La poesia satirica, a mio avviso non tanto bella, di Achille Prevosti (1), presentata nel precedente articolo da Maria Fresoli, dedicata a Luigì Stucchi Prinetti, candidato sconfitto nel duello elettorale che lo contrappose ad Antonio Baslini, nasce nel contesto delle elezioni politiche della XXIV legislatura, che si svolsero, il 26 ottobre 1913, secondola legge elettorale varata dal parlamento nel 1912. Questa legge concedeva il diritto di voto ai cittadini maschi che avessero compiuto 30 anni e a quelli che ne avessero compiuti 21 e avessero un reddito di almeno 19,20 lire, o la licenza elementare oppure avessero prestato servizio militare. In tal modo il corpo elettorale era passato dal 7% al 23,2% della popolazione. Si votava con il sistema maggioritario entrato in vigore dal 1891.
Nel collegio di Brivio, a cui appartenevano anche i due Verderio, Paderno d'Adda e Robbiate, il confronto si svolse fra l'avvocato Antonio Baslini, deputato uscente e l'ingegner Luigi Stucchi Prinetti.
Il primo era appoggiato dalle associazioni cattoliche del territorio ed anche, così almeno sembrerebbe dal numero di loro che parteciparono ad una cena elettorale promossa da Baslini, dalla gran parte dei sindaci.
Vinse Baslini con 11.052 voti contro i 3542 ottenuti da Stucchi.
Il vincitore si era potuto avvalere anche del sostegno del settimanale cattolico lecchese "Il Resegone" che non fu invece tenero nei giudizi sullo sfidante. Del discorso pronunciato da Stucchi in una manifestazione tenutasi a Oggiono il giornale disse, ad esempio: " discorso infarcito di belle frasi e di luoghi comuni, studiato nella forma ma vuoto e superficialissimo nella sostanza". In un'altra occasione scrisse che il modo di presentarsi del candidato era "curioso e tutt'altro che dignitoso".
Certamente curioso è però notare il cambiamento di giudizio che lo stesso giornale riserverà allo Stucchi nelle elezioni del 1919, quando questi si candiderà, e verrà eletto, nella lista del Partito Popolare, lista sostenuta da "Il Resegone":
Antonio Baslini, che con questa vittoria fu confermato deputato per la terza volta, era stato per diversi anni sindaco di Merate e, dopo l'esperienza alla Camera, nel 1939, in pieno regime fascista, fu nominato Senatore.
Nato nel 1869 da Giuseppe e Grandi Marianna, nel 1895 sposò Elena Gnecchi Ruscone, figlia di Ercole. Nella loro casa di Merate, situata di fianco alla chiesa parrocchiale, nel 1896 la nonna di Elena, Giuseppina Turati, che a sue spese, si accingeva a far costruire la nuova chiesa di Verderio Superiore, convinse un sacerdote di Merate, don Luigi Galbiati a farsi nominare parroco di Verderio Superiore (2).
Dopo la morte di Elena, avvenuta nel 1901, Antonio Baslini sposò Antonietta Brini da cui ebbe due figli. Morì il 17 novembre 1943.
Antonio Baslini era stato eletto alla Camera per la prima volta il 12 luglio 1908, quando gli elettori del collegio di Brivio erano stati chiamati a scegliere il sostituto dell'onorevole Giulio Prinetti, deceduto a legislatura in corso.
Anche quella fu una campagna elettorale accesa ed è interessante seguirla sulle colonne del settimanale filo socialista "La Spinta", "organo dei Lavoratori di Lecco e Circondario".
Il giornale sferrò un primo furioso attacco a Baslini il 24 giugno 1908, accusandolo di essersi precipitato a candidarsi senza nemmeno lasciar "raffreddare il cadavere del povero Prinetti".
Nello stesso articolo venneindicato come candidato alternativo l'operaio Pietro Bellotti.
La candidatura di Bellotti fu avanzata qualche giorno dopo, sul giornale, da un "gruppo di operai:
Nei pronostici "La Spinta" ondeggia fra una visione realistica della quasi sicura sconfitta e un ottimismo tanto baldanzoso quanto ingiustificato. Se in un'occasione, parlando del dovere degli operai di andare a votare per i "candidati propri", specifica che tale dovere "non cessa nemmeno quando anziché la vittoria si presenta probabile la sconfitta", qualche giorno più tardi scrive che "Il compagno Pietro Bellotti ci fa sperare di una larghissima affermazione, che con un crescendo abbastanza confortante incontra il favore della massa lavoratrice".
La scelta coraggiosa del Partito Socialista di candidare un operaio durò pochi giorni, poi il "compagno" Bellotti lasciò il posto all'avvocato Angelo Noseda.
In seguito la campagna elettorale si accese ancor di più e a una manifestazione di Baslini volarono pugni e "un compagno di Como", che aveva espresso alcune critiche, venne minacciato, secondo "La Spinta", di essere buttato dalla finestra.
Dopo gli ultimi appelli al voto, il 12 luglio si andò alle urne
La vittoria di Baslini fu schiacciante: 4468 voti contro i 311 raccolti da Noseda.
"La Spinta" prese atto della sconfitta cercando di trovare comunque qualche spunto di ottimismo per il futuro.
Trionfante invece "Il Resegone", che ancora una volta aveva appoggiato Baslini, che non ebbe riguardo ad affondare il coltello nella ferita socialista:
La sfida fra Baslini e Noseda si ripeté l'anno successivo, alle elezioni nazionali per la XXIII legislatura e il risultato fu sostanzialmente uguale: Baslini 4801 voti, Noseda 229.
NOTE
(1) Non sono riuscito a trovare notizie su di lui. Invito chiunque ne sappia qualcosa a scrivere un "commento" in fondo a questo articolo.
