LOCALITA': Verderio Superiore
UBICAZIONE: via per Cornate
ICONOGRAFIA: Immacolata
(o Madonna degli Angeli)
COLLOCAZIONE: margine stradale,
da terra cm 180
DIMENSIONI: cm 145 x303
IMMAGINE ORIGINALE
(foto anni '60, Alessandro Gnecchi)
IMMAGINE RIDIPINTA
(foto 2001)
CLICCA SOPRA LA SCHEDA PER INGRANDIRLA
L. SABATELLI, Immacolata,
XIX secolo
MURILLO, L'Immacolata Soult, dai dipinti
per l'Hospital de Venerables Sacerdotes, 1678,
olio su tela, cm 274x190, Madrid
UBICAZIONE: via per Cornate
ICONOGRAFIA: Immacolata
(o Madonna degli Angeli)
COLLOCAZIONE: margine stradale,
da terra cm 180
DIMENSIONI: cm 145 x303
IMMAGINE ORIGINALE
(foto anni '60, Alessandro Gnecchi)
IMMAGINE RIDIPINTA
(foto 2001)
CLICCA SOPRA LA SCHEDA PER INGRANDIRLA
L. SABATELLI, Immacolata,
XIX secolo
MURILLO, L'Immacolata Soult, dai dipinti
per l'Hospital de Venerables Sacerdotes, 1678,
olio su tela, cm 274x190, Madrid
DESCRIZIONE
Sebbene in paese sia conosciuta come Madonna degli Angeli, gli elementi iconografici e la
palese citazione di un'opera del Murillo, fanno sì che l'originale si trattasse di
un'Immacolata.
La foto è una stampa vecchia e purtroppo sfuocata, ma non nasconde la similitudine con la
tela del 1678 di Murillo (fig. 2): la composizione spaziale e le figure sono infatti le stesse.
Tuttavia la nuova pittura è piuttosto lontana dall'originale, poiché quando la pittrice Delia
Zambelli ha preso in mano il lavoro, l'immagine sottostante era divenuta totalmente
illeggibile, inoltre non aveva nessuna documentazione fotografica a cui far riferimento.
La Vergine viene rappresentata in un cielo più spoglio di cherubini, ma la sua figura risulta
essere ancora una citazione del Murillo (fig. 6), il quale le faceva in serie questo tipo di effige,
acquistando grande successo per le stampe devozionali dell'Ottocento, come si può notare da
diverse immaginette (figg. 7-8).
Accanto alla Vergine solo due cherubini e due angeli che la sorreggono, presi da due disegni
diversi, uno di ignoto lombardo del Cinquecento (fig. 5) e l'altro di Enea Salmeggia detto il
Talpino (1546 c.-1626), autore operante nella bergamasca (fig. 4). Le nuvole risaltano in
primo piano, agli angoli dell'area pittorica, racchiudendo lo spazio celeste e accennando la
profondità illusoria del cielo.
L'abbraccio degli angeli ai piedi della Vergine, così come la decisione di non porre la
Madonna su una nuvola, mi induce a leggere l'immagine come un'Assunta, poiché
l?andamento stesso di salita verso l'alto si percepisce sia dal vuoto sotto ai suoi piedi sia dalla
spinta che sembra provenire dagli angeli che la sostengono. Inoltre lo stesso svolazzare del
manto blu aiuta a leggere questo movimento.
MURILLO, L'Immacolata di Aranjiez,
1656 - 60 c., olio su tela, cm 222x118,
Madrid, Prado
IGNOTO, Cristo morto sulle
ginocchia del Padre, XVI sec., penna,
particolare, Bergamo, Acc. Carrara
E. SALMEGGIA, Madonna con
Bambino e santi, tra XVI e XVII sec.
carboncino, particolare, Bergamo,
Acc. Carrara
Sebbene in paese sia conosciuta come Madonna degli Angeli, gli elementi iconografici e la
palese citazione di un'opera del Murillo, fanno sì che l'originale si trattasse di
un'Immacolata.
La foto è una stampa vecchia e purtroppo sfuocata, ma non nasconde la similitudine con la
tela del 1678 di Murillo (fig. 2): la composizione spaziale e le figure sono infatti le stesse.
Tuttavia la nuova pittura è piuttosto lontana dall'originale, poiché quando la pittrice Delia
Zambelli ha preso in mano il lavoro, l'immagine sottostante era divenuta totalmente
illeggibile, inoltre non aveva nessuna documentazione fotografica a cui far riferimento.
