venerdì 17 aprile 2009

28 APRILE 1945 (28 APRILE 1799 BATTAGLIA DI VERDERIO) di Giovanna (Vanna) Gnecchi Ruscone

Questa pagina di diario è stata scritta dalla signora Giovanna (Vanna) Gnecchi Ruscone. La signora Vanna, figlia di Alessandro Gnecchi, era sfollata da Milano a Verderio e viveva nella villa di famiglia, ora da molti conosciuta come Villa Barazzetti. Questo documento è molto importante scritto in concomitanza con i fatti narrati. (m.b.)


ore 8 Dopo aver battagliato con i genitori per ottenere il permesso di andare in ospedale (durante la notte si è sentita una grande sparatoria a Merate) partenza sotto un diluvio: al principio della salita barricate con tronchi di alberi e controllo. Davanti all'ospedale (1) una cinquantina di armati e gran confusione: perché poche ore prima era stato catturato Farinacci con la sua amante, Marchesa Medici, la quale era in ospedale, piantonata con una pallottola nel cervello. [...]. Sala operatoria per due interventi d'urgenza e per estrarre il proiettile dalla testa della Marchesa.

Ore 10 Notizia che i primi carri armati americani sono arrivati a Cicognola da Bergamo - Brivio.

Ore 13 Di ritorno verso casa , dopo altri due controlli, mi avvisano che una colonna di tedeschi armati si è piantata sul viale di Verderio, con intenzioni bellicose; proseguo attraverso i campi: la colonna è piuttosto imponente: 700 uomini, 30 camion; 2 cannoni; 280 mitragliatrici; sono decisissimi a resistere e sono già appostati in assetto di battaglia, con le bocche di cannone puntate verso Merate e gli uomini pronti.

Ore 14 Il Vittorio (2) parte in missione con i partigiani per consigliare il comandante alla resa e riceve questa bella risposta: "Se verranno gli inglesi o gli americani cederemo;ma non consegneremo mai le armi a quattro straccioni di italiani".

Ore 16 Arrivo di due americani (inglesi): rifiuto dei tedeschi. Ricognitore americano sulle teste per più di un'ora : si mandarono via i bambini. Alla radio: a Himmler è stata data la facoltà di trattare la resa incondizionata. Rodolfo (3) e Vittorio corrono a comunicare la notizia ai tedeschi, ma senza successo: cederanno solo se le forze saranno veramente soverchianti; altrimenti faranno battaglia. Sappiamo che in questo caso Verderio ne avrebbe un bel danno....; tutto il paese si è già riversato nelle campagne. In casa dei cugini avvengono scene di nervosismo e di esalamento, tali che alcuni sfollati vengono a rifugiarsi in casa nostra (oasi di pace)

Ore 18 Dopo aver raccolto a consiglio tutte le truppe e avuto la conferma che a Merate le forze sono veramente forti (ed anche perché sarebbe stato spiacente di dover distruggere il nostro paesino, come abbiamo saputo più tardi!) il maggiore decide la resa. Avviene allora una delle scene più umilianti e disgustose, perché sotto gli occhi dei tedeschi, che si sono comportati così onorevolmente fino a un momento prima: la popolazione si butta sui camion tedeschi per rubare tutto quello che può e si vedono allontanarsi con latte di benzina, mezzi vitelli, coperte e copertoni e soprattutto armi e bombe a mano. E i partigiani hanno un bel sparare, non ottengono un bel niente. Alla radio gli alleati sono alle porte di Milano, Mussolini è stato catturato travestito da tedesco, carico di oro e di sterline sulla via per la Svizzera. Gli alleati sono alla Camerata e già da ieri la città di Como e la zona di Chiasso è controllata dai patrioti.

(1) E' l'ospedale di Merate
(2) Vittorio Gnecchi Ruscone
(3) Rodolfo Gavazzi



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