(2) Liber Chronicus, cronaca di Verderio Superiore dal 1897 al 1913, Don Luigi Galbiati, Archivio Parrocchiale Verderio Superiore
Cliccare sulle immagini per ingrandirle.
Nel collegio di Brivio, a cui appartenevano anche i due Verderio, Paderno d'Adda e Robbiate, il confronto si svolse fra l'avvocato Antonio Baslini, deputato uscente e l'ingegner Luigi Stucchi Prinetti.
Il primo era appoggiato dalle associazioni cattoliche del territorio ed anche, così almeno sembrerebbe dal numero di loro che parteciparono ad una cena elettorale promossa da Baslini, dalla gran parte dei sindaci.
Vinse Baslini con 11.052 voti contro i 3542 ottenuti da Stucchi.
Il vincitore si era potuto avvalere anche del sostegno del settimanale cattolico lecchese "Il Resegone" che non fu invece tenero nei giudizi sullo sfidante. Del discorso pronunciato da Stucchi in una manifestazione tenutasi a Oggiono il giornale disse, ad esempio: " discorso infarcito di belle frasi e di luoghi comuni, studiato nella forma ma vuoto e superficialissimo nella sostanza". In un'altra occasione scrisse che il modo di presentarsi del candidato era "curioso e tutt'altro che dignitoso".
Certamente curioso è però notare il cambiamento di giudizio che lo stesso giornale riserverà allo Stucchi nelle elezioni del 1919, quando questi si candiderà, e verrà eletto, nella lista del Partito Popolare, lista sostenuta da "Il Resegone":
Antonio Baslini, che con questa vittoria fu confermato deputato per la terza volta, era stato per diversi anni sindaco di Merate e, dopo l'esperienza alla Camera, nel 1939, in pieno regime fascista, fu nominato Senatore.
Nato nel 1869 da Giuseppe e Grandi Marianna, nel 1895 sposò Elena Gnecchi Ruscone, figlia di Ercole. Nella loro casa di Merate, situata di fianco alla chiesa parrocchiale, nel 1896 la nonna di Elena, Giuseppina Turati, che a sue spese, si accingeva a far costruire la nuova chiesa di Verderio Superiore, convinse un sacerdote di Merate, don Luigi Galbiati a farsi nominare parroco di Verderio Superiore (2).
Dopo la morte di Elena, avvenuta nel 1901, Antonio Baslini sposò Antonietta Brini da cui ebbe due figli. Morì il 17 novembre 1943.
Antonio Baslini era stato eletto alla Camera per la prima volta il 12 luglio 1908, quando gli elettori del collegio di Brivio erano stati chiamati a scegliere il sostituto dell'onorevole Giulio Prinetti, deceduto a legislatura in corso.
Anche quella fu una campagna elettorale accesa ed è interessante seguirla sulle colonne del settimanale filo socialista "La Spinta", "organo dei Lavoratori di Lecco e Circondario".
Il giornale sferrò un primo furioso attacco a Baslini il 24 giugno 1908, accusandolo di essersi precipitato a candidarsi senza nemmeno lasciar "raffreddare il cadavere del povero Prinetti".
Nello stesso articolo venneindicato come candidato alternativo l'operaio Pietro Bellotti.
La candidatura di Bellotti fu avanzata qualche giorno dopo, sul giornale, da un "gruppo di operai:
Nei pronostici "La Spinta" ondeggia fra una visione realistica della quasi sicura sconfitta e un ottimismo tanto baldanzoso quanto ingiustificato. Se in un'occasione, parlando del dovere degli operai di andare a votare per i "candidati propri", specifica che tale dovere "non cessa nemmeno quando anziché la vittoria si presenta probabile la sconfitta", qualche giorno più tardi scrive che "Il compagno Pietro Bellotti ci fa sperare di una larghissima affermazione, che con un crescendo abbastanza confortante incontra il favore della massa lavoratrice".
La scelta coraggiosa del Partito Socialista di candidare un operaio durò pochi giorni, poi il "compagno" Bellotti lasciò il posto all'avvocato Angelo Noseda.
In seguito la campagna elettorale si accese ancor di più e a una manifestazione di Baslini volarono pugni e "un compagno di Como", che aveva espresso alcune critiche, venne minacciato, secondo "La Spinta", di essere buttato dalla finestra.
Dopo gli ultimi appelli al voto, il 12 luglio si andò alle urne
La vittoria di Baslini fu schiacciante: 4468 voti contro i 311 raccolti da Noseda.
"La Spinta" prese atto della sconfitta cercando di trovare comunque qualche spunto di ottimismo per il futuro.
Trionfante invece "Il Resegone", che ancora una volta aveva appoggiato Baslini, che non ebbe riguardo ad affondare il coltello nella ferita socialista:
La sfida fra Baslini e Noseda si ripeté l'anno successivo, alle elezioni nazionali per la XXIII legislatura e il risultato fu sostanzialmente uguale: Baslini 4801 voti, Noseda 229.
NOTE
(1) Non sono riuscito a trovare notizie su di lui. Invito chiunque ne sappia qualcosa a scrivere un "commento" in fondo a questo articolo.
(2) Liber Chronicus, cronaca di Verderio Superiore dal 1897 al 1913, Don Luigi Galbiati, Archivio Parrocchiale Verderio Superiore
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Achille Prevosti, proprietario terriero a Inzago, benefattore della Società di Mutuo Soccorso di Inzago e della colonia elioterapica. A Inzago un vicolo gli è stato dedicato e sulla lapide della tomba la data di nascita è 1841 e quella di morte ... non mi ricordo bene ... mi pare 1925
RispondiEliminaDARIO RIVA