVuFDnehSfxI9XmgekqX9OL4pT_eirnr5CGRsHWUmAAVizqzhRaBZZvjH=s1000" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhSyUIxli_b9XWRfCLO5_2es9O4nlNN8eQ2CFRqQHgOdCvD2AJfZKxYIZKryPIL54l7UWZlNgV7zvvmc7BVxzprBnhSSjtYgMiMI5w0A8v-NCaoOHyvt35e4S3WGNwD9A-jVuFDnehSfxI9XmgekqX9OL4pT_eirnr5CGRsHWUmAAVizqzhRaBZZvjH=s320" width="320" /></a></div><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><span style="font-family: arial;">Porte e portoni potevano essere muniti di maniglie per facilitare l'apertura e la chiusura.<br /></span></p><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhpRgnk9jlzaERZZxRTtXzR5WRTlS6Af5rYBF4HAsAM41yF8gwSpUFnlqVhKZsdUs93Zf-pwuFEy4sMer-E1YX8o4xR_XM2UNNQjYOgi-8skQm-40u2xNKGGYdpstApEwVIMaUxqVzU8gambaAcsChJ_7AqA8djqH2bphlGLk80yZR1chpLqN75bnEi=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhpRgnk9jlzaERZZxRTtXzR5WRTlS6Af5rYBF4HAsAM41yF8gwSpUFnlqVhKZsdUs93Zf-pwuFEy4sMer-E1YX8o4xR_XM2UNNQjYOgi-8skQm-40u2xNKGGYdpstApEwVIMaUxqVzU8gambaAcsChJ_7AqA8djqH2bphlGLk80yZR1chpLqN75bnEi=s320" width="320" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: arial;">Altro elemento importante è la coppia cardine e bandella, che permette il movimento dei battenti, sia dei portoni che delle porte: il cardine è un perno che rimane fermo; la bandella è un anello che entra nel cardine e permette all'anta di aprirsi e chiudersi.</span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgcT87MnPcnXDJmGDyxOEUG0y84JyXzpk6XyQOGeVSqThbN9nzNwl41mn2ww6GULKND9hih2M2Qu6z-JDy1FHbgVOwEa8SmPTw7YXSVeeuz5a-vA2I6oWFDQf1kIMQZyF1YBpRtmujLPf9ruCA3_UGX1Oec317gjBMylo03WVOBnFfM8ELYcVF7X3Vx=s1000" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgcT87MnPcnXDJmGDyxOEUG0y84JyXzpk6XyQOGeVSqThbN9nzNwl41mn2ww6GULKND9hih2M2Qu6z-JDy1FHbgVOwEa8SmPTw7YXSVeeuz5a-vA2I6oWFDQf1kIMQZyF1YBpRtmujLPf9ruCA3_UGX1Oec317gjBMylo03WVOBnFfM8ELYcVF7X3Vx=s320" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Cardine e bandella fra portone e muro</span><br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /> </span><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p><br /></p><p><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjm2SlYR4sBUAvmve6QJ-AIDDPnJ-u0rb96ZpHOSJsG3f9MMzATclw5UL7QjOHJtf3S6h3U6EWYdTlTY6MpcIZ-qudls4HjR2IIcpXpFSEVfBlgfhkgDi65mefKMqjpfbM24at8Xwr93NC9l0kcRfFepSfr37lyXh1UNnIf-ddrPKgpM-OMS8Uw8sJG=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjm2SlYR4sBUAvmve6QJ-AIDDPnJ-u0rb96ZpHOSJsG3f9MMzATclw5UL7QjOHJtf3S6h3U6EWYdTlTY6MpcIZ-qudls4HjR2IIcpXpFSEVfBlgfhkgDi65mefKMqjpfbM24at8Xwr93NC9l0kcRfFepSfr37lyXh1UNnIf-ddrPKgpM-OMS8Uw8sJG=s320" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Cardine e bandella fra porta e portone</span><br /></td></tr></tbody></table><br /><p><span style="font-family: arial;">Recentemente su alcuni portoni sono state installate elettroserrature ed altri congegni automatici: purtroppo non sempre si è tenuto conto del valore del manufatto su cui si stava intervenendo e l'aggiunta risulta un po' stonata.<br /></span></p><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiaYfL0Hif0cJsaqvTPgakgvdUmHk9-cjXxiA351HzGIXq9iWpE3Y2xdjQK9tjbn9fpwqIwjR1Z9QEACIx6A1M-nAPPaGxCjETVLP7hhvPmre24xvJJLN7HVelwZnBn63zMs5RWl6EnXk7737dDDzPPWKTivc5KiXHdxKU5mgfvNW5Yn0izKuT_K7Zp=s2048" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1451" data-original-width="2048" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiaYfL0Hif0cJsaqvTPgakgvdUmHk9-cjXxiA351HzGIXq9iWpE3Y2xdjQK9tjbn9fpwqIwjR1Z9QEACIx6A1M-nAPPaGxCjETVLP7hhvPmre24xvJJLN7HVelwZnBn63zMs5RWl6EnXk7737dDDzPPWKTivc5KiXHdxKU5mgfvNW5Yn0izKuT_K7Zp=s320" width="320" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">In compagnia di Maurizio Besana, falegname, abbiamo cercato sul territorio comunale i portoni superstiti. Non ne abbiamo trovati a Verderio ex Inferiore, né in via dei Tre Re, la strada principale del borgo, né in via Roma (già via Larga). In via dei Tre Re non abbiamo trovato neanche i cardini sugli stipiti. In via Roma qualche cardine è rimasto, ad esempio sull'arco che dà accesso al Vicolo Chiuso. Qualcuno però mi ha assicurato che molti portoni c'erano, anche se non sono rimaste tracce.<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Nel territorio di Verderio ex Superiore, molti portoni esistono tuttora, alcuni sono usati regolarmente, altri saltuariamente; uno, quello della "curt Növa", in via sant'Ambrogio, c'è ancora ma, per motivi di sicurezza non è più utilizzato. Alcuni vecchi portoni sono stati recentemente sostituiti da nuovi, sempre in legno, che ho tralasciato di inserire in questa rassegna.<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Per i nomi delle corti mi sono attenuto a quelli indicati da Giulio Oggioni nel suo libro <i>"VERDERIO. La vita contadina, le corti e le cascine"</i>.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">CURT DI CUSTÒNT ( via Campestre)</span></p><p><span style="font-family: arial;">Vista esterna e interna:<br /></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiHz-7GfIPfbvyRa54d46P9IqKilEk6SlguAR6kTFeiL-hZL8n9CvEqYYOMW2QtQpwNXyN5myZJIZCmqCj3WOGGT75Ne9VZXaTSciYiCOxe7jjYbdC_iP40A_oDOfRGaRnfs3o_e9BX5X8D9TBLYKp5dNkXDWEueRn4xt2KMQFFWz1IGGKA459eBaOO=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="770" data-original-width="1000" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiHz-7GfIPfbvyRa54d46P9IqKilEk6SlguAR6kTFeiL-hZL8n9CvEqYYOMW2QtQpwNXyN5myZJIZCmqCj3WOGGT75Ne9VZXaTSciYiCOxe7jjYbdC_iP40A_oDOfRGaRnfs3o_e9BX5X8D9TBLYKp5dNkXDWEueRn4xt2KMQFFWz1IGGKA459eBaOO=w400-h308" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: left;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr></tbody></table><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhicanIrQiS0a1Hy1vh4GevSsORPlKImxuecFTEZk11J9umnUe2UN-BSjV3k22PKLUBnssw6NodnsBC9-JmxnKF_HSbeczSyFoYHZtQAmIGt-mcBxa67K9qncsWX8652pHr8DnyqNY69dCwsJA7uCYuIJ2qbp4xPemZdWdr46plj90rjXLs7oKsuZbE=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="822" data-original-width="1000" height="329" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhicanIrQiS0a1Hy1vh4GevSsORPlKImxuecFTEZk11J9umnUe2UN-BSjV3k22PKLUBnssw6NodnsBC9-JmxnKF_HSbeczSyFoYHZtQAmIGt-mcBxa67K9qncsWX8652pHr8DnyqNY69dCwsJA7uCYuIJ2qbp4xPemZdWdr46plj90rjXLs7oKsuZbE=w400-h329" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr></tbody></table><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiMvpkruYetd2WtMGzflj6qn0WlTanseZFow7u6lzDCYQBSgK8PUcbUf-q3XBQpxdXn_RPUNQYkb8BFiJ3sE8bWILT3CCENbmRCT4JzB5cMpcE7vnr-K70XqYjeNsN1OyXf8n-pxXXSPeKng9krR3OK1BOt9lzHnqY2lxnwlXG4sox6fWl74dRz6Rmo=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="923" data-original-width="1000" height="369" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiMvpkruYetd2WtMGzflj6qn0WlTanseZFow7u6lzDCYQBSgK8PUcbUf-q3XBQpxdXn_RPUNQYkb8BFiJ3sE8bWILT3CCENbmRCT4JzB5cMpcE7vnr-K70XqYjeNsN1OyXf8n-pxXXSPeKng9krR3OK1BOt9lzHnqY2lxnwlXG4sox6fWl74dRz6Rmo=w400-h369" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr></tbody></table><br /><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Particolari</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Sistemi di chiusura:<br /></span></p><p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgUfCBhD_OBnsP2AKXr8fS1zf9iBIhHlH3d5mFczBYhDPf-ZohgsavAr8S-L7xI7F66x72OKIwRxcHHV4lp-emuvN-FpkwLN8LegawnqS8XZbocFvQ7k2N1e--u-0TlY14nw8lVBAfK5vVmN5ikY3Bak-d91VxrNDHJdCxJvD9ycYIZyMYH3SWlUZ4o=s2048" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgUfCBhD_OBnsP2AKXr8fS1zf9iBIhHlH3d5mFczBYhDPf-ZohgsavAr8S-L7xI7F66x72OKIwRxcHHV4lp-emuvN-FpkwLN8LegawnqS8XZbocFvQ7k2N1e--u-0TlY14nw8lVBAfK5vVmN5ikY3Bak-d91VxrNDHJdCxJvD9ycYIZyMYH3SWlUZ4o=s320" width="320" /></a></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi67jliPNRJBaKPouREJQ2p-X81-hf4OV7UEzZN7aC4UO-Vcen9mtQ1onRTfVY1R62LIiQZIruwQH8fD-E66qYnzJL_HT5ZEA5Mez40NIfs1Yxll8vR-q7APV91c8n5Z3CPsh39Tw7U5vtryCQmqQAfHIM16pg5YncRF6AaC7c6ijC5X0VWT5K1Rl81=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi67jliPNRJBaKPouREJQ2p-X81-hf4OV7UEzZN7aC4UO-Vcen9mtQ1onRTfVY1R62LIiQZIruwQH8fD-E66qYnzJL_HT5ZEA5Mez40NIfs1Yxll8vR-q7APV91c8n5Z3CPsh39Tw7U5vtryCQmqQAfHIM16pg5YncRF6AaC7c6ijC5X0VWT5K1Rl81=s320" width="213" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjyD23PdnNT7q5v3doir2yzzFhb8Y5kpl1EPo0SwdQalD2elV4bjNrXgKaKvQ5zQ5hdOGOVJzsOKA9KsoPW7PRCMW6oDvwUuN-vOco4CrLVvliwfwp135nNeUcedalTp8tYaCkwFHao4-hqNKbX1NvSYsDsdWKk-6f5RHnZnTfls9f9NrAC0VqEDIks=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjyD23PdnNT7q5v3doir2yzzFhb8Y5kpl1EPo0SwdQalD2elV4bjNrXgKaKvQ5zQ5hdOGOVJzsOKA9KsoPW7PRCMW6oDvwUuN-vOco4CrLVvliwfwp135nNeUcedalTp8tYaCkwFHao4-hqNKbX1NvSYsDsdWKk-6f5RHnZnTfls9f9NrAC0VqEDIks=s320" width="320" /></a></div><br /><p><span style="font-family: arial;">Coppie cardine-bandella:</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgFmMWUxuIXuWvVWRXPy7rXAgiZibREbZP5hPe6P1HbcZ-DMheKXlBtsd8i2WuAsd1f8scy0TZznE79ymNWd4sNMRhwHbLUNofRsDA_CmjvwTiqdOm4yaXqLEqCCodR9pTQhCSSfFIk59Kw-KVL5ahMMOVDAkDiD9KAKmtGuCHsdELupsP9HapOhuq5=s1667" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="965" data-original-width="1667" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgFmMWUxuIXuWvVWRXPy7rXAgiZibREbZP5hPe6P1HbcZ-DMheKXlBtsd8i2WuAsd1f8scy0TZznE79ymNWd4sNMRhwHbLUNofRsDA_CmjvwTiqdOm4yaXqLEqCCodR9pTQhCSSfFIk59Kw-KVL5ahMMOVDAkDiD9KAKmtGuCHsdELupsP9HapOhuq5=s320" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhgzFG4FuzZfN6mT2-1F2x8t1MnZWoDEZwo_YSapYWl6j9AMVnlslCRKGFNBT_ww7LqcjfxV7lsd7vNA5812AAwRLjRvbq1jamcnJRTnv0sqDFfvNCT-m9uGSoniMtKKLMujUl8Z2YlEHPW2a1X7mafhQUvLtVRx64bZCgQELcz2qf9EMEzLRZmmgfL=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="661" data-original-width="1000" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhgzFG4FuzZfN6mT2-1F2x8t1MnZWoDEZwo_YSapYWl6j9AMVnlslCRKGFNBT_ww7LqcjfxV7lsd7vNA5812AAwRLjRvbq1jamcnJRTnv0sqDFfvNCT-m9uGSoniMtKKLMujUl8Z2YlEHPW2a1X7mafhQUvLtVRx64bZCgQELcz2qf9EMEzLRZmmgfL=s320" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjyRIiLS0FVLGJs_Eq8EGtjUcBsEIYqYhTdkcueHi_FIFe-4hSYrGFPiSZlshRGDIzQIylHyUyuUu3GXGghCVbK31ZtLCIc2kPJVvnwBuOPzGCvURUtznn0Ez-IVBSoLfqgOv4AVr7mIDzbCAvAQtCXWIK8p5sYTLgnKPxib_Bi5v38U7isplTdyGck=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjyRIiLS0FVLGJs_Eq8EGtjUcBsEIYqYhTdkcueHi_FIFe-4hSYrGFPiSZlshRGDIzQIylHyUyuUu3GXGghCVbK31ZtLCIc2kPJVvnwBuOPzGCvURUtznn0Ez-IVBSoLfqgOv4AVr7mIDzbCAvAQtCXWIK8p5sYTLgnKPxib_Bi5v38U7isplTdyGck=s320" width="320" /></a></div><p></p><p><span style="color: red;"><span style="font-family: arial;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO" </span></span><br /></p><p><span></span></p><a name='more'></a><p><span style="font-family: arial;">CURT DI SCRÒCH (via Campestre)</span></p><p><span style="font-family: arial;">Vista esterna e interna:</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEioiQg2q6YhxzuNoxl9A9SjR8RTqIm1wfBlr8O8PeRTy9sAtt60k7y2qp0UrvZ4f_DGKvlUEUSs7AviNs2_2yio1lvFlAsq9XPhFKPtcBSCi7ReMHx1DA_w6gTxAzMBrPooHYE901dsWfkGGgLRWyVLkkAdDrPYIieVSLcB91fnlouZEAz6bK8g5qMf=s2048" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEioiQg2q6YhxzuNoxl9A9SjR8RTqIm1wfBlr8O8PeRTy9sAtt60k7y2qp0UrvZ4f_DGKvlUEUSs7AviNs2_2yio1lvFlAsq9XPhFKPtcBSCi7ReMHx1DA_w6gTxAzMBrPooHYE901dsWfkGGgLRWyVLkkAdDrPYIieVSLcB91fnlouZEAz6bK8g5qMf=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjgCgiVI3JAAqrRKv2H-dKj3YUodGipjW0x2lYJd_RGCFXYictZ8ApLEH2ZV5o_ghh6XoweKLGb6NjooNOe9dHNFzR8lID7gZ2USLR6azYlJ5Rw5y53qIPkNbVElDLKrHb8ZRCmPyRRYSC6bQ6bbezne6FKXordQwhNqlm34S_iBm_p6IYwxqyFVa_U=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjgCgiVI3JAAqrRKv2H-dKj3YUodGipjW0x2lYJd_RGCFXYictZ8ApLEH2ZV5o_ghh6XoweKLGb6NjooNOe9dHNFzR8lID7gZ2USLR6azYlJ5Rw5y53qIPkNbVElDLKrHb8ZRCmPyRRYSC6bQ6bbezne6FKXordQwhNqlm34S_iBm_p6IYwxqyFVa_U=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Particolari<br /></span></p><p></p><p><span style="font-family: arial;"> Sistemi di chiusura:</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhe-LFSkm4WgNyKkOmgPSiN5Ay55zk-WSYmqgspGJoiu9xLwVXRxXH-yn6bo2tejr5HLt2INsckXJlmoygNh6d3fJ3iZU2BxnS4aqhpcVTaHoWGCMj2VTiOOn0M507BZnyci0qHXkzpmrKnw8y498UCgsyAF4d2Snjr5IvnUJNcXRHtraUg8z1Qu4sI=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhe-LFSkm4WgNyKkOmgPSiN5Ay55zk-WSYmqgspGJoiu9xLwVXRxXH-yn6bo2tejr5HLt2INsckXJlmoygNh6d3fJ3iZU2BxnS4aqhpcVTaHoWGCMj2VTiOOn0M507BZnyci0qHXkzpmrKnw8y498UCgsyAF4d2Snjr5IvnUJNcXRHtraUg8z1Qu4sI=s320" width="320" /></a></div><br /> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgRgteaUAR3cLG6QDufs9CRq2OzpZ-JnGC4tPPoVzzLrQ3ZAZfsykcbPLkV6dp4CMOHJImQdszI5wCr2NN_qMgynNv4_GsNCgGx_HVBQdqwQ_2qEbtST-jh72rRHEcVR3Gwpa2lw3MPneYQRFaxb4_BR460T1DYsl2h2SvSwhcrkozgGKJdq86M92-8=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgRgteaUAR3cLG6QDufs9CRq2OzpZ-JnGC4tPPoVzzLrQ3ZAZfsykcbPLkV6dp4CMOHJImQdszI5wCr2NN_qMgynNv4_GsNCgGx_HVBQdqwQ_2qEbtST-jh72rRHEcVR3Gwpa2lw3MPneYQRFaxb4_BR460T1DYsl2h2SvSwhcrkozgGKJdq86M92-8=s320" width="213" /></a></div><br /><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj9jWleGfJhf4T1raLn5Hok4v1hhFi-EGFDAj9Raq5sBs1-535K39VWkH3xs0703ppAYUNWk60ZGERfLpB2bUFFtKzLubJIbxR7sl8VbwvtFTzjNgSDQ-36Ai6eSNiUZoNx4zDAKfTsLAHfvT11szCJqMKuIA11fT7GmC9W3Aj-cU0Dze3gIXI0Tx6p=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj9jWleGfJhf4T1raLn5Hok4v1hhFi-EGFDAj9Raq5sBs1-535K39VWkH3xs0703ppAYUNWk60ZGERfLpB2bUFFtKzLubJIbxR7sl8VbwvtFTzjNgSDQ-36Ai6eSNiUZoNx4zDAKfTsLAHfvT11szCJqMKuIA11fT7GmC9W3Aj-cU0Dze3gIXI0Tx6p=s320" width="320" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Coppie cardine-bandella:</span><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhaUURxpLXB6Rsk68e5MpbbwmoyeWYDZamJlX74IXKifxGd2M4Pd57qOmxtlV-pbWh5rzhMgNW1abLP6ik72rxw6GOzOjZ1ObXRwdhlzzcHP1RwJ0YOyxG1pBONIL6H_KTk003l07HpXzdO44FwQNQKGg6dMTBv6UT-h8_lPC7Fr08VYcc_C9vgHn7u=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhaUURxpLXB6Rsk68e5MpbbwmoyeWYDZamJlX74IXKifxGd2M4Pd57qOmxtlV-pbWh5rzhMgNW1abLP6ik72rxw6GOzOjZ1ObXRwdhlzzcHP1RwJ0YOyxG1pBONIL6H_KTk003l07HpXzdO44FwQNQKGg6dMTBv6UT-h8_lPC7Fr08VYcc_C9vgHn7u=s320" width="320" /></a></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiSGaKZ-e8y_iVGWXtKqi8JGXPQjeOWJH9XXze1gqQD6gkK4bAfKFzCKUcU268dhk4_rhmo-NqTfzJ-Vrh6JwtSGcUjVgrxg6EW9EJ7V7U2QkUF0udbuDdMFOLK9pP5_nj8_Zp3FYMwF-QUwB-A8TyQk4M-yOtTHlOLuSipHLwJWWBXOORnLzCpytth=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="665" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiSGaKZ-e8y_iVGWXtKqi8JGXPQjeOWJH9XXze1gqQD6gkK4bAfKFzCKUcU268dhk4_rhmo-NqTfzJ-Vrh6JwtSGcUjVgrxg6EW9EJ7V7U2QkUF0udbuDdMFOLK9pP5_nj8_Zp3FYMwF-QUwB-A8TyQk4M-yOtTHlOLuSipHLwJWWBXOORnLzCpytth=s320" width="320" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">CURT DI BARBÎSS o DI PENAGIA (via Angolare)</span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiIo6OusBHBgb7vJtOHXK665_1QI4Y10XGfBAoKwaVyg913NkSpevlcuQV8YFrWSKB839mOVrVaDNUBcR187SuKOSZh16dOdZFzQ6tjfFhuualbAU3x7Sj6GWR9EDDMXDAvdOTRfd2Xstzn4ITcMGrF20acSPR6nabNr-WEHSJVcehVSrZBVuCmRqcr=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="537" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiIo6OusBHBgb7vJtOHXK665_1QI4Y10XGfBAoKwaVyg913NkSpevlcuQV8YFrWSKB839mOVrVaDNUBcR187SuKOSZh16dOdZFzQ6tjfFhuualbAU3x7Sj6GWR9EDDMXDAvdOTRfd2Xstzn4ITcMGrF20acSPR6nabNr-WEHSJVcehVSrZBVuCmRqcr=w344-h640" width="344" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiAJ7KeXAWtFC8-ADcU40P4MzqpAcSswB_4QVGOWhx7W-cg77nbyIoWq7uq7LB_L7WDwJ1LWPhucm8eA1H6nR7HGG7ZEU50_Fbpa10vWQuK8z1YalxSpQ04MHqVzN9sGQ6G5Vdj2mGvBkl9k-nIqxKOV3ZptqbiKd2nmHcjInjgC-LMRagA52717jGM=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiAJ7KeXAWtFC8-ADcU40P4MzqpAcSswB_4QVGOWhx7W-cg77nbyIoWq7uq7LB_L7WDwJ1LWPhucm8eA1H6nR7HGG7ZEU50_Fbpa10vWQuK8z1YalxSpQ04MHqVzN9sGQ6G5Vdj2mGvBkl9k-nIqxKOV3ZptqbiKd2nmHcjInjgC-LMRagA52717jGM=w426-h640" width="426" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">Di questo portone ho solo queste due fotografie, perché l'ho sempre trovato aperto.