venerdì 15 maggio 2015

HO INCONTRATO UNA MANTIDE di Marco Bartesaghi

Andando in bicicletta verso cascina Bergamina, poco dopo la Brugarola, ho incontrato una mantide.
Immobile in mezzo alla strada, non ha fatto una piega, né vedendomi arrivare, né quando l'ho fotografata da tutte le posizioni possibili: grande signora, non c'è dubbio, ma la fama che l'accompagna, per le sue abitudini erotiche, la rende comunque un animale inquietante.
Alla fine, perché qualche macchina non la schiacciasse, l'ho spostata nella siepe. Si sarà seccata?

Le foto che vi presento sono accompagnate da un breve testo  scritto dal professor Giuseppe Gavazzi, che di insetti è un appassionato conoscitore.M.B
.




 LA MANTIDE di Giuseppe Gavazzi

Ordine: Mantoide;specie: Mantis religiosa
La lunghezza varia fra i  4 e i 6 cm. Ha grandi occhi composti e la sua testa  può ruotare fino a 180 gradi. Sono animali solitari, salvo durante la riproduzione; la femmina è più grande del maschio. Sono di color  verde o di color sabbia, a seconda del cibo di cui si nutrono. Sei mute; zampe anteriori sviluppate per catturare le prede e divorarle.
La mantide è utile nella lotta biologica agli insetti dannosi che divora preferibilmente da vivi. Al tempo della riproduziuone la femmina secerne feromoni; durante la copulazione recide la testa del partner per poi divorarla: questo comportamento avviene più frequentemente in cattività.
Le uova vengono deposte in ovoteche sui rami ( 200-300 uova/ovtoeca).
Dopo la schiusa pochi sopravvivono a causa del cannibalismo giovanile.











Nessun commento:

Posta un commento