martedì 23 aprile 2013

OLGIATE MOLGORA. OMAGGIO AL PARTIGIANO ERNESTO CATTANEO


Installazione a cura di 
Patrizia Consonni
presso l'atrio del Municipio di Olgiate Molgora
La mostra sarà aperta fino al 6 maggio
negli orari di apwertura del Municipio
Apertura straordinaria il 25 aprile 
dalle ore 15,00 alle ore 18,00 

ERNESTO CATTANEO, figlio di Celestino, nacque a Olgiate Molgora il 30 Marzo 1891 in un'antica famiglia di mugnai e rimase orfano in tenera età. Decise di continuare il mestiere di mugnaio, prima insieme agli zii e ai cugini, e successivamente in proprio. Progettò e costruì un impianto di macinazione con criteri molto avanzati per quei tempi, impianto che gestì fino alla deportazione.

Il 30 marzo 1944 fu arrestato con l'imputazione di aver fornito - in collaborazione con altre persone - farina e viveri a gruppi partigiani.
Fu imprigionato a Milano nel carcere di San Vittore, privato del permesso di ricevere visite dei famigliari e del diritto ad un difensore.

Dopo alcuni giorni fu trasferito al campo di concentramento di Fossoli, dove gli fu concesso solo un limitatissimo scambio di corrispondenza, controllata e censurata. Dalla fine di agosto non si ebbero più sue notizie.

Si seppe poi che era stato deportato nel lager di Mauthausen. I famigliari non ebbero più alcuna notizia, se non il  telegramma che il 17 marzo 1945 comunicò il suo decesso, avvenuto il 26 gennaio 1945 a causa di un arresto cardiaco.
Il 1° agosto 1946 fu riconosciuto partigiano dall'A.N.P.I.

Nel 4 maggio 1970, in seguito ad una ricerca effettuata dai famigliari al lager di Mauthausen, fu possibile accertare dai registri che la sua morte e cremazione avvenne nel vicino distaccamento di Gusen.

PATRIZIA CONSONNI, che ha creato l'installazione "IN NOME DEL PANE", è nipote di Ernesto.
Il forte legame con il nonno, mai conosciuto, nasce sin dall'età di 5 anni quando accompagna i genitori in un viaggio al campo di Mauthausen alla ricerca di notizie sul conto del nonno. Questa esperienza segnerà il forte legame e traccerà un segno indelebile nella sua memoria e nei suoi sentimenti.Alle radici del suo percorso artistico è la convinzione che vita e arte necessitano l'una dell'altra, devono compenetrarsi. Le esperienze di vita, i pensieri, i sentimenti, siano essi positivi o negativi, possono così trasformarsi e dare vita all'espressione artistica, un mezzo per trasmettere verità, armonia, emozione e bellezza. 

1 commento:

  1. anche io sento molto questa festa. Sabato ad Imbersago abbiamo letto "L'agnese va a morire".
    Mai dimenticare.

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