Liber Missarum - 1608-1649 - Don Giorgio Spada 2° curato.
9 agosto 1621 - Questa notte precedente tempesta non mai più vista così crudele et tuoni e folgori spaventosissimi.
10 dicembre 1621 - Questa notte precedente si è udito gran tuono con folgori e baliori.
"...si è udito gran tuono con folgori e baliori." |
28 maggio1626 - Memoria di una grande tempesta, no grossa ma molta e il dì seguente brina contra l'uva e tutti i grani.
1629 - A S. Martino cominciò a scoprirsi la peste in Merate.
7 aprile 1635 - Il povero Padre Daniel Herba da Galbiato è stato amazzato con 4 archibugiate in Cura di Paderno: tra Robiate et Imbresago, andando a Brivio a pigliar li olei santi, accompagnato solo da duoi garzonetti di Terzolo datigli da me, essendo venuto solo da Paderno a cavallo. L'imboscata era fatta nel bosco del sig. Gio. Ant. Ajroldo, fatta in poco di siepe con ginestre.
8 giugno 1642 - Tempesta grave in Merà et nel suo circuito, principalmente sopra la terra, poi in Novate, Cernuschio, Robiate et Paderno.
3 Settembre 1642 - Tempesta hoggi 3 volte, da dopo hora nona, sino il doppo l'Ave Maria; da Merà in su e da Robià in su: molte terre rovinate.
"...èstato ammazzato con 4 archibugiate in cura di Paderno..." |
10 ottobre 1642 - Questa mattina a giorno chiaro, si è visto sopra il Monterobbio un splendore in forma quasi di cometa.
20 dicembre 1642 - Tuoni, lampi e piogge gagliarde e copiose con impetuosi venti.
15 aprile 1643 - a Merate l'Ufficio per quel messer Antonio, amazzato con il Rev. Gio. Batt. Calco sacerdote.
14 febbraro 1644 - Neve nuova ma umida, sopra la vecchia che alla campagna è più di un brazzo.
9 maggio 1645 - A S. Marcellino alla festa della Madonna del riccio.
"Neve nuova ma umida..." |
15 maggio 1645 - Ohimè, tempesta all'hora del vespero, quasi un'hora, però senza vento: rovinato perciò Robiate. Nel circuito: Novate, Merate, Pagnano.
28 febraro 1646 - Messa a nome de quei duoi che vanno a Loretto e Roma.
31 maggio 1646 - Terremoto questa mattina a hora una avanti giorno.
7 giugno 1646 - Tempesta nel paese, cioè verso S. Rocco, Mombello, Lomeda: Sartirana toccata in parte.
11 giugno 1646 - Tempesta come sopra, ma peggio, poi più che più alla Santa, Desio, Meda, Barlassina. A Varese, tempesta si dice di peso de libre tre l'una. Rotti a migliaia e migliaia i coppi.
2 luglio 1647 - A Merate, per l'Ufficio (da morto) del Tentorino, amazzato hieri sera dal prete Bughino, suo cognato, con un'archibugiata.
4 novembre 1647 - Cominciò il dì di S. Carlo a piovere, il dì seguente venne come un diluvio, li altri duoi con tuoni e tempesta, benché il da acqua si sia sentito giorno e notte con baleni.
"... venne come un diluvio....con tuoni e tempesta" |
1 marzo 1648 - Questa notte sono stati levati tutti e tre i battenti delle Campane di Merate perché doveva predicar un Somaschino, esclusi i Cappuccini a quali toccava.
Maria Fresoli, 2010
Disegni di Sara Bartesaghi.
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