domenica 2 novembre 2025

SANTA MARIA IMMACOLATA A MERATE: UNA CHIESA ABBANDONATA di Claudio Consonni

I quattro dogmi mariani sono: Madre di Dio, sempre Vergine, Immacolata Concezione e Assunzione; a quasi tutti corrisponde una festa solenne che ricordiamo essere 1 gennaio, 8 dicembre e il 15 agosto.

Durante la vita di Spirito Maria Chiappetta, che era nato a Milano 22 maggio 1868 e morì il 1 luglio 1948 Triuggio (M B) nella Villa Sacro Cuore dove visse gli ultimi anni da prete adornando diverse cappelle, non era stato ancora pronunciato il 4° dogma, quello dell’Assunta, ma la convinzione di esso tra i cattolici era generale.

Questo ingegnere, esperto nelle costruzioni di cemento armato, operò da professionista anche in molte strutture religiose per divenire sacerdote in tarda età. Aveva 56 anni e presiedette la Pontificia Commissione Centrale per l'Arte Sacra in Italia (1924) divenendo architetto della Santa Sede (1). 

Ripercorrendo l’elenco delle sue opere vediamo che progettò numerose chiese neogotiche presenti non solo nella Diocesi di Milano ma anche in numerose altre città, e non solo italiane. Tra i suoi interventi parziali ricordiamo a Imbersago (Lc) il Portico e piazzale Madonna del Bosco nel 1913.

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La chiesa di Santa Maria Immacolata Questa e le successive fotografie a colori risalgono al  2017.


A Merate (Lc) su una delle colline più alte, a tutti nota per il cimitero, venne proposto un progetto volutamente non originale, ma certamente maestoso, del Chiappetta; il progetto stentò a procedere per lo scoppio della I Guerra Mondiale e poi fu concluso riducendolo all’esistente.

Si trattava di una copia ridotta del Santuario di Lourdes da costruire qui in Brianza tenendo presente che nel 1905 il cimitero era più piccolo di come lo vediamo oggi.

S.M.Chiappetta. Progetto per Santa Maria Immacolata a Merate
Archivio Chiappetta, Scuola Beato Angelico, Milano.


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Cronache recenti disponibili on-line pubblicano:
“Luigi Zappa nella sua ‘Storia di Merate’ riporta che “per la cronaca la benedizione e la posa della prima pietra avviene il 10 aprile 1906. Padrino è il Conte Dal Verme e madrina la signora Luisa Baslini Nathan. Una solenne processione con l'immagine della Vergine Immacolata parte dalla parrocchia accompagnata dalla Banda sociale e si porta ai piedi del colle del Subaglio ove avviene la cerimonia di fronte a una moltitudine imponente di fedeli. La pergamena richiusa nella pietra benedetta viene firmata dal clero presente, dal padrino, dalla madrina, dal progettista e dai componenti del Comitato promotore. Ultimata la suggestiva cerimonia la processione ritorna in parrocchia per la solenne benedizione”.

"Oratorio maschile"
Didascalia originale all'immagine tratta da "Merate", di Momolo Bonfanti Palazzi
In realtà questa citazione è del periodico cattolico settimanale “il Resegone” (Venerdì - Sabato 13 e 14 aprile 1906 a p 3).

Brani effettivamente utilizzati da Luigi Zappa nei suoi inserti al periodico della parrocchia Sant’Ambrogio di Merate “All’ombra della Torre” tra il gennaio 1982 e l’ottobre del 1987, raccolti poi in un volume in cui in premessa scrive di aver “iniziato le ricerche partendo dal manoscritto del Prevosto Andrea Sala, esistente presso l’archivio parrocchiale, integrandole con altre attinte presso le fonti indicate nella bibliografia”.

Anche se non precisato possiamo supporre che il “manoscritto del Prevosto”, in carica dal 1870 al 1887, sia il documento ufficiale che i Parroci dovevano compilare ed era soggetto al controllo durante le periodiche visite pastorali dell’Arcivescovo; si tratta certamente di fonte importante dell’epoca in cui i meratesi, come tutti i cattolici, andavano a fare pellegrinaggi mariani in Santuari distanti varie decine di chilometri che impegnavano giornate intere se non di più persino nelle località vicine.

