Il 20 settembre scorso, è morto a Milano l'architetto Francesco Gnecchi Ruscone. Aveva 98 anni, era figlio di Gianfranco e di Antonia Caccia Dominioni. Suo padre fu sindaco di Verderio Inferiore dall'aprile 1945 al 1960, nominato dal CLN, subito dopo la Liberazione, e in seguito a elezioni comunali dal 1946 in poi.
Francesco, nel settembre del 1943, dopo l'occupazione tedesca e la fondazione della Repubblica Sociale, aderì al movimento di Resistenza e nel 1944 entrò a far parte di "Nemo", una missione del SIM, il servizio informazioni militare del Regio Esercito. Venne arrestato, torturato e condannato a morte. Si salvò e partecipò alla liberazione di Milano.
Dopo la guerra, conseguita la laurea presso il Politecnico di Milano, iniziò la sua lunga storia di architetto, come professionista - suoi progetti sono realizzati in Italia e nel mondo - e come insegnante - al Politecnico di Milano, alla Architectural Association di Londra e a Yale, negli Stati Uniti. Il suo archivio professionale è conservato al CASVA , presso il Castello Sforzesco (una copia dell'inventario è consultabile alla biblioteca di Verderio).
Francesco Gnecchi Ruscone era legato a Verderio da un profondo legame, soprattutto con la Bergamina, la casa che i suoi genitori avevano acquistato negli anni trenta del novecento.È stata certamente una dimostrazione di questo legame la sua decisione di mettere a disposizione della nostra comunità la parte di documenti della sua famiglia riguardanti Verderio, che erano in suo possesso. Riconoscenza vorrebbe che l'Archivio Storico di Verderio, che queste carte conserva e che da queste carte ha acquisito gran parte del suo interesse documentale, venisse adeguatamente valorizzato.
Negli anni scorsi Francesco Gnecchi, in due occasioni, è venuto a Verderio a presentare due suoi libri. Il primo riguarda la sua esperienza partigiana e si intitola Missione "Nemo", un'operazione segreta della Resistenza militare italiana 1944-1945.
Nell'altro, Storie di architettura, conversando con Adine Gavazzi, architetto e antropologa, Francesco, ricostruisce la sua esperienza professionale e riflette sul mestiere di architetto.
Francesco Gnecchi Ruscone è stato un amico di questo blog. Lo chiamava Verderio Time: un'esagerazione che però mi faceva piacere e mi incoraggiava a continuare. Chissà, forse non è troppo tardi per ringraziarlo ancora una volta.
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Marco Bartesaghi
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