</span><br /><p></p><p><br /></p><p><span style="font-family: arial;">CORTE DI PIAZZA ROMA*</span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;">Vista esterna e interna: <br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgATwWcv3K0kMDbZOFQvONggjuzWl8JSVcVxeIRv4RYmfjdC7hhAgaiWy-AtyEy39LRBXTpRIpDplq5x8p23FHNQf-ZQpTV65-4gALRruZRsG0PGwLZAegSA6kbqQ3ZebIItWxPMH1K0NEgpmFKVYM4TocIF2K8dwklWm7iRgglc5xEr5T-zb8kAz7C=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgATwWcv3K0kMDbZOFQvONggjuzWl8JSVcVxeIRv4RYmfjdC7hhAgaiWy-AtyEy39LRBXTpRIpDplq5x8p23FHNQf-ZQpTV65-4gALRruZRsG0PGwLZAegSA6kbqQ3ZebIItWxPMH1K0NEgpmFKVYM4TocIF2K8dwklWm7iRgglc5xEr5T-zb8kAz7C=w266-h400" width="266" /></a></div><br /> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjuPNF2QSpe-mlmxcI8Mw1P6TbymKlvKmoujpdhOjnpQZRVk9MaimNay4wLFSkzRcmLsWBWkMcIg5UXMoJRrQ5d9gCQLCyhAzfru2BFjmtM8KFB11LC_C1AtwvoKEBisJuS2dDwyRpuHTwY9JH_Yex1nxUQCxGGOsyVHlB6J67OB0JOlzHY6J74Tzz-=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjuPNF2QSpe-mlmxcI8Mw1P6TbymKlvKmoujpdhOjnpQZRVk9MaimNay4wLFSkzRcmLsWBWkMcIg5UXMoJRrQ5d9gCQLCyhAzfru2BFjmtM8KFB11LC_C1AtwvoKEBisJuS2dDwyRpuHTwY9JH_Yex1nxUQCxGGOsyVHlB6J67OB0JOlzHY6J74Tzz-=w266-h400" width="266" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Particolari<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Sistema di chiusura:</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhdVnl5H6MS-PB_Zl70vSP9izAPF_Nfh-0nW7Qbv3kCkylLINuLohGytvWhd8h_j8GLPm_x2tHXrWS2EqKIqGwX2MPO4EjTTXFQoOgOXjuEneHGA_UYm_NsMn2xIaQ-CS2Ua0zlcCHhc2sTx1MOJI6YqtrBGBXHjoaw594iduOPBchSF_e0nH2fW1p4=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhdVnl5H6MS-PB_Zl70vSP9izAPF_Nfh-0nW7Qbv3kCkylLINuLohGytvWhd8h_j8GLPm_x2tHXrWS2EqKIqGwX2MPO4EjTTXFQoOgOXjuEneHGA_UYm_NsMn2xIaQ-CS2Ua0zlcCHhc2sTx1MOJI6YqtrBGBXHjoaw594iduOPBchSF_e0nH2fW1p4=s320" width="320" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /><i>*Giulio Oggioni, nel suo libro a cui sto facendo riferimento per i nomi delle corti, a questa corte non assegna alcun nome. Ho sempre pensato che fosse questa la curt di Bali, ma probabilmente sbagliavo.</i><br /></span></p><p><br /></p><p><span style="font-family: arial;">CURT DI FREDICH (via Fontanile)</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiDE5OCow6tXRATcVVIgpqWcvVxCC1baKJlHM7zlYj67RACjik6kttIgS3FfNevzEWb65y9Z3gZYLQw1Ogtr-0queQb7DA2KHNEY_9x4j6Y-RPdhBC2iagirvVF3P9lB1PmKoSbxP3PdkK3-fNFKBitMKenUd9noWHJU8em9u-hnc1h_p0ZCbqAw6EO=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="725" data-original-width="1000" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiDE5OCow6tXRATcVVIgpqWcvVxCC1baKJlHM7zlYj67RACjik6kttIgS3FfNevzEWb65y9Z3gZYLQw1Ogtr-0queQb7DA2KHNEY_9x4j6Y-RPdhBC2iagirvVF3P9lB1PmKoSbxP3PdkK3-fNFKBitMKenUd9noWHJU8em9u-hnc1h_p0ZCbqAw6EO=w400-h290" width="400" /></a></div><br /> <br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgM5eMrRMMqS3HkQzuPLRc6liYZaTaL2trtUWGr-5GknXet8Hn1VBCI4cFYmHEwtSB0EI46pbXC80hOmD4xhGT-tGLwZXC9Kl-xnnNcCob4VwinpKgzBqk2JLxD1nHRk1HFxJD9dbJroXOkANgSxRT5yQGc2RDuE42dTJ48VJVL5Rsnb1f8uEuo1jld=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgM5eMrRMMqS3HkQzuPLRc6liYZaTaL2trtUWGr-5GknXet8Hn1VBCI4cFYmHEwtSB0EI46pbXC80hOmD4xhGT-tGLwZXC9Kl-xnnNcCob4VwinpKgzBqk2JLxD1nHRk1HFxJD9dbJroXOkANgSxRT5yQGc2RDuE42dTJ48VJVL5Rsnb1f8uEuo1jld=w266-h400" width="266" /></a></div><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhBzxVwyEv-72g87t-kfa3Hg0R4S8elEnqG2ZeBNPHp7oa_MJ2LEfiYav3DMmuWkuJ_Vr1L886yw3XAWRPnrhz5XBkmtvQ87HHXWulDdJDSJY5OF5dVqb_5LrvUP1w4WP_hkabbB6E3Y0KE9rG7opm6OaOschw43fab3bwmSmlj8eyr66_IPwgYc_pY=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhBzxVwyEv-72g87t-kfa3Hg0R4S8elEnqG2ZeBNPHp7oa_MJ2LEfiYav3DMmuWkuJ_Vr1L886yw3XAWRPnrhz5XBkmtvQ87HHXWulDdJDSJY5OF5dVqb_5LrvUP1w4WP_hkabbB6E3Y0KE9rG7opm6OaOschw43fab3bwmSmlj8eyr66_IPwgYc_pY=w266-h400" width="266" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Particolari</span><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjv4Wlq2SwtDduOC7UQU-uBAc9UHohDz7i8rTScxR-UWIRgQTA4U0nCb8EMV4orRDG0kUmV5vNvCxVC0dxc6PpH7cuVryrqZtoW2J0QVyVWVA8PoogCRkupep1l-XCBhkIN9zaP-JJO5w9BHMJfFzEvszthGdobejtjJLywj9fH4dw4o04WWET9psPi=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjv4Wlq2SwtDduOC7UQU-uBAc9UHohDz7i8rTScxR-UWIRgQTA4U0nCb8EMV4orRDG0kUmV5vNvCxVC0dxc6PpH7cuVryrqZtoW2J0QVyVWVA8PoogCRkupep1l-XCBhkIN9zaP-JJO5w9BHMJfFzEvszthGdobejtjJLywj9fH4dw4o04WWET9psPi=s320" width="320" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">CASA PIROVANO (via Sant'Ambrogio)</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">Vista esterna e interna:</span><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj__dkOYmKMSnJAi6GkMA9VMBLoyA0OhObNlAPVY6M8UL9JQuKM6Lbsz5EVdJppRIbJCgJ9_U6ZahMI8kECty5mHCQCcqzC1v55DQbKxjhOdBZ4CzL6xgq8ND__6Z7Mbikl3rNwHsbZQBilXM4fkQJ0rKdQiZq2LOgCHuZzK73gdWf_fQ11vEOTtEcD=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="815" data-original-width="1000" height="326" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj__dkOYmKMSnJAi6GkMA9VMBLoyA0OhObNlAPVY6M8UL9JQuKM6Lbsz5EVdJppRIbJCgJ9_U6ZahMI8kECty5mHCQCcqzC1v55DQbKxjhOdBZ4CzL6xgq8ND__6Z7Mbikl3rNwHsbZQBilXM4fkQJ0rKdQiZq2LOgCHuZzK73gdWf_fQ11vEOTtEcD=w400-h326" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjQf-iaJoIxUe3gPwyI9kNpGuBqhfe_RRDKaHINli9y7Wv99cCq_uqhx3dbSKLlZHfGYmJ_AO0HENU25SXaiV5wPPIJ4SSCsHBo53Wf5Tm6jRjW05FKHoCShiiI_gZpYowy_VUoXnQsocrB8SjeVLQlYBcMstVBWoGTq1XtgvzWQMg24Nl0dxAIYHR8=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="959" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjQf-iaJoIxUe3gPwyI9kNpGuBqhfe_RRDKaHINli9y7Wv99cCq_uqhx3dbSKLlZHfGYmJ_AO0HENU25SXaiV5wPPIJ4SSCsHBo53Wf5Tm6jRjW05FKHoCShiiI_gZpYowy_VUoXnQsocrB8SjeVLQlYBcMstVBWoGTq1XtgvzWQMg24Nl0dxAIYHR8=w384-h400" width="384" /></a></div><br /><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Particolari</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">Sistemi di chiusura:</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhBzoJhc5j11qnERop_yUo3up8MLbbOL-xpR6GgoidH9zH3rsj9WS1o1SZDQNABECP3KwssVezvERgxYdA1FSe8GFVyVuyTN4ZvZo5kmoMEHBrB_qAFfdCJuRy5gHD4qUlX6VXSU7WhxbNoT7_3AxYhrGhL73BTPiBZXCOc54F_tQvnYRHnVUv0d1ad=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="558" data-original-width="1000" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhBzoJhc5j11qnERop_yUo3up8MLbbOL-xpR6GgoidH9zH3rsj9WS1o1SZDQNABECP3KwssVezvERgxYdA1FSe8GFVyVuyTN4ZvZo5kmoMEHBrB_qAFfdCJuRy5gHD4qUlX6VXSU7WhxbNoT7_3AxYhrGhL73BTPiBZXCOc54F_tQvnYRHnVUv0d1ad=w400-h224" width="400" /></a></div><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgEaUpCjhC1h9tdP1RKvbzvfU9N_-UgfpYoBXOhCW5od-hhf4CRJPmo-8ZcJozDTsLYoK-J66co4anFmvcapfTNpTT7yFZPSicFWOzoNIIh5G0Vuwgxswlowl_zB-AZW-8MLgIKZCps-svcTSfU_6xMNHfCcjrJAMxUa-wQvi_Cj-upXnHxoWfh701B=s1673" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1673" data-original-width="1111" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgEaUpCjhC1h9tdP1RKvbzvfU9N_-UgfpYoBXOhCW5od-hhf4CRJPmo-8ZcJozDTsLYoK-J66co4anFmvcapfTNpTT7yFZPSicFWOzoNIIh5G0Vuwgxswlowl_zB-AZW-8MLgIKZCps-svcTSfU_6xMNHfCcjrJAMxUa-wQvi_Cj-upXnHxoWfh701B=w266-h400" width="266" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhxgMMu29PWubAqwl9CGwCNH7Q4RJtjawp_EzZUZCo1rd9sJS_ALpDVpkoyJMBg13f0zi8DzbqIRU2_jF4cxrGkvyMzKCuaoAOLlH2J-NXHsufYJfUn9COWEbfzexqANqX8cyQAXekY_evW9k80qRDboO1Wg4g0mGeuos32ln9bXnb2XNj0OgA2WAb5=s2045" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1359" data-original-width="2045" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhxgMMu29PWubAqwl9CGwCNH7Q4RJtjawp_EzZUZCo1rd9sJS_ALpDVpkoyJMBg13f0zi8DzbqIRU2_jF4cxrGkvyMzKCuaoAOLlH2J-NXHsufYJfUn9COWEbfzexqANqX8cyQAXekY_evW9k80qRDboO1Wg4g0mGeuos32ln9bXnb2XNj0OgA2WAb5=s320" width="320" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /> Coppie cardine-bandella:</span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiy0zt6BIgSHK8LyZmIn2dSjOqWKa25QW-Atds-R0wqhxgahEmpuHbfs8_SQYTB-B8Mp532lpKhKnWQ_iG7P2hNynIfX1u0BD13z1_7tIDh7NZgzYODlX1_w_O7TJZbPEsECxSnuWirjYoCLnxYVvyIP25h5M4AMYRDSgkYA0bnQVXwB_QuE91soD6f=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiy0zt6BIgSHK8LyZmIn2dSjOqWKa25QW-Atds-R0wqhxgahEmpuHbfs8_SQYTB-B8Mp532lpKhKnWQ_iG7P2hNynIfX1u0BD13z1_7tIDh7NZgzYODlX1_w_O7TJZbPEsECxSnuWirjYoCLnxYVvyIP25h5M4AMYRDSgkYA0bnQVXwB_QuE91soD6f=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjV2Qeyrv34tmtOaKIShHS4_u8_6Q_ZVHzKpJe9qCQVa_LuM98V_7T7b_VE7ZYohWJOdNYBOLMAkxDIfmiGrw7Xjlrw2xvNJ-gwvr3IhjAOFpi9Ywm0zPabh4-2n3hn893OlBkF6GO9ppUGH5CGGs9T1vtLkbcs2RE_nnOTnbt2GIiIxSY9FvmYUF2p=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjV2Qeyrv34tmtOaKIShHS4_u8_6Q_ZVHzKpJe9qCQVa_LuM98V_7T7b_VE7ZYohWJOdNYBOLMAkxDIfmiGrw7Xjlrw2xvNJ-gwvr3IhjAOFpi9Ywm0zPabh4-2n3hn893OlBkF6GO9ppUGH5CGGs9T1vtLkbcs2RE_nnOTnbt2GIiIxSY9FvmYUF2p=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><p><span style="font-family: arial;">Battiporta:</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj2-iJMHCvtPJKE71yeUI4vhGk9cApXDXVqJXUsxkSE2e8oru7n974O_ZVlnngOsmNyfsmc8FjfXq5AaQ6bBMaTe9CRPtRKaZccej6MtaBqGjT7dClZR6cV5t3smUaCHVx1F63Ojc5phOg4xR6jgMw3TohYK_NTf-w7Rk_yrudMF_IIlt8k5YZ_n50u=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="633" data-original-width="1000" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj2-iJMHCvtPJKE71yeUI4vhGk9cApXDXVqJXUsxkSE2e8oru7n974O_ZVlnngOsmNyfsmc8FjfXq5AaQ6bBMaTe9CRPtRKaZccej6MtaBqGjT7dClZR6cV5t3smUaCHVx1F63Ojc5phOg4xR6jgMw3TohYK_NTf-w7Rk_yrudMF_IIlt8k5YZ_n50u=w400-h254" width="400" /></a></div><br /> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiJ0ZSxBeBRILZNWppnwu4q2MGqy10RoJhli8cSCvTJfeJq-Wtolxz_En8Ufyf-qEYwjoAKZWYSlZV9XmBAnBGeAW5OGKrv6hH--pZ5hA2YOPPI66HT9SK6OL5aEE_N8fQRQrTUer2_xEWMIuAQu5KV5Xmczn3eo-qAw2MJTCxHZixy6vExkwNqGKbS=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiJ0ZSxBeBRILZNWppnwu4q2MGqy10RoJhli8cSCvTJfeJq-Wtolxz_En8Ufyf-qEYwjoAKZWYSlZV9XmBAnBGeAW5OGKrv6hH--pZ5hA2YOPPI66HT9SK6OL5aEE_N8fQRQrTUer2_xEWMIuAQu5KV5Xmczn3eo-qAw2MJTCxHZixy6vExkwNqGKbS=w266-h400" width="266" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> CURT NÖVA (via Sant'Ambrogio)*</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgalJeZ1UVUpc0_SFDBVEIjIdXe9HA1BmSb4DOPffIit4NGggaKue6YZVS-WHrmSDLYUiF3qGHwRc9h3Gh8iJ5ax_nTvpw2zc8ihqkH61teg9QVbs4TH91KwWwrfEEd4oMa6Q25Bvsk7ohnbL6QnrPWLg666a_TYrxzsB1pOZhRz0Q0uiSxjrkjD1vp=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgalJeZ1UVUpc0_SFDBVEIjIdXe9HA1BmSb4DOPffIit4NGggaKue6YZVS-WHrmSDLYUiF3qGHwRc9h3Gh8iJ5ax_nTvpw2zc8ihqkH61teg9QVbs4TH91KwWwrfEEd4oMa6Q25Bvsk7ohnbL6QnrPWLg666a_TYrxzsB1pOZhRz0Q0uiSxjrkjD1vp=w266-h400" width="266" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEja319LQra64YyzRp_EWHFjF0PpsfNslzKL5Y-HSBJYjhakpY20Djx7rmxl-T5idM5IQlR5nS9JwVB58z1Fth9KdUWcXL42bs-_ADoeyIlt0FDFfgjR_pVN5x8fqGlodDn4Tw5fGg2lxITSiKaMSy1OcOE2aIZzjuVjT5tbYj2TZNtgosGqC3rThu-L=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEja319LQra64YyzRp_EWHFjF0PpsfNslzKL5Y-HSBJYjhakpY20Djx7rmxl-T5idM5IQlR5nS9JwVB58z1Fth9KdUWcXL42bs-_ADoeyIlt0FDFfgjR_pVN5x8fqGlodDn4Tw5fGg2lxITSiKaMSy1OcOE2aIZzjuVjT5tbYj2TZNtgosGqC3rThu-L=w266-h400" width="266" /></a></div><p></p><p></p><p></p><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Particolari</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">Maniglia della portina:</span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj3dsNb_VzSq15s1ZwrYa5znMfNOVybm9ApCC9-iPCJdcgcf4aXj9O7wHGzns-RdYGJRQScRWV7YomZ9yqzVA45Lh-a9dUilDNrRqzg7lGQZbw-IzfZvxcNt2j_nAdvUsJeMoRiNYp_sPU8h62pkobKdF7NK8pCOEZdLKOPJr9OOXnAWm7MRxZNXzw3=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj3dsNb_VzSq15s1ZwrYa5znMfNOVybm9ApCC9-iPCJdcgcf4aXj9O7wHGzns-RdYGJRQScRWV7YomZ9yqzVA45Lh-a9dUilDNrRqzg7lGQZbw-IzfZvxcNt2j_nAdvUsJeMoRiNYp_sPU8h62pkobKdF7NK8pCOEZdLKOPJr9OOXnAWm7MRxZNXzw3=s320" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> <i>* Per motivi di sicurezza, questo portone non viene mai chiuso<br /></i></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">*** </span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">CASA COLONICA ANNESSA ALLA CASA PARROCCHIALE DI VERDERIO EX SUPERIORE<br /></span><i><span style="font-family: arial;"></span></i></p><p><span style="font-family: arial;">Quando all'inizio del secolo scorso fu costruita la chiesa parrocchiale dei santi Giuseppe e Floriano, fu costruita anche la vicina casa parrocchiale con annessa una casa colonica, dove abitavano alcuni dei contadini che lavoravano i terreni del beneficio parrocchiale.