Dal semibuio di un elegante bistrò si accede alla luce intensa della galleria Après – coup, dove la scultrice Elena Mutinelli espone una trentina di opere (29, per la precisione) in una mostra intitolata FINO A QUI NOI SIAMO.
Sculture in creta, in marmo, in travertino, in resina; tavole scolpite e poi dipinte; disegni a matita o china; un dipinto ad olio.
Elena Mutinelli, Di nuovo Saturno, 2018, terracotta patinata |
Corpi. Corpi nudi che si mostrano, che si affiancano, che si incontrano. Corpi che generano altri corpi.
Elena Mutinelli, Nell'arena, 2015, olio su tavola scolpita |
Elena Mutinelli, Orfeo e Euridice, 2016, argilla bianca |
Elena Mutinelli, La nascita di Venere, 2015, terracotta patinata |
“Il mio lavoro vuole ripercorrere le tappe della tensione forte dell'uomo tra la vita e la morte. Una sorta di pellegrinaggio nell'anima, in cui egli è rappresentato alle prese con le intenzioni quotidiane dell'esistere nel gesto, nel frammento del suo stesso corpo o di altro cui sta per divenire.
In questa frammentarietà quotidiana taluni cercano di conoscere un volto che gli appartiene ma che, immediatamente dopo, diverrà altro. È il mutamento, la metamorfosi che prende forma nella mia opera: un ricongiungersi a sé stessi in un divenire dentro di sé e nell'altro.
Più o meno visibilmente, il mito è chiamato in causa per la sua straordinaria attualità.
Mito che ripercorro attraverso la penna di Rilke e attraverso i suoi occhi che sanno vedere l’irrevocabilità dell’essere….
Leggendo le Elegie Duinesi, tante immagini vengono alla luce per la scultura: infinite maschere, sfumature e Orfeo, cantore che riesce a vedere e a sentire le cose non per come si mostrano ma per come si offrono nella loro intimità.
La bellezza degli angeli di Rilke è magnifica, ma non conosce mutamento, è immutabile, non è metamorfosi. Non è l'immagine del nostro essere.
Nell'angelo il poeta esprime la nostalgia per una bellezza che l'uomo, nella sua caducità e nel suo non permanere, tocca e conosce, ma non può raggiungere.
Elena Mutinelli, Fino a qui noi siamo, 2018, terracotta patinata |
Oggi abbiamo paura del bello come del terribile. Siamo alla mercé dei linguaggi che ci allontanano dall’attenzione, dall’ascolto, dalla compressione e anche dal tempo necessario per filtrare tutto questo.
Rilke ci insegna a vedere, a scoprire l'ostilità delle cose, a guardare in faccia la paura e a sconfiggerla con la scrittura”.
La mostra è allestita nella galleria Après-coup Arte di Milano, in via privata della Braida 5. Resterà aperta fino al 29 marzo e può essere visitata dal martedì al sabato, dalle 9.30 alle 22.00.
Una lunga intervista a Elena Mutinelli è pubblicata su questo blog al seguente indirizzo:
https://bartesaghiverderiostoria.blogspot.com/2018/11/elena-mutinelli-una-scultrice-verderio.html
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