mercoledì 24 febbraio 2016

WALTER IN GIRO PER L'ITALIA AD ACCOMPAGNARE LA MUSICA di Marco Bartesaghi

Walter Riva, anni settanta








“Maledetto il giorno che ho conosciuto i PHOLAS DACTYLUS”.
 

Walter lo dice ma non lo pensa, perché la collaborazione con il complesso dei Pholas - avvenuta intorno al 1974 - , per i quali si occupava degli strumenti e degli impianti in occasione dei concerti, diede inizio per lui a un periodo di vita piuttosto entusiasmante. Lo si intuisce da come, più di quarant’anni dopo, ne parla.
Per più di due anni infatti ha girato l’Italia in lungo e in largo, al seguito di alcuni dei gruppi musicali più in voga allora e di alcuni artisti celebri ancora oggi.



Walter Riva, nato a Verderio Superiore alla “Chiesa Vecchia”, figlio di Carlo, montatore di ponteggi, e di Maria Spada, oggi ha 62 anni. Ne aveva venti nel ’74 e lavorava a Robbiate da Bosisio, una ditta di ferro battuto, quando Rinaldo Linati, un coetaneo di Trezzo d’Adda, che oggi vive in Ucraina, gli propose di fare il tecnico di palco, per il complesso in cui suonava, i Pholas Dactylus appunto, dove Rinaldo era bassista; Paolo Carelli, di Sulbiate, voce e autore dei testi; Lello, di Vimercate, chitarrista, Valentino, organista.
Batterista era Giampiero Nava, detto Peo, che in seguito ha suonato per due gruppi di Verderio, “Gli Evasi” e “I Cleptomani” (1). Scomparso recentemente, è stato ricordato su questo blog da un amico, Doriano Riva, il 29 novembre 2015.


Immagine scaricata dal Web




I Pholas hanno avuto una vita piuttosto breve ma il loro unico album, intitolato “Il concerto delle menti”, caratteristico per il testo non cantato ma recitato, è considerato uno dei più interessanti momenti del rock progressivo italiano “minore”(2).

Lasciati loro, Walter inizia a collaborare con le “Equipe 84”, grazie a Sandro Fumagalli, di Calusco d’Adda, che delle Equipe è il fonico.


Le Equipe 84. Immagine scaricata dal Web
Fu così che, nella primavera del 1974, per l’interessamento di Walter, le Equipe per una settimana fecero le prove per un concerto nel teatro dell’oratorio di Verderio Superiore. In cambio il parroco, don Giampiero Brazzelli, ottenne in regalo un concerto, che attirò un pubblico numeroso ed entusiasta.

Walter a Genova con le Equipe 84 (foto scattata da uno di loro: bravo musicista , ma come fotografo...)
 
Ingaggiato, con Sandro Fumagalli, da un paio di ditte di noleggio strumenti, la Davoli di Parma prima e la Montarbo poi, Walter lavora per numerosi musicisti. Oltre alle Equipe 84, ricorda i Dik Dik, i Camaleonti, Claudio Rocchi – che accompagna a un paio di serate a “incasso zero”, di quelle che non ti lasciano neanche i soldi della benzina per il ritorno – Marcella.

Mia Martini e Franco Battiato, di quelli che ha conosciuto,  erano i professionisti più seri, che non smettevano le prove se tutto non era in perfetto ordine.

 
Immagine scaricata dal Web


Con Battiato, che allora abitava a Milano, Walter ha lavorato in una tournée in Sicilia, nella quale  il cantante era  accompagnato dal complesso lombardo dei “Perdio”(3). Nella sua terra Battiato era già piuttosto conosciuto e quindi alle serate c’era sempre parecchia gente.


In un'altra occasione le cose non andarono altrettanto bene. Il concerto si doveva svolgere in un teatro vicino a Verona; vi si recarono con la macchina di Battiato – “una NSU Prinz arancione con tetto nero” – su cui caricarono la strumentazione: 2 minimoog (4). Risultato: pubblico meno numeroso degli organizzatori e solito problema dei soldi della benzina per il ritorno.


Come per le Equipe 84, anche nella vita di Battiato, c’è un episodio che riguarda Verderio. Egli infatti, per circa una settimana, fu ospite di Walter, che gli mise a disposizione lo spazio della sua stalla per fare le prove. Chissà se se ne ricorda. Ho provato a chiederglielo, ma non mi ha risposto.


 
Walter in Calabria
Per Walter, che in seguito ha fatto il corriere e oggi è pensionato,  questa esperienza è durata circa due anni e mezzo: “Era una vita frenetica, dove si guadagnavano dei “bei soldi” ma che non dava tregua. Dovevi preparare gli impianti e gli strumenti prima che arrivassero i musicisti, poi seguire le prove, il concerto e, alla fine, smontare caricare e, se l’appuntamento successivo era la sera dopo, magari a qualche centinaio di chilometri di distanza, partire subito, dormire in furgone a turno , arrivare e ricominciare. D’estate ci si fermava solo due o tre giorni al mese per riparare le apparecchiature guaste. A vent’anni, per un po’ di tempo lo puoi fare, ma solo per un po’di tempo.”
 

Poi ti rimangono i bei ricordi.

NOTE
(1)  Questa è la composizione della band secondo i ricordi di Walter e di Fritz, Fabrizio Oggioni. Questo è quanto ho invece trovato su Wikipedia: Paolo Carelli – voce recitante, Valentino Galbusera – tastiere, Maurizio Pancotti – pianoforte, Eleino Colledet – chitarra, Rinaldo Linati – basso, Giampiero Nava – batteria
 

(2)  Lo potete ascoltare su You Tube al seguente indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=srynIegLvec&list=RDsrynIegLvec#t=18
. Sui Pholas Dactylus e su “Il concerto delle menti”, un articolo di Paolo palma sul sito onda rock: http://www.ondarock.it/italia/pholasdactylus.htm
 

(3) Sui “perdio” ho trovato notizie al seguente indirizzo: http://xoomer.virgilio.it/tbellell/perdio/history.html e un’interessante intervista a un loro componente, Titta Colleoni, a questo indirizzo: https://www.bebeap.it/7870-la-musica-e-una-cosa-seria-intervista-a-titta-colleoni.html
 

(4)    Il minimoog è un sintetizzatore monofonico analogico inventato da Robert Moog. Fu messo in commercio nel 1970 dalla Moog Music, e fu uno dei primi sintetizzatori di prezzo accessibile, leggeri, relativamente semplici da programmare e largamente disponibili sul mercato

 Marco Bartesaghi


 

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