</span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhZ9VA6cFvEn3xRPmA0qRQRT9yaK4dj6_mxfN_olvDEyRX72OgtTizRqR1YBovjMu_S-wtnJ7Oup88PAYEnms_V7_7BueywkleE_HfAQB_VT902-lbqAuiTjC1rirOPV0AkfnOkzm0k71ECiCr3U8k3xBjrWIinkImQFu91E8CfHTDGz84BLbgb8rzs=s320" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="216" data-original-width="320" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhZ9VA6cFvEn3xRPmA0qRQRT9yaK4dj6_mxfN_olvDEyRX72OgtTizRqR1YBovjMu_S-wtnJ7Oup88PAYEnms_V7_7BueywkleE_HfAQB_VT902-lbqAuiTjC1rirOPV0AkfnOkzm0k71ECiCr3U8k3xBjrWIinkImQFu91E8CfHTDGz84BLbgb8rzs=w400-h270" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">In primo piano la casa parrocchiale; a sinistra la casa colonica con il portone d'accesso<br /></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;">Alla casa colonica si accedeva attraverso il portone che si vede nella fotografia. non è di questo portone che qui si vuole parlare, poco interessante perché probabilmente più volte rimaneggiato, ma di quello sul retro dell'edificio, che si apre, oggi verso l'oratorio, un tempo verso i terreni da coltivare.</span><p></p><p><span style="font-family: arial;">VISTA ESTERNA E INTERNA</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgn8d-IXWFIa1tQCZrzb5T6JKP-I_c98xTrrBww98VLlrwyNNp0FZYxakEPdGf9ex2qIeWKl6mw3dHRIE48Ag3fAGDgCkSWtQxrKVcU9mEWAGp_gpRiwNyCIrwbno05mhrSjDQJg7luDawQ9TNPYX3CKTWYug2GoY53zWcunt4QqG0N4qE-EFSwB9h_=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgn8d-IXWFIa1tQCZrzb5T6JKP-I_c98xTrrBww98VLlrwyNNp0FZYxakEPdGf9ex2qIeWKl6mw3dHRIE48Ag3fAGDgCkSWtQxrKVcU9mEWAGp_gpRiwNyCIrwbno05mhrSjDQJg7luDawQ9TNPYX3CKTWYug2GoY53zWcunt4QqG0N4qE-EFSwB9h_=w426-h640" width="426" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAkCfTpINrmF0aLW82y83jUsmIwYe5XtQV9sqhGqDasfyzI5qHLgtGmUU9LW4FVBQOQBQ7SdtsWPt6fILj-ZBvhEdeLjrdobHWN9gN54uEIn60b7Gjf2GrC8Af73ZUBNToEdddCQUMh-xF8j72Nc4-bhdIPzvYlbHLDZT2rvvrztW16fmrw_UzEnqi=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAkCfTpINrmF0aLW82y83jUsmIwYe5XtQV9sqhGqDasfyzI5qHLgtGmUU9LW4FVBQOQBQ7SdtsWPt6fILj-ZBvhEdeLjrdobHWN9gN54uEIn60b7Gjf2GrC8Af73ZUBNToEdddCQUMh-xF8j72Nc4-bhdIPzvYlbHLDZT2rvvrztW16fmrw_UzEnqi=w426-h640" width="426" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"> PARTICOLARI</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">La porta:</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiMdezZy3SLPeP4W9TA33xQCqeWybxeScAE-x8kLNzPfkJcpWnjEs7yb_tQTzeKjdvKWMoxkbYTG-2qxKIlSD19QITzHDtb18kiHPqQqaf9RJ6wJ0LXh-y5HEQ3Eu-KfIlW8bk_DzzUEbWurb2InYK0-5WqQVuX25pqjoRM1M9EvgMB0znb1Jol-ztx=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="728" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiMdezZy3SLPeP4W9TA33xQCqeWybxeScAE-x8kLNzPfkJcpWnjEs7yb_tQTzeKjdvKWMoxkbYTG-2qxKIlSD19QITzHDtb18kiHPqQqaf9RJ6wJ0LXh-y5HEQ3Eu-KfIlW8bk_DzzUEbWurb2InYK0-5WqQVuX25pqjoRM1M9EvgMB0znb1Jol-ztx=w291-h400" width="291" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /> I sistemi di chiusura:</span><p></p><p style="text-align: left;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjIY_hYxXPFwtGVA4WQNRWCbS_YiMlji1lPGyl-MBOorWJcTFb12vtmoR7UCMTXA9iZ3nqs07gK4QOXDfLjYoxWLvESMhcOpLR7S33262RfjOJN2n9lEwDlGj3MdDMM0M2haY6vZf8D_9I7Seh8Fe7kqzngsp4icUVbJC_Rix88aZqc9_LDsBfDfVIy=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjIY_hYxXPFwtGVA4WQNRWCbS_YiMlji1lPGyl-MBOorWJcTFb12vtmoR7UCMTXA9iZ3nqs07gK4QOXDfLjYoxWLvESMhcOpLR7S33262RfjOJN2n9lEwDlGj3MdDMM0M2haY6vZf8D_9I7Seh8Fe7kqzngsp4icUVbJC_Rix88aZqc9_LDsBfDfVIy=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEghHJZDoz_2YEYlm0G-gj5t2Qg8wlhsCLqK4k_1XYYy_wj51l3EBUkAvkHytdiGVbDeQjb9Khgc1KnI155u7yzrHZa_K3HBqgssvnOrjMcqr5x95Gk-YN-xn6mvqMJgiMrR316zUSEEuAqNmOo3jSdtn9sAnyXwGRw05wzgWaT44wFee5O6SSTLeV6K=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEghHJZDoz_2YEYlm0G-gj5t2Qg8wlhsCLqK4k_1XYYy_wj51l3EBUkAvkHytdiGVbDeQjb9Khgc1KnI155u7yzrHZa_K3HBqgssvnOrjMcqr5x95Gk-YN-xn6mvqMJgiMrR316zUSEEuAqNmOo3jSdtn9sAnyXwGRw05wzgWaT44wFee5O6SSTLeV6K=w266-h400" width="266" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">Le coppie cardine-bandella:</span><p></p><p style="text-align: left;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhIA365q_86O1BiaPLK5BDzX-nohQwnlAa-8zeNwTNpGr8asfUBGYTpMl2-hnvORVAtcdJ1dhojxSRrDnNWwSReXY2aA2hoVScq6nh4Cv2CqOdmxiB0U3uLuHpL4tk9sQwbaD7y4jCJFTBkvTFk2QQhm0yCIKeH7xh_r9w9mE37O7XSAeknPaOdGYhJ=s1160" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1160" data-original-width="622" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhIA365q_86O1BiaPLK5BDzX-nohQwnlAa-8zeNwTNpGr8asfUBGYTpMl2-hnvORVAtcdJ1dhojxSRrDnNWwSReXY2aA2hoVScq6nh4Cv2CqOdmxiB0U3uLuHpL4tk9sQwbaD7y4jCJFTBkvTFk2QQhm0yCIKeH7xh_r9w9mE37O7XSAeknPaOdGYhJ=w215-h400" width="215" /></a></div><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgaw7R0QvxebfXBm9Ocs6fj-QJZx-oIaBeerBLhMh-eDHbmLKQ82ZgaXg02sTvQ1v9fGpuXC1gAiybJ9tnFUk3q-iCxVB67SDv_Pxy4X9IN2N11SQ5iEG6ZY4kJ337IVsI5F-lZ0P_L_n_RIr2wjaT_gQfF75WsG1HlPUeOI4om2XUFr91DVDUcX5yo=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgaw7R0QvxebfXBm9Ocs6fj-QJZx-oIaBeerBLhMh-eDHbmLKQ82ZgaXg02sTvQ1v9fGpuXC1gAiybJ9tnFUk3q-iCxVB67SDv_Pxy4X9IN2N11SQ5iEG6ZY4kJ337IVsI5F-lZ0P_L_n_RIr2wjaT_gQfF75WsG1HlPUeOI4om2XUFr91DVDUcX5yo=w400-h266" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgDcOt8hgqu5QNz6ym4D1MbblpCObPXLBCy63LrKiwvC3ZUdVqShK30AnfpOs1yUkbkUS1O5_T-8iQiASM_8b-F9sSJvckt9KYSaZis-uNh8rFuuq7bCUvd7XNyXK_sSfVLIdMjrXA4c0rJaaqLBd6da8967RD3MM37IRPeKnDQRGy6_p_UW7SO5gwP=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgDcOt8hgqu5QNz6ym4D1MbblpCObPXLBCy63LrKiwvC3ZUdVqShK30AnfpOs1yUkbkUS1O5_T-8iQiASM_8b-F9sSJvckt9KYSaZis-uNh8rFuuq7bCUvd7XNyXK_sSfVLIdMjrXA4c0rJaaqLBd6da8967RD3MM37IRPeKnDQRGy6_p_UW7SO5gwP=w400-h266" width="400" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> NOTE</span></p><p><span style="font-family: arial;">(1) Ai paracarri è dedicato un post di questo blog: <a href="https://bartesaghiverderiostoria.blogspot.com/search?q=paracarri">https://bartesaghiverderiostoria.blogspot.com/search?q=paracarri</a></span></p><p><span style="font-family: arial;"> (2) Vocabolario della lingua italiana - Zingarelli ed.1983<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> <br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Marco Bartesaghi<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span><br /></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-57212627727840034552021-12-21T22:33:00.000+01:002022-04-24T19:01:15.351+02:00MAURIZIO BESANA, UN FALEGNAME SCULTORE A VERDERIO di Marco Bartesaghi<p><span style="font-family: arial;"> Con questo video visitiamo insieme la casa di un falegname di Verderio. </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dx3JoVAQbrQqJW8BHf8WtUW-TqOrKHROEXSB5j-_2IPHGhveDg83fxm5X1qtijWmQ1oeN3UdpkZGV_dx9cHAg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><p><br /><span style="font-family: arial;">Il falegname è Maurizio Besana, 69 anni. Abita in "curt di legnameé", naturalmente.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Terminiamo il giro della casa, non ci vuole molto, è un unico locale.</span><br /> </p><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwYQe3P-5ft9QeS1H9EfE0o63sRojSkHfFsON43P2ZAsOLMG-nCjzsyiX3tf_wGuYZD9q8gJGqXDUbnbv-2gA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br /> <p></p><p><span style="font-family: arial;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: arial;"><span face="Arial, sans-serif">Tutti i
mobili in legno che avete visto sono stati realizzati da lui, così
come il "gong" in bronzo e la lampada-tubo, che illumina
attraverso petali essicati di rosa.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span face="Arial, sans-serif"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdJY-bA94W5QmDtVG5INKGDr5ggsKPw9YwMWhRSWzt9Dxgl-Eq3ikhsKOZuMxwvwUsysxeOP2lurCuzZ-NMhixQdnz7UE9BeFcKl2DwxpAg0dbDAna7YBsBR53Tce7mWA8qV4nAYjoBUs/s1000/_MG_5638.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdJY-bA94W5QmDtVG5INKGDr5ggsKPw9YwMWhRSWzt9Dxgl-Eq3ikhsKOZuMxwvwUsysxeOP2lurCuzZ-NMhixQdnz7UE9BeFcKl2DwxpAg0dbDAna7YBsBR53Tce7mWA8qV4nAYjoBUs/s320/_MG_5638.JPG" width="213" /></a></span></div><span face="Arial, sans-serif"><br /></span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span face="Arial, sans-serif"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2I-EhgO4G0aL9VTzLqz6_ir7Y-acJW1JWgdKiD1xzW7jdJJ-nbk9gzQFlrX6jf8LrxdstM_T4J9YPPrti4CLeMe16w4aC-R6jsUbfZo94U7_gWhwfbmtybZ3ZKlKLSpD4EF9YbSTUxsM/s1000/_MG_5580.JPG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="645" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2I-EhgO4G0aL9VTzLqz6_ir7Y-acJW1JWgdKiD1xzW7jdJJ-nbk9gzQFlrX6jf8LrxdstM_T4J9YPPrti4CLeMe16w4aC-R6jsUbfZo94U7_gWhwfbmtybZ3ZKlKLSpD4EF9YbSTUxsM/w258-h400/_MG_5580.JPG" width="258" /></a></span></div><span face="Arial, sans-serif"><br /></span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p>
<p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfXrkkSgcI3Waq1hcoIqMx9AdDfraSKQIggwqwStFpeUbmkABBfq0d70LQggV-Ac3gkaAcdtljCpQRz3jgW4ze_X1IaWS_-7VmV8fi4IXsR2VQoj3bE5MxxYSnhzcyRfr0gYpgA0UFJB4/s1000/_MG_5583.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfXrkkSgcI3Waq1hcoIqMx9AdDfraSKQIggwqwStFpeUbmkABBfq0d70LQggV-Ac3gkaAcdtljCpQRz3jgW4ze_X1IaWS_-7VmV8fi4IXsR2VQoj3bE5MxxYSnhzcyRfr0gYpgA0UFJB4/w266-h400/_MG_5583.JPG" width="266" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span>
</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: arial;"><span face="Arial, sans-serif">Maurizio
costruisce anche mobili "normali", in legno massello,
belli, solidi, perfetti.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-family: arial;">Per la mia casa ha fatto questo armadio a muro ... </span><br /></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span face="Arial, sans-serif"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfW8Ydi4W-ZIh9pXxyPATZ0iVHaQs-kBEfkt-jHkCP0g0rNW3UUrfkA1V2n-jz_oQ1BdBWSKpq7j0htPe3eWb7D5izEnb-6tqqKpMrtkjTMNzXBM0h5zDhjDDdavO9xYI98eQym01QcjY/s1000/_MG_5922.jpgrid.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfW8Ydi4W-ZIh9pXxyPATZ0iVHaQs-kBEfkt-jHkCP0g0rNW3UUrfkA1V2n-jz_oQ1BdBWSKpq7j0htPe3eWb7D5izEnb-6tqqKpMrtkjTMNzXBM0h5zDhjDDdavO9xYI98eQym01QcjY/w266-h400/_MG_5922.jpgrid.jpg" width="266" /></a></span></div><span face="Arial, sans-serif"><br /></span><p></p>
<p><span style="font-family: arial;"> ... e queste due librerie. <br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"> </p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span face="Arial, sans-serif"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB0GLaASy8akOs123yO3S_rYJ27S73Xhc5U75PRPaJSW0v-PLPcJmtrEMZQeeoe2gKWmJxw1Bm9JnGL7Z42uKMd0U3oxC3kbQdt2GMovkKbnWaxamWgZAGAbcKRojhx0O_K-jUXmhnNPI/s1000/_MG_5930.jpgrid.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB0GLaASy8akOs123yO3S_rYJ27S73Xhc5U75PRPaJSW0v-PLPcJmtrEMZQeeoe2gKWmJxw1Bm9JnGL7Z42uKMd0U3oxC3kbQdt2GMovkKbnWaxamWgZAGAbcKRojhx0O_K-jUXmhnNPI/w266-h400/_MG_5930.jpgrid.jpg" width="266" /></a></span></div><span face="Arial, sans-serif"><br /> </span><p></p>
<p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9CLQPinURaeS-X29hCK1EV_HOjgpU3mPQFU02ljAUc5vpT4chbcfcQqCc7aEsJdo38mipCG0uG4jAY46c6GhysdJgtYhe7hhgvLbclZMubk8JSKsd_V9cBUTLcy2ocHvi_-a3WnyylaQ/s1000/_MG_5934.jpgrid.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9CLQPinURaeS-X29hCK1EV_HOjgpU3mPQFU02ljAUc5vpT4chbcfcQqCc7aEsJdo38mipCG0uG4jAY46c6GhysdJgtYhe7hhgvLbclZMubk8JSKsd_V9cBUTLcy2ocHvi_-a3WnyylaQ/w266-h400/_MG_5934.jpgrid.jpg" width="266" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> <span style="color: red;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO" </span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> <span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p><span style="font-family: arial;"> Questi mobili sono in un altro locale di casa sua:</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVrf4pMMSmRtMT1pnYcEunP_bpBNS3q3UlPXJkhK6Qkot-pn2XFO_dd2VCy_x7_pte9PftMQ-vm9u5lhVBdodAWmqGToqTmGttpRYHkugyvQylNDlvPI8G0rwyvsKh_rYsL6TLEXvaYlk/s1000/_MG_5753.jpgrid.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVrf4pMMSmRtMT1pnYcEunP_bpBNS3q3UlPXJkhK6Qkot-pn2XFO_dd2VCy_x7_pte9PftMQ-vm9u5lhVBdodAWmqGToqTmGttpRYHkugyvQylNDlvPI8G0rwyvsKh_rYsL6TLEXvaYlk/w400-h266/_MG_5753.jpgrid.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisqqe-whxiaBn11KKsanwVSnJ80MU8AKhwvmmj3Y6Ne3Q5IqyQRRRR_aojVaJzWU26djjMOyzqK0oBY6TNJWL1gEp51_kexIJjlKv-hcP_0oBg2n6csjoqWte3L4M3QTxhjKk6u4luk4E/s1000/_MG_5751.jpgrid.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisqqe-whxiaBn11KKsanwVSnJ80MU8AKhwvmmj3Y6Ne3Q5IqyQRRRR_aojVaJzWU26djjMOyzqK0oBY6TNJWL1gEp51_kexIJjlKv-hcP_0oBg2n6csjoqWte3L4M3QTxhjKk6u4luk4E/w266-h400/_MG_5751.jpgrid.jpg" width="266" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlbOulv-21Po97Ic3FqwXCcYc82E6vFHdeXTC6gSCje4r8WowO-BFcMb5s1AZ6fdj1rUgIR0OB_cPVA3f87QyH34fMU7mLt18EZWQDqC2K_3gccbpbMaUbOGEJA-IQ8uYq4XHs4wBJrO8/s1000/_MG_5757.jpgrid.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlbOulv-21Po97Ic3FqwXCcYc82E6vFHdeXTC6gSCje4r8WowO-BFcMb5s1AZ6fdj1rUgIR0OB_cPVA3f87QyH34fMU7mLt18EZWQDqC2K_3gccbpbMaUbOGEJA-IQ8uYq4XHs4wBJrO8/w400-h266/_MG_5757.jpgrid.jpg" width="400" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;">Anche nei mobili "normali" è quasi sempre presente un "segno" particolare: un inserto in vetro o di un altro materiale non legnoso; un disegno nascosto o un'incisione. <br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWMaGXN402dCrFnohfarBNlJaKtNi4aS470zlcI4GNpD3MjQQF_X1rTJZrudTyHFxWbP46Z7vxHwI68y0kfQzpFKaJg_j2Vm2c2adDobbw6T3AhteiK7gIq3GsWQVcD6ryd0oRB-2k6dE/s808/particolari.