L'OPUSCOLO DI PRESENTAZIONE DEL
"PERCORSO NATURA" REALIZZATO
GRAFICAMENTE DA GIORGIO ARLATI
"PERCORSO NATURA" REALIZZATO
GRAFICAMENTE DA GIORGIO ARLATI
I comuni elencati nel titolo hanno messo a punto un itinerario di circa 15 chilometri, percorribile a piedi o in bicicletta, quasi completamente su strade campestri e fatto in modo che possano essere raggiunti i luoghi più significati presenti sul territorio: cascine, centri ed edifici storici, ecc. L'iniziativa è stato accompagnata da un opuscolo comprendente una mappa e un testo descrittivo. realizzato con il contributo della Banca Popolare di Milano, che ha istallato sul percorso anche alcune panchinee alcuni tabelloni illustrativi.
Percorso ciclopedonale di Km 15 attraverso i comuni di Verderio Inferiore, Aicurzio, Cornate d'Adda, Paderno d'Adda, Verderio Superiore
L'itinerario campestre denominato "PERCORSO NATURA" si snoda nei comuni di Verderio Inferiore, Aicurzio, Cornate d'Adda e Verderio Superiore.
E' un percorso completamente pianeggiante su un territorio particolarmente adatto per l'attività agricola che si presta a pratiche colturali interessanti e innovative.
Mentre la zona ad ovest della strada che dal ponte di Paderno d'Adda raggiunge Sulbiate, caratterizzata da un leggero avvallamento, ha struttura sabbiosa con abbondanza di sassi e quindi permeabilità elevata, la zona ad est, avendo una formazione geologica di superficie composta da loess argilloso, è in grado di trattenere l'acqua per un tempo molto più lungo.
Se questo fatto può rappresentare un problema durante il periodo della semina, diventa un indiscutibile vantaggio durante la lunga stagione estiva avara di precipitazioni.
La coltura del mais è la più diffusa in assoluto perché consente di ottenere, nei terreni argillosi, una resa di tutto rispetto.
Assai più ridotta è la superficie coltivata a soia in quanto questa ha rese produttive inferiori al mais, ma entra comunque utilmente nella rotazione delle colture. La coltivazione del girasole è stata effettuata per alcuni anni, ma poiché le rese erano assolutamente insufficienti a ripagare i costi sostenuti ed il lavoro richiesto, è stata praticamente abbandonata.
Il frumento è stato quasi completamente soppiantato; i pochi appezzamenti che si possono incontrare sono dovuti ad un'esigenza di rotazione colturale o perché usato come integratore nell'alimentazione degli animali direttamente allevati. Lo stesso discorso vale per il triticale e l'orzo.
Essendo comunque coltivazioni vernine, non avendo quindi bisogno di apporto idrico elevato, si prestano ad essere maggiormente coltivate sul suolo sabbioso, quindi sul territorio denominato delle Menaghe, delle Gere e dei Grilli.
Da qualche anno su una vasta area agricola di Verderio Inferiore viene praticata attività vivaistica.
Oltre al lauro e alle tuie, molto richiesti dal mercato per recinzioni e siepi, si piantumano diverse specie di alberi ornamentali, come aceri, carpini, ecc.
Nei dintorni della Cascina Bergamina una estesa superficie è ancora mantenuta a prato stabile e fornisce foraggio alle aziende zootecniche.
Fino a qualche decina di anni fa, grazie a una roggia lunga diversi chilometri conosciuta come Roggia Annoni, questi terreni furono gli unici in cui venne utilizzata una tecnica di irrigazione originale e sofisticata denominata "inondazione".
Le acque del bacino di Sartirana attraverso questa canalizzazione artificiale diedero vita ad un'isola produttiva che rappresentava una delle poche eccezioni nel paesaggio agrario dell' altopiano asciutto".
In queste note, scritte per accompagnarvi lungo il tragitto, segnaliamo la presenza di queste testimonianze, prestando particolare attenzione alle cascine che vi si incontrano, o che potrebbero essere raggiunte con brevi deviazioni.
