mercoledì 30 settembre 2020

MIA MAMMA HA 100 ANNI. VE LA PRESENTO di Marco Bartesaghi

 


 

 

Questa splendida ragazza è mia mamma. Il 25 settembre ha compiuto 100 anni. Permettetemi di presentarvela.

Si chiama Wanda, Wanda Simone. È nata a Saltrio, provincia di Varese, il 25 settembre 1920, dove suo papà, mio nonno, faceva la Guardia di Pubblica Sicurezza. Si chiamava Pasquale, era nato nel 1891 a Conca di Campania, in provincia di Caserta. Quando ero bambino ricordo che, a Lecco, faceva il custode di un deposito di biciclette sotto il cinema “Impero”, che poi divenne “Europa” ed ora non c’è più.  


Non ne sono sicuro ma la bambina di questa foto potrebbe essere Wanda con mamma e papà.

A Saltrio conobbe e sposò la nonna, Maria Pinardi. Dal loro matrimonio sono nati cinque figli: Wanda , la primogenita; Velledo, che da grande sarà un “grande pasticcere”; Orlando, che, negli anni dell’A. C. Lecco in serie A, aveva un qualche ruolo di dirigenza nella società; Ivo, odontotecnico; Rosangela, per tanti anni proprietaria, con il marito, del bar “Milano”, a Lecco in piazza Diaz.

La famiglia da Saltrio si trasferì a Milano e poi, come già avrete capito, a Lecco. Qui arrivarono per primi Wanda e Velledo che, poco più che bambini, avevano cominciato a lavorare nella panetteria in via Cavour che Domenico Canziani, marito della loro zia Teresa,  aveva rilevato nel 1932 dal precedente proprietario, Giuseppe Ermoli, un altro varesotto, e dove Velledo diventerà il “grande pasticcere” che vi ho preannunciato.

Il laboratorio del panificio Canziani negli anni trenta del secolo scorso: in centro, in abito scuro, Domenico Canziani; in fondo, a destra, lo si vede appena, il "garzone" Velledo Simone.

I genitori e gli altri fratelli giunsero a Lecco da sfollati, quando Milano cominciò ad essere bombardata.

Queste sono alcune fotografie di Wanda da giovane.


In centro con Velledo, in divisa, e la zia Teresa






Al mare













 

 

Finge di sciare, non è mai stata capace


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In lettura










Al lago















 

 

 

 

Nel 1949 Wanda si sposa con Angelo Bartesaghi, che ha un anno più di lei e lavora come barista al Caffè Colonne, in via Roma. La data prescelta per il matrimonio è il 25 aprile. Penso non sia stato un caso, a mio papà quella data piaceva molto.

25 aprile 1949: Wanda e Angelo sposi


Nel 1951 nasce mia sorella, nel ‘53 io.

La mamma continua a lavorare come commessa da Canziani fino al 1956, quando il Caffè Colonne chiude per lasciar posto al grattacielo del Credito Italiano. Allora papà e mamma comprano il bar Commercio, in piazza XX settembre, vi trasferiscono l’arredamento del caffè Colonne e lo chiamano Caffè Commercio e Colonne. Per la cronaca, l’arredamento del caffè Commercio di oggi è in gran parte ancora quello.

Il Caffè Commercio e Colonne in una fotografia probabilmente degli anni cinquanta del novecento. Il cameriere che si vede a sinistra dovrebbe essere Franco Ugolini. 

Non so se sia possibile, senza avere almeno la mia età, capire la vita di un bar di quelle dimensioni in quegli anni, dal 1956 al 1972. C’erano persone che al bar passavano l’intera giornata: venivano al mattino per un caffè , prima, e  il bianchino o il “camparino” verso mezzogiorno; tornavano al pomeriggio per la partita a carte o a biliardo – stecca o boccette - e alla sera, dopo cena, per vedere la televisione. Venivano a telefonare o ad aspettare telefonate “riservate”; parlavano di calcio - ma solo dal lunedì al lunedì- e di politica;  litigavano sul  calcio e sulla politica, ma anche su cose più leggere: perché chi giocava a carte gridava e non lasciava sentire la televisione; perché la TV era “troppo alta” e non ci si poteva concentrare sulle carte. Quando i canali Tv diventarono due si litigava sul programma da vedere. E si fumava: attivamente o solo passivamente, volenti o nolenti, tutti fumavano. A quanto pare, però, tutto questo fumo, per lei solo passivo, alla mamma non ha fatto tanto male.


