Tra il 2000 e il 2001 ho svolto il servizio civile presso il Comune di Verderio Superiore.
Durante questo periodo, l'amministrazione comunale, a conoscenza del fatto che mi fossi diplomato nel corso di documentario presso la Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, mi chiese di realizzare un'intervista a Fausta Finzi, una signora di origini ebraiche, abitante a Vimercate, che era stata prigioniera a Ravensbrück e il cui padre, Edgardo, era stato ucciso ad Auschwitz.
Fausta Finzi (foto Cavallari) |
L'intervista, che rappresentava la prima testimonianza pubblica della signora Fausta, fu proiettata nella palestra delle scuole elementari di Verderio la sera del 27 gennaio 2001, quando per la prima volta in Italia si celebrò la “Giornata della Memoria”, e da allora partecipò a numerose altre iniziative pubbliche.
Nacque in quell'occasione, fra me e la signora Fausta, un rapporto di stima e di amicizia, che si protrasse fino alla sua morte, avvenuta nel 2013, quando aveva da poco compiuto i 93 anni.
Parlando con lei di quel periodo della sua vita, mi convinsi che c'era un aspetto della sua esperienza che, approfondito, avrebbe potuto dare un contributo interessante alla memoria collettiva di quei tragici avvenimenti della storia.
La signora Fausta aveva infatti trascorso l'internamento a Fossoli, la deportazione a Ravensbrück e la marcia della morte (il lungo percorso a piedi seguito all'evacuazione del campo) con altre cinque donne italiane, di diversa provenienza, che per un anno e mezzo, fino al loro rientro in Italia, riuscirono a non separarsi mai.
Era sua radicata convinzione che questo forte legame e il fatto che essere sempre rimaste unite nell'affrontare le difficoltà, fossero due fattori fondamentali della loro salvezza.
In accordo con lei, avevo perciò pensato di realizzare un documentario che cercasse di ricostruire la storia di questo gruppo di donne.
I lunghi colloqui avuti con Fausta negli ultimi due anni della sua vita, insieme alle testimonianze di alcune persone che l'hanno conosciuta, saranno la fonte principale del mio lavoro.
Per quanto riguarda le sue compagne, sono riuscito a rintracciare alcune loro parenti e conoscenti che intervisterò insieme ad alcune persone che si sono occupate, come storici e ricercatori, della loro deportazione.
Per far comprendere la particolarità di Ravensbrück, il campo di concentramento femminile più grande del Terzo Reich, mi potrò avvalere del contributo degli storici e dei ricercatori del “Memoriale di Ravensbrück”.
Per la realizzazione delle riprese del documentario ho preventivato una spesa di circa 10.000 euro, che serviranno per i costi di viaggio nei luoghi dove dovrò realizzare le interviste - Germania, Austria, Piemonte, Veneto, Lombardia - per retribuire le persone che dovranno collaborare alla sua realizzazione e per il noleggio o l’acquisto di attrezzature utili alle riprese.
Per il reperimento della somma necessaria ho presentato il progetto su un sito di crowdfunding (raccolta fondi online) attraverso il quale chiunque può contribuire con una libera donazione. Questo è l'indirizzo del sito, dove potete trovare anche una descrizione più dettagliata del progetto:
https://www.produzionidalbasso.com/project/sulla-riva-del-lago/
Ricordandovi che anche il più piccolo contributo può essere un importante aiuto alla riuscita del progetto, vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Un cordiale saluto, Jurij Razza
P.S. Potete trovare l'intervista alla signora Fausta Finzi, realizzata per il comune di Verderio Superiore al seguente indirizzo: https://vimeo.com/35307599
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