Alcune di esse, le più antiche, si presentano come il frutto di successive trasformazioni: hanno in genere forma irregolare e difficilmente se ne può riconoscere il nucleo originario, senza l'aiuto delle antiche mappe catastali.
Altre, realizzate nel '800 o agli inizi del '900, si mostrerebbero così come furono costruite, se il tempo e l'abbandono non avessero cancellato molte delle loro primitive caratteristiche. Esse, oltre alla forma quadrangolare, hanno diversi altri elementi architettonici in comune:
LE ABITAZIONI Sono riunite in un unico edificio di più piani: il piano terreno, destinato in origine alle cucine, gli altri alle stanze. La facciata, rivolta a sud, è suddivisa in tre parti: due corpi laterali, spesso di altezza superiore, con finestre chiuse da scuri; il corpo centrale, con portico e loggiati a più campate scandite da archi e pilastri. Il tetto è a falde, con comignoli di varia foggia.
I RUSTICI Sono situati sul lato di fronte alle abitazioni o in continuità con esse. Sviluppati su due livelli: le stalle a piano terra; i fienili, raggiungibili con scale a pioli, al piano rialzato.
I MATERIALI Il cotto dei coppi e dei mattoni a vista, soprattutto negli archi, nei pilastri e nei comignoli; i ciotoli nei cortili; il ceppo dell'Adda, alla base dei pilastri e degli edifici; il ferro delle inferriate, delle ringhiere, dei cancelli; il legno dei ballatoi, degli infissi, dei portoni, dei tratti di scala che conducono ai solai: questi i materiali ricorrenti, che danno colore e calore agli edifici.
Altri elementi, facilmente rintracciabili nei cortili, sono pozzi, immagini sacre, meridiane, lapidi ......
Le strade campestri che percorrerete, delle quali vi indicheremo, quando possibile, il nome tradizionale, sono in genere "strade consorziali" cioè private, fuori dai centri abitati. Vogliamo sottolineare questo aspetto della viabilità interpoderale perché importante sapere che gli agricoltori contribuivano alla formazione e al mantenimento del paesaggio non solo, ovviamente, con le coltivazioni e i fabbricati rurali (cascine), ma anche con una serie di interventi (canali di scolo, rive e, appunto, sentieri e strade di campagna) che erano sì funzionali all'uso dei fondi ma che, allora come oggi, sono usati e goduti da molte altre persone.
Le amministrazioni comunali che hanno preparato questo percorso ne sono consapevoli e, nel ringraziare gli agricoltori per il lavoro che svolgono anche a favore della collettività, raccomandano a coloro che fruiranno del "PERCORSO NATURA" di rispettare questo lavoro.
Dopo un tratto di asfalto si imbocca la "Sentiero dei Grilli" che porta, in territorio di Aicurzio, a "Castel Negrino": si dice che questo luogo sia stato di proprietà dei Templari, un ordine monastico-cavalleresco fondato nel 1118-1120, allo scopo di proteggere dai predoni i pellegrini diretti a Gerusalemme. Del complesso fa parte la chiesina di "S.Maria della Neve", ricostruita nel 1623, e nelle vicinanze si trova l'antica cascina della "Commenda". A poche centinaia di metri, in direzione Aicurzio, il Santuario di Campegorino.
Si torna ora verso Verderio Inferiore e si prende la "Strada dei Boschi" fino ai ruderi della cascina "Fornacetta". Da qui la "Strada delle Vignasce" conduce alla "Ca' Nova", costruzione rurale dell'800 tuttora adibita all'attività agricola.
Poco oltre, superato un pozzo - scavato nel 1883 per fornire acqua ai 135 abitanti allora residenti in questa frazione - si incontra la cascina "Bergamina", elegante edificio al centro dell'omonimo fondo. Esisteva già nel XVII secolo, quando fu ceduta dai Majnone agli Annoni. Acquistata nel 1923 dalla famiglia Gnecchi, è stata adibita all'allevamento di cavalli fino agli anni cinquanta del '900.
