venerdì 3 dicembre 2010

IN UN DISEGNO DELL'ARCHIVIO DIOCESANO LA CHIESA COME SAREBBE POTUTA ESSERE di Marco Bartesaghi




FOTO n.1

 All'Archivio Diocesano di Milano, nel fascicolo intestato a Verderio Superiore del fondo Maina, è conservato un disegno (FOTO n.1), a china bianca su fondo azzurro, intitolato : "Progetto della nuova Chiesa e dell'annessa casa Parrocchiale da erigersi nel comune di Verderio" (non è specificato Superiore poiché i due paesi erano ancora amministrativamente uniti).
Un timbro sopra una marca da bollo porta la data gennaio 1898. Sotto il titolo un breve testo, denominato "Dichiarazione", recita:"La costruzione della chiesa e dell'annessa casa parrocchiale eseguita in base al seguente progetto importerà una spesa non minore di £ 220 = lire duecentoventimila " .Il disegno comprende la pianta e il prospetto della chiesa e del campanile ed è firmato dall'ingegner Enrico Combi, lo stesso a cui si deve, in collaborazione con Fausto Bagatti Valsecchi, il progettazione e la direzione dei lavori di costruzione della chiesa.

 

L'importanza del documento risiede nel fatto che l'edificio che vi è rappresenttao non corrisponde a quello che poi venne effettivamente realizzato.
Il disegno porta anche la dicitura "Allegato B", faceva quindi parte di una documentazione più ampia, di cui nel fascicolo non c'è traccia. Mancando, almeno per ora, altre notizie è impossibile, sapere se la scelta fu fatta fra i due progetti presentati contemporaneamente, o se il secondo disegno fu steso dopo che il primo era stato scartato. Sconosciuti restano anche i criteri che guidarono la decisione e l'identità delle persone che la presero.

In attesa che la mancante documentazione possa essere da qualche parte ritrovata, non ci resta che confrontare la chiesa che c'è con quella che potrebbe esserci stata.

La differenza più notevole è la posizione del campanile. In entrambe le soluzioni esso si trova sul lato destro o meridionale dell'edificio. In quello realizzato è compreso nella pianta della chiesa e posizionato subito dietro il transetto. Secondo il progetto scartato invece esso sarebbe stato costruito all'esterno del perimetro e affiancato alla facciata.

Differente anche la posizione della chiesa rispetto alla casa parrocchiale: edifici distinti nella realtà;  destinati invece ad essere fisicamente collegati, attraverso un ampio cortile con doppio portico, secondo il disegno bocciato.
FOTO n.2 Pianta della chiesa ipotetica
 
Alcune diversità abbastanza notevoli si notano confrontando le due piante.
Nell'ipotetico edificio (FOTO n,2) la struttura che conosciamo sarebbe stata preceduta da un vestibolo, detto endonartece, affiancato, a sinistra dalla cappella del battistero e a destra da un vano da cui si sarebbe potuto accedere al campanile e, con una scala a chiocciola costruita nel muro di sinistra del vano stesso, ad un palco che avrebbe probabilmente ospitato il coro, o l'organo o entrambi.
Diversa anche la parte absidale. Nella parrocchiale realizzata la parte bassa dell'abside non sporge verso l'esterno, essendo rimasta inclusa dalla presenza delle due sacrestie, Nel disegno dell'archivio diocesano invece l'abside sarebbe apparso più in aggetto, grazie al deambulatorio che, circondandolo, avrebbe collegato le sacrestie.
 
FOTO n.3 Pianta dell'edificio realizzato
 



Il presbiterio esistente si compone dell'ampio spazio con l'altare maggiore al centro, sovrastato dalla pala di Giovanni Canavesio, dall'abside poligonale con coro e organo, e da quattro vani laterali. I due che affiancano l'altare, velati da una grata, erano riservati in origine ad accogliere i componenti della famiglia Gnecchi durante le sacre funzioni; negli altri due, che si affacciano sul transetto, le cappelle dedicate al Sacro Cuore e all'Addolorata.
Nel progetto alternativo i vani, due per lato, sarebbero stati fra loro aperti, formando piccole navate a due campate, le ultime delle quali, con absidiole semicircolari, avrebbero accolto le due cappelle. Erano previsti anche due pulpiti, uno per ciascuno dei pilastri centrali del presbiterio. Non furono realizzati in quanto sostituiti da un ambone, adagiato su cinque pilastrini, situato sotto l'arco della quarta campata della navata di sinistra.

 
FOTO n.4 Facciata della chiesa ipotetica

Altre diversità si notano nella composizione della facciata. In generale l'ipotesi scartata avrebbe avuto un più accentuato carattere gotico, riscontrabile negli archi acuti delle finestre laterali e del portale, abbandonati a favore degli archi a tutto tondo, di carattere più romanico, dell'edificio reale.
La parte centrale, più alta e della facciata, sarebbe stata scandita in due registri, suddivisi da una cornice di archetti pensili incrociati. Nella facciata della chiesa l'idea della suddivisione attraverso la cornice non fu accolta, mentre venne costruita, subito sotto il tetto, la piccola loggia di sottili colonnine. I
Ultima differenza: l'ipotetico portale sarebbe stato circoscritto in un rettangolo e preceduto da tre gradini, due elementi persi nel progetto adottato.

FOTO n.5 La facciata della chiesa realizzata



 Marco Bartesaghi

L'immagine dell'ingegner Enrico Combi è tratta da un volume dedicato all'esposizione internazionale di milano del 1881.

Nessun commento:

Posta un commento