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="808" data-original-width="763" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWMaGXN402dCrFnohfarBNlJaKtNi4aS470zlcI4GNpD3MjQQF_X1rTJZrudTyHFxWbP46Z7vxHwI68y0kfQzpFKaJg_j2Vm2c2adDobbw6T3AhteiK7gIq3GsWQVcD6ryd0oRB-2k6dE/w378-h400/particolari.jpg" width="378" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /> </span><p></p><p><span style="font-family: arial;">Molte sue realizzazioni sono però prevalentemente oggetti artistici, dove all'utilità pratica dell'oggetto, quando c'è, si sovrappone e prende il sopravvento l'aspetto estetico o anche il desiderio di esprimere un'emozione.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Maurizio nella sua vita ha sperimentato diverse forme di espressione artistica: la fotografia (stampava le sue foto sia in bianco e nero che a colori), il disegno, la pittura e, con le sue opere in legno e in altri materiali, la scultura.</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">*** </span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Ora vi mostro alcune sue opere, quelle che sono riuscito a farmi mostrare, cosa non facile perché non sempre è disponibile, bisogna trovarlo di luna giusta.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTboe8gQPI0VhwF74jlU5yCWkXpJj6pmkxhGKph9kSBsVBkjwAAJ5mUEU04lvMGtz7hz909AeIpQuazRI_Dkdul9BxOAS7e6HGL9L5U1wCCT3Vvbw-eY3LfoznRrkfiut7Dg7ZbrTcWRA/s1000/_MG_6047.jpgrid.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTboe8gQPI0VhwF74jlU5yCWkXpJj6pmkxhGKph9kSBsVBkjwAAJ5mUEU04lvMGtz7hz909AeIpQuazRI_Dkdul9BxOAS7e6HGL9L5U1wCCT3Vvbw-eY3LfoznRrkfiut7Dg7ZbrTcWRA/w426-h640/_MG_6047.jpgrid.jpg" width="426" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">Questo è un disegno a matita del Cristo del Crocione che si trova vicino alla cascna Airolda di Verderio.</span><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiolBEBTO7QZRVweM34TuSZJy7jGFvAOyhwNkjJfoKASVm6B6Pf_v6EZHVutuE7G1Ws9_95o_VSKk7OQDTKiVjObvv7G6MT7cmA4TNQ2pTHL4gp8TdTW0j6Y-zFmZT0cfjV0jiPShA3Xpc/s1000/_MG_5598.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiolBEBTO7QZRVweM34TuSZJy7jGFvAOyhwNkjJfoKASVm6B6Pf_v6EZHVutuE7G1Ws9_95o_VSKk7OQDTKiVjObvv7G6MT7cmA4TNQ2pTHL4gp8TdTW0j6Y-zFmZT0cfjV0jiPShA3Xpc/w640-h426/_MG_5598.JPG" width="640" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Questa scultura astratta è stata ricavata a mano da un pezzo di pietra ollare.</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_FwKNj67R6-W25EYixuxc-l9MDA7ziTZH54A9skpBDGjbcGFbUCID5CeUGFROq97jwo1LJyVjbY3Fgoi-LxMf7z3PoAmeQRo6EuWugyNfW7uhEqaEh7XsvCuj3D8x3yfRU4k18zaK1PY/s1000/_MG_5587+%25282%2529.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_FwKNj67R6-W25EYixuxc-l9MDA7ziTZH54A9skpBDGjbcGFbUCID5CeUGFROq97jwo1LJyVjbY3Fgoi-LxMf7z3PoAmeQRo6EuWugyNfW7uhEqaEh7XsvCuj3D8x3yfRU4k18zaK1PY/w426-h640/_MG_5587+%25282%2529.JPG" width="426" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">Questo oggetto in legno, che non sono riuscito a fotografare bene - per lo spazio esiguo, per la poca luce ma soprattutto per la mia scarsa abilità - è intitolato "La mer", il mare. Infatti sotto la superficie, rappresentata dal quadrato luminoso, è sospeso un pesce, che in questa fotografia si vede meglio, in legno e bronzo.<br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjD0hMxaHKlBFmr0EuhQAPQk3u0tRNHWFvhVMAaIPkicCl7QtvCtTGbKMn7GOh8yJUwhwgU1xXxmy8u4j3bk4Gtq9gqMNL4YxL9Rs6pUs-6t5RESy0VSwzGQ_d8YnRFq1P75z7JtUfYG0/s1000/_MG_5647+%25282%2529.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="648" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjD0hMxaHKlBFmr0EuhQAPQk3u0tRNHWFvhVMAaIPkicCl7QtvCtTGbKMn7GOh8yJUwhwgU1xXxmy8u4j3bk4Gtq9gqMNL4YxL9Rs6pUs-6t5RESy0VSwzGQ_d8YnRFq1P75z7JtUfYG0/w259-h400/_MG_5647+%25282%2529.JPG" width="259" /></a></span></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Nella superficie illuminata, la luce è filtrata da petali essicati.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /> <br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7nQhgUrtrUGJYITIipudoVwDIu1wyv91Dx4yCYHx3fNhPH7LvtGMtDaPDWq3IxbkR5XeuksSFkeW6lQj8fFIauiw2CpWLL-NBD0nyniOQHk8ZnvLFnIBRDhpbsgUxbBRT6_qysHgzf0w/s1000/_MG_5600.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7nQhgUrtrUGJYITIipudoVwDIu1wyv91Dx4yCYHx3fNhPH7LvtGMtDaPDWq3IxbkR5XeuksSFkeW6lQj8fFIauiw2CpWLL-NBD0nyniOQHk8ZnvLFnIBRDhpbsgUxbBRT6_qysHgzf0w/w266-h400/_MG_5600.JPG" width="266" /></a></div><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicjJyhijkW02BHlYbcyKdal0FkcYDYbo73EsrdS4xvBYh4HZ_fuMMUfPwPE2DakA6AKJVIXn1UXVXUlVY0Go0IGzfBkj-GuXDd386gUTNT_YiH2VhJuw90AXTfl9LTrSlxkUA-W3bx05o/s2048/_MG_6081.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicjJyhijkW02BHlYbcyKdal0FkcYDYbo73EsrdS4xvBYh4HZ_fuMMUfPwPE2DakA6AKJVIXn1UXVXUlVY0Go0IGzfBkj-GuXDd386gUTNT_YiH2VhJuw90AXTfl9LTrSlxkUA-W3bx05o/w400-h266/_MG_6081.JPG" width="400" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></p><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr9Z_MJq0S46oIGDeiyjHHObElpVZebzTvErC2E9jGpp8R6cqPyM10TPVnetf9uJwIXJCSw8QpiDynSBd6bTv9a8GDrcPZsm0BPIDxO8HLdy0Id9AQh-6VRSnssRoUdU-sAi7GAU0PYyw/s1009/_MG_5584+%25282%2529.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1009" height="396" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr9Z_MJq0S46oIGDeiyjHHObElpVZebzTvErC2E9jGpp8R6cqPyM10TPVnetf9uJwIXJCSw8QpiDynSBd6bTv9a8GDrcPZsm0BPIDxO8HLdy0Id9AQh-6VRSnssRoUdU-sAi7GAU0PYyw/w400-h396/_MG_5584+%25282%2529.JPG" width="400" /></a></div><p><br /><span style="font-family: arial;">Quest'opera, completata, sarebbe dovuta essere un portalampada a spirale. Da ogni gradino sarebbero partiti dei raggi luminosi; lo sviluppo di questi raggi luminosi in vetro avrebbero disegnato una spirale.<br /></span></p><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">*** </span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSJxnS7cQi9HluiK9ZDIUZqtnIVUghmKCqJTg-svCkRoV5PqcXFwDvo8gLm5quFuUxWIPc8aNRFNQpHFVTNn3kl6tM4sLJI9vQX_U2-e5ps_wMTJb2vDS5O9sD1fh2elUK2dHvw0h05w8/s1000/_MG_6058+%25282%2529.jpgrid.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="869" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSJxnS7cQi9HluiK9ZDIUZqtnIVUghmKCqJTg-svCkRoV5PqcXFwDvo8gLm5quFuUxWIPc8aNRFNQpHFVTNn3kl6tM4sLJI9vQX_U2-e5ps_wMTJb2vDS5O9sD1fh2elUK2dHvw0h05w8/w348-h400/_MG_6058+%25282%2529.jpgrid.jpg" width="348" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl7QYlC-JK0mdSdaN5mrxYYsGCBdgZpA7IG70hFC2gSDI4DjBPu2qBVmnP28v_YRUpAybn6NOdHDskhBupLzwrpDqd1WEbDAwHU3m3BTPakVN1sDh3EGeKhAK7ClzwBPjsMvtW23afCqU/s1000/_MG_6066+%25282%2529.jpgrid.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="705" data-original-width="1000" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl7QYlC-JK0mdSdaN5mrxYYsGCBdgZpA7IG70hFC2gSDI4DjBPu2qBVmnP28v_YRUpAybn6NOdHDskhBupLzwrpDqd1WEbDAwHU3m3BTPakVN1sDh3EGeKhAK7ClzwBPjsMvtW23afCqU/w400-h283/_MG_6066+%25282%2529.jpgrid.jpg" width="400" /></a></div><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8I0dubbh2WIZitQ7dnR5LDzCb-t4th87cxqUvB-kDv5HbR0CH20ac74UQFJBPFnByy-M6cEJofjqqQ5z6UO6m0pBruRW3SJS7sMIo7mb2eXAcXAD9jykgR2NPg9VrjY9MtAD9iK-yX-s/s1000/_MG_6070+%25282%2529.jpgrid.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8I0dubbh2WIZitQ7dnR5LDzCb-t4th87cxqUvB-kDv5HbR0CH20ac74UQFJBPFnByy-M6cEJofjqqQ5z6UO6m0pBruRW3SJS7sMIo7mb2eXAcXAD9jykgR2NPg9VrjY9MtAD9iK-yX-s/w400-h266/_MG_6070+%25282%2529.jpgrid.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> Alcune forme astratte in tondino di vetro di Murano.<br /></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">*** </span><br /></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc7Sj2wS4qvP_Gtv3Msg_FY8Hio4XCqQZp7D0WnBgk_G0Av67-PNPk0L6ZEt8kKyE0cTr4kW7gV94RV_tZ2zodv4lZQa5OtspH2TDpvumxkFCYJ-GjV-Jy5LL8P8SAYS4nxOWOpRVKhms/s1000/_MG_5608+%25282%2529.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="912" data-original-width="1000" height="584" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc7Sj2wS4qvP_Gtv3Msg_FY8Hio4XCqQZp7D0WnBgk_G0Av67-PNPk0L6ZEt8kKyE0cTr4kW7gV94RV_tZ2zodv4lZQa5OtspH2TDpvumxkFCYJ-GjV-Jy5LL8P8SAYS4nxOWOpRVKhms/w640-h584/_MG_5608+%25282%2529.JPG" width="640" /></a></span></div><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie3mDE4tBPaynUnI6UBkKVR0_rfIkQqyfaGcZc68RwgcCAE5hSN6lfCEknobuf5JH4ijCs1DE8vTp9qfcT5QBpyFCqar8mKg7JotISAtBUTGIK77A8wZQCAne0fjzb_fFI5AMYeDGgf-U/s664/Immagine.jpgdoppio+rid.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="396" data-original-width="664" height="382" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie3mDE4tBPaynUnI6UBkKVR0_rfIkQqyfaGcZc68RwgcCAE5hSN6lfCEknobuf5JH4ijCs1DE8vTp9qfcT5QBpyFCqar8mKg7JotISAtBUTGIK77A8wZQCAne0fjzb_fFI5AMYeDGgf-U/w640-h382/Immagine.jpgdoppio+rid.jpg" width="640" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Embrione umano nell'utero materno, è il tema di questa composizione. Essa è compresa in un mobile libreria.</span><br /></p><p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgebURirCoxiwyN3dGwAb9ZFrYuOL8iNa99Vipo0D1vWk47yXxifmwqX7-UCXLZC8-obH0Xn6c-azhrO6TzOt8yeQENYDGLfZuIEh9lK3SbeMhCFZiKRcRFH-RN8TIwJOUEzed6EcBwlsplk9z1-VzgoJU7KjNXRlofcp7SzahqFFRaM_VpMrlpohBp=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="743" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgebURirCoxiwyN3dGwAb9ZFrYuOL8iNa99Vipo0D1vWk47yXxifmwqX7-UCXLZC8-obH0Xn6c-azhrO6TzOt8yeQENYDGLfZuIEh9lK3SbeMhCFZiKRcRFH-RN8TIwJOUEzed6EcBwlsplk9z1-VzgoJU7KjNXRlofcp7SzahqFFRaM_VpMrlpohBp=w298-h400" width="298" /></a></div><br /><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhgLqkPYgpgf5sv8MIYn3QaIdBEeyPhHG_fcPjl3ixmR1jXq2XjxBbZSBKrN2TkkTOVGizIr6TzAj3L30lrclEOcNB6bxpo_MCCPLhk7j20b3oTy2GBbF5b2BSjWTGuVK15jjRJumQJWCkQTMmClHm5OShqM-XadXYnJsqeDE-HKaQsj48mfkkgUsDE=s2048" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1365" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhgLqkPYgpgf5sv8MIYn3QaIdBEeyPhHG_fcPjl3ixmR1jXq2XjxBbZSBKrN2TkkTOVGizIr6TzAj3L30lrclEOcNB6bxpo_MCCPLhk7j20b3oTy2GBbF5b2BSjWTGuVK15jjRJumQJWCkQTMmClHm5OShqM-XadXYnJsqeDE-HKaQsj48mfkkgUsDE=w266-h400" width="266" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: x-large;"> </span><span style="font-family: arial;">Il "gong" in bronzo, che abbiamo visto nel primo filmato, è una doppia spirale di Archimede.</span></p><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhSSQ6YCMDk8ULIs8iQRy1eB_gdbNkGKI7K0pgiIhSJSXnLwYyNIwubUtUkAPDwcGoADVaUY2jRriXE6SmQtSzZPCuuQF_Uq1G6XJxUwccXS5fDo7AOkUJI8C9SsfjxcoXNj_RhFt2iUTc8bgpHNbR9b3isDDUjLbR8E9fzucNiegGo0e4azVeN_BSi=s1000"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhSSQ6YCMDk8ULIs8iQRy1eB_gdbNkGKI7K0pgiIhSJSXnLwYyNIwubUtUkAPDwcGoADVaUY2jRriXE6SmQtSzZPCuuQF_Uq1G6XJxUwccXS5fDo7AOkUJI8C9SsfjxcoXNj_RhFt2iUTc8bgpHNbR9b3isDDUjLbR8E9fzucNiegGo0e4azVeN_BSi=w266-h400" width="266" /></a></div><p><span style="font-family: arial;">Sarebbe dovuto essere inserito in un mobile, che però non è mai stato realizzato. Qui sotto il disegno preparatorio su cartoncino.</span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEibAHQXyBaCNlfg5B_YnXro3dPZp5Ryq051Clp6kMNN-xZDc4_6juL-ZK92pRGUGLE8uLvxjq0TlXK71CqYb6CAMRHyvkX8V8-1tSonLBxRjpKNa3kvGVCdlGOEIw613eWbyRTbBcle7e4V1360uTH-qIvu80Iid_JcIKhTf8zxAugn4E6_HaUWU5s9=s1000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="668" data-original-width="1000" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEibAHQXyBaCNlfg5B_YnXro3dPZp5Ryq051Clp6kMNN-xZDc4_6juL-ZK92pRGUGLE8uLvxjq0TlXK71CqYb6CAMRHyvkX8V8-1tSonLBxRjpKNa3kvGVCdlGOEIw613eWbyRTbBcle7e4V1360uTH-qIvu80Iid_JcIKhTf8zxAugn4E6_HaUWU5s9=w400-h268" width="400" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /> </span></p><p><span style="font-family: arial;">Una grande onda che travolgesse ogni potere, è stato il desiderio generato in Maurizio dalla vista della fotografia del giovane che, nella primavera del 1989, ha affrontato con il suo corpo la colonna di carri armati mandati dal potere cinese nella piazza Tien an men a reprimere la protesta popolare.<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhiFRtls3w2jwUy_Dyw_aNCvBq56uBxceOa2DxGCQyaTkRrh78kfoCP4unHP0PY5uAe7oHwC9133jxIRHMUWQ4nGuYa2x6Wh1kgOJZJFexjTtPiRALPWRP4MDJpaxLo4X25_zvYCCMWJH2UuzEk8YHMNnBXQSkzeFOkYS0R-l0Ce1qL9i5zkgrX5_Zx=s738" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="462" data-original-width="738" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhiFRtls3w2jwUy_Dyw_aNCvBq56uBxceOa2DxGCQyaTkRrh78kfoCP4unHP0PY5uAe7oHwC9133jxIRHMUWQ4nGuYa2x6Wh1kgOJZJFexjTtPiRALPWRP4MDJpaxLo4X25_zvYCCMWJH2UuzEk8YHMNnBXQSkzeFOkYS0R-l0Ce1qL9i5zkgrX5_Zx=w400-h250" width="400" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: arial;">Un desiderio tradotto in un progetto, non ancora realizzato, se non in piccola parte, di un'onda in legno alta circa due metri.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj37v_LSgzHVKsE0zwdgXAAT18VTO34FYqUVo4Ob0bSfoADF8ewCeuwPnVhuxGcryk74xAX_m7twzE78nk8dVFAijLmTftg8_1jnhcrRbhb-7yNl91ipj7WKxfphYBmubDN8-8xPwhZbaIf6cFyGLTMAcYtsqCH8FabP2CkzHqFtHnLJP7mMM5oonJj=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="763" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj37v_LSgzHVKsE0zwdgXAAT18VTO34FYqUVo4Ob0bSfoADF8ewCeuwPnVhuxGcryk74xAX_m7twzE78nk8dVFAijLmTftg8_1jnhcrRbhb-7yNl91ipj7WKxfphYBmubDN8-8xPwhZbaIf6cFyGLTMAcYtsqCH8FabP2CkzHqFtHnLJP7mMM5oonJj=w305-h400" width="305" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il progetto, su carta millimetrata, dell' "onda"<br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /> </span><p></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg5Wl6VMZfkIukDa9-oNhoz5lDLZPAV-7IFrXMiT9cV9tpMDpWAbw9BCmk1buQBmsrhDUxD8KNwpmRDn5BkuhMKoy1E2az-hKvO5g2L1Teq4tOuv4FsyBR9nR-ZqCba4DU0pD7jQM8Slh9QTRvPItrqRnfZ4kgpiDBPT6d5U1mkD_bjzquekEbub7yi=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="624" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg5Wl6VMZfkIukDa9-oNhoz5lDLZPAV-7IFrXMiT9cV9tpMDpWAbw9BCmk1buQBmsrhDUxD8KNwpmRDn5BkuhMKoy1E2az-hKvO5g2L1Teq4tOuv4FsyBR9nR-ZqCba4DU0pD7jQM8Slh9QTRvPItrqRnfZ4kgpiDBPT6d5U1mkD_bjzquekEbub7yi=w400-h640" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La sagoma in cartoncino dell' "onda".