Ci si inoltra quindi in territorio di Cornate d'Adda, incontrando la cascina "Borina": già segnalata in una mappa del 1721 come "sito di casa del Conte Magnone", è stata recentemente ristrutturata dopo un lungo periodo di abbandono.
Raggiunta ed attraversata la strada provinciale, si lascia Cornate. percorrendo "via della cooperazione". Si arriva alla piccola cascina "Fuggitiva", o del "Bachetin", in territorio di Verderio Superiore. Per la natura argillosa del terreno, questa zona era un tempo ricca di "foppe" di acqua piovana, dove gli abitanti pescavano e facevano il bagno: ne rimane una sola, la "fopa de münt", in località Fornace.
Si prosegue su strada asfaltata fino alla cascina "Assunta", uno dei più interessanti e meglio conservati edifici rurali del territorio. Fatto costruire dalla famiglia Gnecchi nel 1882, risalta per l' accentuato uso decorativo del mattone.
Ripresa la strada sterrata si raggiunge la cascina "Lazzarona", ora abbandonata, e poi, in Verderio Superiore, la cascina "Airolda" . Di essa si ha notizia fin dal 1512, quando fu venduta dalle monache agostiniane alla nobile famiglia Airoldi. L'aspetto attuale risale però al 1858, data dell'ampliamento voluto dai Conti Confalonieri. A quella data risale probabilmente anche un grande Crocefisso in ferro, il "Crocione", situato a pochi metri dall'ingresso della cascina.
Lasciata l'Airolda per l'omonima strada, si scavalca la "roggia Annoni" , antico canale, ora in cattivo stato di conservazione, che prelevava l'acqua dal lago di Sartirana (Merate) per l'irrigazione del fondo della Bergamina.
Raggiunto il borgo di Verderio Superiore, lo si attraversa toccando le varie corti che lo compongono: in via Campestre la Curt di Scrocc (N.2), Curt di Custont (N.1); in via Angolare (già Contrada dei Cantoni) la Curt di Circa o di Spirit (N.3), la Curt di Barbis (N.2), la Curt di Burà (N. 1); in piazza Roma (già Piazza Grande) la Curt di Bali e la Curt di Fredic.
Per via Fontanile e per la Stretta di S.Ambrogio si arriva poi a due ville padronali. La prima fu proprietà Airoldi, poi Arrigoni , quindi Ruscone ed infine Gnecchi.
L'altra , conosciuta come "Villa Gnecchi", fu prima degli Airoldi poi dei Confalonieri e dal 1888 della famiglia Gnecchi, che la fece ristrutturare dall'architetto milanese Fausto Bagatti Valsecchi.
Nella piazza anche la chiesa di S.Ambrogio che conserva la statua della Madonna Pellegrina e una lapide che ricorda la sepoltura nel 1729 del Marchese Giovanni Maria Arrigoni.
All'incrocio per Paderno, il grande platano più che centenario e, nascosta da un alto muro, l'"Aia", edificio fatto costruire a metà dell'ottocento dai Confalonieri, con accorgimenti tecnici d'avanguardia.
Da qui, percorrendo via dei Prati (sulla sinistra l'omonima cascina) e un tratto dell'antica strada delle Menaghe, si conclude il percorso alla palestra intercomunale di Verderio.
Andrea Pirovano, Marco Bartesaghi
Percorso ciclopedonale di Km 15 attraverso i comuni di Verderio Inferiore, Aicurzio, Cornate d'Adda, Paderno d'Adda, Verderio Superiore
L'itinerario campestre denominato "PERCORSO NATURA" si snoda nei comuni di Verderio Inferiore, Aicurzio, Cornate d'Adda e Verderio Superiore.
E' un percorso completamente pianeggiante su un territorio particolarmente adatto per l'attività agricola che si presta a pratiche colturali interessanti e innovative.
Mentre la zona ad ovest della strada che dal ponte di Paderno d'Adda raggiunge Sulbiate, caratterizzata da un leggero avvallamento, ha struttura sabbiosa con abbondanza di sassi e quindi permeabilità elevata, la zona ad est, avendo una formazione geologica di superficie composta da loess argilloso, è in grado di trattenere l'acqua per un tempo molto più lungo.
