Dopo l'ultimo aggiornamento del blog, con l'articolo di Beniamino Colnaghi sull'origine di alcuni cognomi, ho ricevuto dall'Architetto Francesco Gnecchi Ruscone una lettera con "una teoria" sull'origine del cognome Gnecchi. Con il suo consenso, per il quale lo ringrazio, la pubblico con due cartoline della prima Villa posseduta dalla famiglia Gnecchi a Verderio, quella che ebbero in eredità da Giacomo Ruscone, che l'aveva acquistata dalla famiglia Arrigoni.
Caro Bartesaghi, grazie per l'interessantissimo aggiornamento del blog di Verderio. Posso aggiungere una teoria sull'origine del nostro cognome. Potrebbe essere una versione in italiano di "knecht", antico termine germanico per indicare un soldato, più noto nella versione rinascimentale di "landsknecht" o "lanzichenecco" ma presente anche in inglese come "knight" per indicare un soldato a cavallo o cavaliere. A supporto di questa teoria l'esistenza della versioni "Gnetti" e "Gnech" e la diffusione del nome nelle valli che portano ai passi alpini verso paesi di lingua tedesca. Questo ci porta a scegliere tra l'ipotesi di discendere da un soldataccio che, fatta la sua stagione di stupri e rapine nel Bel Paese, ha deciso che si sta meglio da questa parte delle Alpi o un antenato malmostoso come l'epiteto "gnech" indica nei nostri dialetti.
Forse è meglio lasciar perdere. Per quanto riguarda il "Ruscone" è chiaro il collegamento con la famiglia dei Rusca, spesso detti anche Rusconi, Signori di Como, Lugano e Bellinzona nel Medio Evo. Non conosco un collegamento genealogico diretto tra il Giacomo Ruscone, che ci ha portati a Verderio, e quelli ma bisogna tener conto che spesso anche i dipendenti in vario modo di una grande famiglia ne prendevano il cognome anche senza avere rapporti di sangue.
Cordialmente, Francesco Gnecchi
Forse è meglio lasciar perdere. Per quanto riguarda il "Ruscone" è chiaro il collegamento con la famiglia dei Rusca, spesso detti anche Rusconi, Signori di Como, Lugano e Bellinzona nel Medio Evo. Non conosco un collegamento genealogico diretto tra il Giacomo Ruscone, che ci ha portati a Verderio, e quelli ma bisogna tener conto che spesso anche i dipendenti in vario modo di una grande famiglia ne prendevano il cognome anche senza avere rapporti di sangue.
Cordialmente, Francesco Gnecchi
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