<br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /> La punta, in legno e in rame, è l'unica parte finora realizzata.</span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi0uMW4HA8r_JsVJscVWE3OvpSXEECkY5zca3C6OooXHNyM5YAYmUpzdZ9GTHz26yKXoqX8_610c8HRPHGxUEfSO_2DMWsZFtV3qDdW88URnrM5dsIIfHene1LCWQ2Y4L0MURdceaLBDeYGQ9rejlKcw5fiNvg7SoOilNq6R7PMEH-ekikyess03Ce3=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi0uMW4HA8r_JsVJscVWE3OvpSXEECkY5zca3C6OooXHNyM5YAYmUpzdZ9GTHz26yKXoqX8_610c8HRPHGxUEfSO_2DMWsZFtV3qDdW88URnrM5dsIIfHene1LCWQ2Y4L0MURdceaLBDeYGQ9rejlKcw5fiNvg7SoOilNq6R7PMEH-ekikyess03Ce3=w426-h640" width="426" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">La punta dell' "onda"</span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;">Attualmente Maurizio, forse stimolato dall'anno dantesco o magari influenzato da qualche cosa di più personale che non mi ha confessato, sta lavorando a una rappresentazione dell'aldilà: Paradiso, Purgatorio, Inferno.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgcah9osmM-sX9IAwx4tljlGYLjUbnqyHVYkxGOLO-azNhMK9Dp8scK_3Oz4SiHwbj6TKny8-mwtN7eSjAOXd6mfR5FoO5kacPKHVquRgGKKHLthdiooKPtY73rhQ5BMKWGws5mTI08U4Wq4W7OtYBhmGgbQwOv5-tYbZ5sgcmqxTIF9IaJeFeRN7G2=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgcah9osmM-sX9IAwx4tljlGYLjUbnqyHVYkxGOLO-azNhMK9Dp8scK_3Oz4SiHwbj6TKny8-mwtN7eSjAOXd6mfR5FoO5kacPKHVquRgGKKHLthdiooKPtY73rhQ5BMKWGws5mTI08U4Wq4W7OtYBhmGgbQwOv5-tYbZ5sgcmqxTIF9IaJeFeRN7G2=w266-h400" width="266" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Paradiso, Purgatorio, Inferno in fase di lavorazione<br /></td></tr></tbody></table> </span></p><p><span style="font-family: arial;">Un parallelepipedo con gli angoli in legno, le pareti laterali aperte e due quadrati luminosi come basi: quella superiore emetterà luce bianca e illuminerà il Paradiso; la luce rossa di quella inferiore illuminerà invece l'Inferno.</span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjM-IyD5wJ3kC30PiuzceDytwzCHJjnnq96KHW0SzTy2vDqP-yigB0LilSJNVaoiHDJCyOYP3ELHhtUbxnfkK-CAPt1AZja_Ue6Q2fCWoupWx4FU5PYXcuo_xOWaoctIql0S09qMbEQP1wcKzjT3xSa6i8AwRKTh31BinI1mWRTXm3MUaGMju0XgSV9=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjM-IyD5wJ3kC30PiuzceDytwzCHJjnnq96KHW0SzTy2vDqP-yigB0LilSJNVaoiHDJCyOYP3ELHhtUbxnfkK-CAPt1AZja_Ue6Q2fCWoupWx4FU5PYXcuo_xOWaoctIql0S09qMbEQP1wcKzjT3xSa6i8AwRKTh31BinI1mWRTXm3MUaGMju0XgSV9=w266-h400" width="266" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /> </span><p></p><p><span style="font-family: arial;">Il parallelepipedo è diviso verticalmente in due parti, da una piastra di bronzo inclinata, che rappresenta il Purgatorio. Sospese da fili che scendono dall'alto, le anime dei defunti. Quelle dei dannati penzolano nell'inferno; quelle dei salvati sono sospese nel Paradiso e le loro ombre si riflettono sulla piastra-Purgatorio.<br /></span></p><p><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgSXlJ1c4GTb5_8jQs7soOclPZKQw9wa_bOq_rQZoPxfrjz4RCXX0i6siQHoCBq57hrp1D5jUP9YRL0WQohI-WhKJSzN3kZxS4Som11XNkN-8t22P56ay7nScGZNwWFcW_db-Aitf9GxFmDEEr5ohw8hZesKbbxeantBpySsZlU_cdZ8yhG47PtKbQE=s1000" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgSXlJ1c4GTb5_8jQs7soOclPZKQw9wa_bOq_rQZoPxfrjz4RCXX0i6siQHoCBq57hrp1D5jUP9YRL0WQohI-WhKJSzN3kZxS4Som11XNkN-8t22P56ay7nScGZNwWFcW_db-Aitf9GxFmDEEr5ohw8hZesKbbxeantBpySsZlU_cdZ8yhG47PtKbQE=w426-h640" width="426" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Le anime del Paradiso e, specchiate, quelle del Purgatorio</span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><br /><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiE0HLQ8F_ld8fZuv5M23VtKxVDHgTX9P03cqH4A8UXK56HCjMZsIc2zgKRL9oLQHpqL-RwtuWMQlVn4EGqHCCmw_YG0CxvA7la3WvBgFcaxoYxzG8oscNi8AmirujAH7Iyc1tGZiXDdbf1zVniMZLZCRoB9gTjIVy2xXCQAadXSYRwG1kv8ssm6nsT=s1000" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="666" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiE0HLQ8F_ld8fZuv5M23VtKxVDHgTX9P03cqH4A8UXK56HCjMZsIc2zgKRL9oLQHpqL-RwtuWMQlVn4EGqHCCmw_YG0CxvA7la3WvBgFcaxoYxzG8oscNi8AmirujAH7Iyc1tGZiXDdbf1zVniMZLZCRoB9gTjIVy2xXCQAadXSYRwG1kv8ssm6nsT=w426-h640" width="426" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Le anime del Purgatorio</span><br /></td></tr></tbody></table></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">In attesa che l'opera sia finita, termino con un autoritratto giovanile la presentazione di Maurizio, artista-falegname o falegname-artista, decidete voi come preferite.<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgZLcvXs0W1QQOetSh0xhYisRKkPVAE7_IYIhDbRVChsoJ3hhK9vSj0J1dlb94awBv7tMwKIeOI6dRA8rTo5rhI6xw3bq_JjUwT70s5r6WDbRJJO-ILUQCEfkiAVAFEEMdrxDCkQcTk0iwCk1TBKN75hng0CAD3INiQq9lh0ACA3wosXnG9Z5ITjSNX=s2048" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1638" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgZLcvXs0W1QQOetSh0xhYisRKkPVAE7_IYIhDbRVChsoJ3hhK9vSj0J1dlb94awBv7tMwKIeOI6dRA8rTo5rhI6xw3bq_JjUwT70s5r6WDbRJJO-ILUQCEfkiAVAFEEMdrxDCkQcTk0iwCk1TBKN75hng0CAD3INiQq9lh0ACA3wosXnG9Z5ITjSNX=w320-h400" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><i>*Non è la prima volta che parlo di Maurizio su questo blog, tanto che c'è un'etichetta a suo nome. Cliccale sopra se vuoi leggere gli altri articoli che lo riguardano</i><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Marco Bartesaghi<br /></span></p><br />Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-37638833712182275592021-12-20T09:59:00.000+01:002021-12-25T19:05:53.745+01:00IMMAGINI DI SAN GIUSEPPE, FALEGNAME di Marco Bartesaghi<div><p><span style="font-family: arial;">San Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù, è di certo il più celebre dei falegnami, anche se di questa sua professione ben poco si parla nei vangeli canonici: l’unico accenno si trova nei brani che narrano della visita a Nazareth fatta da Gesù in età adulta, dove si dice: <i>“Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è forse egli il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi?”</i> <b>(1)</b><br />Della figura di Giuseppe, in generale e in particolare del suo lavoro, si parla di più nei Vangeli Apocrifi.<br />In<i> “Storia di Giuseppe il falegname” </i><b>(2)</b>, un apocrifo risalente forse al VI secolo, redatto in lingua coopta e in lingua araba si dice:<br /><br /><i>“Vi fu un uomo di nome Giuseppe, nato da una stirpe di Betlemme, città di Giuda, e dalla stirpe del re David. Ben formato negli insegnamenti e nelle dottrine, fu fatto sacerdote nel tempio del Signore. Eccelleva inoltre nel mestiere di falegname e, come è d'uso per tutti gli uomini, prese moglie. Generò anche figli e figlie: quattro figli e due figlie. Questi sono i loro nomi: Giuda, Giusto, Giacomo, Simeone; le due figlie si chiamavano Assia e Lidia” [2,1].</i><br /><br />Nel seguito del testo, più volte si accenna alla professione di falegname e raccontando del ritorno a Nazareth della Sacra Famiglia, dopo la fuga in Egitto per sottrarsi alla persecuzione di Erode, si dice ancora:<br /><br /><i>“Ripreso il suo mestiere di falegname, con il lavoro delle sue mani provvedeva il sostentamento. In conformità di quanto Mosé aveva una volta ordinato per mezzo di una legge, egli infatti non ha mai cercato di vivere sul lavoro degli altri”. [9,2]<br /> </i><br />Più dettagliata la descrizione del lavoro di Giuseppe nel<i> “Vangelo dello pseudo-Matteo”</i> <b>(3)</b>, chiamato così per distinguerlo dal canonico<i> “Vangelo secondo Matteo”</i>. In esso, oltre ad elencare i vari tipi di manufatti realizzati da Giuseppe, si narra di un miracolo che Gesù avrebbe compiuto per aiutare il padre ad allungare un’asse che un aiutante aveva tagliato troppo corta:<br /><i>“Giuseppe, essendo falegname, faceva attrezzi di legno, gioghi per buoi, aratri, <br />strumenti per smuovere la terra e adatti alle colture, letti di legno, e un giorno andò da lui un giovane che gli commissionò un letto di sei cubiti. Giuseppe ordinò al suo garzone di tagliare il legno con una sega di ferro, secondo la misura comandata. Ma questi non seguì in tutto la misura prescritta, e fece una parte del legno più corta dell'altra. Giuseppe, tutto impensierito, incominciò a escogitare che cosa gli conveniva fare. <br />Quando Gesù lo vide così impensierito, poiché la cosa fatta gli pareva irrimediabile, gli <br />rivolse una parola consolatoria: ‹‹Vieni, disse, teniamo i capi delle assi, accostiamole insieme capo con capo, e pareggiamole tirandole verso di noi: così potremo renderle uguali›› Giuseppe obbedì a colui che comandava: sapeva che egli poteva fare tutto quello che voleva. Giuseppe prese i capi delle assi e le appoggiò a un muro, presso di sé; Gesù tenne i due capi opposti di quelle assi, e tirò a sé l'asse più corta, uguagliandola all'asse più lunga. Poi disse a Giuseppe: ‹‹Ora vai a lavorare, e fai quanto avevi promesso di fare››. Giuseppe fece quanto aveva promesso”</i>[37,1-2].</span></p><p><span style="font-family: arial;"> <br />Di questo miracolo c’è un’illustrazione nell’<i> “Evangelica Historia”</i>, un manoscritto del XIV secolo conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano.</span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgH2571XTD6jM31GCegH7lL1WePcrgx5De1U88FUZvQ6L4i-wUX7HgKIMuhQzgvl_xtJhuxd76mjEdCoGXNrgVZBZYkdntnw5-mfZa3DjTwA16ClhWAx1dAKH0PPYKPVDd9BxMOqnfkZ8Q/s500/allungano+le+assi2.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="337" data-original-width="500" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgH2571XTD6jM31GCegH7lL1WePcrgx5De1U88FUZvQ6L4i-wUX7HgKIMuhQzgvl_xtJhuxd76mjEdCoGXNrgVZBZYkdntnw5-mfZa3DjTwA16ClhWAx1dAKH0PPYKPVDd9BxMOqnfkZ8Q/w400-h270/allungano+le+assi2.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il miracolo delle assi in "Evangelica Historia"<br /></td></tr></tbody></table><p></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;">Le prime rappresentazioni di Giuseppe sono però legate ai momenti della vita di Maria e dell’infanzia di Gesù. Nella predella del polittico di Giovanni Canavesio della parrocchiale dei santi Giuseppe e Floriano di Verderio, Giuseppe appare nell'incontro di Maria con la cugina Elisabetta, nella nascita di Gesù e nella sua presentazione al tempio, nella scena dell'adorazione dei Magi e in quella della fuga in Egitto.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj71kdzj715t0-Hzs6xARaUKeix9W5OGZ3JVcJYKoy9ouOd9SZHnyXLuTF9TNxSVI9ZzBKBrXM_klTtPrDV-oORUti-WmZsmjeY746IiIrJjSxjM6Z5LispKMJYaq6CvGG4h-Ctbj8rQoo/s1211/san+giuseppe008.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1086" data-original-width="1211" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj71kdzj715t0-Hzs6xARaUKeix9W5OGZ3JVcJYKoy9ouOd9SZHnyXLuTF9TNxSVI9ZzBKBrXM_klTtPrDV-oORUti-WmZsmjeY746IiIrJjSxjM6Z5LispKMJYaq6CvGG4h-Ctbj8rQoo/w200-h179/san+giuseppe008.jpg" width="200" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;"></span><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfcSbRsn3YXuiscIVBd3ntSxmIeHcaiW8YSsLrQdl4Q60-VXTyscuyT9ROsq3izRRQ6B9dWbil72eyAlSs3d6GTd09vz1pHxVZZvtQPQWF9KlEqMrvfHoMFrUBEy6bAnYx8PuP5D5noyc/s1000/san+giuseppe005.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfcSbRsn3YXuiscIVBd3ntSxmIeHcaiW8YSsLrQdl4Q60-VXTyscuyT9ROsq3izRRQ6B9dWbil72eyAlSs3d6GTd09vz1pHxVZZvtQPQWF9KlEqMrvfHoMFrUBEy6bAnYx8PuP5D5noyc/w200-h180/san+giuseppe005.jpg" width="200" /></a></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUeBeeyOOTLSRy72vIKOzz5PUqJ59bt0uBKLt-rApfwYL7gMJ1O9dwSjRk-IwbS9EBYeHKfKrWtJdaE6s7lhyiIiphdyzerPwrDKNxkvTHia4lp5ONTn2lb0mcmA_1lKgfmKoA1oh8IB8/s1000/san+giuseppe004.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="530" data-original-width="1000" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUeBeeyOOTLSRy72vIKOzz5PUqJ59bt0uBKLt-rApfwYL7gMJ1O9dwSjRk-IwbS9EBYeHKfKrWtJdaE6s7lhyiIiphdyzerPwrDKNxkvTHia4lp5ONTn2lb0mcmA_1lKgfmKoA1oh8IB8/s320/san+giuseppe004.jpg" width="320" /></a></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwFFxf6eveIaWkpleZU3eB8Y2hUlu3CpjUKAfZ5sTRXdMQvVF7JTHb_Ro3kckWltryW2yAp6lBlPb1SjZgd5bJIbOvGcFPFElUEjXLzxzLJOT9CHbzNfPRuvoSgr2fqFVTKE_yGRsTUeI/s1200/san+giuseppe007.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="942" data-original-width="1200" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwFFxf6eveIaWkpleZU3eB8Y2hUlu3CpjUKAfZ5sTRXdMQvVF7JTHb_Ro3kckWltryW2yAp6lBlPb1SjZgd5bJIbOvGcFPFElUEjXLzxzLJOT9CHbzNfPRuvoSgr2fqFVTKE_yGRsTUeI/w200-h157/san+giuseppe007.jpg" width="200" /></a></div><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKxaK_Ark5hujPd4ofTU3p4fray8C5ntnz8xcF9nGCnaxYmDSKQ1Q7TwFtf8Eu6FwMmdwfsWlL7UE0cyiyrcelaXSSAF_LHVlKEDT5Kjzloyu7nBEzx8gQ-aZcn_6RNWg_Y-taOKSGFlM/s1086/san+giuseppe006.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="926" data-original-width="1086" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKxaK_Ark5hujPd4ofTU3p4fray8C5ntnz8xcF9nGCnaxYmDSKQ1Q7TwFtf8Eu6FwMmdwfsWlL7UE0cyiyrcelaXSSAF_LHVlKEDT5Kjzloyu7nBEzx8gQ-aZcn_6RNWg_Y-taOKSGFlM/w200-h171/san+giuseppe006.jpg" width="200" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">San Giuseppe nella predella del polittico di Giovanni Canavesio, della chiesa dei santi Giuseppe e Floriano di Verderio</span><br /></td></tr></tbody></table><br /><p><span style="font-family: arial;">Solo a partire dal XV secolo, quando papa Sisto IV introdusse il culto ufficiale del santo e fissò la data del 19 marzo come giornata a lui dedicata, l’immagine di san Giuseppe comincia ad avere una sua autonomia e, a partire dal XVI secolo si diffuse l’immagine della <i>“Sacra Famiglia nella bottega”.