Era maturata nel 2015, nel gruppo Pensionati di Verderio, l’idea di porre rimedio al cattivo stato di conservazione dell’immagine della Madonna, posta all’angolo fra via Fontanile e via Principale.
Raccolti i fondi necessari, attraverso una sottoscrizione popolare, è stato affidato l’incarico a due pittrici locali, Beatrice Fumagalli e Gigliola Negri, già autrici, in paese, delle decorazioni esterne e interne dell’Aia, delle facciate della “curt növa”, in piazza Annoni, e di una casa di via dei Tre Re, della Madonna della cappella funebre della famiglia Annoni.
Per la Madonna di via Fontanile tre erano le possibilità d’intervento fra cui scegliere:
restaurare la Madonna ancora presente, o dipingerne una nuova, sul muro;
L'immagine esistente sul muro |
recuperare l’immagine esistente, un dipinto, su tavola di legno, di un abitante di Verderio, ora defunto, che negli anni ottanta del novecento aveva messo mano, con poca perizia, a diverse immagini sacre del paese;
La Madonna dell'Aiuto dipinta su tavola di legno tra il 1985 e il 1990 |
dipingerla su un supporto diverso e poi applicarla nella sua sede.
Escluse la prima, perché facilmente attaccabile dall’umidità del terreno e soggetta alle sollecitazioni meccaniche in caso di importanti lavori di ristrutturazione dello stabile, e la seconda poiché il supporto in legno non è adatto ad essere esposto alle intemperie, , Beatrice e Gigliola hanno proposto ai loro committenti, che hanno accettato, la terza soluzione:
“ …realizzeremmo il nuovo dipinto della Madonna dell'Aiuto su un pannello in resina con “l'anima” a nido d'ape in alluminio indeformabile, sul quale si procede applicando lo strato di intonaco di base, per poi procedere con il ciclo completo di pittura.
Questo pannello può essere sagomato perfettamente per lo spazio interno alla cornice e potrà essere murato o direttamente alla parete oppure applicato con delle zanche”.
La fotografia che Gigliola e Bea hanno preso come riferimento |
Una fotografia della Madonna preesistente, risalente probabilmente al 1920, è stata il loro punto di riferimento per la nuova immagine. Così, in una relazione tecnica, la descrivono:
“Rappresenta la Vergine in piedi con il bambino Gesù in braccio e nella mano destra il Rosario. Questa immagine ci mostra una figura della Vergine estremamente aggraziata e “morbida” pur mantenendo una certa semplicità di insieme.
Il manto bianco sembra avvolgere in parte il bambino, per poi appoggiarsi a terra in un drappeggio vaporoso.
Presumibilmente lo sfondo del dipinto rappresentava le campagne di Verderio…”
Beatrice e Gigliola si sono occupate anche del recupero della cornice, asportando gli strati di vernice che negli anni si erano accumulati, per poi riprodurre lo strato più profondo, probabilmente quello originario.
Lo stato della cornice prima del restauro |
In questa operazione di recupero di un significativo angolo del paese , caro soprattutto ai verderiesi devoti a Maria, un ruolo fondamentale è stato ricoperto da Giulio Oggioni. Sollecitato ad occuparsene, come ha più volte sottolineato, da molti concittadini, soprattutto anziani, ha, come sempre, messo in campo tutta la sua passione, la sua caparbietà, in una parola: la sua faccia, permettendo di ottenere questo risultato che, altrimenti, difficilmente sarebbe stato raggiunto.
Marco Bartesaghi
Su Beatrice e Gigliola e il loro lavoro di decorattici cerca in questo blog:
http://bartesaghiverderiostoria.blogspot.it/2014/09/beatrice-fumagalli-e-gigliola-negri_13.html
Su l'immagine della Madonna dell'Aiuto di Verderio vedi l'estratto della tesi di laurea di Marta Cattazzo:
http://bartesaghiverderiostoria.blogspot.it/2011/01/immagine-della-madonna-sullangolo-di.html
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