sabato 25 dicembre 2021

I PRESEPI DI STEFANO BARELLI di Marco Bartesaghi

 

Stefano Barelli

 

Se gli chiedi da quando ha la passione per i presepi, Stefano Barelli, ti risponde che ce l'ha da sempre, fin  da quando, bambino, con fratelli, cugini e parenti lo preparava in curt di Tulet, in via Tre Re, dov'è nato e dove abita tuttora.

 

 

Ora di anni ne ha 75, è pensionato e, appena passato il Natale, comincia a pensare e ad organizzare quello dell'anno successivo.

 Questo è il presepe realizzato quest'anno:

Il presepe di Stefano Barelli per il Natale 2021

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

Dei suoi presepi costruisce tutto: paesaggi,  edifici,  statuine.
 

Per queste usa stampi in lattice, in cui scioglie una creta sintetica che si acquista in polvere e non ha bisogno di cottura poiché si solidifica al sole. Una volta pronti, i personaggi ottenuti, a seconda del tipo di presepe in cui devono essere inseriti, vengono  dipinti o con colori vari, cercando di imitare la realtà, o con un un unico colore.
 

Per la costruzione degli edifici Stefano utilizza un tipo di polistirolo compatto, simile a quello che si usa in edilizia per le coibentazioni, che, a differenza di quello per gli imballaggi, non si sbriciola durante la lavorazione. Per tagliare, bucare o sagomare il polistirolo, servono strumenti "caldi". Quello per il taglio se l'è costruito da solo: è un archetto su cui è teso un filo di tungsteno, materiale con alta resistenza elettrica, in cui fa circolare, per riscaldarlo, la corrente prodotta da un caricabatterie.

Grande cura dedica alla realizzazione dei particolari, che ritiene siano "il bello" del presepe, e forse, penso io, anche la cosa più divertente per chi lo costruisce.

 


 Alcuni particolari sono in ferro battuto, e non potrebbe che essere così dato che per tutta la sua vita lavorativa ha battuto il ferro, producendo oggetti raffinati per una ditta del meratese.

Pozzo con portasecchio i ferro battuto

Un pezzo di tronco d'albero con una particolare conformazione, trovato casualmente, può essere la soluzione da cogliere al volo per un presepe caratteristico.

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Altre volte invece l'ambientazione è legata a un luogo reale, che viene ricostruito il più fedelmente possibile. Un anno, con l'aiuto di una nipote che gli ha preparato i disegni, ha riprodotto la curt di Tulét, la sua corte, una delle più interessanti di Verderio.

 

"Curt di Tulèt", via Tre Re

 




 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

Più frequentemente, le ambientazioni sono di fantasia, ma, almeno quelle che ho visto, richiamano la struttura della cascina o della corte brianzola

 


 


Altri presepi sono piccoli, con le statuine essenziali fissate su una piccola tavola o collocate in una semplice capanna. 

 

 


 


 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri ancora sono realizzati in oggetti particolari, come ad esempio i portalumi.

 



Stefano Barelli fa parte dell'Associazione Amici del Presepio di Ponte San Pietro.


Marco Bartesaghi


 

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