Se questo fatto può rappresentare un problema durante il periodo della semina, diventa un indiscutibile vantaggio durante la lunga stagione estiva avara di precipitazioni.
La coltura del mais è la più diffusa in assoluto perché consente di ottenere, nei terreni argillosi, una resa di tutto rispetto.
Assai più ridotta è la superficie coltivata a soia in quanto questa ha rese produttive inferiori al mais, ma entra comunque utilmente nella rotazione delle colture. La coltivazione del girasole è stata effettuata per alcuni anni, ma poiché le rese erano assolutamente insufficienti a ripagare i costi sostenuti ed il lavoro richiesto, è stata praticamente abbandonata.
Il frumento è stato quasi completamente soppiantato; i pochi appezzamenti che si possono incontrare sono dovuti ad un'esigenza di rotazione colturale o perché usato come integratore nell'alimentazione degli animali direttamente allevati. Lo stesso discorso vale per il triticale e l'orzo.
Essendo comunque coltivazioni vernine, non avendo quindi bisogno di apporto idrico elevato, si prestano ad essere maggiormente coltivate sul suolo sabbioso, quindi sul territorio denominato delle Menaghe, delle Gere e dei Grilli.
Da qualche anno su una vasta area agricola di Verderio Inferiore viene praticata attività vivaistica.
Oltre al lauro e alle tuie, molto richiesti dal mercato per recinzioni e siepi, si piantumano diverse specie di alberi ornamentali, come aceri, carpini, ecc.
Nei dintorni della Cascina Bergamina una estesa superficie è ancora mantenuta a prato stabile e fornisce foraggio alle aziende zootecniche.
Fino a qualche decina di anni fa, grazie a una roggia lunga diversi chilometri conosciuta come Roggia Annoni, questi terreni furono gli unici in cui venne utilizzata una tecnica di irrigazione originale e sofisticata denominata "inondazione".
Le acque del bacino di Sartirana attraverso questa canalizzazione artificiale diedero vita ad un'isola produttiva che rappresentava una delle poche eccezioni nel paesaggio agrario dell' altopiano asciutto".
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Il territorio su cui si snoda il Percorso Natura è punteggiato da segni dell'attività agricola, predominante fino ad oltre la metà del '900. Rimandano a quel tempo strade campestri, edifici rurali, ville padronali, borghi, canali.In queste note, scritte per accompagnarvi lungo il tragitto, segnaliamo la presenza di queste testimonianze, prestando particolare attenzione alle cascine che vi si incontrano, o che potrebbero essere raggiunte con brevi deviazioni.
Alcune di esse, le più antiche, si presentano come il frutto di successive trasformazioni: hanno in genere forma irregolare e difficilmente se ne può riconoscere il nucleo originario, senza l'aiuto delle antiche mappe catastali.
Altre, realizzate nel '800 o agli inizi del '900, si mostrerebbero così come furono costruite, se il tempo e l'abbandono non avessero cancellato molte delle loro primitive caratteristiche. Esse, oltre alla forma quadrangolare, hanno diversi altri elementi architettonici in comune:
LE ABITAZIONI Sono riunite in un unico edificio di più piani: il piano terreno, destinato in origine alle cucine, gli altri alle stanze. La facciata, rivolta a sud, è suddivisa in tre parti: due corpi laterali, spesso di altezza superiore, con finestre chiuse da scuri; il corpo centrale, con portico e loggiati a più campate scandite da archi e pilastri. Il tetto è a falde, con comignoli di varia foggia.
I RUSTICI Sono situati sul lato di fronte alle abitazioni o in continuità con esse. Sviluppati su due livelli: le stalle a piano terra; i fienili, raggiungibili con scale a pioli, al piano rialzato.