Wanda dietro la macchina del caffè

Il bar era aperto dalle 6 – 6.30  fino alle 2 del mattino dopo, praticamente sempre. Al bar vivevamo. Anche noi bambini: giocavamo, spesso mangiavamo, qualche volta facevamo i compiti e avevamo alcune mansioni che, crescendo diventavano man mano più impegnative: lavare le tazzine, ritirare le tovaglie dai tavoli esterni in caso di pioggia, rimetterle quando smetteva di piovere; pulire i tavoli del biliardo (questo era il lavoro più bello perché potevo giocare a boccette, da solo, le bianche contro le rosse: anche se cercavo di essere imparziale, prima tenevo alle bianche; crescendo ho preferito le rosse); riscuotere e dare il resto. Alla fine sapevo anche fare il gelato, che era la nostra specialità.

Nel 1968, a quarantanove anni, il papà è morto. Wanda è rimasta vedova, con due figli di 15 e 17 anni, e un bar "impegnativo” che era l'unica risorsa della famiglia. Con l'aiuto fondamentale di mia sorella, che cominciò subito a chiudere il bar tutti i giorni alle due di mattino, la collaborazione di alcuni fidati dipendenti e un più esiguo aiuto anche da parte mia (avevo la scusa di essere studente), l'attività restò alla nostra famiglia ancora per quasi cinque anni, fino alla fine del 1972.

Qualche altra foto di Wanda a "mezza età".



Dopo Wanda è diventata suocera, nonna di cinque femmine, e bisnonna, per ora di tre femmine e un maschio.

Wanda nonna a 59 anni
 

 Ora ha 100 anni. E dopo? “Dopu ghe n'è amò” ha sempre risposto lei.


Bibliografia:

In Piccolo mondo antico lecchese, Arnaldo Ruggero, II volume, Lecco 1975 ci sono notizie sul panificio Canziani (p. 89) e sui caffè Colonne e Commercio e Colonne (pp. 46 e 109).

Appendici.

VELLEDO SIMONE, pasticcere


DAL CAFFÈ   COLONNE AL CAFFÈ  COMMERCIO E COLONNE

Articoli tratti dal giornale "La Notte" del 18 - 19 giugno 1956




Marco Bartesaghi

8 commenti:

  1. Wanda da questo articolo un personaggio.....tale madre tale figlio

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  2. Bellissimo racconto, bellissima storia

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  3. Auguri a Wanda da un amico di Marco e di famiglia:

    In attesa, ma con calma, dei nuovi obiettivi (101, 102, 103 etc.)le auguro di continuare a essere, più che mai ora che è centenaria, la bella, elegante, simpatica, gentile Signora che è sempre stata! Gianmaria

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  4. una persona di quell'età incarna un lungo periodo di storia! 100 anni, pensa che salto di tecnologia e di mentalità, quante volte avrà dovuto adattarsi ai cambiamenti, una volta le trasformazioni erano molto più lente. Ciò significa che diventeremo più duttili o più fragili e frastornati? Mah...

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  5. Bravo cugino Marco! Quanti ricordi... Tanti auguri a zia Wanda e un pensiero speciale a papà Velledo ❤️ grazieeee 🤗 Simo

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  6. Tanti auguri alla tua mamma ;allo storico i complimenti per l'accuratezza e la passione che sa mettere in ogni suo racconto. Silvio Puccio.

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  7. Dopo il "secolo breve" di Eric Hobsbawm ecco arrivati al "secolo(per ora) glorioso di Wanda". Complimenti alla signora Wanda.
    Ivano

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  8. Una donna che ha fatto "epoca". Complimenti a Marco per questo efficace ricordo.
    Liana e Attilio

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