</i></span><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpIQBfy8N8tiomxUHwKxsWxTAhnA6rPiE_zq__tZTKHXCftMh7yZgiAHqApaJGnL5Vf7OkccrFluNgdKHJ1ghtUtALuBMWaOCwtx6tTeVh-HBvKgKnIyX-7EH2_XFWFcPgE0dvSKd0lWE/s1000/IMG_20211003_172343%255B1%255D+%25283%2529.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="958" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpIQBfy8N8tiomxUHwKxsWxTAhnA6rPiE_zq__tZTKHXCftMh7yZgiAHqApaJGnL5Vf7OkccrFluNgdKHJ1ghtUtALuBMWaOCwtx6tTeVh-HBvKgKnIyX-7EH2_XFWFcPgE0dvSKd0lWE/s320/IMG_20211003_172343%255B1%255D+%25283%2529.jpg" width="307" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">"Sacra Famiglia nella bottega", chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, Oreno (Vimercate)</span></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"> </span></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"> </span></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"> </span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjdlLyUiOJUXqlbMZR9Y8E5BzrJJ8PmQZxEKvqOCor-MQd_BHn63ljdJ5DGKZkDd3MW3Wy9R_t2VAdvr7kpfEnmlCN4f3Jq87sObP3Xaj2z2bbR34zsils2107HcEF24cA4P7jRzA1lRvH52QXesMcB8Oqrqqe7ZyS4EWNO63mL0rtjgoj9Mip65Vwo=s1000" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="564" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjdlLyUiOJUXqlbMZR9Y8E5BzrJJ8PmQZxEKvqOCor-MQd_BHn63ljdJ5DGKZkDd3MW3Wy9R_t2VAdvr7kpfEnmlCN4f3Jq87sObP3Xaj2z2bbR34zsils2107HcEF24cA4P7jRzA1lRvH52QXesMcB8Oqrqqe7ZyS4EWNO63mL0rtjgoj9Mip65Vwo=w225-h400" width="225" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">La statua di San Giuseppe nella chiesa dei santi Giuseppe e Floriano di Verderio</span><br /></td></tr></tbody></table><br /><p><br /></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">Non è mia intenzione, in questo contesto, presentare una rassegna di opere d’arte su questo tema, ma solo alcune immagini, che fanno parte di una mia piccola collezione: immagini che, incorniciate, venivano appese nelle case per la devozione famigliare e immaginetteutilizzate per una devozione più personale <b>(4)</b>.</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;"> I QUADRI<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhVtAWVTOJdGSUCUUEBNNPZL1rRMjGApXKhTbRKG0l4cNeiJVt5hIkKBR53k4S3ePKIjLym5FvIfdEbP9zmRIm4Wp119QJkJLEY-J6z2_bqX_-_vnfGGe3kudOZCaT0Gbjjah7IpGyoiw/s1000/_MG_5336.jpgRID.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhVtAWVTOJdGSUCUUEBNNPZL1rRMjGApXKhTbRKG0l4cNeiJVt5hIkKBR53k4S3ePKIjLym5FvIfdEbP9zmRIm4Wp119QJkJLEY-J6z2_bqX_-_vnfGGe3kudOZCaT0Gbjjah7IpGyoiw/w640-h426/_MG_5336.jpgRID.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine n.1<br /></td></tr></tbody></table><p></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis-jC4YS8AKa_We3rplIHWefSpKsuMG-iTfU8xeGJsQymRUTZCppYJ-ZItS3RDnmwaB_1np-0m_EVzF_SC6uVftXDZcf4R81jr6CYO5KpakdNkB4rhKdlUjlcewiZ9uvpaR3FgALFLO3g/s1000/_MG_5339.jpgrid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis-jC4YS8AKa_We3rplIHWefSpKsuMG-iTfU8xeGJsQymRUTZCppYJ-ZItS3RDnmwaB_1np-0m_EVzF_SC6uVftXDZcf4R81jr6CYO5KpakdNkB4rhKdlUjlcewiZ9uvpaR3FgALFLO3g/w640-h426/_MG_5339.jpgrid.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Immagine n.2</span><br /></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"><span style="color: red;">PER CONTINUARE LA LETTURA CLICCA SU "CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO" </span><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"> <span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxc4xrZGWHPg9I0ovazEm8-5-nh1ZnZpXz8O8PIMLE_VAk-Zn9vl9EEScLM5toyj4Vl3xqkmQIpRswfn4SHMrjUdNeEWLaFGHdGPzgXXv_7Sj3V9IcBtF7YdH0kIov1NYJdykiNlciYv0/s1000/_MG_5324.jpgrid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxc4xrZGWHPg9I0ovazEm8-5-nh1ZnZpXz8O8PIMLE_VAk-Zn9vl9EEScLM5toyj4Vl3xqkmQIpRswfn4SHMrjUdNeEWLaFGHdGPzgXXv_7Sj3V9IcBtF7YdH0kIov1NYJdykiNlciYv0/w640-h426/_MG_5324.jpgrid.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine n.3<br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /> LE IMMAGINETTE</span><p></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg3NoWAKs8VO5uT8JN1pNvLmOPdtwicp01tYsHEj1ii5szPjK7H-Xr_a5GUl6yZYrgz-1cNM3exXnURIIkD6bfMQ-qeGyTqVTVpFEhcoWd_uehYugcbZhuUQd9hh5QhBlowykxe0QsUgM/s1000/_MG_5369+%25282%2529.jpgRID.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="972" data-original-width="1000" height="622" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg3NoWAKs8VO5uT8JN1pNvLmOPdtwicp01tYsHEj1ii5szPjK7H-Xr_a5GUl6yZYrgz-1cNM3exXnURIIkD6bfMQ-qeGyTqVTVpFEhcoWd_uehYugcbZhuUQd9hh5QhBlowykxe0QsUgM/w640-h622/_MG_5369+%25282%2529.jpgRID.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Immagine n.4</span><br /></td></tr></tbody></table><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVdcGDMi4uF5-nrIxO3q6oJcZeQS_IHtt74naYPzLMH2cJRcAvB4FobHebFnlEe34zO7o8WVJqQadBIWFrAWIXAD6Snl3yMaglTa4ZC7z9UtyO7LP-oXJ4mVyn7gt_5rtILPH5rpt7KoE/s1000/_MG_5376.jpgrid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="861" data-original-width="1000" height="552" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVdcGDMi4uF5-nrIxO3q6oJcZeQS_IHtt74naYPzLMH2cJRcAvB4FobHebFnlEe34zO7o8WVJqQadBIWFrAWIXAD6Snl3yMaglTa4ZC7z9UtyO7LP-oXJ4mVyn7gt_5rtILPH5rpt7KoE/w640-h552/_MG_5376.jpgrid.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Immagine n.5</span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiiuiml1VfvfcuMT9-dAg2D-rxqWm0F0sdZQQ1zPm5AgPZOlBnJ7GLN3ChyphenhyphensVYePyCizcgdOndq7EjE43Be0lVPEDL1tahyeJula18farVPmmpV1i0O1rR5Se8-b1zfEY5o7LTBCt5StE/s1000/_MG_5373.jpgRID.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="889" data-original-width="1000" height="568" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiiuiml1VfvfcuMT9-dAg2D-rxqWm0F0sdZQQ1zPm5AgPZOlBnJ7GLN3ChyphenhyphensVYePyCizcgdOndq7EjE43Be0lVPEDL1tahyeJula18farVPmmpV1i0O1rR5Se8-b1zfEY5o7LTBCt5StE/w640-h568/_MG_5373.jpgRID.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Immagine n.6</span></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p><span style="font-family: arial;">Nell'immagine n.6 San Giuseppe non è nella sua bottega, ma sembra comunque diretto al lavoro con i suoi attrezzi, come la squadra che sporge dal cestino.</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"> <span style="font-size: x-large;">***</span></span></p><p><span style="font-family: arial;">Negli ultimi due secoli trascorsi, due pontefici, in particolare, hanno impresso con il loro intervento maggior importanza al culto di San Giuseppe: Pio IX, che l’8 dicembre 1870, con il decreto Quemadmodum Deus, ha proclamato San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica, e Pio XII che l’1 maggio 1955 ha istituito la festa di San Giuseppe Artigiano, facendola coincidere con il primo maggio dei lavoratori, festa già in vita dal lontano 1889.</span></p><p><span style="font-family: arial;"> <br />Per ricordare il cinquantesimo anniversario del decreto di Pio IX, l’opuscolo pasquale distribuito alle famiglie dalla parrocchia dei santi Nazario e Celso, di Verderio Inferiore, conteneva anche un’immagine del santo e una preghiera a lui dedicata </span><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSLXoszZWM9-u60TNzG4IsTttEcc6Er246lnXDRhbCcc57puEskcldpjBcU9d-sZA-ml7TP07IXOgjNgXxb_og50Em2FmfND3ElsHDHIIZTcbLMZ4P2ASIQlxQ8hWByxgWCn-5yZLnPAo/s2048/1921+fronte.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1638" data-original-width="2048" height="512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSLXoszZWM9-u60TNzG4IsTttEcc6Er246lnXDRhbCcc57puEskcldpjBcU9d-sZA-ml7TP07IXOgjNgXxb_og50Em2FmfND3ElsHDHIIZTcbLMZ4P2ASIQlxQ8hWByxgWCn-5yZLnPAo/w640-h512/1921+fronte.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Immagine pasquale parrocchia di san Nazaro e Celso, Verderio Inferiore, 1921</span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;"> <span style="font-size: x-large;">***</span></span></p><p><span style="font-family: arial;">Alcune immaginette contengono, sul retro, preghiere dedicate a San Giuseppe in quanto patrono dei lavoratori. Come in quella dell'immagine n.4, datata 1956, in cui si chiede aiuto per essere capaci di elevare e santificare il lavoro quotidiano, offrendolo a Dio e per riavvicinare alla fede quei <i>“compagni che si sono allontanati da Gesù” affinché “ritrovino nella Fede e nella pratica Cristiana l’unica garanzia di ogni bene per la terra”</i>.</span><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMIHlvMjQQGpjZbv2Q00QH3JMbke4Sb1F2CRqE-0VDbdYuHNVMWAwtL4Qrw0qBRUTae2u-m0lraWNjFB0afQG5a8m6kqdeeSPlEd2-qgwS9SN5nX6iUFPpFizCo3PlvrStsvu4mbGeeEM/s1000/_MG_5371.jpgrid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="603" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMIHlvMjQQGpjZbv2Q00QH3JMbke4Sb1F2CRqE-0VDbdYuHNVMWAwtL4Qrw0qBRUTae2u-m0lraWNjFB0afQG5a8m6kqdeeSPlEd2-qgwS9SN5nX6iUFPpFizCo3PlvrStsvu4mbGeeEM/w386-h640/_MG_5371.jpgrid.jpg" width="386" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Retro dell'immagine n.4</span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span></p><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Anche le seguenti due immagini riguardano il tema del lavoro, pur non comprendendo la figura di San Giuseppe.<br />Nella prima (immagine n.7) a lavorare nella bottega c’è solo il bambino Gesù, intento, con una sega, a tagliare un pezzo di legno. Sul retro scopriamo che il 25 novembre del 1981, papa Giovanni XXIII, in occasione del suo ottantesimo compleanno, concesse l’indulgenza plenaria a coloro che, al mattino, avessero offerto a Dio il proprio lavoro materiale o spirituale e l’indulgenza di 500 giorni a coloro che avessero offerto devotamente a Dio il lavoro in corso.</span><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicg4k8RQ2UvWPWcS-CXvOwpUgR69h1wAoF_1iB3E2TkVr-orVmpCB-LZj0Zyuz-3aqTMR3d-t3WU-hXV_371M2mt1xXmKp3S-8AG8xVYfCYwbYivZqZEtlqyRjn7IVV724_SfwBvbtx_A/s1000/_MG_5358.jpgrid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="978" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicg4k8RQ2UvWPWcS-CXvOwpUgR69h1wAoF_1iB3E2TkVr-orVmpCB-LZj0Zyuz-3aqTMR3d-t3WU-hXV_371M2mt1xXmKp3S-8AG8xVYfCYwbYivZqZEtlqyRjn7IVV724_SfwBvbtx_A/w391-h400/_MG_5358.jpgrid.jpg" width="391" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Immagine n.7<br /></span></td></tr></tbody></table><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkjnArRgZhla_YFlbbq16Xj6C6_py654acgfJKBcDgDJWyVuJQI6AmT9_rpQ5o0dlwzG3LjU5OyxSp405SlOs8puHr1hGXQxs-vEiK41Blg23VmwmuGYb7_8NjfEGYvRSN9wYUonbM9a0/s1000/_MG_5359.jpgRID.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="601" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkjnArRgZhla_YFlbbq16Xj6C6_py654acgfJKBcDgDJWyVuJQI6AmT9_rpQ5o0dlwzG3LjU5OyxSp405SlOs8puHr1hGXQxs-vEiK41Blg23VmwmuGYb7_8NjfEGYvRSN9wYUonbM9a0/w240-h400/_MG_5359.jpgRID.jpg" width="240" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Retro dell'immagine n.7</span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">Nella seconda immagine (n.8) Gesù adulto è attorniato da vari lavoratori intenti alle loro mansioni manuali; sopra di loro è steso un ramo d’ulivo, con 7 olive.</span><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ2APfkTHurbOJdMzZdRNWHgVKM3jyX4zkXhmIY1jYjyhg3ntO8Ui92uMstOIgXCvinxJIX2MSNumclQLFD-AZZU5reyY1hlt-vltXZCZpeEWXvBV8Ax-K-vf1Uq8NJBv97aiRtpEsjw8/s1016/_MG_5361.jpgrid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1016" height="394" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ2APfkTHurbOJdMzZdRNWHgVKM3jyX4zkXhmIY1jYjyhg3ntO8Ui92uMstOIgXCvinxJIX2MSNumclQLFD-AZZU5reyY1hlt-vltXZCZpeEWXvBV8Ax-K-vf1Uq8NJBv97aiRtpEsjw8/w400-h394/_MG_5361.jpgrid.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Immagine n.8</span><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p><span style="font-family: arial;">Sul retro dell’immagine sono elencate 7 regole da rispettare: il lavoratore è invitato a fare un segno su una delle olive, ogniqualvolta è convinto di aver fatto abbastanza sforzi per rispettare una delle regole indicate.</span><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht87AHMrVdTA97-CznSgXnMuEFOfwjBd9GFexYfltSl-pVp0Q9Kx78K2a2a51hpV6ptJI7QJ47JRIjAiRdK3xwF_1gYYD8i92ykmTwilyV4w6a8xQeD_y0T-wSMOWgjJpKOKwYGKfslnI/s1000/_MG_5362.jpgrid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="629" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht87AHMrVdTA97-CznSgXnMuEFOfwjBd9GFexYfltSl-pVp0Q9Kx78K2a2a51hpV6ptJI7QJ47JRIjAiRdK3xwF_1gYYD8i92ykmTwilyV4w6a8xQeD_y0T-wSMOWgjJpKOKwYGKfslnI/w251-h400/_MG_5362.jpgrid.jpg" width="251" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Retro dell'immagine n.8</span><br /></td></tr></tbody></table></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">***</span><br /></div><div><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Fra gli attributi di san Giuseppe c'è anche la verga fiorita, un simbolo che ha origine da racconti contenuti nei vangeli apocrifi. In essi si narra che Maria, che era stata consegnata al tempio da fanciulla, arrivata all'età di dodici anni</span><span style="font-family: arial;"> secondo la tradizione</span><span style="font-family: arial;"> avrebbe dovuto, prendere marito. Furono perciò convocati tutti gli uomini senza moglie. Fra questi Giuseppe, già anziano e vedovo con figli. Ogni pretendente doveva consegnare il suo bastone per riprenderlo, benedetto, il giorno seguente. Quando Giuseppe lo riprese, dal bastone usci una colomba che si posò sul suo capo, manifestando così la volontà di Dio che l'aveva scelto come sposo di Maria. In alcuni racconti si narra che, oltre alla colomba, dal bastone fossero spuntati dei fiori. Da qui la verga fiorita..