I MATERIALI Il cotto dei coppi e dei mattoni a vista, soprattutto negli archi, nei pilastri e nei comignoli; i ciotoli nei cortili; il ceppo dell'Adda, alla base dei pilastri e degli edifici; il ferro delle inferriate, delle ringhiere, dei cancelli; il legno dei ballatoi, degli infissi, dei portoni, dei tratti di scala che conducono ai solai: questi i materiali ricorrenti, che danno colore e calore agli edifici.
Altri elementi, facilmente rintracciabili nei cortili, sono pozzi, immagini sacre, meridiane, lapidi ......
Le strade campestri che percorrerete, delle quali vi indicheremo, quando possibile, il nome tradizionale, sono in genere "strade consorziali" cioè private, fuori dai centri abitati. Vogliamo sottolineare questo aspetto della viabilità interpoderale perché importante sapere che gli agricoltori contribuivano alla formazione e al mantenimento del paesaggio non solo, ovviamente, con le coltivazioni e i fabbricati rurali (cascine), ma anche con una serie di interventi (canali di scolo, rive e, appunto, sentieri e strade di campagna) che erano sì funzionali all'uso dei fondi ma che, allora come oggi, sono usati e goduti da molte altre persone.
Le amministrazioni comunali che hanno preparato questo percorso ne sono consapevoli e, nel ringraziare gli agricoltori per il lavoro che svolgono anche a favore della collettività, raccomandano a coloro che fruiranno del "PERCORSO NATURA" di rispettare questo lavoro.
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Possiamo finalmente partire per la nostra passeggiata. Il punto di partenza proposto è la palestra intercomunale di Verderio; la traccia da seguire è la numero [1].Dopo un tratto di asfalto si imbocca la "Sentiero dei Grilli" che porta, in territorio di Aicurzio, a "Castel Negrino": si dice che questo luogo sia stato di proprietà dei Templari, un ordine monastico-cavalleresco fondato nel 1118-1120, allo scopo di proteggere dai predoni i pellegrini diretti a Gerusalemme. Del complesso fa parte la chiesina di "S.Maria della Neve", ricostruita nel 1623, e nelle vicinanze si trova l'antica cascina della "Commenda". A poche centinaia di metri, in direzione Aicurzio, il Santuario di Campegorino.
Si torna ora verso Verderio Inferiore e si prende la "Strada dei Boschi" fino ai ruderi della cascina "Fornacetta". Da qui la "Strada delle Vignasce" conduce alla "Ca' Nova", costruzione rurale dell'800 tuttora adibita all'attività agricola.
Poco oltre, superato un pozzo - scavato nel 1883 per fornire acqua ai 135 abitanti allora residenti in questa frazione - si incontra la cascina "Bergamina", elegante edificio al centro dell'omonimo fondo. Esisteva già nel XVII secolo, quando fu ceduta dai Majnone agli Annoni. Acquistata nel 1923 dalla famiglia Gnecchi, è stata adibita all'allevamento di cavalli fino agli anni cinquanta del '900.
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A questo punto una prima possibilità di abbreviare il percorso, seguendo la segnalazione [1A]. Si raggiunge la cascina "Brugarola", che comprende la piccola chiesa dedicata a S. Giovanni Battista. Ci si avvia poi verso Verderio Inferiore per la "Strada della Brugarola". Sulla destra, in lontananza , la cascina "Malpensata", più conosciuta come "Cassinéta", e la cascina "Isabella", costruita nel 1870/71 in occasione del matrimonio di Francesco Gnecchi Ruscone e Isabella Bozzotti. Superato il centro di Verderio Inferiore si incontra Villa Gallavresi, ora sede del comune, e per via Zamparelli si torna alla palestra intercomunale di Verderio.***
Continuando invece il percorso [1] si giunge alla cascina "Bice", edificata nei primi anni del '900 dai conti Annoni: degni di nota un forno a legna nel vano scale, forse unico esempio rintracciabile in questo territorio, e due immagini sacre in gesso, Maria col Bambino e San Giuseppe. Sul retro della Bice una piccola cascina conserva altre due statue: S.Teresa, a cui lo stabile è dedicato,e S.Antonio Abate.Ci si inoltra quindi in territorio di Cornate d'Adda, incontrando la cascina "Borina": già segnalata in una mappa del 1721 come "sito di casa del Conte Magnone", è stata recentemente ristrutturata dopo un lungo periodo di abbandono.
