sabato 5 novembre 2011

CONCLUSIONI ED INSEGNAMENTI DELLA GIORNATA DEL 4 NOVEMBRE 1961 di Enrico Zoia

Enrico Zoia era sindaco da meno di un anno quando a Verderio Inferiore fu realizzato il monumento ai Caduti di tutte le Guerre.Quest'opera, che si può considerare la prima notevole della sua amministrazione, è ricordata da lui con molto orgoglio, non tanto, o, meglio, non solo per l'opera in sé, quanto per il forte coinvolgimento e la partecipazione che riguardò gran parte della popolazione. Quando in un'intervista di qualche mese fa gli chiesi quale fosse stata la sua prima opera da sindaco così rispose:
"La prima cosa che interessava ai verderiesi era il monumento ai caduti. E allora sono partito subito per fare quello. Infatti è stato inaugurato il 4 novembre del 1961. L'abbiamo realizzato senza che il comune spendesse una lira: sottoscrizioni, lavori gratis eccetera, come si faceva una volta. Avevamo fatto delle riunioni dei capo famiglia e dei consigli comunali apposta".
Dopo l'inaugurazione del monumento e dopo il discorso che tenne alla presenza del Ministro Spallino, intervenuto alla cerimonia,  Zoia scrisse un'altro lungo testo di ringraziamento e di plauso alla popolazione di Verderio Inferiore: un inno alla solidarietà e all'impegno collettivo, l'unica ricchezza su cui il comune poteva contare per sopperire alla mancanza di mezzi economici e realizzare comunque le strutture e i servizi di cui si aveva bisogno. Questo discorso fu forse letto, non lo ricorda di preciso, alla prima riunione dei capo famiglia che si tenne dopo l'inaugurazione del monumento. M.B.


CONCLUSIONI ED INSEGNAMENTI DELLA GIORNATA DEL 4 NOVEMBRE 1961
 
La giornata del 4 Novembre del 1961 rimarrà una giornata indimenticabile. Indimenticabile per tutti coloro che l'hanno voluta, che l'hanno preparata con cura, con amore; con la stessa cura e lo stesso amore che l'artista infonde alla sua opera. Indimenticabile per coloro che hanno avuto la fortuna di viverla. Non è di tutti i giorni vedere tanto entusiasmo, tanto altruismo, tanta dedizione.



Nessuno pensava che Verderio Inferiore fosse capace di fare ciò che ha fatto, nessuno osava credere che una grande moltitudine di cittadini partecipasse alla manifestazione, nessuno poteva pensare di vedere le case, le strade così abbondantemente addobbate. In quella giornata non solo abbiamo dimostrato che non temiamo alcun confronto nel saperci organizzare, ma soprattutto abbiamo convinto noi stessi e gli altri che nonostante le nostre miserie, che nonostante le nostre misere risorse economiche, possediamo una ricchezza di valore inestimabile che nessuna moneta, pregiata o no,  può acquistare : la volontà di fare e l'orgoglio di fare bene.
Questo è il nostro unico e vero patrimonio che ha dimostrato, in occasione della costruzione del monumento ai Caduti di tutte le guerre, di poter sostituire egregiamente la ricchezza materiale.
Quanti paesi notoriamente più ricchi e più provveduti del nostro non hanno mai vissuto una giornata come l'abbiamo vissuta noi di Verderio Inferiore e questo perché in quei paesi non esiste la volontà che noi abbiamo dimostrato di possedere, perché in quei paesi non c'è quell'unità d'intenti fra i cittadini, fra amministrati e amministratori che è indispensabile per la riuscita di qualsiasi manifestazione, perché in quei paesi non esiste la solidarietà. Tutti questi fattori noi li possediamo e in abbondanza e ciò che abbiamo fatto è solo l'inizio, è il primo gradino di una grande scala che tutti insieme edificheremo.
Con la costruzione del monumento abbiamo gettato solamente le basi che hanno dimostrato di poter sorreggere gigantesche opere e noi queste opere le costruiremo, perché le vogliamo costruire.



La giornata del 4 Novembre è servita anche e soprattutto ad iniettare in ciascuno di noi una linfa nuova che ha ridestato in noi il senso dell'orgoglio, dell'altruismo ed ha messo a fuoco le nostre capacità, la nostra ferma volontà di non essere mai secondi ad alcuno. In quella giornata abbiamo anche dimostrato che Verderio Inferore è una grande famiglia dove si esalta il giusto e si condanna l'ingiusto, dove si coltiva la liberalità e si anienta l'egoismo. Dobbiamo perseverare in questo, dobbiamo fare degli sforzi, dobbiamo sacrificare i nostri egoismi che determinano spesso dei mali comuni, dobbiamo gareggiare, ognuno secondo le proprie possibilità e secondo le proprie attitudini, nell'operare a favore della collettività. Dobbiamo essere sempre vicini ai concittadini colpiti dalle sventure portatrici di miseria, di lacrime e di dolore. Dobbiamo tutti insieme formare una grande catena, la catena della fraternità e della bontà, ove ognuno di noi deve rappresentare un anello indissolubile.



Questa catena noi la possediamo, ora dobbiamo solo rafforzarla e difenderla contro chiunque la vorrà spezzare. Il nostro vero patrimonio sta nella nostra unione, nella nostra collaborazione ed è giusto e democratico che ci sia anche un senso critico che serve a fare di più e di meglio, ma questo deve essere costruttivo e non distruggitivo. Non c'è posto per coloro che si limitano a guardare dalla finestra, pronti a lanciare ingiustamente critiche ed insolenze. Le critiche le accettiamo, e molto volentieri anche, purché provengano da uomini attivi e volonterosi, che sanno sacrificarsi per il bene comune, per la collettività, che rispondano sempre volentieri ai nostri appelli e sono entusiasti, pur dando la loro opera gratuitamente, di poter essere utili alla comunità.
Questi uomini ci sono ed in gran numero anche, ma il lavoro  che dobbiamo svolgere è molto ed occorre che questa schiera di pionieri diventi sempre più numerosa.
Gli egoisti, i critici di professione, coloro che in ogni loro azione hanno sempre come principio base il proprio tornaconto e non sanno distinguere il diritto e la ragione dall'egoismo; coloro che travisano, perché a loro conviene, la verità e la realtà delle cose; coloro che intravvedono in ogni provvedimento preso dalle autorità competenti una lesione ai proprio diritti ed una ingiustizia compiuta a loro danno, solo perchél'applicazione dei regolamenti impone quasi sempre degli obblighi che quantunque non siano convenienti e vantaggiosi per l'individuo, lo sono sempre per la collettività, troveranno in me un difensore implacabile ed un baluardo insormontabile della collettività e dei beni comuni.
Ed ora concludo esortando i volonterosi, i buoni pensanti a perseverare  sulla via intrapresa, perché solo camminando su quella via e tutti uniti noi faremo del nostro paese un'oasi di tranquillità, di concordia e lo renderemo sempre più bello e più confortevole.

Enrico Zoia, 1961

Le fotografie del giorno dell'inaugurazione del Monumento ai Caduti, 4 novembre 1961, sono di proprietà di Luigia Villa di Verderio Inferiore. la ringrazio per avermele messe a disposizione.

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