<br /></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpCOjUjtQ9-WmjOfrPZ-secojTgWK2vraoGJG4swATPM4gyvQppXTjViijh7-SHhsrFYWQxmRJsJMsGcWy335ShKIr52NVhOUi2HHJUMKdFmpEZbAV_dccrWAv-CSbye2zaujWxDo0CcU/s872/_MG_5364+%25282%2529.jpgrid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="872" data-original-width="510" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpCOjUjtQ9-WmjOfrPZ-secojTgWK2vraoGJG4swATPM4gyvQppXTjViijh7-SHhsrFYWQxmRJsJMsGcWy335ShKIr52NVhOUi2HHJUMKdFmpEZbAV_dccrWAv-CSbye2zaujWxDo0CcU/w234-h400/_MG_5364+%25282%2529.jpgrid.jpg" width="234" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Immagine n.9</span><br /></td></tr></tbody></table></div><div> </div><div><span style="font-family: arial;">Nell'immagine n.10, Giuseppe ha in mano due colombe, forse a ricordare quando, passati quaranta giorni dal parto, la famiglia si recò al tempio per compiere il sacrificio animale che avrebbe permesso la piena riammissione di Maria nella comunità. La Sacra Scrittura prescriveva che venissero sacrificati un agnello e una colomba, ma concedeva alle famiglie povere di sostituire l'agnello con una seconda colomba <b>(5).</b></span></div><div><span style="font-family: arial;"><b> </b></span><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRItJVHDnBaFpI3PpmpW9Nbh51_ziF-10XC475C1tBQopiy_AQ1Ybn4hgUXW6FbNhUwHasvDJjVL2B0AN32AJd32VpJGFlnnr4pwhvglZ7zy_BUrhIr021HB5EV2p0Hgc1YgB803SwoCw/s1000/_MG_5366+%25282%2529.jpgrid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="527" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRItJVHDnBaFpI3PpmpW9Nbh51_ziF-10XC475C1tBQopiy_AQ1Ybn4hgUXW6FbNhUwHasvDJjVL2B0AN32AJd32VpJGFlnnr4pwhvglZ7zy_BUrhIr021HB5EV2p0Hgc1YgB803SwoCw/w211-h400/_MG_5366+%25282%2529.jpgrid.jpg" width="211" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial;">Immagine n.10</span><br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;">NOTE<br />(1) Vangelo secondo Matteo 13,55-56.<br />(2) http://www.giovannigiorgi.it/dwn/apocrifi/Storia_di_Giuseppe_il_falegname.pdf<br />(3) http://www.giovannigiorgi.it/dwn/apocrifi/Vangelo_dello_pseudo_Matteo.pdf<br />(4) Le immaginette della mia collezione erano state raccolte da Carolina Villa (Verderio Sup.1925-Vimercate 2017), zia di mia moglie. Carolina faceva parte delle" Angeline", la congregazione religiosa fondata da Sant'Angela Merici.</span></div><div><span style="font-family: arial;">(5) Levitico (12,8). Nel "Domenicale" del Sole 24 ore del 19/12/2021, Gianfranco Ravasi scrive di questa vicenda in un articolo intitolato "E venne un bimbo ebreo, lo chiamarono Gesù". </span><br /></div><div></div><div><br /><p style="text-align: left;"><span style="font-family: arial;">Marco Bartesaghi</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;"> </span><br /></p><br /></div>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-41507494969733088492021-06-25T17:54:00.000+02:002021-06-25T17:56:47.887+02:00<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj18w5A26yQRryDDhK-7wE5xb3zvZzYM0kfiZtUjhc3RA3IFpnHqFsmmbRhs4O34iCw6un1IecFfryqNUV5MOMFxO4E9ufZN2BpmrWAEUrxLsqXIXxLldbANuwnC-Vnt8_jBI178ztD7X8/s713/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="713" data-original-width="545" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj18w5A26yQRryDDhK-7wE5xb3zvZzYM0kfiZtUjhc3RA3IFpnHqFsmmbRhs4O34iCw6un1IecFfryqNUV5MOMFxO4E9ufZN2BpmrWAEUrxLsqXIXxLldbANuwnC-Vnt8_jBI178ztD7X8/s16000/Immagine.jpg" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <span style="font-size: x-large;">***</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCURZRDtrHhZ-e91Q7lsBm8v1nWXB8Vw97yv_B3XibRT6zYfIhI8i8JjDOifpdWCZcfrTMtLSbFMP-DX6SI2D16xlkSxLdmATUAWnNlCVCBF1TqCjJBb53hDAZxJbxXYZVos33wCYrCNg/s805/Immagine+sinistra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="610" data-original-width="805" height="485" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCURZRDtrHhZ-e91Q7lsBm8v1nWXB8Vw97yv_B3XibRT6zYfIhI8i8JjDOifpdWCZcfrTMtLSbFMP-DX6SI2D16xlkSxLdmATUAWnNlCVCBF1TqCjJBb53hDAZxJbxXYZVos33wCYrCNg/w640-h485/Immagine+sinistra.jpg" width="640" /></a></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh24ojsonsA2v1mbQKAyW9B5RsIpzV5mOLEu21sgxQwfdn7bh9Dv82gAjtckxpkEOquPNCvtrsp7Ww23MgtbO0GNRlruurDq08aIXjpsfqMhr8p03FH9Ulord_X2cNzezGNWyZiK-s9T6Y/s1107/volantino+iniziative+destra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1107" data-original-width="795" height="806" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh24ojsonsA2v1mbQKAyW9B5RsIpzV5mOLEu21sgxQwfdn7bh9Dv82gAjtckxpkEOquPNCvtrsp7Ww23MgtbO0GNRlruurDq08aIXjpsfqMhr8p03FH9Ulord_X2cNzezGNWyZiK-s9T6Y/w580-h806/volantino+iniziative+destra.jpg" width="580" /></a></div><br /><p><br /></p><p style="text-align: center;"><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-89231253174740428352021-06-25T17:26:00.001+02:002021-06-25T17:55:14.656+02:00RAFFAELLA DRUSIAN, UN'ARTISTA A VERDERIO.<p><span style="font-family: courier;">L'11 aprile scorso è morta,all'età di 51 anni,Raffaella Drusian. Abitava a Verderio con i genitori<br />Brava nel disegno,dopo le scuole medie si era iscritta al liceo artistico.<br /><br />Una brutta malattia però le aveva fatto perdere quasi del tutto la vista. Nonostante ciò aveva continuato a disegnare,dipingere e modellare la creta. Amava anche la musica e suonava il pianoforte, la chitarra e il flauto.<br /><br />Nel 2015 aveva esposto le sue opere in due mostre, a Robbiate e a Verderio. M.B.</span></p><p style="text-align: center;"> <span style="font-size: x-large;">***</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpsq7OvLve-3z2NjB32WdFa4LHaTEzVU3g5KJfyWzM-USSSFD74TQ01k5xCQVVJFH5yxTYybw8IxUnWk74mj8HJepX6RPpyyczTfagmCnZIItmyChkFBueqOJIZRWvgOTBIn__U4q1h6U/s1000/_MG_0832+%25282%2529.jpgRID.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpsq7OvLve-3z2NjB32WdFa4LHaTEzVU3g5KJfyWzM-USSSFD74TQ01k5xCQVVJFH5yxTYybw8IxUnWk74mj8HJepX6RPpyyczTfagmCnZIItmyChkFBueqOJIZRWvgOTBIn__U4q1h6U/w400-h266/_MG_0832+%25282%2529.jpgRID.jpg" width="400" /></a></div><br /> <p></p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxLHj12hj6lkwkOGfoEwoJAFyJGZ9Rs9jWI6U0NJUJWPFYe8W-219nvjh9ETCzRsrUsAOcithHEdUdT_m1KYvqi5tY6YDKdnl3Wq4uFml1-uEiopr7-VNby6Isn0Imq7tkH1QIqvVyCJc/s1000/_MG_0838+%25282%2529.jpgRID.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxLHj12hj6lkwkOGfoEwoJAFyJGZ9Rs9jWI6U0NJUJWPFYe8W-219nvjh9ETCzRsrUsAOcithHEdUdT_m1KYvqi5tY6YDKdnl3Wq4uFml1-uEiopr7-VNby6Isn0Imq7tkH1QIqvVyCJc/w400-h266/_MG_0838+%25282%2529.jpgRID.jpg" width="400" /></a></div><br /> <p></p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;">"Poesia e musicalità si uniscono in un'armonia delicata che racconta bene il carattere e l'anima di Raffaella. Un'anima piena di fede semplice e genuina, ma profonda, senza scalfiture.<br />La luce che ormai non attraversa quasi più gli occhi di Raffaella è però presente nella sua memoria, soprattutto nel suo cuore affettuoso e generoso. Per questo motivo i suoi lavori sono sempre immersi nella Luce dell'Anima e sanno trasmettere pace e serenità".<br /><br /><span style="font-size: x-small;">Dalla locandina di presentazione delle mostre</span></span></p><p style="text-align: center;"> <span style="font-size: x-large;">***</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7X05btprOZ4opoLYWnnlYDMsOrizETABKDwY-8n5pnLifi9DNkA8Fk0Gav6EzbIccelUny67If9bCnK4WbiAILhlIy2np6G2GcbDq88PvhBsuEVoxonWVJ4JAEVB5ajLA9rzb-28bCw0/s1000/_MG_0728.jpgRID.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7X05btprOZ4opoLYWnnlYDMsOrizETABKDwY-8n5pnLifi9DNkA8Fk0Gav6EzbIccelUny67If9bCnK4WbiAILhlIy2np6G2GcbDq88PvhBsuEVoxonWVJ4JAEVB5ajLA9rzb-28bCw0/w400-h266/_MG_0728.jpgRID.jpg" width="400" /></a></div><p><span style="font-family: arial;">"Zia, i tuoi animali preferiti sono gli uccellini, vero?...Racchiudono le tue due caratteristiche principali; cantano ed emettono suoni, come li produci tu con la chitarra, il pianoforte e il flauto; e rappresentano l'eleganza quando sono in volo, come tu quando dipingi e disegni i tuoi quadretti"</span><br /> </p><p><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: arial;">Pensieri di Luca sulla zia Raffella, tratti da un pannello esposto nella mostra. </span></span><br /></p><p style="text-align: center;"> <span style="font-size: x-large;">***</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUswQ3jV8PW-eTNOx9IR0sZY0iX0n2KHFA6WQ3fZaZne-bTnL3NYNFbPdGyFQvkLq4uNl6mk1pt-VbBn7UcvZjviWraq0b9QKuq8bdEclqvCBLeb40V_j_11v_4koAeZei1Oj_SaYKZ1k/s1000/_MG_0786.jpgRID.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUswQ3jV8PW-eTNOx9IR0sZY0iX0n2KHFA6WQ3fZaZne-bTnL3NYNFbPdGyFQvkLq4uNl6mk1pt-VbBn7UcvZjviWraq0b9QKuq8bdEclqvCBLeb40V_j_11v_4koAeZei1Oj_SaYKZ1k/w400-h266/_MG_0786.jpgRID.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: arial;">“Qualche anno fa ho conosciuto Raffaella.<br />Purtroppo l'ho conosciuta poco ma il suo ricordo è indelebile perchè Raffaella era una “ragazza” speciale.<br />L'ho incontrata quando la malattia, che l'ha colpita ancora adolescente, l'aveva già cambiata nel fisico e nel carattere.<br />Lei diceva di aver vissuto due vite; una prima e una dopo la brutta malattia. Le erano state tolte alcune capacità fisiche ma le erano state donate capacità spirituali, umane, empatiche; un nuovo modo di approcciarsi alla vita: più socievole, più generoso e più gioioso.<br />Aveva perso man mano la vista ma continuava a vedere la bellezza intorno e dentro sé e continuava ad elargire bellezza con il suo sorriso e i calorosi abbracci, con il suo parlare gentile e colto, con la sua voglia di cantare e suonare, con i suoi dipinti e le sue sculture.<br />Era un artista, nata con doti particolari che ha saputo sempre coltivare e i “suoi” colori l'hanno sempre accompagnata e i “suoi colori” ci sono rimasti nel cuore”.</span> <br /><p></p><p><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: arial;">Il ricordo di Giovanna Villa </span></span></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7158568025970039382.post-39871988756279900852021-06-24T17:05:00.005+02:002021-06-25T18:19:13.675+02:00"I PIEMUNTES" - LA FAMIGLIA ROSTAGNO A VERDERIO NEL RACCONTO DI ANTONELLO ROSTAGNO a cura di Marco Bartesaghi<p><span style="font-family: courier;">All'estremità nord-orientale di Verderio, in via Porto d'Adda, abita la famiglia Rostagno, conosciuta come “i piemuntes”, perché venuta, nel lontano 1952, dal Piemonte.<br />Quanto segue me lo ha raccontato a voce Antonello, nipote dei due contadini che sono all'origine di questa storia.</span></p><p><span style="font-family: courier;">Mancano le fotografie dei protagonisti, che spero di poter aggiungere in un secondo tempo <br /></span></p><p><span style="font-family: courier;">Con l'aiuto di Fabrizio Oggioni ho cercato di precisare meglio l'identità delle persone citate. Il risultato lo trovate fra parentesi quadre. M.B.</span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: arial;">"I PIEMUNTES" - LA FAMIGLIA ROSTAGNO A VERDERIO NEL RACCONTO DI ANTONELLO ROSTAGNO</span></span></p><p><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;">Mio nonno e mia nonna erano di Entracque, in provincia di Cuneo, un paese della val di Gesso, in pieno parco dell'Argentera. Il paese si chiama così perché è ricchissimo di acqua: è attraversato da tre torrenti: uno di fianco, uno sopra e uno che gli passa in mezzo. <br />Il nonno, Antonio Rostagno, era nato nel 1904; la nonna, Mariuccia Quaranta, nel 1911. Come tutti gli abitanti della zona in quel tempo, il nonno faceva il contadino e, soprattutto, il boscaiolo. <br />Ma in quelle valli, c'era da fare la fame, come spesso succede in montagna, dove i terreni sono in salita e d'inverno vengono (o meglio: venivano) un paio di metri di neve.</span></span></p><p><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;"> </span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv2kV8L1q0YH2x_IZUu_TUlVYmCEn_lJcuHjtlGL4015IDs1fA8E5bjPU0aphS-McQMA8dc0x0SdZdji0DL7z0cgMSU0ymspQyedCi796TckeX_8Jv7VFY6upfFkRwdO5xeEE_BtwxxIs/s910/cartolina+entracque.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="644" data-original-width="910" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv2kV8L1q0YH2x_IZUu_TUlVYmCEn_lJcuHjtlGL4015IDs1fA8E5bjPU0aphS-McQMA8dc0x0SdZdji0DL7z0cgMSU0ymspQyedCi796TckeX_8Jv7VFY6upfFkRwdO5xeEE_BtwxxIs/w400-h283/cartolina+entracque.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Entracque in una cartolina del 1953<br /></td></tr></tbody></table><p></p><p><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;">Entracque è a due passi dalla Francia, ci si poteva andare a piedi attraverso la montagna; molti facevano contrabbando, di caffè e di zucchero; molti emigravano.<br />Oltre il confine le occasioni di lavoro e di ricchezza erano decisamente maggiori che in valle, così anche i nonni decisero di emigrare. Si stabilirono a Ramatuelle, vicino a Saint-Tropez, dove il nonno trovò lavoro da un viticoltore e continuò anche a fare il boscaiolo. <br />Nel 1933, nacque mio papà. Lo chiamarono Pietro Germano, perché Germàn era il nome del padrone delle vigne e suo padrino di battesimo. <br /><br />Per la famiglia le cose andavano relativamente bene. Quando scoppia la guerra, però, per gli italiani, che già erano considerati gli ultimi, la vita diventa più difficile. Dovendo scegliere se fare la fame in Francia o farla a casa propria, i nonni decidono che è meglio farla a casa propria, e ritornano in Italia, dove riprendono il lavoro di sempre mentre il papà, che di là aveva già frequentato la quarta elementare, non conoscendo una parola di italiano deve riprendere dalla terza.<br /><br />Il territorio intorno ad Entracque, fino a qualche anno fa, era ricco di caserme militari. Una sorella della nonna conobbe un soldato, lo sposò e andò a vivere a Olginate, il paese del marito. Dopo qualche anno fece sapere a casa che i padroni di un paese vicino vendevano terreni. Erano gli Gnecchi e il paese era Verderio Superiore.<br />Il nonno, che aveva sempre avuto il pallino della terra, decise di comprarla e ne comprò tanta, perché il lotto a cui era interessato gli Gnecchi non volevano dividerlo. Dovette fare un debito enorme, ma allora era più facile di adesso. All'inizio erano del nonno anche i terreni a monte della strada che porta all'Azienda Agricola Boschi. Poi li ha venduti, perché stava veramente facendo fatica, e così ha finito di pagare i debiti. Adesso la proprietà è di cinque ettari, compresa la casa.