lunedì 17 novembre 2025
lunedì 3 novembre 2025
IN NATURA VINCE IL PIÙ FORTE di Giorgio Buizza
Quando il telegiornale ha dato la notizia del maltempo citando esplicitamente il territorio di Verderio si è immediatamente alzato il livello di interesse per la notizia per captare dai testi e dalle immagini quali potessero essere state le conseguenze.
Tra le diverse immagini che sono passate dallo schermo si è intravista la sagoma del grande platano ancora in piedi nella sua sagoma imponente.
Il fatto che fosse rimasto in piedi era già un bel successo; mancavano però i dettagli per i quali si è dovuto attendere il giorno successivo per poter valutare sul posto ciò che era accaduto.
Nella lotta contro il vento il grande platano, nonostante sia stato centrato in pieno dalla tromba d’aria proveniente da sud ovest, se l’è cavata con qualche “ammaccatura”. Nella parte più battuta dal vento ha perso numerosi rami di dimensioni medio-piccole, ma, tutto sommato, ha resistito bene alle sollecitazioni.
Gli interventi di manutenzione effettuati dall’Amministrazione comunale alla fine del 2017 e ripetuti nei primi giorni di gennaio del 2025 hanno probabilmente contribuito a ridurre i danni - comunque rilevanti - ma che non hanno compromesso l’intero sistema. La perdita della chioma, il cui volume può essere stimato (vuoto per pieno) in circa 4.700 metri cubi, può essere valutata attorno al 5-7% (Fig. 1 e 2).
| Fig. 1 Il platano visto da nord |
| Fig. 2 Il platano visto da sud est È evidente la differente consistenza della chioma tra la parte colpita dal vento e la parte più protetta. |
| Fig.3 e Fig.4 Il Cedro dell'Atlante spezzato dalla furia del vento. |
| Fig. 5 Il cipresso radicato nell'angolo nord est del giardino ha mostrato un apparato radicale ridotto, perché limitato da muretti e recinzioni. |
COME BATTEVA IL TAMBURO. PICCOLA CITTÀ NON AVRAI IL MIO SCALPO un libro di Federico Bario
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| Federico Bario, il primo a destra, durante una manifestazione a Bologna nel settembre del 1977 |
domenica 2 novembre 2025
SANTA MARIA IMMACOLATA A MERATE: UNA CHIESA ABBANDONATA di Claudio Consonni
I quattro dogmi mariani sono: Madre di Dio, sempre Vergine, Immacolata Concezione e Assunzione; a quasi tutti corrisponde una festa solenne che ricordiamo essere 1 gennaio, 8 dicembre e il 15 agosto.
Durante la vita di Spirito Maria Chiappetta, che era nato a Milano 22 maggio 1868 e morì il 1 luglio 1948 Triuggio (M B) nella Villa Sacro Cuore dove visse gli ultimi anni da prete adornando diverse cappelle, non era stato ancora pronunciato il 4° dogma, quello dell’Assunta, ma la convinzione di esso tra i cattolici era generale.
Questo ingegnere, esperto nelle costruzioni di cemento armato, operò da professionista anche in molte strutture religiose per divenire sacerdote in tarda età. Aveva 56 anni e presiedette la Pontificia Commissione Centrale per l'Arte Sacra in Italia (1924) divenendo architetto della Santa Sede (1).
Ripercorrendo l’elenco delle sue opere vediamo che progettò numerose chiese neogotiche presenti non solo nella Diocesi di Milano ma anche in numerose altre città, e non solo italiane. Tra i suoi interventi parziali ricordiamo a Imbersago (Lc) il Portico e piazzale Madonna del Bosco nel 1913.
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| La chiesa di Santa Maria Immacolata Questa e le successive fotografie a colori risalgono al 2017. |
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| S.M.Chiappetta. Progetto per Santa Maria Immacolata a Merate Archivio Chiappetta, Scuola Beato Angelico, Milano. |
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sabato 1 novembre 2025
"ARTE DEL FERRO", UN'AZIENDA DI VERDERIO SUPERIORE di Marco Bartesaghi
Intorno alla ditta “Arte del Ferro”, che ha operato a Verderio Superiore dai primi anni venti del novecento agli inizi del decennio successivo, sono riuscito a raccogliere alcune notizie, insufficienti, a mio avviso, a ricostruire un quadro completo ed esauriente della sua storia. Per ora mi devo, e vi dovete, accontentare. Spero, in futuro, di colmare qualche lacuna.
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| Vittorio Gnecchi Ruscone |
Egli, che deve la sua fama all’attività di musicista compositore, a Verderio è grande possidente di case e terreni e imprenditore agricolo.
Oggetto d'esercizio della ditta è la produzione e il commercio di “ferro battuto in genere”; la sede legale è a Milano, in via Filodrammatici 10, l’abitazione di Vittorio Gnecchi. L’officina invece è a Verderio Superiore, in un edificio a mattoni a vista di fronte alla ex-chiesa parrocchiale di San Floriano.
| L'edificio che ospitava la ditta "Arte del Ferro" |
Tre aziende di Milano, già iscritte alla Camera di Commercio, garantiscono che i dati contenuti nella denuncia sono veri: la ditta Braglia, di via Vittorio Emanuele; la ditta Raimondi Silvio, di via Montenapoleone, “antica fabbrica di apparecchi d’illuminazione”; la ditta di prodotti siderurgici Radice, di via Filodrammatici 10.
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I PRODOTTI DELLA DITTA "ARTE DEL FERRO" di Marco Bartesaghi
Un opuscolo di presentazione della ditta, quello ampiamente citato nell'articolo precedente, e un catalogo vero e proprio, con tanto di prezzi degli oggetti elencati, sono le fonti più importanti per conoscere i prodotti di "Arte del Ferro", l'azienda che operò a Verderio Superiore negli anni venti del novecento.
Alcuni oggetti veri e propri li ho invece potuti vedere nell'appartamento di una discendente di Vittorio Gnecchi Ruscone, che della ditta fu il titolare, e proprio da questi inizio la presentazione dei prodotti della ditta.
OPUSCOLO CONSERVATO NELL'ARCHIVIO STORICO DI VERDERIO - FONDO FAMIGLIA GNECCHI RUSCONE
| Copertina dell'opuscolo |
Opuscolo formato quaderno, con foto, in parte a colori e in parte in bianco e nero, dotate di didascalie con nome e dimensioni degli oggetti.
| Pozzo porta-fiori, in oro giallo verde e rosso (Altezza m.2,40 - diametro m.1) |
| Lampadina da scrittoio o da pianoforte. Fiori in legno |
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