Raggiunta ed attraversata la strada provinciale, si lascia Cornate. percorrendo "via della cooperazione". Si arriva alla piccola cascina "Fuggitiva", o del "Bachetin", in territorio di Verderio Superiore. Per la natura argillosa del terreno, questa zona era un tempo ricca di "foppe" di acqua piovana, dove gli abitanti pescavano e facevano il bagno: ne rimane una sola, la "fopa de münt", in località Fornace.
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A questo punto un'altra possibilità di abbreviare il percorso. Il sentiero [1B]corre lungo il confine dell'Azienda Agricola ai Boschi, che comprende la cascina "S.Antonio" (del 1942), e sbocca direttamente alla cascina "Airolda ", riallacciandosi al percorso principale (vedi più avanti).***
Il percorso [1] entra invece in Paderno d'Adda, lambisce la cascina "Fornace", e, attraverso la "via della costiera", in bella posizione panoramica sulla valle dell'Adda, sbuca al celebre ponte di ferro, costruito tra il 1887 e il 1889 su progetto dell'ingegnere svizzero Rothlisberger.Si prosegue su strada asfaltata fino alla cascina "Assunta", uno dei più interessanti e meglio conservati edifici rurali del territorio. Fatto costruire dalla famiglia Gnecchi nel 1882, risalta per l' accentuato uso decorativo del mattone.
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La Cascina Assunta si può raggiungere anche con un tracciato alternativo (1C) prima del ponte di Paderno.Ripresa la strada sterrata si raggiunge la cascina "Lazzarona", ora abbandonata, e poi, in Verderio Superiore, la cascina "Airolda" . Di essa si ha notizia fin dal 1512, quando fu venduta dalle monache agostiniane alla nobile famiglia Airoldi. L'aspetto attuale risale però al 1858, data dell'ampliamento voluto dai Conti Confalonieri. A quella data risale probabilmente anche un grande Crocefisso in ferro, il "Crocione", situato a pochi metri dall'ingresso della cascina.
Lasciata l'Airolda per l'omonima strada, si scavalca la "roggia Annoni" , antico canale, ora in cattivo stato di conservazione, che prelevava l'acqua dal lago di Sartirana (Merate) per l'irrigazione del fondo della Bergamina.
Raggiunto il borgo di Verderio Superiore, lo si attraversa toccando le varie corti che lo compongono: in via Campestre la Curt di Scrocc (N.2), Curt di Custont (N.1); in via Angolare (già Contrada dei Cantoni) la Curt di Circa o di Spirit (N.3), la Curt di Barbis (N.2), la Curt di Burà (N. 1); in piazza Roma (già Piazza Grande) la Curt di Bali e la Curt di Fredic.
Per via Fontanile e per la Stretta di S.Ambrogio si arriva poi a due ville padronali. La prima fu proprietà Airoldi, poi Arrigoni , quindi Ruscone ed infine Gnecchi.
L'altra , conosciuta come "Villa Gnecchi", fu prima degli Airoldi poi dei Confalonieri e dal 1888 della famiglia Gnecchi, che la fece ristrutturare dall'architetto milanese Fausto Bagatti Valsecchi.
Nella piazza anche la chiesa di S.Ambrogio che conserva la statua della Madonna Pellegrina e una lapide che ricorda la sepoltura nel 1729 del Marchese Giovanni Maria Arrigoni.
All'incrocio per Paderno, il grande platano più che centenario e, nascosta da un alto muro, l'"Aia", edificio fatto costruire a metà dell'ottocento dai Confalonieri, con accorgimenti tecnici d'avanguardia.
Da qui, percorrendo via dei Prati (sulla sinistra l'omonima cascina) e un tratto dell'antica strada delle Menaghe, si conclude il percorso alla palestra intercomunale di Verderio.
Andrea Pirovano, Marco Bartesaghi
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