14.8.1917
"Carissimo Manfredi,
io non sono più un'esistenza, sono uno spettro, che già gira in mezzo al marciume del camposanto, freddo e indifferente. Per me la vita non è più una realtà. È un sogno o, al più, un ricordo; questo ricordo non mi desta alcun desiderio, non mi lascia rimpianti. È una cosa passata: ecco tutto.
Non spaventarti, caro fratello, sono sempre il tuo Virgilio, sano e intero, che aspetta quel giorno delizioso in cui potrà riabbracciare i suoi cari.
Solo che qui ritrovo in me una nuova natura,
il carattere, voglio dire, diabolicamente freddo
dei famosi monatti della peste di Milano.
Giriamo in un camposanto, vediamo teschi, membra putride, marciume, fetore, orrori di tutte le specie e, in mezzo a tutto questo, noi ridiamo, scherziamo, mangiamo, beviamo e aspettiamo
di diventare anche noi una cosa schifosa".
"Carissimo Manfredi,
io non sono più un'esistenza, sono uno spettro, che già gira in mezzo al marciume del camposanto, freddo e indifferente. Per me la vita non è più una realtà. È un sogno o, al più, un ricordo; questo ricordo non mi desta alcun desiderio, non mi lascia rimpianti. È una cosa passata: ecco tutto.
Non spaventarti, caro fratello, sono sempre il tuo Virgilio, sano e intero, che aspetta quel giorno delizioso in cui potrà riabbracciare i suoi cari.
Solo che qui ritrovo in me una nuova natura,
il carattere, voglio dire, diabolicamente freddo
dei famosi monatti della peste di Milano.
Giriamo in un camposanto, vediamo teschi, membra putride, marciume, fetore, orrori di tutte le specie e, in mezzo a tutto questo, noi ridiamo, scherziamo, mangiamo, beviamo e aspettiamo
di diventare anche noi una cosa schifosa".
La lettera si interrompe qui, non è mai stata inviata.
Il soldato, Virgilio, ha voluto nascondere ai suoi cari tutto il bagaglio di orrore che la guerra porta con sé.
Sono parole scritte da Virgilio, ma potrebbe averle scritte Günter, Ivan, William, Petru, Markus, François, Antón, Gòran, Jack, Dimitri, Nazìm, Sàndor, Màrek, …
Il soldato, Virgilio, ha voluto nascondere ai suoi cari tutto il bagaglio di orrore che la guerra porta con sé.
Sono parole scritte da Virgilio, ma potrebbe averle scritte Günter, Ivan, William, Petru, Markus, François, Antón, Gòran, Jack, Dimitri, Nazìm, Sàndor, Màrek, …
Virgilio Carta, nato a Jerzu (Nuoro) il 12 dicembre 1890 e morto a Cernusco Lombardone il 21 maggio 1977, è stato ufficiale del 152° Reggimento Fanteria, 621° Compagnia Mitragliatrici FIAT.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, è stato richiamato con il grado di sottotenente, conseguito frequentando il corso allievi ufficiali, durante il servizio di leva.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, è stato richiamato con il grado di sottotenente, conseguito frequentando il corso allievi ufficiali, durante il servizio di leva.
Faceva parte della BRIGATA SASSARI, la famosa brigata sarda, i cui fanti erano denominati, dagli austriaci, “Diavoli”. Ancora oggi, durante la parata militare della Festa della Repubblica, i reparti della “Sassari”, quando sfilano davanti alle autorità, lanciano il grido “DIABOLUS”.
Virgilio ha combattuto su vari fronti, in pianura e in montagna, in particolare in Carnia, ed è stato ferito due volte: il 12 agosto 1915, a Bosco Cappuccio, e il 2 luglio 1916, a Bosco Masciaghi.
Il 20 giugno 1916 ha condotto un’importante azione a Castelgomberto, che gli è valsa un encomio solenne, la medaglia di bronzo e la promozione a capitano.
In agosto e in settembre del 1916 ha combattuto a Monte Fiore e a Casara Zebio e, a settembre e ottobre del 1917, sul versante orientale del San Gabriele.
A fine gennaio del 1918 ha svolto azioni sul Col Rosso e sul monte Bolle. Ha combattuto anche sull’Isonzo e nelle trincee delle Frasche e di Rosi.
Terminata la guerra ha proseguito gli studi e conseguito la laurea in ingegneria meccanica. È stato ispettore dell’ ENPI (Ente Nazionale Prevenzione Infortuni), occupandosi in particolare della sicurezza degli ascensori.
Era molto appassionato di musica e di arte e il suo hobby preferito era la fotografia.
Per meriti di guerra, alla fine degli anni venti è stato nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.
Virgilio Carta era mio suocero. Di Manfredi, suo fratello, destinatario della lettera mai spedita, ho poche notizie. Tornato dalla guerra, dove era rimasto ferito, fu colpito da malattia mentale e ricoverato nel manicomio di Cagliari. Vi rimase fino alla morte, avvenuta nel 1958.
