Arrotino artigiano itinerante affilatore di utensili taglienti , con un trabiccolo di legno su cui era montata una mola, un disco di pietra pomice di grana diversa secondo il tipo di affilatura.
Attraverso una ruota collegata con una cinghia alla mola, che veniva messa in movimento da un pedale manovrato dal mulita, questi riusciva ad ottenere la forza e la velocità necessaria affinché la mola affilasse perfettamente l'utensile, forbice, coltello o scure.
Attraverso una ruota collegata con una cinghia alla mola, che veniva messa in movimento da un pedale manovrato dal mulita, questi riusciva ad ottenere la forza e la velocità necessaria affinché la mola affilasse perfettamente l'utensile, forbice, coltello o scure.
Solitamente sul trabiccolo, in corrispondenza della mola, era applicato un piccolo serbatoio (normalmente una latta di conserva vecchia) da cui scendeva un filo d'acqua che serviva per mantenere raffreddato il lato da affilare, evitando quindi che si scaldasse troppo e perdesse il filo tagliente.
Anche questo artigiano girava per i paesi portando oltre che la sua opera anche notizie e novità sul mondo , almeno quello da cui lui passava.
I mulita più famosi erano trentini, particolarmente conosciuti quelli della Val Rendena.
Anche questo artigiano girava per i paesi portando oltre che la sua opera anche notizie e novità sul mondo , almeno quello da cui lui passava.
I mulita più famosi erano trentini, particolarmente conosciuti quelli della Val Rendena.
Anselmo Brambilla
Disegno di Sara Bartesaghi
Purtroppo è una figura scomparsa. Mi sembra di sentire ancora la voce del MUlita che veniva nella piccola frazione - Sabbione . due volte all'anno.
RispondiEliminaComplienti per la vignetta...molto simpatica.