venerdì 20 novembre 2009

DICEMBRE 1987:INTERVISTA A DELIA ZAMBELLI di Maurizio Oggioni e Marco Bartesaghi


FOTO 2005

Delia Zambelli dipinse la nuova immagine della Madonna per l'edicola sacra di via per Cornate tra il 1984 e il 1985. La cappella rinnovata fu benedetta dal Parroco, don Giuseppe Brivio, il 24 maggio 1987.
Io e Maurizio Oggioni raccogliemmo questa intervista per il numero di dicembre 1987 di "Verderio Oggi", giornalino, di cui Maurizio era l'anima e il motore, legato a "Sinistra per Verderio", gruppo politico di minoranza, in quegli anni, sia a Verderio Inferiore che a Verderio Superiore.


Non è molto a suo agio, confessa, la signorina Zambelli ricevendoci. Non lo siamo neppure noi, negli stretti abiti da "giornalisti" indossati per l'occasione.
L' "occasione" è l'intervista che le abbiamo chiesto di concederci e per la quale ci siamo portati tutto l'occorrente: biro e notes, registratore, foglietto con le domande.
Poi si comincia a chiacchierare; del foglietto e del registratore ci si dimentica volentieri e tutto diventa più facile.
Il tema della conversazione è il suo dipinto nella rinnovata "Cappella della Madonna degli Angeli".
"Non ho fatto un restauro - ci tiene a sottolineare - non sarei stata in grado e, se quella fosse stata l'esigenza, mi sarei tirata indietro"
"L'iniziativa - ci dice - è partita da un signore di Usmate che si riteneva beneficiato da quella Madonna: un suo figlio era uscito quasi indenne da un pauroso incidente capitatogli in quel luogo". Gli abitanti della "Casinéta", la vicina cascina, non aspettavano altro: "Rimetterla in ordine era un loro vecchio desiderio. Ad essa tengono molto, la ritengono una cosa "loro" "
"Loro" sono gli artefici del restauro della struttura architettonica, "loro" i maggiori contribuenti e ancora "loro" hanno pensato alla signorina Zambelli per il dipinto.

BOZZETTO

"Ho accettato con molto entusiasmo, ma anche con molta paura. Dipingo solitamente per me stessa o, al massimo, per qualche parente o qualche amico. Questa è stata la mia prima opera così grande e, oltretutto dipinta su muro. La prima ad avere un pubblico così vasto e pieno di aspettative". Ricorda con emozione l'affetto e l'incoraggiamento che l'hanno accompagnata per tutto il lavoro.
Ma da cosa è nata proprio quell'immagine? Ci mostra sul libro "Verderio" una vecchia foto: "Avrà almeno cinquant'anni, è del signor Gavazzi, un altro sostenitore dell'iniziativa. Si intravede ancora una Madonna con le mani incrociate sul petto e un nugolo di Angeli ai piedi. E' la tipica rappresentazione dell'Assunta ed è l'unico documento della cappelletta che abbiamo ritrovato. Mi sono riferita a questa foto e ad un'altra immagine fornitami dalla signora Angelina della "Casineta" "
DELIA ZAMBELLI AL LAVORO

Anche delle origini della cappella non si hanno tracce sicure: "E' forse stata - ci dice - di proprietà del signor Gianfranco Gnecchi ed era chiamata "Madona di bosch di mort" probabilmente per via del rinvenimento di alcuni resti di caduti nella Battaglia di Verderio del 1779".


PARTICOLARI


Qualche domanda ancora. Come si è svolto il lavoro e quanto tempo le ha occupato? "E' durato a lungo, qualche mese. La maggior parte si è svolto a casa. Per il disegno ho utilizzato l'antica tecnica dello spolvero. Consiste nel tracciare su un cartone la figura a grandezza reale. Successivamente si praticano lungo il contorno, con un punteruolo, dei piccoli fori che permettono, utilizzando un tampone e la polvere di carbone, di far rimanere una traccia sul muro. Sono stati poi necessari diversi bozzetti per mettere a punto i colori delle varie parti del dipinto e finalmente è arrivato il momento di dipingere tutto sul muro".
E' soddisfatta del risultato? Ci risponde con leggero imbarazzo: "Ho badato particolarmente all'armonia dei colori. Devo dire che riguardandola, anche a distanza di tempo, non vi trovo delle stonature; mi sembra che non ci sia nulla che disturbi, che infastidisca. Ho la sensazione inoltre, e questo è l'aspetto più importante, di aver contribuito a far qualcosa a cui la gente di Verderio teneva molto, soprattutto per il soggetto religioso dell'opera e per il personaggio di Maria per il quale c'è molta devozione e molto amore".

Maurizio Oggioni e Marco Bartesaghi


FOTO DI DANIELE GALIZIOLI,
anni novanta

Negli anni successivi il dipinto ha subito, per l' esposizione alle intemperie, gravi danni, rilevati da Marta Cattazzo nella sua tesi (2001). A porvi rimedio è intervenuta più volte la signorina Delia che ha ridipinto l'immagine tra il 2004 e il 2005 e successivamente l'ha ritoccata quando se ne è presentata la necessità. Il più recente intervento risale all'agosto di quest'anno (2009) e ha riguardato la parte bassa del dipinto, la più esposta alla pioggia, e quella vicina al tetto, dal quale era filtrata acqua. Marco Bartesaghi


Nessun commento:

Posta un commento