Non so se i sintomi della malattia mentale si siano manifestati subito dopo il ferimento, né quando si sia reso necessario il ricovero. Mio suocero, che lo andava a trovare, diceva che quasi non parlava. L'ultima volta che l'aveva visto però gli aveva detto: "Non ho coscienza di me".
Virgilio ha combattuto su vari fronti, in pianura e in montagna, in particolare in Carnia, ed è stato ferito due volte: il 12 agosto 1915, a Bosco Cappuccio, e il 2 luglio 1916, a Bosco Masciaghi.
Il 20 giugno 1916 ha condotto un’importante azione a Castelgomberto, che gli è valsa un encomio solenne, la medaglia di bronzo e la promozione a capitano.
In agosto e in settembre del 1916 ha combattuto a Monte Fiore e a Casara Zebio e, a settembre e ottobre del 1917, sul versante orientale del San Gabriele.
A fine gennaio del 1918 ha svolto azioni sul Col Rosso e sul monte Bolle. Ha combattuto anche sull’Isonzo e nelle trincee delle Frasche e di Rosi.
Terminata la guerra ha proseguito gli studi e conseguito la laurea in ingegneria meccanica. È stato ispettore dell’ ENPI (Ente Nazionale Prevenzione Infortuni), occupandosi in particolare della sicurezza degli ascensori.
Era molto appassionato di musica e di arte e il suo hobby preferito era la fotografia.
Per meriti di guerra, alla fine degli anni venti è stato nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.
Virgilio Carta era mio suocero. Di Manfredi, suo fratello, destinatario della lettera mai spedita, ho poche notizie. Tornato dalla guerra, dove era rimasto ferito, fu colpito da malattia mentale e ricoverato nel manicomio di Cagliari. Vi rimase fino alla morte, avvenuta nel 1958.
Non so se i sintomi della malattia mentale si siano manifestati subito dopo il ferimento, né quando si sia reso necessario il ricovero. Mio suocero, che lo andava a trovare, diceva che quasi non parlava. L'ultima volta che l'aveva visto però gli aveva detto: "Non ho coscienza di me".
FOTOGRAFIE DAL FRONTE
Al fronte, Virgilio Carta scattò molte fotografie, che corredò, sul retro, di brevi ma precise descrizioni. Qui sono presentate alcune di quelle che si sono conservate* .
"Maggio 1917 - Tolmezzo - Proiettile da 420 inesploso" |
"Pal piccolo - Carnia 1917 - Soldati che vanno da Vetta Chapôt al fondo valle per il rifornimento dell'acqua da bere fatto con cani portatori" |
"Vetta Chapôt- trasporto di soldato ferito"
|
"Pal piccolo Vetta Chapôt. Distribuzione del rancio"
|
"Trincea in posizione avanzata di Vetta Chapôt - in fondo il Pizzo Collina" |
"Trincea scavata nella roccia - estrema destra della vetta Chapôt della ridotta Ragina" |
"Carnia - 1917 - Trincee nostre" |
"Corvé" |
"Baracca dei bombardieri a Posizioni Nuove (Vetta Chapôt )- Barilotto Austriaco inesploso" |
"Messa a Posizioni Nuove di Vetta Chapôt " |
*Per essere esposte nella mostra "I nostri padri in trincea. Ritratti di cernuschesi in guerra", le fotografie di Virgilio Carta sono state recentemente restaurate da EFFEOTTO di Cernusco Lombardone.
DOCUMENTI MILITARI DI VIRGILIO CARTA
1° DOCUMENTO
Trascrizione
Il Capitano Carta Signor Virgilio della 621 Compagnia mitragliatrici "Fiat" per le ferite riportate a Bosco Cappuccio e l'altra a bosco Masciaghi il 13 Agosto 1915 e il 2 luglio 1916 è autirizzatoa fregiarsi del distintivo d'onore istituito con la circolare n. 134 del Giornale militare 1917
Ozieri li 7 maggio 1917.
2° DOCUMENTO
Trascrizione delle motivazioni dell'Encomio Solenne concesso al sottotenente Virgilio Carta il 25 luglio 1917
Comandato alla esplorazione di una posizione, ritornava fornendo utilissime e precise informazioni sul nemico, cooperando così al buon esito dell'azione - Castelgomberto, 20 giugno 1916
3° DOCUMENTO
Trascrizione delle motivazioni del conferimento della "Medaglia di Bronzo al valor militare con soprassoldo di lire cento annue" al sottotenente Virgilio Carta
In commutazione dell'encomio solenne tributatogli con D. L. 31 dicembre 1916:
All'inizio di un combattimento, esplorava arditamente tratto di fronte nemico, riportando utili e precise informazioni. Incontrato un reparto disorientato, perché rimasto privo di ufficiali, concorreva a ricondurre il reparto stessoall'attacco, fino al sopraggiungere di altro ufficiale - Castelgomberto, 20 giugno 1916
Carla Deambrogi Carta
Bellissima documentazione e ricerca storica. Complimenti Marco. Mi devo complimentare con te per le splendide ricerche sempre puntuali e dense di significati profondi. Ciaoo
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