<br /></span></span></p><p><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;">Per un periodo, intanto che veniva costruita la casa, i nonni fecero avanti e indietro da Entracque. <br />Una volta finita la stalla, che per il nonno era la cosa principale, si trasferirono definitivamente a Verderio. Era il 1952. Arrivarono con un camion e tre mucche; arrivarono in quattro: il nonno, la nonna, il papà e sua sorella, Antonietta, che non aveva ancora sei anni. Adesso abita a Brivio, ma viene a Verderio quasi tutti i giorni. Arrivarono a fine agosto e a fine settembre la zia Antonietta iniziò ad andare a scuola, in prima elementare, con la maestra Pirovano. Il papà di anni ne aveva 21.<br />La casa era la metà di quella di adesso; fu ampliata per il matrimonio di papà. La prima parte fu costruita, se non sbaglio, dal nonno di Danilo Parolini, l'altra dal papà di Roberto Sirtori <b>[Antonio Sirtori, 1921-1981]</b>.<br /></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgknxX1JeM_S21IScUbujlgd9jdtxCS5jzPPTxuRkp4i5lwODtOqkiKAw6AhYIMJclrGjq_dkIm87lKoQzLb9ra_L1Aly4cC_XHJ2KJQKtRCwNO6SLiN-Wgcpws2PD5BR3MR1kxi2oCFgE/s2048/IMG_0390+%25282%2529.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1052" data-original-width="2048" height="328" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgknxX1JeM_S21IScUbujlgd9jdtxCS5jzPPTxuRkp4i5lwODtOqkiKAw6AhYIMJclrGjq_dkIm87lKoQzLb9ra_L1Aly4cC_XHJ2KJQKtRCwNO6SLiN-Wgcpws2PD5BR3MR1kxi2oCFgE/w640-h328/IMG_0390+%25282%2529.JPG" width="640" /></a></div><br /><p><span style="font-family: arial;">Entracque, l’ho già detto, era un luogo ricchissimo di acqua: in tutto il paese, poco più grande di Robbiate, c’erano forse un’ottantina di fontane; tutti avevano già l’acqua corrente in cortile. <br />A Verderio invece dovevano andare a prenderla in paese, con il carro trainato dal cavallo e le taniche da 200 litri. C’era la fila per approvvigionarsi. Fu una brutta sorpresa, loro non erano abituati. <br />Grazie al papà di Orazio, il nonno di Beatrice, il daziere <b>[Renzo Fumagalli]</b>, che si impegnò a risolvere le difficoltà burocratiche, dopo un po’ di anni dal centro del paese fino a cascina Alba fu scavato un canale e furono posati i tubi dell'acqua. Lo scavarono a mano, una cosa oggi impensabile: a lavorare c’erano il nonno, il papà, il <i>Cúnsu </i><b>[<i>Cunsulen </i>- Antonio Cassago 1913-1988]</b>, il papà di Gigi <b>[Giuseppe Sala, classe 1918]</b> e altri che non ricordo.<br />Allora, dal centro del paese a casa mia c’erano solo il cimitero, la cascina dei <i>Muleta </i><b>[cascina Provvidenza]</b>, il Betulino <b>[<i>Betulén</i>, bettola - osteria]</b>, la cascina Isabella, la <i>Casinéta</i> <b>[cascina Malpensata]</b>. Oltre si trovavano la cascina <i>di Rho</i> <b>[cascina Amalia]</b> e la cascina Alba, una delle poche che aveva un pozzo. <br />La cascina <i>di Rho</i> era nello spazio dove poi è sorta la fabbrica dei caschi Nava. L’hanno abbattuta quando avevo 11 anni. Mi ricordo che per buttarla giù vennero con un mezzo con la palla d’acciaio. Vicino alla cascina c’era una parte di prato più verde, dove c’era sempre acqua, a camminarci ti bagnavi i piedi. Il nonno andava lì ad abbeverare le mucche. Dopo la distruzione della cascina e alcuni lavori fatti sulla strada, l'acqua non c'è più stata.<br />Per lavare i panni andavano alla Roggia Annoni, che adesso, purtroppo, è chiusa; un tempo ci facevano anche il bagno.</span></p><p><span style="font-family: arial;">I nonni avevano sei o sette mucche e un toro. Avevano un cavallo e una falciatrice. Vendevano il latte, al lacé, che era il papà di Emilio<b> [Arialdo Villa]</b>; vendevano qualche vitello ogni anno e il fieno che non serviva per gli animali. Coltivavano il granoturco, più che altro per dar da mangiare alle galline, e il grano: per 100 chili di grano avevano in cambio 70 chili di pane (oggi ti danno, al massimo, 19-20 euro). Con questo sono riusciti a pagare il debito. Adesso sarebbe impossibile.<br /><br />A lavorare con gli animali era soprattutto la nonna. Ogni tanto faceva anche il formaggio: non ho tanti ricordi, perché le mucche ci sono state finché ho avuto circa 4 anni, ma la ricotta avvolta in uno straccio e appesa me la ricordo. Il nonno e il papà invece lavoravano la terra: soprattutto il nonno perché poi papà, quando il mondo ha cominciato a cambiare e sono arrivati i primi trattori, le prime macchine, ha trovato lavoro in fabbrica, come operaio alla Michelin, in corso Sempione a Milano. Una scelta di cui è sempre stato felice. </span><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXV0mG3bX1QtzMp2iVDKDhBK3ZwSx9fKS-zIYiGAmyogq1HOPo59Hdx18pLSmjfCr8_gyCglvmf90uRod2V3Rf3wwUPpGw825AzODz3X-E6hB2hyphenhyphendiFPrVYTa8H0xImfgKemq0ybKU3R4/s1000/IMG_0396+%25282%2529.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXV0mG3bX1QtzMp2iVDKDhBK3ZwSx9fKS-zIYiGAmyogq1HOPo59Hdx18pLSmjfCr8_gyCglvmf90uRod2V3Rf3wwUPpGw825AzODz3X-E6hB2hyphenhyphendiFPrVYTa8H0xImfgKemq0ybKU3R4/w640-h480/IMG_0396+%25282%2529.JPG" width="640" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Sai che i piemontesi hanno sempre le nocciole in tasca? Il nonno, da buon piemontese, per prima cosa ha piantato una fila di noccioli. Poi ha piantato più di 100 alberi da frutta. Aveva tre orti. Sapeva innestare, era bravo, un vero contadino e boscaiolo.<br /><br />Era un tipo abbastanza solitario; andava al bar a bere un liquore assurdo, che non so se esiste ancora, il mandorlato; andava a messa a Natale. Per il resto non usciva mai di casa, anche se aveva amici. Appena arrivati a Verderio si era presentato da loro <i>Tugnin </i><b>[Antonio Colombo 1917-2005]</b>. Era uno che portava sempre un guanto perché aveva una mano offesa. Era nato a cascina Alba, ma abitava a Paderno d'Adda con la moglie, una signora bresciana. Quando i nonni sono arrivati a Verderio, <i>Tugnin </i>s'è presentato e, con una gentilezza estrema, gli ha detto: <i>“se avete bisogno di qualcosa chiedete”</i>. All'inizio i nonni avevano fatto molta fatica a comunicare con gli altri, perché tutti parlavano in dialetto e loro non lo capivano, la nonna parlava addirittura francese. <i>Tugnin </i>era uno dei pochi che parlava italiano. Era un comunista sfegatato. Secondo lui il più buon vino che potevi trovare era quello del circolo di Paderno: era il più buon vino d'Italia, non ce n'erano di migliori.<br /> </span></p><p><span style="font-family: arial;">Avevano anche altri amici. Ricordo che c'era <i>Giuvanin di Géta</i> <b>[Giovanni Battista Motta 1905-1996]</b>; c'era <i>“il Gianni”</i><b> [Gianni Villa 1942-2020]</b>, che quando ero piccolo mi aveva insegnato a barare a briscola: a Paderno abitava vicino al Tugnin e anche lui era nato a cascina Alba. Alla domenica la mamma di Gianni, la moglie di <i>Tugnin </i>e <i>“la Rusina”</i> venivano a giocare a briscola con la nonna e si fermavano tutto il pomeriggio.</span><br /></p><p><span style="font-family: arial;">I rapporti della mia famiglia con Entracque non si sono mai interrotti. Ogni anno i nonni tornavano almeno una volta al paese e quando sono morti, sono stati sepolti là, perché era sempre stato un loro desiderio. <br /><br />Papà e mamma si sono sposati nel 1966, un anno prima che nascessi io, il loro unico figlio. La mamma si chiama Renata Lucia Tomasoni, è di origine bergamasca, della val Seriana, di una frazione di Clusone. Quando ha conosciuto papà abitava già a Porto d'Adda, poco lontano da casa nostra, in quella cascina che si trova sulla destra, prima di arrivare a Porto. Era l'ultima di una fila di fratelli, muratori che dalla val Seriana erano spessissimo in trasferta a Milano: così decisero di avvicinarsi e costruirono la cascina. Anche loro avevano qualche mucca e qualche capra. Erano una famiglia numerosissima: quando ci si trovava a mangiare si era sempre in sessanta, settanta persone: era bellissimo. <br />In valle la mamma lavorava come operaia e poi aiutava in casa perché aveva da lavare per tutti quei fratelli. Anche dopo sposata ha fatto l'operaia, prima da Vertemati, una fabbrica di divani vicino alla cascina La Salette, poi da Bertolotti e alla Last. Quando la nonna, sua mamma, ha cominciato a non star bene lei è stata a casa per assisterla. Però i suoi fratelli l'hanno assunta come dipendente, così ha potuto maturare la pensione.<br />Il papà è morto nel 2010, quando aveva 77 anni.</span><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb-JZ2K9-tKHSlJdAvCcl7tv-gWezaTCQMOhhPF4gct89MWt0uWTFhbR_C1ps2Oz6cYJT266N6c4SqFfYLGOSeCfbEZa2_AuKU84m1UmcT9KEoJcrpk6ita1rdcr0Gt5vAxb2rTBLrDDA/s1000/IMG_0406+%25282%2529.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb-JZ2K9-tKHSlJdAvCcl7tv-gWezaTCQMOhhPF4gct89MWt0uWTFhbR_C1ps2Oz6cYJT266N6c4SqFfYLGOSeCfbEZa2_AuKU84m1UmcT9KEoJcrpk6ita1rdcr0Gt5vAxb2rTBLrDDA/w640-h480/IMG_0406+%25282%2529.JPG" width="640" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Morti i nonni, i miei vecchi per anni hanno fatto lavorare la terra ad altri: mettevano il granoturco o il grano; hanno provato anche con la soia. A fine anno il saldo era sempre negativo: meno 2000 euro circa. Una cosa assurda!<br />Ho pensato per anni su come coltivare quella terra, ma fare il contadino adesso è come fare l'industriale e con 5 ettari di terra non lo fai: un trattore, anche usato, vale di più di tutta la terra che abbiamo. Forse se avessi ereditato l'attrezzatura qualche cosa sarei riuscito a fare, partire da zero, invece, è una cosa da pazzi. <br /><br />Ho pensato di coltivare la paulonia, una pianta che si usa soprattutto in nautica perché il suo legno ha la caratteristica di bere pochissimo; una pianta che cresce velocemente, ma ha bisogno di molta lavorazione, perché ogni volta che gemma devi togliergli le gemme, non deve avere i nodi eccetera. Per coltivarla però hai bisogno di un impianto di irrigazione che ci metti 10 anni a ripagare. <br /><br />Da un sacco di anni faccio il gelatiere: prima la gelateria era mia, adesso lavoro in una gelateria di un'altra persona.<br /><br />Però ho intenzione in qualche modo di riavvicinarmi alla terra, perché in fondo è la mia vita. <br />Coltivo zafferano per diletto. Lo zafferano è una piantaccia, se solo gli lasci il terreno asciutto cresce dappertutto.<br />Ho provato ad allevare lumache, andava anche bene, ma in pratica è come se avessi aperto un ristorante per ratti e topi. Hanno capito che c'era tanto da mangiare ed è stata un'invasione. Trovavo tutti i gusci rosicchiati.<br /><br />Ho allevato cani per un sacco di anni, cani da show, da expo. Ho allevato weimaraner e bassotti a pelo lungo. Se potessi e avessi le energie sarei pieno di animali: cani, capre pecore, alpaca asini. Anche le galline di razza particolare mi piacciono.<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /> </span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZA0c-OQ-7_r-DWhZ_6ySzJqHcOeU0Rxs73wM3ECuKdD6bT9PQTfuMR90nOQuj5auiA9pRmJU1TkxavPca41th8ctMefZtSyG5t1vpG7ZqBOW_1WtAAI0b3lheaLk8zbRLSDgvaqxEqtE/s1075/IMG-20210622-WA0037.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="1075" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZA0c-OQ-7_r-DWhZ_6ySzJqHcOeU0Rxs73wM3ECuKdD6bT9PQTfuMR90nOQuj5auiA9pRmJU1TkxavPca41th8ctMefZtSyG5t1vpG7ZqBOW_1WtAAI0b3lheaLk8zbRLSDgvaqxEqtE/s320/IMG-20210622-WA0037.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Antonello Rostagno con alcuni weimaraner...<br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNXw8ZNLtR2A7l4PAkTy0ROJ95_XcX-elvsO1IQMB7Ya1043KhPmjr3EYyW4sEc-7ap-zfoRxBigWrAqvrLNNl1M3hy9Qk2fW3Bry3BMj6YpwsjoZuyzBJDCXU8MW_P3Y1-6RDKwsSDfo/s1080/IMG-20210622-WA0042.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="739" data-original-width="1080" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNXw8ZNLtR2A7l4PAkTy0ROJ95_XcX-elvsO1IQMB7Ya1043KhPmjr3EYyW4sEc-7ap-zfoRxBigWrAqvrLNNl1M3hy9Qk2fW3Bry3BMj6YpwsjoZuyzBJDCXU8MW_P3Y1-6RDKwsSDfo/s320/IMG-20210622-WA0042.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> ... e con un bassotto a pelo lungo.<br /></td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;"> </span></p><p><span style="font-family: arial;">o due pecore, Oscar e Mario. Due anni fa ho dovuto tagliare tanta di quell'erba che ho deciso che bisognava trovare il modo di tagliarla senza dover fare tutto quel lavoro. Allora ho portato a casa Oscar e Mario che ci pensano loro: ho messo in pensione la falciatrice a filo e ho preso quella "a pelo", Oscar e Mario appunto. Devi dargli solo un po' di fieno in inverno, che non apprezzano molto, ma piuttosto che morire di fame lo mangiano.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Prima o poi avrò un asino, anzi due.<br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p><span style="font-family: arial;"></span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTen-lg4jgi2hPRwOrvjoHuc3jcMai0erPg4z6qqnvy_d-52BjPbeO6IYZLQy-xluNEg89yOYbpqHVB79itOVjTX8fIj4Nw8GKib4zrYYvyGjmh5gWtp0oZvJDFF9Udlb_u-dp4qHJHyM/s898/IMG-20210622-WA0032.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="898" data-original-width="777" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTen-lg4jgi2hPRwOrvjoHuc3jcMai0erPg4z6qqnvy_d-52BjPbeO6IYZLQy-xluNEg89yOYbpqHVB79itOVjTX8fIj4Nw8GKib4zrYYvyGjmh5gWtp0oZvJDFF9Udlb_u-dp4qHJHyM/s320/IMG-20210622-WA0032.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Oscar e Mario al lavoro<br /></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: arial;"><br /></span><p></p><p><i><span style="font-family: arial;">* Racconto orale di Antonello Rostagno, registrato nel marzo del 2021. Salvo le ultime tre, le fotografie di questo articolo sono di Denise Motta.</span></i><br /></p>Marcohttp://www.blogger.com/profile/03301762756260544098noreply@blogger.com0