Annota infatti di Dottore e Professore dell’Ospedale Momolo Bonfanti Palazzi a p. 35 del suo “Merate” queste parole : “dalla tradizionale visita alla Madonna del Bosco e terminavano con luculliane cene che si protraevano sino alle prime ore del mattino, sono scomparse con la prima guerra mondiale”.

Molto più semplicemente di quanto continuamente rilanciato dalla stampa come “Corriere della sera” del 13 novembre 2014 col titolo “Merate: abbandonata la basilica che doveva somigliare a Lourdes”, i meratesi si stavano occupando della loro necessità di avere sì un oratorio, per la precisione maschile, che come tutti gli oratori è dedicato a un Santo o, come in questo caso alla Madonna, che vediamo molto bene in questa fotografia di pagina non numerata ma antecedente la 59 del Bonfanti.




Tornando agli articoli dello Zappa che, come prima di lui questo Bonfanti, fu Sindaco di Merate, troviamo infatti alla pagina 203 la chiara descrizione dell’oratorio:

" … Cimitero. Qui l'Oratorio fu inaugurato nel 1914 ma il primo conflitto mondiale ne rinviò l'effettivo funzionamento al 1918-1919.
Nella nuova sede dell'Oratorio, sia pure incompiuta ma adattata al funzionamento per l'Oratorio maschile, Don Giuseppe Alborghetti diede strutture organizzative e formative dando vita a molteplici attività, come ad esempio la ben funzionante filodrammatica …
Con Don Marino Ferrario e Don Natale Basilico l'attività della filodrammatica, della Schola Cantorum e sportiva fu palestra di formazione culturale e fisica di molti giovani che attraverso l'approfondimento della Dottrina Cristiana …
Il palcoscenico del salone vide molte rappresentazioni teatrali che misero alla prova l'abilità recitativa di molti giovani come in “Le Pistrine”, “Quo vadis”, “Il Buffone di Monteforte” come pure nelle operette in canto “Marco il Pescatore”, “il Pellegrino”, «Cristoforo Colombo», “La Passione di Cristo” del Perosi e in varie accademie organizzate in diverse circostanze".


Una descrizione di molteplici quanto frequentate attività oratoriane in linea con tutte quelle degli ambienti giovanili ambrosiani, coordinati sin dal 1913 e ancora oggi dalla FOM (2).

Le vicende della grande costruzione ipotizzata furono prima rallentate non solo dallo scoppio delle 1a Guerra Mondiale ma anche della requisizione di quell’edificio, come di altri meratesi, per il ricovero dei numerosi feriti tornati dal fronte, per poi essere limitate all’edificio che vediamo. 

Dettagli sui diversi allargamenti del cimitero e, addirittura, ripetizioni sul passaggio di proprietà degli immobili e del parco nobiliare Prinetti alla Parrocchia Sant’Ambrogio (che vi realizzò i moderni oratori), sono descritti con dovizia di particolari ma l’ex Sindaco Zappa non dice di quello che riguarda il passaggio di proprietà dell’edificio neogotico e del terreno al Comune.






Per la parte su Spirito Maria Chiappetta di questo articolo si è rivelato indispensabile il volume, frutto della tesi di laurea, e dell’impegno dell’Architetto Francesco Galli intitolato “L’Architetto del Papa Il neogotico di Spirito Maria Chiappetta”, Digital printing Oggiono 2018.

Da questo libro è tratta anche la fotografia, realizzata dall'autore, della lapide commemorativa  di S.M. Chiappetta, che si trova nella villa Sacro Cuore a Tregasio di Triuggio.

NOTE

(1) www.archivioapostolicovaticano.va/content/aav/it/attivita/ricerca-e-conservazione/progetti/inventariazione/commissione-centrale-per-larte-sacra-in-italia.html

(2) https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/i-100-anni-della-fom-unavventura-bellissima-92842.html


claudio@consonni.info


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