sabato 26 settembre 2009
"I FIGLI" di Kahil Gibran
E UNA DONNA CHE REGGEVA UN BAMBINO AL SENO DOMANDO': PARLACI DEI FIGLI.
ED EGLI DISSE:
I VOSTRI FIGLI NON SONO I VOSTRI FIGLI.
SONO I FIGLI E LE FIGLIE DELLA FAME CHE IN SE STESSA HA LA VITA.
ESSI NON VENGONO DA VOI, MA ATTRAVERSO DI VOI.
E NON VI APPARTENGONO BENCHE' VIVIATE INSIEME.
POTETE AMARLI, MA NON COSTRINGERLI AI VOSTRI PENSIERI.
POI CHE ESSI HANNO I LORO PENSIERI
POTETE CUSTODIRE I LORO CORPI, MA NON LE ANIME LORO,
POI CHE ABITANO CASE FUTURE, CHE NEPPURE IN SOGNO POTRETE VISITARE
CERCHERETE D'IMITARLI, MA NON POTRETE FARLI SIMILI A VOI,
POI CHE LA VITA PROCEDE E NON SI ATTARDA SU IERI.
VOI SIETE GLI ARCHI DA CUI I FIGLI, LE VOSTRE FRECCE VIVE, SONO SCOCCATI LONTANO.
L'ARCIERE VEDE IL BERSAGLIO SUL SENTIERO INFINITO, E CON LA FORZA VI TENDE, AFFINCHE' LE SUE FRECCE VADANO RAPIDE E LONTANE.
IN GIOIA SIATE TESI NELLE MANI DELL'ARCIERE
POI CHE , COME AMA IL VOLO DELLA FRECCIA, COSI' L'IMMOBILITA' DELL'ARCO.
Da IL PROFETA di Kahil Gibran, ed Guanda, trad. Giampiero Bona
Dedicata a Giovanna, Maria, Sara, Anna e a me stesso. Marco
22 settembre 2009
Maria è ripartita oggi per Wayapacha in Bolivia. Tornerà fra un paio d'anni.
Qualche notizia su lei e Wayapacha cliccando sull'etichetta "personaggi"
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