La Vergine viene rappresentata in un cielo più spoglio di cherubini, ma la sua figura risulta
essere ancora una citazione del Murillo (fig. 6), il quale le faceva in serie questo tipo di effige,
acquistando grande successo per le stampe devozionali dell'Ottocento, come si può notare da
diverse immaginette (figg. 7-8).
Accanto alla Vergine solo due cherubini e due angeli che la sorreggono, presi da due disegni
diversi, uno di ignoto lombardo del Cinquecento (fig. 5) e l'altro di Enea Salmeggia detto il
Talpino (1546 c.-1626), autore operante nella bergamasca (fig. 4). Le nuvole risaltano in
primo piano, agli angoli dell'area pittorica, racchiudendo lo spazio celeste e accennando la
profondità illusoria del cielo.
L'abbraccio degli angeli ai piedi della Vergine, così come la decisione di non porre la
Madonna su una nuvola, mi induce a leggere l'immagine come un'Assunta, poiché
l?andamento stesso di salita verso l'alto si percepisce sia dal vuoto sotto ai suoi piedi sia dalla
spinta che sembra provenire dagli angeli che la sostengono. Inoltre lo stesso svolazzare del
manto blu aiuta a leggere questo movimento.
MURILLO, L'Immacolata di Aranjiez,
1656 - 60 c., olio su tela, cm 222x118,
Madrid, Prado
IGNOTO, Cristo morto sulle
ginocchia del Padre, XVI sec., penna,
particolare, Bergamo, Acc. Carrara
E. SALMEGGIA, Madonna con
Bambino e santi, tra XVI e XVII sec.
carboncino, particolare, Bergamo,
Acc. Carrara
DATI STORICI INERENTI
Si direbbe che quest'edicola fosse sorta in questo luogo da tempi remoti. Essendo ai limiti del
paese, infatti, è possibile che al suo posto ci fosse stata magari anche una semplice croce ad
indicare la presenza di un luogo sacro, come la sepoltura dei morti di una peste, appurata dagli
scavi effettuati.
Come testimonianza delle diverse vite di questa cappella e dei dipinti che la hanno decorata,
riporto a seguito la copia integrale di un importante documento scritto da Ercole Gnecchi,
gentilmente offertami da un abitante del paese, amante di storia locale, Marco Bartesaghi.
Per quanto riguarda, invece, la devozione all'immagine riporto questa attuale testimonianza:
"Un tempo era tappa dei litanéi, ora, a causa del fitto traffico che percorre la strada
adiacente, non è più possibile recitare nemmeno un rosario". Così mi racconta la signora
Letizia Brivio, una donna della corte al di là della strada, che sente "sua" questa Madonna. Da
cinque anni circa a questa parte la devozione è unicamente privata di chi coraggiosamente
percorre a piedi questa strada. "Da quando la Madonna è stata ridipinta" continua "si è
rianimata la devozione popolare nei suoi confronti: si è riusciti a dire Messa e a recitare
qualche rosario, ma poi, negli ultimi anni la strada è diventata sempre più trafficata e
pericolosa che è divenuta impossibile ogni forma di aggregazione".
paese, infatti, è possibile che al suo posto ci fosse stata magari anche una semplice croce ad
indicare la presenza di un luogo sacro, come la sepoltura dei morti di una peste, appurata dagli
scavi effettuati.
Come testimonianza delle diverse vite di questa cappella e dei dipinti che la hanno decorata,
riporto a seguito la copia integrale di un importante documento scritto da Ercole Gnecchi,
gentilmente offertami da un abitante del paese, amante di storia locale, Marco Bartesaghi.
Per quanto riguarda, invece, la devozione all'immagine riporto questa attuale testimonianza:
"Un tempo era tappa dei litanéi, ora, a causa del fitto traffico che percorre la strada
adiacente, non è più possibile recitare nemmeno un rosario". Così mi racconta la signora
Letizia Brivio, una donna della corte al di là della strada, che sente "sua" questa Madonna. Da
cinque anni circa a questa parte la devozione è unicamente privata di chi coraggiosamente
percorre a piedi questa strada. "Da quando la Madonna è stata ridipinta" continua "si è
rianimata la devozione popolare nei suoi confronti: si è riusciti a dire Messa e a recitare
qualche rosario, ma poi, negli ultimi anni la strada è diventata sempre più trafficata e
pericolosa che è divenuta impossibile ogni forma di aggregazione".
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